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Autore: crissya    11/10/2018    0 recensioni
Per un attimo lo sfiorò l'idea di mentire, dire che c'era stato un guasto, che il collegamento poteva saltare, che i pianeti non fossero correttamente allineati. Tutto pur di tenere Capitan America ancora lì con sé. Ma nella propria vita Tony Stark aveva fatto innumerevoli scelte sbagliate e per una sola volta voleva farne una giusta, inghiottì quindi il malloppo bloccato in gola e posò il palmo della mano su un bottone blu sollevando gli occhi su quelli di Steve.
"Stai per tornare da Peggy, spero tu abbia letto il libro che ti ho dato."
"Il kamasutra non è proprio una lettura serale adeguata"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Peggy Carter, Pepper Potts, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York, 1946



 

Un anno era passato da quando Steve era tornato nel suo tempo. 
La guerra era finita, l'America aveva trionfato ma questo Steve lo sapeva già. Come tutto del resto. 
Steve sapeva tutti gli eventi storici e non che erano accaduti negli ultimi novantacinque anni grazie ai libri di storia che aveva letto, ai racconti di Banner e Natasha. Ai continui dibattiti politici che spesso aveva sentito dallo stesso S.H.I.E.L.D.
Steve sapeva tutto e ancora una volta era estraneo di un tempo, un tempo che in passato era suo. 
In quell'anno gli eventi si susseguirono senza senso, Steve cercava di adattarsi come aveva già fatto nel futuro. Di riabituarsi a tutte le cose del passato che per lui erano così familiari eppure così lontane.
Aveva rivisto Peggy e quel primo giorno nel vecchio Mondo era stato bellissimo. 
Peggy era bellissima. 
Stretta nella sua uniforme, i capelli ramati cotonati e ben acconciati. Quasi era svenuta quando si era trovata Steve davanti. 
Eppure niente era andato come il Capitano avesse sognato.
Spesso Steve si trovava a passeggiare mano nella mano con Peggy, lei parlava del suo lavoro, delle missioni. Di come quel famoso 5 luglio 1946 era stato messo sul mercato il primo bikini della storia. 
Una vera vergogna mostrare l'ombelico, a suo dire.
Steve però era assente, ascoltava distrattamente quel flusso incessante di parole che sembravano tutte uguali, ogni tanto un elemento coglieva la sua attenzione e lui avrebbe tanto voluto raccontare a voce alta di come quella volta alla Stark Tower Thor avesse rotto un vetro col Mjolnir e Tony si fosse arrabbiato così tanto da usare la sua armatura contro di lui ma, sbagliando mira, aveva colpito il povero Banner che quasi aveva avuto un "attacco verde".
Ma Steve non poteva fare niente di tutto ciò, raccontare certi dettagli a Peggy avrebbe potuto cambiare il corso della storia ma il buon capitano non mancava mai di nominare Ironman durante qualsivoglia conversazione.

"E la sua armatura era scintillante, un rosso brillante. Poteva fare tutto, un vero idiota ma con un cuore enorme."

***

Un tonfo sordo riecheggiò nella stanza, Steve era balzato sul letto tutto sudato mentre si guardava attorno spaesato.

"Steve...calmati era solo un incubo."

La voce calma e assonnata di Peggy aveva riportato Steve alla realtà seppur scosso dalle immagini che aveva sognato poco prima.

"È che...sembrava reale"

"La guerra è finita, caro. Abbiamo vinto e tutto va bene"

La guerra, già.

"Non...non si trattava di quello."

"E di cosa?"

Steve sospirò e si stese di nuovo nel letto, le mani intrecciate sul petto mentre osservava il soffitto giallognolo.

"Era il futuro, qualcosa aveva attaccato la città e...e una creatura si trovava lì. Provavo a fermarla ma questa teneva qualcosa di rosso tra gli artigli. Era la sua armatura. Era...la sua armatura."

La voce di Steve si era fatta più agitata, gli occhi blu adesso erano sgranati e si muovevano come palline in ogni dove.

"Io...non sono riuscito a salvarlo. Io non ero lì con lui"

Peggy allora capì. 
Con un sospiro amareggiato si alzò dal letto dopo aver baciato il capo del soldato, andò alla sua scrivania e in silenzio scrisse una lettera.

-Destinatario: Howard Stark.

  
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