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Autore: terrioscar    18/07/2018    5 recensioni
L'amore tra Madamigella Oscar e Andrè era forte e indissolubile più che mai, ma Andrè non era l'unico ad amarla c'erano anche Alain, il Conte Girodelle e il Conte di Fersen che avevano velato questo sentimento nel cuore. Quest'ultimi tre condannati a morte aspettavano nella prigione il momento dell'esecuzione, esternando i loro sentimenti per la donna non avendo più nulla da perdere. Per evitare però che si opponessero all'esecuzione furono drogati e ognuno di loro permise al loro sogno d'amore di realizzarsi almeno nella propria fantasia. Intanto Oscar, Andrè e Bernard si stavano organizzando per salvarli, ma dopo aver assaporato l'amore che la donna poteva donargli, i nostri tre innamorati potranno mai rinunciare ancora a lei?...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 Il primo ad immaginare una vita con la sua amata Oscar fu Alain, che nella sua estasi d’amore non dormiva da quattro notti per restare vicino alla sua amata Oscar, che ignorava i sentimenti profondi che l’uomo provava per lei “Alain domani ci aspetterà una giornata impegnativa, dovremo assaltare l’arsenale dei soldati e quindi credo che sia il caso che tu vada a riposare” disse sorprendendolo, poiché lei notava tutto, anche se sembrava che fosse concentrata sempre nei suoi pensieri “Lo stesso potrei dirlo a voi Comandante. Sono diverse notti che non dormite” rispose guardandola negli occhi e quell’azzurro intenso lo emozionò come nessuna donna aveva mai fatto“non devi preoccuparti per me Alain. Ti assicurò che dormire per me è deleterio, poiché i ricordi mi assalgono ferendomi l’anima” rispose lasciando trasparire un po’ di fragilità in quella corazza inespugnabile che si era costruita “io vi capisco perché ho perso Diane, mia sorella, che era la luce dei miei occhi e anche a me manca Andrè, ma non potete vivere di ricordi. Ormai sono passati quattro anni, credo che meritiate un po’ di serenità” disse, ma lei si allontanò senza rispondere e lui la raggiunse “vi prego continuate a vivere” disse, ma lei lo guardò con severità “non sono affari che ti riguardano Alain.” rispose “Si, che mi riguardano, perché per me siete importante Comandante più di quanto voi possiate immaginare” aggiunse, ma lei continuava a non capire i sentimenti dell’uomo, quindi si allontanò senza rispondere. La mattina successiva tutti erano pronti per il grande attacco, posizionarono dinamite in quattro punti strategici e Oscar con accanto Alain e Bernard e circa cinquanta uomini riuscirono a creare un diversivo per portare via fucili, munizioni e armi varie, finchè non furono avvistati e attaccati. Lo scontro fu impari per numero di soldati, ma gli uomini del Comandante Oscar erano così motivati e ben organizzati, che stavano avendo la meglio, finquando un soldato poco distante non lanciò su di loro una dinamite proprio vicino ad Oscar e Alain, che si trovarono catapultati e feriti a pochi metri di distanza. Alain che non aveva perso conoscenza, nonostante fosse ferito ad una gamba, ebbe il suo primo pensiero per Oscar, che era delirante e dolorante a terra, ma che cercò comunque di alzarsi “Oscar…” urlò Alain vedendo che lo stesso soldato della dinamite stava per colpirla, si avvicinò per farle scudo con il proprio corpo, quando lei sparò il nemico in pieno petto e lo raggiunse barcollando aiutandolo a camminare, poiché zoppicava vistosamente. Coperta dai suoi uomini, che la difesero circondandola, arrivarono al suo cavallo e ci salirono entrambi, prima di inoltrarsi nelle vie della città. In pochi minuti gli uomini di Oscar, con il carico prezioso di armi, si erano ritirati, mentre lei aveva continuato a correre per recarsi dal loro medico di fiducia “Comandante è troppo pericoloso, raggiungiamo il quartier generale” disse, ma lei continuò la sua corsa e lui stringendola forte a se capì che era inutile farla desistere. Arrivarono dal medico, che subito si occupò della brutta ferita, operandola e disinfettandola, con Alain che sofferente urlava”dovete mettervi in salvo Comandante arriveranno qui molto presto” disse, infatti lei già intravide alcuni soldati entrare nelle case che li circondavano, che cercavano proprio loro “troverò un diversivo, occupatevi di lui” disse al medico, cercando di uscire, ma Alain nonostante il dolore si alzò afferrandola per un braccio “non ve lo permetterò, sarebbe un suicidio, combatteremo insieme” disse