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Autore: TheImpossibleJJ    06/08/2018    3 recensioni
[secondo capitolo della serie di All Your Perfect Imperfections - consiglio di leggere prima quella e poi questa]
Sono passati sette anni dall'ultimo anno ad Hogwarts e cinque da quando Alice e Albus si sono lasciati. Entrambi sono andati avanti con le loro vite, sono soddisfatti lavorativamente parlando e sul fronte amoroso almeno uno di loro non si può lamentare. Tuttavia, il debole equilibrio che si erano andato a creare negli anni inizia a traballare quando il matrimonio dei loro migliori amici li farà incontrare di nuovo.
E Albus scoprirà che Alice ha nascosto qualcosa durante gli anni di separazione. O forse è meglio dire qualcuno.
Ritrovarsi è strano e forse quel sentimento tanto forte che condividevano da diciassettenni è ancora lì ma come fare a sistemare le cose dopo tutto quello che è successo e soprattutto ora che c'è una piccola e nuova complicazione di nome Maggie?
Sarà più forte l'orgoglio o il sentimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAP.11
Era stata una bella serata tutto sommato. Aveva ballato, aveva bevuto, si era divertita.
Si guardò allo specchio mentre con la mano sinistra si spazzolava ciuffo dopo ciuffo i lunghi capelli biondi.
Era sola ora. Aveva salutato Sam poco prima, conscia del fatto che lui avrebbe voluto entrare in casa e terminare la serata in altro modo. O meglio, non terminarla affatto. Le faceva ancora uno strano effetto uscire con Sam, gli voleva bene ma non come si vuole bene a un ragazzo con cui dovresti avere una relazione.

Stavano uscendo, certo, non era ancora nulla di propriamente serio ma sentiva la pressione da parte sua e qualche volta anche quella degli altri. Non doveva pensarci, lo sapeva, la vita era la sua, ma a volte le opinioni degli altri erano più pesanti dei suoi pensieri.
Appoggiò la spazzola sul comodino e si mise a letto. Maggie dormiva già da un po’ le aveva detto sua mamma e suo padre, dopo aver preso l’ultima dose della medicina, riposava da almeno due ore. Tutto sembrava essersi sistemato.

Prese il MagicSung e mandò un messaggio a Matthew. Era da un po’ che non lo sentiva e aveva propria voglia di raccontargli le ultime novità.
Lui le rispose subito, si sarebbero visti nel tardo pomeriggio del giorno dopo davanti al Paiolo Magico.
Spense il telefono e chiuse gli occhi. Provò a non pensare a nulla per un po’ ma era difficile. Presto sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto dire ad Albus la verità e cambiargli la vita per sempre. L’avrebbe odiata, disprezzata, l’avrebbe resa colpevole del fatto che non aveva potuto essere lì per i primi anni di vita della loro figlia. Parlare con Albus quella sera era stato quasi come ai vecchi tempi però sentiva che c’era qualcosa tra di loro che creava attrito. Una sorta di imbarazzo che era difficile da superare.
Finalmente prese sonno e sognò di Albus e di quando avevano diciassette anni e non avevano problemi.  E nemmeno figli.
 
***
‘MAMMAAAAA!!!’ Una voce squillante le urlava nelle orecchie portandola bruscamente alla realtà. Stava facendo un sogno bellissimo di cui ora non ricordava bene i dettagli ma aveva ancora con sé quella calda sensazione di serenità che si ha solo quando si sogna.

‘Cosa c’è?’

‘Ho fame.’ Maggie la guardava con un faccino angelico e un sorrisino dispettoso. Sapeva che Alice odiava essere svegliata di soprassalto durante il weekend.

‘Oh ma davvero?’

La bambina annuì muovendo i capelli biondi della stessa sfumatura della madre.

‘Peccato perché’ oggi non si mangia.’ Alice si tirò le coperte fin sopra alla testa e si girò di lato dando le spalle alla bambina.

Per un po’ non ci fu nessun rumore a parte i piedini della bambina che correvano sul parquet del corridoio poi la sentì ritornare e sistemarsi proprio sul bordo del letto. Sembrava si fosse portata qualcos’altro dietro perché’ Alice riusciva a percepire un peso maggiore di quello di sua figlia.
La sentì bisbigliare qualcosa poi un suono acuto e altissimo intasò l’aria. Alice cercò di coprirsi le orecchie con le mani ma nulla poteva mettersi tra di lei e quel rumore assordante. Si scoprì il viso e vide che sua figlia stava ridacchiando mentre con la manina paffuta accarezzava il vaso di una pianta dalle forme curiose.

‘Cos’è quella cosa Maggie?’

‘E’ un regalo del nonno.’

‘Ma davvero? E come si spegne questa cosa?’

Sembrava che la pianta la stesse guardando intensamente mentre sua figlia la accarezzava come se fosse una bestiolina che aveva appena adottato.

‘Si spegne da sola.’

‘Maggie se inizi ad andare in cucina, ti preparo la colazione, ok?’

La pianta smise immediatamente di emettere il verso fastidioso. Maggie le diede un’altra carezzina poi la riportò in camera sua e Alice vide che la stava sistemando
davanti alla finestra mentre le sussurrava qualcosa.

Avrebbe dovuto fare due chiacchiere con suo padre.

Alice scese le scale e raggiunse la cucina, Iniziò a tostare il pane e mise un po’ di succo all’albicocca in un bicchiere di vetro per Maggie. Per lei invece mise su una macchinetta del caffè da quattro. Aveva bisogno di energie per quel giorno.

Sentì picchiettare sul vetro e vide un enorme allocco con la Gazzetta del Profeta legata alla zampa. Gli diede qualche nocciolina e l’animale allungò la zampa per farsi prendere il giornale.

‘Maggie scendi che è pronto.’ Urlò Alice mentre appoggiò sul tavolo la Gazzetta.

‘Arrivo mami.’ La bimba arrivò saltellando e si sedette sulla sedia a capotavola. Iniziò a spalmarsi la Nutella sul pane tostato mentre afferrò con una mano il giornale.

Alice si mise a sedere vicino a lei e bevve un sorso del caffè amaro che si era preparata.
‘Guarda mamma c’è Rose in prima pagina. Cosa c’è scritto?’
Alice prese il giornale e vide la foto dell’amica che si copriva il volto con le mani mentre veniva scortata da John dentro un hotel.
Rose aveva finito la serata in un modo proprio interessante a quanto pareva.

Si mise a leggere l’articolo mentre Maggie continuava con le sue domande incessanti. A volte sperava che la figlia avesse un pulsante per silenziarla per qualche ora, ma era certa che poi Maggie avrebbe trovato un modo alternativo per darle fastidio.

