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Autore: thesherlocktoherjohn    03/08/2018    0 recensioni
[Split]
Casey è appena riuscita a sfuggire alla Bestia e all'Orda, ma tutti loro, si sono affezionati tremendamente a lei, sopratutto chi ha interagito maggiormente con la sua persona. Casey Cooke non è semplice da lasciare andare.
Genere: Azione, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CHAPTER 7. 
RUNAWAY. ❜


Non lasciava che quella parte di sé venisse fuori da molto tempo, più di un anno prima, aveva fatto la sua comparsa, era stata la prima e anche l'ultima. 
Fino a quel momento. . . 
Casey era in pericolo e l'Orda lo sapeva, lo sapevano tutti. Dennis, Barry, Patricia, Hedwig. Tutti agitati, tutti follemente preoccupati per la giovane donna che, ognuno a modo suo, avevano imparato ad amare.
E se tutti, in quella stanza buia discutono sempre più animatamente, riguardo a quanto fosse stato sbagliato coinvolgere quel ragazzo, considerata la sua condizione mentale, Dennis è fermamente convinto di aver fatto la cosa giusta, sebbene non sia andato tutto secondo i piani.
Adesso, La Bestia è a qualche chilometro da quella che è la casa collegiale di Casey. E' notte fonda e bisogna fare silenzio. Se non si vogliono guai, ovviamente. E i guai, sono l'ultima cosa che la Bestia o l'Orda, vuole. 
Così, visto che quel piccolo bastardo si era permesso di andare da Casey, portandosi dietro un grosso coltello, l'Orda non era affatto tranquilla, così come la Bestia. 
Chi dava il diritto a quell'essere impuro di ferire o addirittura uccidere una creatura così pura?Con il passo felpato tipico della razza felina, la Bestia non aveva fatto altro che avvicinarsi a quello che era il ragazzo, ormai nel cortile della dimora della congrega.
Le sue intenzioni sono sempre più chiare e la Bestia è sempre più arrabbiata e feroce.
Senza pensarci troppo, si era avvicinata al ragazzo e questi, ignorando le sue caratteristiche fisiche, si era preparato a pugnalarlo.
Peccato che. . . in pochi secondi, quel pugnale si era spezzato, incapace di trapassare quella pelle fin troppo dura.
La Bestia aveva preso la testa del giovane e non aveva fatto altro che ruotarla violentemente verso destra, un sinistro e violento 'crack' si era levato dal collo del giovane uomo che, subito dopo, si era accasciato come un burattino al quale hanno tagliato i fili, sul prato tagliato all'inglese.
Dennis, aveva preso il controllo solo pochi istanti più tardi, sebbene tutta l'Orda fosse a conoscenza di ciò che stava accadendo. 
Aveva lasciato il tempo necessario alla Bestia per potersi arrampicare fino alla finestra della camera di Casey. 
Poi, si era manifestato. Doveva agire in fretta.

 

 ❪ QUEL MATTINO ❫


 

« Casey? Casey, apri la porta! Vieni a vedere! » il tono di voce di Bryce era piuttosto preoccupato. 
Che diavolo succede, adesso? — si chiede Casey, infastidita. Stava dormendo. Possibile che in quei giorni non avesse un minimo di pace? Ma l'universo ce l'aveva con lei? 
Senza attendere un'ulteriore risposta, Bryce era entrata nella stanza, avvicinandosi immediatamente alla ragazza. 
« Vieni a vedere. . . ! Sbrigati! » ancora assonnata e stordita, Casey l'aveva seguita, trovandosi con lo scendere le scale per raggiungere la sala comune, l'unica stanza in cui era possibile trovare una tv, e si era lasciata trascinare giù per le scale da un braccio da quella che ormai considerava la propria amica, fino a quella stanza.
E se diversi istanti prima era del tutto stordita dal sonno, dopo che i suoi occhi avevano catturato quelle immagini sullo schermo, adesso è più vigile che mai. 
« Ma quella. . . sono io. » il sussurro che abbandona le labbra di Casey, è scioccato tanto quanto il suo sguardo. 
« Ma se quella sei tu. . . come facevi a dormire qui, stanotte? » la domanda di Bryce è la stessa che si pone Casey, mente osserva quella figura tanto uguale alla propria ripresa da quelle telecamere.
« Non sono stata io. . . » soffia fuori quella considerazione, la bruna. E la biondina non fa altro che osservarla, trovandosi con il realizzare una realtà che non le piace per nulla.
«  Se risaliranno alla tua persona, non appena avranno un mandato, verranno a prenderti per interrogarti.  »
A quelle parole, lungo la schiena di Casey corre un brivido gelido ma all'apparenza non si scompone. «  Cosa farai? » prosegue, Bryce, volgendo lo sguardo su di lei. 
«   Resterò qui. . . ad aspettarli.   »
Casey non ha idea di cosa stia succedendo, in quel momento. Ha un altro miliardo di domande che le affollano la mente ma solo una, è considerata di vitale importanza: Dov'è, l'Orda?