deciso guardandola negli occhi, ma lei sospirò “così moriremo in due con assoluta certezza” aggiunse “comunque io non potrei vivere senza di voi” confessò l’uomo, mentre il dottore gli chiese di seguirli “presto nascondetevi in quest’armadio, ha un doppio fondo” li invitò e loro stretti l’uno all’altra obbedirono, giusto in tempo prima che cinque soldati entrassero per controllare la casa. Oscar e Alain erano uno di fronte all’altro, in uno spazio piccolissimo, dove i loro respiri diventarono un'unica cosa, i loro corpi erano fusi e Oscar poteva sentire il cuore dell’uomo battere talmente forte da voler uscire dal petto. Non si era mai resa conto di quanto fosse imponente e muscoloso Alain, che tremava non per il dolore, ma per l’emozione di tenere la donna che amava, per la prima volta, così stretta a se, infatti senza volerlo la sua eccitazione diventò molto evidente, facendo imbarazzare Oscar che arrossì vistosamente. L’uomo oramai non poteva più trattenersi e avendo le sue labbra a pochi centimetri da quelle di Oscar le sfiorò con un bacio, lei stava per reagire, ma sapeva che un passo falso sarebbe costato la vita ad entrambi quindi desistette e lui continuò premendo le sue labbra contro quelle di lei, che le socchiuse per mormorare qualcosa, ma lui entrando con la sua lingua le fece sentire il proprio sapore e si inebriò con quello di lei. Alain perse completamente il controllo e continuò a baciarla con una tale voracità da toglierle il fiato, aveva baciato centinaia di donne, ma non aveva mai immaginato che si potesse provare una tale libidine e ormai senza controllo la strinse con le sue possenti mani infilandosi sotto la camicia per toccarle il ventre piatto e salire per sfiorarle i seni che al tatto erano come vellutati come tutta la sua pelle, ma tremendamente sodi. Oscar era sconvolta, quell’uomo era attraente come non aveva mai pensato potesse essere e aveva un esperienza evidente che unito all’amore che provava per lei, lo rendeva irresistibile. I soldati non riuscirono a trovarli e lasciarono la casa, mentre il medico fu invitato a seguirli, per curare alcuni soldati che erano rimasti feriti. Oscar intuendo che erano rimasti soli, cercò di uscire dal nascondiglio, ma lui la segui finalmente libero di poterla accarezzare e baciare come aveva sempre desiderato di fare “Alain smettila” mormorò lei senza troppa convinzione, poiché pur cercando di resistere era molto presa, ma lui era perso nell’oblio e sentiva che lei lo desiderava, cosi continuò ad accarezzarla e appoggiandola sul tavolo le aprì la camicia, per poi baciarle i seni e scendere sempre più giù denudandola ben presto. Oscar era completamente coinvolta e lui pazzo d’amore sentendola finalmente pronta la fece sua, con tutto l’amore e la passione di cui era capace. L’amo per più di un ora perdendosi in quel paradiso dell’estasi, che per quanto sognato, era l’emozione più grande che la vita gli avesse donato. Quando esplose dentro di lei urlò il suo nome e piano piano scendendo sulla terra, sudati, sconvolti, ma travolti da una passione senza possibilità di ritorno lui le mormorò “Ti amo Oscar. Ti amo da sempre” disse stringendola a se. Lei rimase in silenzio, ma pensando al comportamento dell’uomo e come avevano fatto l’ amore, capì che era vero e si lasciò abbracciare senza riuscire a rispondere, pur provando una serie di emozione contrastanti. Quando si rivestirono lui la guardava come se fosse un sogno, mentre lei guardandolo negli occhi gli disse “E’ stato un errore, mi dispiace Alain, ma io amo solo Andrè, non so immaginarmi con un altro uomo che non sia lui” disse ferendolo nel profondo del cuore, ma lui rispose “c’ero io qui con te, puoi mentire a te stessa Oscar, ma non a me…amerai sempre Andrè, ma io posso trovare un piccolo posto nel tuo cuore”. Si guardarono prima di uscire dalla casa e ritornare al quartier Generale. Nei giorni seguente Alain generalmente allegro e spavaldo era silenzioso e Bernard intuendo che il motivo fosse Oscar gli chiese di parlargli, poiché lo vedeva distratto e teso e il giorno seguente avrebbero avuto una missione molto difficile “Alain cosa è accaduto tra te e il Comandante, perché non vi parlate quasi più?” chiese l’uomo preoccupato “Le ho confessato di amarla e lei non si sente pronta per un nuovo amore. Ho sempre detto ad Andrè che era una donna da ammirare e non da amare e poi ci sono cascato. Soffro come mai nella vita, perché tra di noi ha alzato un muro per non farmi