Le mise un’altra fetta di pane tostato nel piano e quello sembrò zittirla per qualche altro minuto.
Rose girò a pagina quattro dove con immagini in movimento, mappe che manco un’agenzia segreta del governo con gli spostamenti dei due ragazzi e vari approfondimenti sulla vita di Rose e di John. Alice non riusciva a credere ai suoi occhi, più leggeva, più la situazione le sembrava assurda. John e Rose si erano incontrati solo la sera prima e ad Alice sembrava altamente impossibile che l’amica avesse finito la serata con lui.

Dopo aver chiuso la storia con il bell’erede della famiglia Malfoy – con cui si sarebbe dovuta sposare tra qualche mese – Rose non ha perso tempo e ha contattato subito la sua vecchia fiamma John Leery. Che sia lui il vero motivo della sua rottura con l’aitante ereditiere della famiglia Malfoy?
Non ci sono ancora conferme, ma pare che la primogenita di Ron e Hermione Weasley abbia passato l’intera notte nell’hotel in cui alloggiava il ragazzo.

Alice non riuscì a finire di leggere l’articolo perché un rumore sordo proveniente dal salotto le fece capire che qualcuno si era appena Materializzato in casa sua.

Lei e Maggie si guardarono con gli occhi sbarrati poi Alice afferrò la sua bacchetta e si diresse verso il salotto. Fece segno a Maggie di rimanere ferma dove di trovava. Non fece in tempo ad uscire dalla cucina che una massa di capelli rossi la travolse.

‘Alice!’ l’amica le si buttò tra le braccia e iniziò a piangere disperata.

‘Rose, che succede?’

‘Alice!’ ripete’ lei tra i singhiozzi. Alice fece cenno a sua figlia di buttare il giornale nella spazzatura per evitare che Rose lo vedesse.

Alice strinse a sé l’amica che ancora piangeva disperata. Cercava di dare senso a quello che stava mugolando tra le lacrime ma non riusciva davvero a capire cosa la
sua amica stesse dicendo.

‘Cosa è successo, Rose?’

Finalmente la ragazza si staccò e si soffiò il naso con il fazzoletto che teneva in mano. In quel momento Alice notò che era ancora truccata dalla sera prima e indossava
una felpa troppo grande per lei.

‘Hai visto cosa c’è scritto sulla Gazzetta del Profeta? Mi hanno fatto passare per una pu- ‘

Alice la ammonì indicando con gli occhi Maggie. ‘Per una puzzola!’

‘Oh, non va proprio bene allora.’ Sospirò Maggie scuotendo la testa con disapprovazione.

Alice si inginocchiò davanti e le prese il visetto paffuto tra le mani. ‘Maggie, perché’ non vai di là a disegnare?’

Maggie girò a guardare un attimo Rose che cercò di rispondere con un sorriso bagnato. ‘mamma, credo che Rose abbia bisogno di tutte e due.’

‘Oh tesoro,’ disse Alice abbracciando la bimba forte, ‘sei molto dolce ma è meglio se vai di là, dovremo parlare di cose da grandi.’

‘va bene, allora vado.’ Si allontanò strisciando i piedini e portandosi dietro l’astuccio dove teneva tutti i suoi colori.

Le due ragazze la guardarono uscire dalla cucina poi si misero di nuovo sedute al tavolo.

‘Non so cosa fare, Alice.’


‘Rose credo che la soluzione migliore sia non fare nulla. Vai avanti con la tua vita come se nulla fosse mai accaduto. Non hai fatto assolutamente nulla di male.’

‘Lo so ma è difficile.’

‘Rose, ora devi pensare solo a te stessa. Prova a stare da sola, ti assicuro che ti schiarirei le idee.’

‘Hai ragione. Devo stare da sola. Ho bisogno di stare sola.’ Rise nervosamente mentre si alzava in piedi.

‘Rose, sicura di stare bene?’ Alice si avvicinò all’amica e cercò di trattenerla in casa un altro po’. Aveva come l’impressione che Rose aveva bisogno di un altro po’ di

compagnia.

‘Sto benissimo, Ali. Grazie mille. Io ora vado. Ci sentiamo, ok?’

Alice la vide Smaterializzarsi nel centro della cucina.

Le lacrime che ancora le scorrevano sul viso.
 
***

‘Ciao Alice!’

Alice alzò lo sguardo e vide Steffy, Albus e Scorpius. Proprio il terzetto che non vedeva l’ora di vedere. Era passato qualche giorno dalla Reunion e Sam le aveva quella mattina le aveva chiesto di uscire. Sperava di stare sola con lui quel pomeriggio, voleva davvero capire se quella storia aveva senso di continuare o meno ma poi il terzetto si era palesato e tutti i suoi piani erano andati in fumo. Si scambiò una veloce occhiata con Sam che li stava già guardando sorridendo.

‘Ciao! Come state?’

‘Noi tutto bene. Stiamo andando a prendere qualcosa da bere. Abbiamo appena camminato per tutta Londra per cercare un tappeto che Steffy voleva assolutamente
comprare per il suo appartamento.’

Steffy colpì Albus sul braccio. ‘Ehi, avevi detto che non ti saresti lamentato!’

‘Io mi sono divertito Steffy. Soprattutto quando siamo entrati nel settimo negozio, quello è stato il mio preferito.’ Disse Scorpius sorridendo angelico.

Steffy lo guardò male ma Scorpius rimase con la sua espressione piena di grazia. Si girò poi verso Alice e con la noncuranza più assoluta le chiese se anche loro volevano unirsi per dei drink. Stava cercando più velocemente che poteva una scusa per non andare. Non aveva assolutamente voglia di stare con quei tre. Si stava divertendo con Sam e non aveva proprio intenzione di finire la giornata a bere birra e cocktail.

‘Ma certo! Mi sembra un’ottima idea.’ Sam rispose prima di lei, non aveva proprio colto che lei non voleva unirsi a loro.
Steffy batte’ le mani, ‘Fantastico! Conosco un localino stupendo proprio fuori a Diagon Alley che fa dei cocktail spettacolari.’

‘Fantastico.’ Disse Alice sotto i denti mentre si univa al gruppo e insieme uscivano dal locale.
 
Aver avuto Maggie così presto, le aveva fatto perdere una buona parte di spensieratezza dei vent’anni. Si era persa le feste, le uscite tra amiche, andare per locali tutta la notte, aspettare l’alba di fronte al mare. Durante i primi anni di vita, vedeva queste mancanze come qualcosa di irreparabile, guardava sua figlia piangere e si chiedeva chi glielo avesse fatto fare, poi Maggie le sorrideva, uno di quei sorrisi sdentati dei bambini pieni di tutto l’amore del mondo e lei si rendeva conto di aver avuto il dono più prezioso di tutti.