 ❪ QUELLA NOTTE ❫

 

La Bestia aveva ormai evitato che Casey rimanesse uccisa da Dave. 
E Finalmente Dennis era riuscito ad intrufolarsi nella stanza di Casey, attraverso la finestra. Si avvicina immediatamente a lei. Non c'è tempo da perdere, assolutamente nessun tempo da perdere. Si ritrova con il poggiare una mano sulla sua spalla, scuotendola gentilmente, per svegliarla. 
«  Casey. . . Casey, dobbiamo andare. Dobbiamo andare via, subito. E' molto importante. Prendi le tue cose.  »
La ragazza, nuovamente stordita dal sonno e ancora confusa, si allarma. Si domanda perché Dennis sia lì, nel cuore della notte e perché le stia chiedendo di fuggire. Perché devono fuggire? Parlerà con la polizia e dirà loro che non è stata lei, ha anche un'alibi, perché dovrebbe scappare?
«  Non voglio scappare. Se scappo, crederanno che io sia colpevole. Non posso fuggire, non adesso. Dirò che non sono stata io. . . vuoi fermarti un attimo, dannazione?!  » la bruna riprende l'uomo che già, stava cominciando ad infilare le cose che gli sembrano essenziali, per lei, in un borsone. 
«  Casey, dobbiamo andare.   » senza neppure guardarla, Dennis sottolinea quella frase con tanta enfasi da inchiodarla al letto. 
Se quella non era lei. . . allora chi era? E se Dennis aveva detto di dover svolgere un compito e lo zio è appena morto, allora c'è un collegamento? 
«  Dennis, che cosa hai fatto?  » quelle parole aleggiano nell'aria, attorno a loro, si conficcano come lame nella schiena dell'uomo. Sapeva che la ragazza gliel'avrebbe chiesto. Nell'avvicinarsi a lui, Casey, si avvicina anche alla finestra e ciò che scorge in cortile è. . . 
«  Oh, mio Dio.  » un'espressione sconvolta si disegna sul volto della giovane che si ritrova con l'accerchiare il braccio dell'uomo, con le dita, costringendolo a voltarsi nella propria direzione. 
« Dennis, che cosa hai fatto? L'hai ucciso tu? Hai ucciso anche mio zio? Che cosa hai intenzione di fare? Perché stai facendo questo?!  »
Senza fornirle alcuna risposta, l'uomo continua ad infilare indumenti nella grossa borsa e Casey allora esplode: « DIMMELO!  »
Dennis si volta di scatto nella sua direzione, trovandosi con il pronunciare un significativo quanto energico: « PER PROTEGGERTI! »
Casey si ritrova con il puntare lo sguardo nel suo, lasciando che, come sempre, quello scuro di lei sprofondi nell'abisso blu di lui.
Prende consapevolezza del fatto che una persona è appena morta. Anzi, due. Dennis potrebbe essere trovato dalla polizia e anche lei è sospettata di quella morte. E presto, quando il corpo di quel ragazzo, chiunque egli sia, verrà trovato, così vicino alla propria abitazione collegiale, sarà soltanto una maggiore prova della propria colpevolezza. 
«  Chi è quel ragazzo? » domanda, la giovane, dopo diversi istanti di assoluto silenzio, riempito solo dal lieve strusciare della stoffa dei propri abiti che vengono ordinatamente riposti all'interno del borsone. 
«  E' una lunga storia. Te lo spiegherò non appena saremo lontano da qui.  »

Detto questo, una volta prese le cose decisamente più essenziali, Casey non fa altro che afferrare la mano di Dennis, il quale la trascina fuori da quella struttura collegiale, verso la sua auto. 

Credeva di poter avere una vita normale, anche dopo la sua ricomparsa, ma si sbagliava. 

Chiunque abbia a che fare con l'Orda, non ha mai una vita normale. 

E, ad essere veramente onesta con se stessa, a Casey, non dispiace affatto. Ed è questo il motivo per cui stringe le dita di Dennis, anche mentre l'auto lascia il viale principale del college, pensando soltanto che si fiderà sempre di quell'uomo tanto strano, tormentato da quelle innumerevoli identità.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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