entrare e io non posso perderla, soprattutto dopo che…” disse prima che le parole gli morissero sulla bocca. Bernard sospirò “domani avrete una missione molto rischiosa, devi essere lucido Alain e devi darle tempo” disse prima di allontanarsi. La notte seguente ci fu la liberazione di altri condannati e Alain restandole accanto affrontò più soldati, lei era una vera forza e lui la sua ombra. Tutto stava andando per il meglio, quando arrivarono dei rinforzi dalla parte avversaria e Oscar salendo su un cavallo poco distante andò incontro a quegli uomini con in mano della dinamite. Alain nel vederla impallidì e corse verso di lei prendendo un altro cavallo. Tutto accadde in pochi secondi. Oscar lanciò la dinamite per poi allontanarsi velocemente, il comandante di quegli uomini prima che l’esplosione lo coinvolgesse prese la pistola per colpire Oscar e solo l’intervento di Alain che avvicinandosi gli lanciò la spada colpendolo al cuore evitò il peggio. L’esplosione inevitabilmente coinvolse anche Alain che caddè a terra privo di sensi. Oscar pietrificata dal terrore gli andò incontro e aiutata da Bernard lo caricò sul suo cavallo allontanandosi. Quando raggiunsero il quartier generale e controllarono le condizioni fisiche dell’uomo videro che aveva diverse ferite e respirava a fatica. Oscar in lacrime, solo in quel momento intuì che effettivamente ci teneva ad Alain e pur amando Andrè c’era un posticino nel suo cuore per lui. “E’ tutta colpa mia” disse intuendo la gravità della situazione, mentre il dottore del campo, ormai in pianta stabile nel quartier generale, cercò di salvarlo operandolo. Bernard le si avvicinò “Non dite questo Comandante, poteva capitare a chiunque di noi” disse l’uomo, ma lei aggiunse “ho fatto un gesto azzardato lanciandomi contro quegli uomini e ora dovrei stare io al suo posto. Lui non ha esitato a donare la sua vita per me, come Andrè, perché tutti gli uomini che amo muoiono per colpa mia” disse stupendo se stessa e Bernard poiché aveva detto la parola “che amo” riferendosi anche ad Alain. Bernard la guardò negli occhi “Alain avrebbe dato la vita per sentire questa vostra frase Comandante, sono sicuro che se la sentirà combatterà come un leone contro la morte, pur di restare con voi.” Disse felice per l’amico. Dopo l’intervento il dottore non diede molte speranze, ma Oscar gli fu sempre accanto, finche finalmente dopo due giorni lui aprì gli occhi e la trovò accanto a se seduta sul letto. Lei gli sorrise in lacrime e lui la guardò felice che stesse bene “perché piangete mio amato Comandante, non è ancora venuta la mia ora” disse con un sorriso sofferente, poiché aveva dolori ovunque. Lei annui “so che hai la pellaccia dura Alain, in realtà so molte altre cose ora di te” disse con un tono commosso “sentiamo” chiese prendendole la mano che lei non sottrasse “so che gli esplosivi non ti portano bene” disse facendolo sorridere nonostante il dolore per poi continuare “so che daresti la tua vita per me, ma ho scoperto che al pensiero di perderti soffrirei tremendamente, quindi ti chiedo di non farlo più, perché se mi ami davvero e vuoi restare al mio fianco devi lottare per vivere” disse facendo un giro di parole, poiché non riusciva a dire le fatidiche due parole che poco prima aveva confessato a Bernard. “capisco, la vedo difficile considerando che la donna che amo è un Comandante di rivoltosi” disse con dolce ironia “ ma io ho bisogno di averti vivo” disse e lui diventando serio aggiunse “ed io ho bisogno che tu mi ami Oscar”. Lei imbarazzata annui, mentre lui avvicinandosi a se la baciò “io sono pazzo di te Oscar” confessò commosso e lei accarezzandogli i suoi lunghi capelli finalmente aggiunse “ e io di te Alain”…Il sogno finì e Alain che in realtà era ancora nella sua prigione sotto l’effetto della droga, non poteva sapere che il desiderio d’amore di Oscar era il frutto della sua fantasia, anche se in ogni centimetro del suo corpo e della sua anima sentiva di averlo vissuto, forse perché sarebbe andata proprio così se avesse potuto amarla. Intanto Fersen stava iniziando il suo sogno e tornando indietro nel tempo immaginò che quella notte del ballo, quando Oscar gli aveva dichiarato il suo amore, era riuscito ad averla tutta per se, infatti non la definì migliore amico, ma anzi le confessò che con Maria Antonietta era da tempo finita e che ora, per loro due, era il loro momento di conoscersi davvero…
   
 
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