Avrebbe dovuto vedere quella serata come un’opportunità per vivere esperienze mai vissute prima, eppure non poteva fare altro che pensare che avrebbe preferito
essere a casa sua sul divano. Quella sera con Scorpius, Albus, Sam e Steffy si sentiva più che mai fuori posto. Da adolescente era stata la regina delle feste, quella che si divertiva più di tutti, quella che portava il divertimento anche dove non dovevano esserci e ora, ora era quella che controllava il cellulare ogni due minuti per vedere se c’era qualche messaggio dei suoi genitori su Maggie.

Aveva completamente azzerato i rumori e i discorsi intorno a lei, vedeva gli altri quattro che parlavano ma non era minimamente interessata a quello che si stavano
dicendo, la bocca di Steffy si apriva e si chiudeva velocemente mentre agitava le mani come se stesse parlando dell’argomento più intrigante del mondo. I tre ragazzi sorseggiavano le loro birre e si guardavano intorno. Vedeva Scorpius con un sorriso quasi plastificato sul volto mentre Sam cercava di mostrarsi interessato a quello che Steffy stava dicendo.

Alice buttò giù un altro sorso e si accorse che aveva finito il suo secondo bicchiere. Quella roba che stava bevendo era proprio buona. Era blu chiaro e aveva un adorabile ombrellino che spuntava sul lato. Si alzò di scatto e si diresse al bar per ordinarne un altro.

‘Alice dove vai?’ le urlò Sam dal tavolo.

‘Ordino un altro bicchiere di questa roba buonissima!’ indicò con il dito il bicchiere. ‘E vorrei anche un altro ombrellino.’
Si sedette su una delle sedie alte davanti al bar e attese che il barista prendesse il suo ordine. La mano le stava sostenendo la testa che era diventata pesante dopo la seconda bevuta.

Sentì poi una mano posarsi sulla sua schiena e si girò di scatto.

‘James! Che ci fai qui?’

‘E’ un piacere vederti anche per me.’ Le fece ironico. ‘Comunque sono qua con la mia squadra. Siamo nel salottino privato nel retro. Vuoi unirti a noi?’

Alice scoppiò a ridere, ‘Non credo che la tua squadra sia felice di vedermi, James. Dopo tutto hanno perso le ultime partite perché non giocavi, quindi...’
James si grattò il mento, ‘Si’, beh forse hai ragione ma tu sei mia amica, no? Se ti invito io non possono dire nulla.’

‘Allora va bene. Ci sono anche Sam, Albus, Steffy e Scorpius al tavolo. Chiamo anche loro?’
Alice vide che il più grande dei Potter guardò di traverso Scorpius e che quest’ultimo lo salutò da lontano con un cenno del capo che però non ricevette risposta.

‘C’è anche Malfoy. Cosa ci fa qua?’

‘Era insieme ad Al e a Steffy quindi...’

‘Preferire non vedere la sua faccia dopo quello che ha fatto a Rose ma è amico di Al quindi... a proposito, dove è finita Rose? È da un po’ di giorni che non la sento.’

‘Alice ha detto che non la sente da tre giorni ormai.’

Alice si girò a guardare Sam che era appena apparso accanto a lei e lo guardò male. Albus intercettò lo sguardo di Alice e scoppiò a ridere salvo poi iniziare a tossire perché’ si stava strozzando.

‘Come da tre giorni?! Non è normale da Rose.’ James sembrava preoccupato, in effetti era strano che Rose non si facesse sentire per così tanti giorni.

‘Magari è andata via con John.’ Commentò Steffy aggiungendosi alla conversazione. ‘Albus mi ha detto che sono andati insieme alla Reunion.’

‘Non credo siano problemi nostri. Rose è libera di fare quello che le pare.’ Disse Alice cercando di mettere fine a quella discussione,
Scorpius stava per dire qualcosa ma poi si zittì.

‘Si’, libera va bene, ma non può scomparire e non far sapere più nulla a nessuno.’ Disse Albus iniziandosi a scaldare.

‘Che ne sai che magari non stia parlando con qualcuno mentre è via, magari c’è una persona a cui sta dicendo dove si trova.’ Rispose veloce Alice. Non le piaceva che
credevano di sapere cosa passasse per la testa di Rose.

‘Per me è con John, ve lo dico.’ Sentenziò Steffy buttando giù un altro sorso del suo gin tonic.

‘E tu come fai a saperlo?’ Alice iniziava a sopportare poco la ragazza di Albus.

‘Beh, ho visto le loro foto sulla Gazzetta del Profeta ed erano piuttosto informative diciamo.’ Fece un sorrisino e bevve un altro po’ del suo drink.

Alice stava per rispondere quando James batte’ le mani interrompendola, ‘Bene ragazzi, volete andare nel mio prive’?’

‘Ovvio che vogliamo andare, giusto Al?’  Steffy stava letteralmente saltellando. Sembrava una ragazzina esaltata dalla presenza del suo idolo.

‘Certo Steffy.’ Rispose lui con mettendo un braccio intorno alle spalle per calmarla. Non sembrava funzionare.
Sam iniziò a mettersi il cappotto, ‘Io in realtà devo andare. Ho un pezzo da scrivere per domani e purtroppo non ho ancora iniziato’.
Alice vide qualcos’altro passare per il viso di Sam sembrava quasi risentito per qualcosa. La prese poi per mano e la portò in disparte. ‘Ciao ragazzi, se non vi dispiace saluto Alice! È stato un piacere rivedervi tutti.’
Si allontanarono e Sam la portò fuori dal locale. ‘Cosa devi dirmi Sam? Vuoi che venga con te o –‘

‘No, no assolutamente, è solo che mi dispiace andarmene così presto.’

‘Dispiace anche a me che te ne vai. È stato bello passare la giornata con te.’

Il suo volto si illuminò e la abbracciò di slancio. ‘Anche per me è stato bello. Spero di portarti fuori qualche altra volta, magari con Maggie, che dici?’

‘Mi sembra perfetto.’ Gli sorrise e dopo avergli dato un leggero bacio sulla guancia lo vide allontanarsi verso Diagon Alley.

Alice ritornò dentro il locale e vide che James la stava aspettando.

‘Come mai così pensierosa, Ali? Il tuo amato ti ha abbandonata?’

Alice gli diede una pacca sulla spalla. ‘Smettila di dire stupidate! Offrimi qualcosa da bere piuttosto.’


James le passò un braccio intorno alle spalle, ‘Qualcosa? Ma sai chi sono io? Ti offro tutto quello che vuoi!’ si avvicinò poi al suo viso e bisbigliò ‘Soprattutto ora che sei
di famiglia.’

Alice gli diede un’altra pacca, ‘Smettila! Se Albus ti sente sono finita!’

Erano dentro il salottino nel retro del locale. Le luci erano soffuse e l’intera squadra di James era lì a bere shottini e a cantare inni di Quidditch. La sala era stata
addobbata con gli stendardi della squadra e a ognuno erano stati dati dei cappelli, sciarpe e altri gadget dei Pride of Portree.

