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Autore: konomu    12/07/2009    1 recensioni
QUESTA è LA MIA PRIMA FANFICTION, RAGAZZI...spero che vi piaccia. la prima fanfiction delle avventure della sorellina di Jin Kazama. Commemtate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevamo che ore fossero, ma avevo paura di fare tardi. all'ingresso dell'arena trovammo Jin e Ren. Hyou teneva lo sguardo basso e non aveva vogla di parlare. -Tranquillo samurai! Guarda che Hwoarang è solo una canaglia, crede di essere chissà chi, e invece non sa fare niente. Credimi! Sono dieci anni che mi chiede una rivincita e ogni volta perde sempre!-gli disse Jin. Gli presi la mano. Io non sapevo quanto fosse forte Hyou, e nemmeno Hwoarang. Il ragazzo incominciava anche ad arrossire, e anche se Jin mi aveva detto che era abbastanza timido io volevo farlo sentire a suo agio. Beh, non è molto semplice sentirsi a proprio agio quando hai davanti una dozzina di persone che ti guardano e spettegolano su di te. Però mi venne in mente un'idea. Era un piccolo consiglio che mi aveva dato Jin per gli esami di terza media. Ero sicura che si sarebbe tranquillizzato. -Hyou...quando sali sul ring, prendi un bel respiro, conta fino a dieci e guarda tutti, ma dico tutti tutti. Però non guardarli come faresti di solito, mmaginateli in bikini. Il ragazzo mi sorrise, dopodichè si diresse verso il ring. Ero abbastanza delusa. Potevo vedere solo mezzo combattimento. Poi, Feng Wei.. Che scocciatura. Al fischio d'inizio, Hwoarang partì come una furia, alzando un grosso polverone intorno a sè. Non si vedeva nulla. Passarono i minuti, e Hyou non si faceva ancora vedere. Per un attimo ebbi paura, paura che Hyou non avrebbe mai potuto vincere quell'incontro. Ma Jin e Ren erano calmi e tranquilli. Infatti, mi sbagliavo. Appena Hwoarang si fermò, dalla nuvola di polvere uscì Hyou. Il ragazzo non si era fatto nulla. Hwoarang riprovò a colpirlo, ma tutti avevano capito che ormai Hyou non gli dava ascolto. Era pronto a combattere. Con un gesto velocissimo estrasse la kantana. Hwoarang cercò di tirarlgli un altro calcio, ma si ritrovò spalla-spalla con il samurai. Hyou più veloce di Hwoarang? Caspita. Non ci avevo mai pensato. Poco dopo Jin mi mi disse che era ora di andare. Prima di uscire, Hyou mi guardò, come per dire "buona fortuna". Arrivati nella mia arena si poteva vedere Feng già seduto sul ring, che aspettava la sua vittoria. Beh, non è che avesse tutti i torti. Vedere una ragazza di quindici anni in jeans e giacca pesante è molto rassicurante, quando si parla di match. Ma io dovevo vincere. Nella mia arena non c'era quasi nessuno. Anche Jin se n'era andato, probabilmente per via del suo incontro. Salii sul ring. Appena iniziato il combattimento, capii subito che quella non sarebbe stata una passeggiata. Wei era forte. All'inizio mi limitai a tenere una buona posizione di difesa, ma era nutile. I suoi pugni arrivavano a raffica ed era impossibile pararli tutti. Così iniziai ad attaccare. Prima che potessi tirargli un pugno lui mi bloccò il baccio e fece leva. Sentii il dolore attraversarmi la colonna vertebrale. Non potevo usare la forza. Ma, forse...la velocità. Sì, avrei seguito l'esempio di Hyou. Appena mi lasciòil braccio li arrivai dietro le spalle. Stavo per tirargli un calcio ma mi bloccò. Ero praticamente immobilizzata dietro di lui. Mi liberai con un calcio e mi allontanai il più possibile, anche se lo avevo alle calcagna. Era troppo veloce. Provai a tirarli un altro pugno, ma non riuscivo a muovere la mano sinistra e la destra mi veniva difficile da utilizzare. Non avevo molte vie di fuga. Ma feng doveva avere un punto debole!!! Non riuscivo a trovarlo. Decisi di farmi avanti e osservarlo. Rimasi in posizione di difesa. Non dovevo cadere. Era forte. Troppo forte. Ma io ero intelligente. Lo avevo notato. La mano che colpiva di più era la destra. La sinistra era poco utilizzata. Avevo la vittoria in mano. Ero stremata, ma sapevo di doverlo fare. Cercai di andare via via sul suo lato sinistro. Aspettai un po', dpodichè gli bloccai la mano destra e gli tirai un calcio. L'avevo beccato. La mano sinistra era meno allenata di quella destra. Non poteva tirarmi più niente. Con un calcio lo feci cadere a terra e poi li tirai un pugno, un ultimo pugno sulla spalla. Ci misi tutta me stessa. Ero già pronta a vederlo ripartire in azione, ma Feng non si alzò. Erano passati più di dieci secondi. Avevo vinto. Caddi a terra. Non mi sentivo nè le braccia nè le gambe, e respiravo a fatica. Ero esausta, ma estremamente felice. Svenni. Per un attimo mi immaginai il volto di una donna dai capelli scuri che ondeggiavano al vento. Mi sussurò solo brava, e poi sparì, così com'era apparsa.
  
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