‘Perché’ sei finita se ti sento?’
Si girò di scatto e si trovò Albus a pochi centimetri da lei. Aveva un altro bicchiere di un cocktail colorato e sicuramente altamente alcolico in mano. Sorrideva ma gli occhi stavano suggerendo un altro tipo di mood.

‘Oh niente stavo solo dicendo a James che non mi è piaciuto quello che Steffy stava dicendo di Rose.’

Lui sembrò rilassarsi, ‘Non ha avuto molto tatto, hai ragione. Gliel’ho detto di non fare commenti di quel tipo ma è come se non riuscisse a farne a meno.’
Alice incrociò le braccia, ‘Beh, deve iniziare a controllarsi se vuole far parte della tua famiglia, no?’

Lui annuì, ‘Immagino di sì.’
Rimasero in silenzio per qualche secondo e Alice ne approfittò per guardarsi in giro. Steffy stava ballando al centro della sala con James mentre Scorpius parlava con qualche giocatore della squadra, quasi sicuramente un suo vecchio compagno di casa a giudicare dalla confidenza che si stava dando.

‘Quindi tu e Sam, eh?’

‘Già. Io e Sam.’

‘Pensavo avessi gli occhi puntati su qualcun altro.’

Alice buttò giù l’ultimo sorso del suo terzo drink. Doveva trovare James e farsene offrire un altro. La sua mente ritornò alla domanda di Albus. ‘Come scusa?’

‘Pensavo fossi interessata a qualcun altro.’

‘E a chi?’ Non riusciva proprio a capire la sua domanda. Qual era il suo problema?

‘Nessuno. Mi sono solo accorto di un po’ di cose quindi pensavo che-‘


‘Lo so che ti piace pensare, non fai altro. Giungi sempre alle tue stupide conclusioni senza sapere nulla a riguardo. Lo facevi a diciassette anni e lo fai anche ora.’

Albus iniziò ad allontanarsi. ‘Bene, vai via. Tanto ti riesce sempre tanto bene.’ Gli urlò dietro Alice.


Albus si voltò e raggiunse Alice. Alice sbarrò gli occhi, non si aspettava questa reazione dal ragazzo, il suo stupore aumentò quando la afferrò per un braccio e la portò in
un angolo della sala. Era incredibilmente riuscito a scegliere l’angolo più buio della sala.

‘Sento che c’è qualcosa che dobbiamo chiarire o sbaglio?’

‘Cosa intendi? Mi sembra sia tutto chiaro.’ In realtà non lo era per niente. Continuava a sentire una sorta di muro tra di loro, una barriera che non riusciva a valicare. Solo
durante la Reunion era riuscita a sentire quella vicinanza che c’era stata mentre stavano insieme. Ma tutte le altre volte che si vedevano era come se fosse impossibile ricreare quella connessione che avevano da ragazzi.

‘Non è per niente chiaro. Da quando ci siamo lasciati, non ti sei più fatta sentire con nessuno per almeno anni. Sei come scomparsa. Apparivi ogni tanto a qualche festa ma sembravi sembra scocciata e poi niente più. Volevo parlare con te dopo che ci eravamo lasciati, volevo capire cosa fosse andato storto e invece tu te ne sei andata via. Quindi quando tu mi dici che a me riesce bene andarmene, sinceramente non sono d’accordo. Quella che se n’è andata sei stata tu non io.’
Alice voleva dire ad Albus che lei sembrava scocciata perché doveva tenere dietro alla loro figlia tutto il giorno e in più andare a lavorare ma non lo disse perché se no avrebbe dovuto rivelare che lui era il padre di Maggie e in quel momento il livello di tensione tra loro era ben troppo alto. Era bravo a parlare Albus. Era praticamente stato lui a mettere fine alla loro relazione quando l’aveva tradita con Seraphine e poi non si era fatta più sentire. Cosa pretendeva che lo rincorresse per tutta la vita?

‘Sai benissimo perché’ me ne sono andata. Tu mi avevi tradito con Seraphine.’

Albus si stava scaldando e anche se era buio, Alice riusciva a vedere che le orecchie erano diventate rosse. ‘Io non ti avevo tradito. Era stata lei a baciarmi e io mi ero
spostato. Non mi è piaciuta Seraphine, te l’ho sempre detto.’

‘Non ti è mai piaciuta? Ma perché’ devi dire bugie? Dopo che mi hai chiesto scusa sul campo di Quidditch, io sono venuta a cercarti e tu eri a letto con lei.’

‘Io...’ Albus era senza parole. E per Alice quella era una conferma di ciò che aveva sempre saputo. C’era sempre stata una parte di lei che sperava fosse solo un
malinteso come aveva detto Rose, ma purtroppo sarebbe stato bello per essere vero. C’era sempre stata una piccola parte di lei che aveva sempre sperato che si fosse sbagliata. Immaginarselo a letto con un’altra faceva già abbastanza male, sapere poi che era davvero accaduto le faceva mancare il respiro.

‘Ero tornata Albus. Ero tornata per sistemare le cose ma tu non hai perso tempo per andare a letto con lei.’

‘Io non- ‘

‘Non importa che ti giustifichi, Albus. Ormai è successo e certe cose non si possono cambiare.’

Si girò per andarsene. Doveva davvero trovare James e bersi qualcosa.

Si sentì prendere per il braccio ancor auna volta. ‘Alice, io non-‘

‘Io non cosa?’

‘Io non ho idea di cosa tu stia parlando.’

Alice scoppiò a ridere. ‘Tu non hai idea di cosa stia parlando? Questo è esattamente il motivo della nostra rottura e per cui non ti ho-‘

‘Non ha senso, io davvero non ho idea di cosa tu stia dicendo. Non ho mai baciato Seraphine e non sono mai andato a letto con lei. Quando ero in America non facevo
altro che pensare a quando saresti tornata a trovarmi, e ora tu mi dici che ti ho tradito? Alice, non le guardavo nemmeno le altre ragazze.’

‘So cosa ho visto, Al. Ma ora va tutto bene, ok? Abbiamo due vite diverse ora, ognuno ha seguito la propria strada.’

‘Tu hai una figlia.’ Disse lui serio.

‘Io ho una figlia, sì.’

‘Con chi l’hai avuta?’ La velocità con cui aveva posto quella domanda colpì entrambi.

‘Non sono affari tuoi.’ Questa era una bugia ma Alice non si sentiva ancora pronta ad ammettere con lui la verità su Maggie.

‘Se Maggie ha 4 anni vuol dire che tu l’hai avuta quando ancora stavamo insieme quindi...’

‘Maggie è nata prematura. Non stavamo più insieme all’epoca.’

‘Quello che voglio dire è che sei stata tu a tradirmi, non io.’

‘Io non ti ho mai tradito.’

‘Tua figlia è la prova vivente del contrario.’

‘Quindi è questo quello che credi.’ Non era domanda ma un’affermazione. Alice si era immaginata più volte la conversazione che avrebbe avuto, sapeva che prima o poi
sarebbero arrivati a un punto in cui avrebbero dovuto affrontare tutte le loro questioni irrisolte ma mai si sarebbe aspettata questo tipo di reazione. Certo, qualche volta
aveva pensato che forse, sotto sotto, Albus avrebbe pensato che forse Maggie non era figlia sua ma la reazione che aveva davanti era quella di una certezza quasi assoluta. Alice strinse i pugni, voleva dirgli tutto, fregarsene delle conseguenze, fargli capire che la sua arroganza era infondata. Lei non lo aveva tradito, mai lo avrebbe fatto, lo aveva amato troppo per fare qualcosa di così subdolo, eppure lui la credeva capace di un’azione tanto bassa come il tradimento. Alice si girò mentre sentiva le lacrime formarsi negli occhi. Albus la conosceva troppo bene, sarebbe bastata un’occhiata e lui subito avrebbe capito che lei stava piangendo.
Fece un passo in avanti e questa volta lui non la fermò. ‘Vedi che avevo ragione? Scappare ti viene proprio bene.’

Non gli rispose e proseguì verso il bar sperando che James le ordinasse un altro drink.

 

Erano passate due ore e Alice era ormai a quota sei drink. Il pavimento girava le luci erano coloratissime e in generale la sua vita ora sembrava molto bella. Lei giocava a Quidditch, non riusciva a crederci! Lei saliva su una scopa e rincorreva una palla. Che bella la magia. Sospirò felice mentre stendeva le gambe sullo sgabello davanti a lei. James l’aveva momentaneamente lasciata sola mentre le andava a predere un bicchiere di acqua. Alice gli aveva chiesto uno shottino di Whiskey Incendiario ma lui non era stato d’accordo. Albus e Steffy erano ancora lì che parlottavano tra loro come due piccioni su una grondaia mentre Scorpius ballava in modo imbarazzante in mezzo alla sala. Rose lo avrebbe preso in giro tantissimo se fosse stata lì anche lei.

‘Alice che hai combinato?’ Quasi cadde dalla sedia. Rose era lì insieme a lei! Stava proprio pensando a lei e ora eccola lì, con i suoi meravigliosi capelli rossi e ricci e il viso lentigginoso. ‘Oh, quanto amo i tuoi capelli Rose! Te li vorrei tagliare e te li vorrei rubare.’

‘Questo è molto inquietante Alice. Facciamo finta che tu non abbia detto nulla, ok?’

‘Alice hai visto chi ti ho portato?’ James le allungò il bicchiere di acqua fresca.

‘Grazie James, mi serviva proprio Rose. Dopo quello che quello stupido di tuo fratello mi ha detto.... ho bisogna della mia amicona.’ Allungò le braccia e le gettò intorno al
collo di Rose.

‘Quanta tenerezza, Alice.,’

‘Roseeee mi sei così mancata. Sei scomparsa per tre giorni e non sapeva come fare senza di te. Dov’eri finita?’

‘Io ero-‘

Ad Alice sembrò che altre persone si stavano avvicinando, le sembra va che pure Scorpius si fosse messo a ballare più vicino al loro tavolo.

‘Quell’arpia di Steffy diceva a tutti che eri con John! Ma come osa! Ma chi la conosce quella!’ La cercò con lo sguardo nella sala per farle capire che non le piaceva
proprio. Non solo si sbaciucchiava Albus quanto le pareva ma pensava di sapere tutto su tutti e poi, aveva visto come guardava James quando gli altri non le parlavano.
Albus. Bello e aitante Albus. Quando lo sognava se lo immaginava su un scopa con la sua divisa di Serpeverde attillata che metteva i suoi muscoli da uomo adulto.
Albus che ora la guardava dall’altra parte della sala con sguardo indagatore. Albus che ora era solo e che non aveva più Steffy intorno. Chissà dove era finita quella strega. Strega in tutti in sensi.
In sottofondo Rose parlava con James, sicuramente stavano prendendo accordi su come riportarla a casa. Lei non poteva assolutamente Smaterializzarsi o usare la Metropolvere. L’unico modo era il modo Babbano cioè camminare o taxi. Alice si sarebbe proprio fatta una bella camminata. Anzi, voleva farla proprio ora. Si alzò di scatto ma ricadde subito all’indietro. La testa le girava più di un Boccino d’Oro durante una partita di Quidditch e le gambe sembravano fatte di burro.
Appoggiò la testa sulla spalla di James, ‘Hai un cugino bellissimo, Rose. O sai che avevo una cotta per te quando ero piccola?’

James ridacchiò, ‘Si’, me ne ero accorto. I tuoi bisbigli con Lily e Rose non erano molto... bassi.’

‘Sotto sotto speravo mi sentissi e che ti innamorassi di me. È durata poco comunque. Sono sempre stata innamorata di Albus.’ Quello ero un dato di fatto, non c’era
molto da fare.
Rose e James annuirono comprensivi. Le figure si muovevano sempre più lente ed erano sempre più allungate. Alice non aveva più la sensazione del tempo che passava. Qualcuno si era avvicinato al loro tavolo e aveva iniziato a parlare con Rose ma non era biondo come Scorpius, era moro con capelli corti e un sorriso smagliante, e teneva un braccio dietro la poltrona su cui era seduta Rose.

‘Ci stai provando con la mia amica, Matthew?’

Matthew si girò e dispensò il sorriso smagliante pure a lei, ‘Grazie per aver rovinato il mio lavoro, Paciock. Sto cercando di far breccia nel cuore di Rose e invitarla a uscire domani sera.’
Le luci del locale erano basse ma Alice poteva giurare di aver visto del rossore sulle guance di Rose e poteva giurare di aver visto Scorpius avvicinarsi sempre più al tavolo.
‘Invitala a vedere le costellazioni all’osservatorio. È il suo posto preferito in assoluto.’
Il ragazzo annuì, ‘Buona idea, si girò poi verso Rose, ‘che ne dici, Rose?’

’Io... ecco... domani sera sono occupata.’

‘La sera dopo allora.’

‘Io—‘

‘Rose posso parlarti un attimo?’ Scorpius si era palesato proprio dietro Rose e Matthew. Sembrava tranquillo, Alice non riusciva nulla che non andasse ma l’intervento
sembrava essere arrivato in un momento troppo tattico per essere stato fatto a caso.

‘In realtà no, Scorpius. Sto parlando con loro.’

‘Sarà una cosa veloce.’ Insisteva calmo ma Alice aveva iniziato a notare la vena si stava ingrossando sul collo.

Rose sbuffò ma si alzò e seguì Scorpius. Li seguì con lo sguardo per un po’ poi li perse di vista. Alice strizzò gli occhi e si focalizzò sull’amico davanti a lei. ‘Quindi cosa
vuoi da Rose di preciso? Non pensavo ti interessasse?’

‘Diciamo che il fatto che ora sia single, la rende molto interessante.’

Alice scoppiò a ridere, ‘Lo sai vero che ama ancora Scorpius?’

‘Oh, lo so. Ma un ragazzo non può sognare?’

‘E’ meglio non sognare troppo in certi casi.’ Disse saggiamente Alice agitando un dito per dare più enfasi.


James le passò un braccio intorno alle spalle e la strinse a se’. ‘Non pensi sia ora di andare a dormire, Alice?’

‘Noooo, fatemi bere un altro drink!’ Alice voleva alzarsi ma era bloccata tra James e Matthew. Rose, l’unica forse che poteva salvarla, era ancora con Scorpius a parlare,
quindi Alice prese la decisione di sedersi e cercare di convincere i suoi due amici a ordinarle un altro drink. Doveva solo far credere loro che era sobria e dire cose che
avevano senso.

‘No, sto benissimo. Il mondo gira un po’ ma a parte quello, da seduta sto veramente bene. Per questo mi piacerebbe avere un altro drink.’

Matthew scoppiò a ridere. Alice era sicura di essere stata convincente, d’altronde era vero, se stava seduta, stava bene ma gli sguardi che le stavano lanciando James e
Matthew non erano per niente comprensivi.

‘Alice, l’ultimo drink potrebbe essere quello del colpo di grazia.’ Commentò James.

‘Ragazzi, non mi divertivo così tanto da anni! Da quando ho avuto Maggie me ne sto sempre a casa. Fatemi divertire, per la barba di Merlino!’

‘Alice, è ora di riportarti a casa.’ Le disse James mentre si alzava. Lei lo prese per il braccio e lo fece sedere di nuovo.

‘Non ci muoviamo finché non mi offrite l’ultimo drink.’ Incrociò le braccia e corrucciò il viso. Quando lo faceva Maggie, funzionava sempre.

Alice vide Rose ritornare al tavolo. Finalmente aveva finito di parlare con Scorpius. Chissà cosa le aveva detto, sentiva il bisogno di chiederglielo ma c’era una piccola
parte di lei che glielo impediva. Sapeva che non era il momento giusto.


Alice vide Rose mormorare qualcosa all’orecchio di Matthew e lui si illuminò. ‘Quindi domani l’altro?’

Rose annuì. ‘Perfetto.’ Commentò lui, ‘non te ne pentirai.’

Rose gli fece un sorriso timido. Alice cercò Scorpius nella sala e lo vide che parlottava con Albus. Quei due erano sempre a parlottare, magari se fossero venuti lì a
parlottare gli altri si sarebbero distratti e lei sarebbe riuscita a  ordinare un altro drink al bar.


‘SCORPIUS!’ urlò allora dal tavolo, ‘VIENI QUI!’

Scorpius si girò spaventato verso di lei, ‘che vuoi, Paciock?’

‘Vieni qui vorrei chiederti una cosa. Puoi portare anche il tuo amico se vuoi.’ Indicò Albus con noncuranza e quel gesto strappò al giovane Potter un sorrisetto

Non aveva idea del perché’, ma il fatto di riuscire a ordinare un altro drink era diventata una sfida che doveva vincere. Vide i due ragazzi avvicinarsi, Scorpius non ne
sembrava molto contento infatti cercava di evitare in tutti i modi la presenza di Rose cosa che era resa altamente difficile dal fatto che Matthew aveva circondato la sua vita con un braccio e l’aveva attirata a se’. Vide Albus lanciare un’occhiata al suo schiena e serrare la mascella e si chiese se non fosse perché’ James aveva appoggiato lì il suo braccio. Impossibile, doveva sapere che James era solo un fratello per lei.

Poi ad Alice venne un’ide magnifica, batté le mani per attirare l’attenzione di tutti i presenti attorno al tavolo. ‘Ragazzi che ne dite di giocare ad obbligo e verità?’

James si voltò’ preoccupato verso di lei. ‘Sei sicura sia una buona idea... nella tua condizione?’
‘Nella mia condizione? Cosa intendi dire? Sto benissimo!’ Si alzò di nuovo in piedi e questa volta tutto rimase fermo. Si stava davvero riprendendo! Un motivo in più per

ordinare un altro drink. Quello e il senso di pesante imbarazzo che stava aleggiando sul tavolo. Non sarebbe riuscita ad affrontare a serata altrimenti.

‘E va bene! Io ci sto.’ Disse James.

‘Anche io allora.’ Confermò Matthew.

Alice esultò, ‘Rose?’

Rose ci pensò un po’ su e poi annuì causando la felicità di Alice.

‘Perfetto! Voi due invece?’ Guardò Albus e Scorpius di traverso. Albus sorrise in modo malandrino e diede una spallata a Scorpius. ‘Che dici Scorp?’

‘Va bene giochiamo!’

Si posizionarono intorno al tavolo dove gli altri erano già seduti. James si alzò un attimo e andò a recuperare una bottiglia vuota dal bar e la appoggiò al centro.

‘Iniziamo?’ Domandò James. Alice vide poi che la sua attenzione si spostò sulla porta della saletta che si stava aprendo e vide entrare una ragazza, strizzò gli occhi per
vedere meglio e riconobbe Emilia.

‘Wood, ci hai raggiunti finalmente!’ James si alzò e andò ad abbracciarla.

‘Si’, scusate ho avuto un caso improvviso prima di andarmene. Un ragazzino si era mangiato la sua Puffola Pigmea.’

‘Oh no’, esclamò Alice scioccata, ‘e come sta la Puffola?’

‘Sta bene, hanno usato un incantesimo Accio-Smaterializzazione per riprenderla e tutto è andato bene. Il bambino però per me rimarrà traumatizzato a vita.’

Emilia ridacchiò e si mise a sedere vicino Scorpius, nell’ultimo sgabello rimasto libero.
‘Vuoi qualcosa da bere, Wood? Offro io.’ Le fece l’occhiolino mentre sta si stava alzando. Alice ne approfittò per alzarsi anche lei, correre verso il bar e ordinare velocemente una JagerMagicBomb.

‘Ci sei riuscita finalmente.’ Le disse James arrivando dietro di lei. Al tavolo, Emilia stava parlando con Albus e stavano ridendo per qualcosa sicuramente successo a
lavoro. Emilia assomigliava leggermente a Sam, ma non si poteva dire che sembrassero fratelli. Emilia aveva gli stessi occhi grandi di Sam ma i capelli, invece di essere biondi, erano di una sfumatura cioccolato.

‘Certo. Quando mi metto in testa qualcosa, nessuno può fermarmi. Ma che mi dici di Emilia? Siete diventati amici ora? Mi ricordo che a Hogwarts non facevate altro che
urlarvi dietro.’

James si passò una mano tra i capelli spettinati sospirando, ‘E’ una situazione strana. Lei mi ha aiutato durante la riabilitazione e mentre ero in ospedale abbiamo passato davvero un sacco di tempo insieme. Diciamo che stiamo provando a essere amici.’
James rise nervoso e Alice si chiese se non ci fosse qualcos’altro sotto. Non approfondirono però l’argomento perché’ il barista diede loro i drink e si ritirarono di nuovo al tavolo.

‘Allora si gioca?’

‘Iniziamo!’ Esultò Alice prendendo poi il primo sorso del suo drink.
James iniziò a far girare la bottiglia e si fermò su Rose. Alice le mandò un sorrisino che però non fu ricambiato. Rose infatti sembrava preoccupata e Alice era sicura che solo un altro bicchiere di Accio On The Beach avrebbe disteso quella fronte corrugata dalla preoccupazione.

‘Cuginetta,’ iniziò James, ‘Obbligo o verità?’

‘Verita’.’ Rispose Rose senza pensarci due volte. Alice notò che Matthew scosse la testa. Probabilmente già si immaginava un bacio tra lui e Rose. Dall’altra parte del
tavolo Scorpius stava guardando male Albus che sicuramente gli aveva detto qualcosa sottovoce.

‘Cosa è successo tra te e John alla Reunion?’

Rose guardò di traverso James e Alice era sicura che gliela avrebbe fatta pagare appena sarebbe giunto il suo turno. Poi la vide sorridere e rispondere alla domanda come faceva sempre quando sapeva che la sua risposta era corretta.

‘Nulla di cui mi debba giustificare.’

Emilia scoppiò a ridere, ‘Ottima risposta Rose!’ Si diedero poi un cinque.

‘Ma non puoi rispondere così, devi dire la verità.’ Si lamentò James.

‘Questa è la verità, James quindi... ora tocca a me!’
Rose fece roteare la bottiglia e si fermò su Albus. ‘Speravo proprio di beccare te Al!’

‘Ne sono onorato, Rosie.’ Disse lui ridendo. ‘Dai spara prima che l’alcol che ho in corpo mi faccia cambiare idea.’


‘Obbligo o verità?’

‘Obbligo.’ Rispose con la stessa velocità con cui Rose aveva risposto prima.

‘Interessante,’ commentò Rose tamburellando le dita sul tavolo, Si guardò intorno e dopo qualche secondo il suo voltò si illuminò. ‘Ti obbligo ad andare dai compagni di
squadra di James e dirgli che per te fanno schifo. Però devi essere convincente.’

Albus sorrise, ‘Perfetto, un gioco da ragazzi. Tanto sanno già che lo penso.’ Albus si alzò e Alice vide che stava gesticolando con loro. Uno di loro, quello più grosso sguainò la bacchetta e gli lanciò un incantesimo. Non sembrava l’avessero presa poi così bene.
Il volto di Albus era completamente colorato con i colori della squadra di James: oro e viola.

‘Ti sei divertito, Al?’ lo stuzzicò Rose.

‘Tantissimo.’ Cercò di pulirsi con un incantesimo ma senza successo. ‘Almeno ora è il mio turno.’ Anche Albus fece girare la bottiglia e questa si indicò Emilia. Emilia
diventò rossa come un peperone e Alice vide che James aveva assunto un ghigno malefico.

‘Emilia.’ Disse Albus con voce bassa.

‘Albus, ricordati che sono il tuo capo.’

‘In realtà ora siamo allo stesso livello, mi pare.’
‘Si’ beh, sono sempre comunque più grande di te.’


‘Dettagli.’

‘Quindi Emilia, obbligo o verità?’

‘Verità’.’

‘Quanto sei noiosa.’ Commentò Albus, ‘fammi pensare a cosa potrei chiederti.’

‘Niente di strano, mi raccomando.’ Lo ammonì Emilia con un dito.

‘Nulla di che Emilia, voglio solo sapere con quanti ragazzi sei andata a letto mentre eri a Hogwarts.’

Emilia diventò ancora una volta rossa, ‘Avevi detto niente di strano, Al.’

‘E’ una domanda normalissima infatti.’

‘Due.’
‘Due?’ Esclamò James all’improvviso.

‘già.’ Disse lei con un sorrisino mentre si copriva il volto con la mano. Alice non si ricordava che Emilia avesse avuto due ragazzi a Hogwarts. La vedeva sempre
studiosa, che passeggiava tra i corridoi sempre con una pila di libri che teneva ferma con il mento.

‘E chi sono?’ chiese James sporgendosi sul tavolo.

‘Non sono affari tuoi, Potter.’, disse Emilia senza guardarlo negli occhi, ‘Ora è il mio turno!’

Emilia fece girare la bottiglia e questa si posò su Matthew. Lui sorrise contento, chiaramente non vedeva l’ora di giocare.

‘Matthew! Obbligo o verità?’


‘Obbligo, ovviamente.’

Alice sperava davvero che Emilia gli facesse fare qualcosa di imbarazzante ma conoscendo la più grande della famiglia Wood, probabilmente sarebbe stato qualcosa di
blando.

‘Matthew, Matthew, Matthew. Sei una star del Quidditch di fama internazionale, non è forse vero?

‘Corretto.’ Confermò lui ridendo. Alice osservò lo scambio tra i due. Forse non sarebbe stata così blanda la richiesta di Emilia.

‘Ti obbligo a scrivere nel tuo profilo Twitter che hai deciso di lasciare il Quidditch per sempre perché’ hai trovato la tua vera vocazione.’

‘E quale sarebbe?’

‘Scrivi che vuoi darti alla ginnastica ritmica.’

Matthew sbarrò gli occhi, ‘Non posso farlo! Rovinerebbe la mia reputazione.’

Alice scoppiò a ridere, ‘I tuoi fan invaderanno casa tua, già me lo immagino.’

Matthew sembrò realizzare la gravità della situazione. ‘Emilia ti prego, cambia obbligo.’

‘No, mi dispiace.’

Matthew sbuffò e tirò fuori il suo cellulare. Lo videro scrivere velocemente e poi rimetterselo in tasca.

Alice si sentì vibrare la tasca, e dal suono riconobbe la notifica di Twitter. Prese il cellulare e aprì Twitter.

‘Ragazzi, mi spiace comunicarvi che a breve lascerò il Quidditch. La mia vocazione è ora la ginnastica ritmica.’

Tutti quanti risero. ‘Contenta, Emilia?’

Emilia annuì e sistemò meglio sulla sedia.

Toccava a Matthew e anche lui girò la bottiglia. Alice vide che la mosse in modo strano, quasi consapevole e infatti questa scelse di nuovo Emilia.

‘Hai barato!’

‘Assolutamente no, Wood.’

Emilia sbuffò infastidita. ‘va bene, scelgo ancora verità.’

‘Eh no.’ Disse Matthew, ‘Secondo le regole non puoi scegliere la stessa penitenza due volte di fila.’

‘Non voglio fare obbligo.’

‘E io non volevo scrivere quel tweet ma stiamo giocando a obbligo e verita’, quindi...’

‘E va bene! Ma non essere troppo cattivo.’

‘Assolutamente.’ Fece una pausa, ‘Dai un bacio sulla bocca a James.’


I presenti si guardarono tra il divertito e il preoccupato. Divertito perché quei due erano le persone più diverse sulla faccia della terra, preoccupato perché’ avevano un
trascorso piuttosto violento a Hogwarts.

‘Assolutamente no.’
‘E’ un obbligo Emilia.’ Matthew aveva un sorrisino che non prometteva nulla di buono. Aveva sentito le storie su quei due da Alice e sapeva benissimo che c’era sempre
stata una strana elettricità.

‘E va bene.’  Emilia si alzò e si avvicinò a James che stava assistendo a tutto senza nemmeno dire una parola.


Lui si alzò in fretta e Alice si rese conto di quanta fosse la differenza di altezza tra i due. James le sorrise ma lei rimase seria. Gli prese il volto con entrambe le mani e lo
baciò. Rimasero immobili per qualche secondo poi Emilia sembrò quasi come sciogliersi e spostò le mani tra i capelli spettinati di James. Il ragazzo approfondì il bacio e
le circondò la vita con le braccia muscolose.

Per fortuna che non volevano baciarsi, pensò Alice. Lo sguardo si posò un attimo su Albus e si accorse che lui stava come studiando le sue reazioni. Gli sorrise ma lui
non rispose al sorriso e si girò a parlare con Scorpius.

‘Potter cosa stai facendo?’

‘Cosa stavo facendo? Mi sembra che mi stessi baciando anche tu.’

‘Ti sbagli.’

Emilia si passò una mano tra i capelli cercando di sistemarseli senza purtroppo nessun risultato. Tornò al suo posto vicino a Albus, rossa come un peperone e senza
guardare negli occhi nessuno.
Dopo quel momento toccò a James poi ad Alice e poi di nuovo Rose. Il gioco continuò per un’altra ora e Alice riuscì a farsi altri due drink. A questo punto la sala stava girando per davvero, o almeno così sembrava a lei, le sembrava di essere su una scopa. Le ricordava quando Albus veniva a prenderla alla finestra del Dormitorio di Grifondoro a Hogwarts e passavano tutta la serata insieme. Vide i suoi amici iniziare ad alzarsi e vide di nuovo Rose parlare con Scorpius. Questa volta sembrava una discussione più accesa. Vide Albus mettersi in mezzo a lor e vide bacchette sguaiate e incantesimi lanciati. Poi vide Rose uscire in tutta fretta dal locale. Alice si sentiva come in una bolla che girava e non si fermava. Sentiva gli altri che le parlavano e le sembrava di rispondere in modo appropriato ma poi li vedeva ridere e scuotere la testa.

‘Andiamo Alice?’ le fece Matthew avvicinandosi a lei e iniziando a metterle il cappotto.

‘Si’, voglio andare a casa. Posso venire con te?’

‘Ehm... non credo tu possa Smaterializzarti.’

‘Perché’ no? Sto benissimo.’

Matthew le sorrise, ‘Non stai bene Alice, prima ti sei pure addormentata.’

‘Non è assolutamente vero.’

‘invece sì e il fatto che tu non te lo ricorda, non fa altro che confermare il fatto che non stai bene.’

‘E quindi come vado a casa?’

‘Devi andare nella casa più vicina a dove siamo ed è quella di Albus.’

‘Albus Potter?’

‘Si’, Alice non credo ci siano altre persone con il suo nome.’

‘Oh no non credo proprio, Matt.’ Ridacchiò lei.

‘Alice, andiamo?’ Albus si era avvicinato a lei con volto serio. Non sembrava molto contento di doverla portare a casa.

‘Albus non sembri molto contento.’

‘Non lo sono infatti. Non avresti dovuto bere così tanto, Alice.’

‘Hai ragione, ora gira tutto. Anche tu.’ Piegò la testa a destra e a sinistra un paio di volte ma non sembrò aiutare molto la situazione perché’ un’ondata di nausea la
travolse.

‘Dai andiamo?’

Alice si girò verso Matthew, ‘Sicuro che non posso venire con te?’

‘Purtroppo no, Alice.’

‘E Rose dov’è?’

‘Rose ha litigato di nuovo con Scorpius e se n’è andata via.’

‘Che novità. E chi ci rimette sono io! Ora che ho bisogno del suo aiuto.’

Matthew non rispose e fece un sorriso tirato, ‘Alice, lo so che sei ubriaca ma devo dirti una cosa.’

‘Non sono assolutamente ubriaca.’ Rispose lei mentre perdeva l’equilibrio e cadeva su una panchina.

Matthew rise, ‘Ascolta alice, mentre giocavamo prima non eri molto in se’ e quando stavi parlando con Emilia hai detto che tua figlia è una Potter.’

‘Come?’

‘Hai capito bene, ti spiego meglio domani, ma ora che devi andare con Albus cerca di non peggiorare la situazione.’

‘Ho detto che Maggie è una Potter?’

‘Si’, hai detto esplicitamente che tua figlia è una Potter. Ovviamente James sa tutto ma Albus...’

‘Albus potrebbe pensare che Maggie sia di James.’

‘già’. Quando l’hai detto sembrava non aver sentito ma Scorpius l’ha guardato con la coda dell’occhio quindi per me ha sentito.’

‘oh santo Merlino.’

‘Già’, mi dispiace Alice. Forse è ora che glielo dici, no?’

‘Credo sia giunto il momento.’ D’un tratto si era ripresa, certo le girava ancora tutto ma la sua mentre era tonata lucida.  Cosa aveva fatto? Era riuscita a mantener il
segreto per anni e una bevuta di troppo e rivelava tutto. La vita di Maggie sarebbe cambiata per sempre. Sua figlia era sveglia ma aveva pur sempre quattro anni e una
notizia del genere a un’età così delicata avrebbe cambiato tutti i suoi equilibri. E poi Albus. Chissà come l’avrebbe presa Albus. Non sapeva se avrebbe accettato
Maggie, non aveva idea se l’avrebbe creduta.

‘Alice andiamo?’ Albus la aspettava serio a qualche metro più avanti.
Avrebbe dovuto solo superare la nottata e la mattina dopo sarebbe potuta ritornare a casa e stabilire una strategia.

Sarebbe andato tutto bene.

Si mise vicino ad Albus mentre camminavano insieme per le vie di Londra. Lo guardò con la coda e vide che aveva la mascella serrata.

Sarebbe proprio stata una lunga nottata.
   
 
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