Capitolo 2: Strano fenomeno
Nel pomeriggio decisi di portare il
piccolo a fare una passeggiatina.
Era per lui più sano respirare l’aria
aperta, che rimanere rinchiuso in una stanza solo soletto.
La cosa che mi sorprese fu che Naruto non volle venire con noi.
Passeggiavo tranquillamente con il
bimbo fra le braccia ed egli sembrava gradire. Si guardava attorno curioso,
anche se mi domandavo cosa in realtà
vedesse, dato che la percezione visiva dei neonati è molto rozza rispetto a
quella di una persona adulta.
“Ehi Sakura!” mi chiamò il mio
compagno Shikamaru.
Ino aveva già sparso la voce della
comparsa del piccolo Naruto e a quanto pare, anche Shikamaru era curioso.
“non si direbbe che è destinato a
diventare una testa quadra!” mi disse osservando il piccolo che faceva dei
graziosi versetti.
“Cercheremo di crescerlo in modo che
sia più intelligente!” gli dissi.
Ci sedemmo su una panchina sotto i
raggi deboli del sole. Eravamo ad ottobre e la temperatura era piuttosto bassina. Per fortuna avevo vestito sufficientemente il
piccolo, in modo che non prendesse freddo.
Shikamaru si mise a fare le boccacce e Naruto sembrava divertirsi, ma…
“Ehi Shikamaru, non
traumatizzarlo!” disse Naruto raggiungendoci con uno
zainetto.
“Dove eri finito? Prima dici che vuoi
occuparti di lui e poi te la svigni?” gli dissi, non tenendo conto che avrei
far potuto arrabbiare il mio compagno.
Naruto non mi rispose, cosa strana dato che
ha sempre la risposta pronta.
Un urlò ci ricordò che era ora di
fare merenda.
“Cavoli, ma quanto urla? Fatelo
smettere!” disse Shikamaru mettendosi le mani nelle
orecchie. Ormai i miei timpani si erano abituati a quegli strilli.
Purtroppo non avevo portato niente
con me. Saremmo dovuti rientrare in ospedale e chiedere a qualche infermiera di
fornirci il materiale necessario per preparare del latte caldo.
Qualcosa però mi sorprese. Vidi Naruto frugare
nello zaino e dopo aver preso il bimbo delicatamente in braccio, gli porse il
biberon.
Sgranai gli occhi “Dove te lo sei
procurato?”
“Mi sono recato a comprare un
biberon, del latte in polvere e successivamente sono andato a casa a prepararlo.
Ho fatto quanto c’è scritto qui!” mi disse mostrandomi un libro che solitamente
gli adulti comprano per avere un aiuto nei primi mesi di vita dei loro figli.
Ora capivo il perché non si era unito
alla passeggiata, aveva pensato subito che al bambino sarebbero servite delle
cose e con grande maturità si era informato a dovere e procurato il minimo indispensabile.
Abbassai la testa “Scusa Naruto per quello che ho detto prima!”
“Lascia stare!” mi disse solamente…era troppo assorto dal bambino.
Secondo me Naruto
era capace di incantare con i suoi occhi. Chiunque vedesse il piccolo ne
rimaneva ammaliato. Bhe si succede con tutti i bimbi,
ma fa uno strano effetto quando tu sei cresciuto con il bimbo in questione.
“Posso allattarlo io?” gli chiesi un
po’ timidamente.
Naruto mi sorrise e me lo porse.
Quando rientrammo in ospedale, Tsunade ci sgridò per aver portato a spasso il piccolo
senza permesso. Ci disse che eravamo troppo inesperti per occuparci di un bimbo
così piccolo, ma Naruto non stette in silenzio a
subirsi la paternale.
“è vero non sappiamo niente, ma
nemmeno i genitori sanno cosa devono fare al loro primo figlio…imparano
con l’esperienza. E poi noi non possiamo fare peggio di coloro che mi hanno
seguito i primi anni. Probabilmente loro lo facevano solo per ordine, mentre
noi almeno gli diamo amore!”
Tsunade sorrise e scompigliò i capelli del
ragazzo, compiaciuta dal discorso.
Successivamente prese il bambino e se
lo strapazzò un po’.
Cominciai a pensare che non era
arrabbiata perché avevamo portato via il bimbo senza permesso, ma perché così
lei non poteva stare in sua compagnia.
Successivamente arrivò anche Kakashi, il quale dovette lottare parecchio, affichè il bimbo non l’avesse vinta e riuscisse a
togliergli la maschera.
Tutti noi tifammo per Naruto, ma purtroppo l’identità di Kakashi
continua a rimanere un mistero.
Con il trascorrere dei giorni,
richieste su richieste, Tsunade accetto di dare il
piccolo Naruto alle cure di Naruto.
Ovviamente non fu lasciato solo,
anche l’hokage, Kakashi e
tutti gli altri nostri amici gli davano una mano ogni tanto…soprattutto
io.
Appena avevo un po’ di tempo libero
andavo a casa di Naruto per assicurarmi che il mio
compagno non stesse facendo pasticci.
Solitamente Naruto
quando in casa c’ero io, ne approfittava per dormire un po’ dato che a
quell’età i neonati si divertono a svegliarsi a qualsiasi ora della notte.
“Senti Sakura-chan.
È vero che tutti si sono impegnati a prendersi cura del bambino, ma tu sei
praticamente sempre qui! Non ti fidi di me forse?” mi chiese sospettoso.
“Uhmmm. Può
darsi, ma la verità e che…mi sono innamorata di
questo piccolino. Sia chiaro, di lui e
non di te!”
Naruto sorrise “Sai? Un po’ lo invidio!”
Sgranai gli occhi “Non mi riferisco
al fatto che tu ti sia innamorato di lui e non di me…oh
bhe…anche per quello, ma…”
lo vidi abbassare la testa “lui a differenza mia crescerà con tante persone
intorno!” mi disse.
Mi rattristai. Era incredibile come
il suo passato potesse renderlo così indifeso a volte.
“Bhe a
volte anche avere troppa gente fra i piedi non è piacevole!” gli dissi.
Sorrise.
“ops, mi
sono dimenticato di fargli il bagnetto oggi!” disse cercando di prendere Naruto, ma mi alzai di scatto, impedendogli di prendere il
piccolo dalle mie braccia.
“Ci penso io…tu
riposa un po’!”
Il piccolo sembrò gradire il
bagnetto, peccato però che mi aveva completamente inzuppata. Dopo che entrambi
fummo completamente asciutti, raggiungemmo Naruto, il
quale si era appisolato sul letto. Però qualcosa mi fece notare che c’era
qualcosa che non andava. Il respiro del mio compagno era troppo affannoso per essere
semplicemente addormentato.
Posai il bimbo nella culla e andai a
controllare Naruto.
“Naruto?
cos’hai? Stai male?” gli chiesi appoggiando la mano sulla sua spalla e
scrollandolo.
Esso aprì gli occhi e mi sorrise
dicendomi “No, non ti preoccupare! Ho avuto solo un giramento di testa!”
Si mise seduto, anche se non con poco
sforzo .
“Naruto,
forse dovresti farti controllare…ci penso io se
vuoi!” gli dissi
“No, sto bene…è
solo un po’ di stanchezza!” mi sorrise e si rialzò in piedi.
Fece molta fatica a convincermi a
tornare a casa. Non ero tranquilla. Qualcosa mi diceva che Naruto
era in pericolo…ma quale dei due e perché?
L’indomani mattina il team Kakashi venne convocato nell’ufficio dell’hokage e tutti noi ci dirigemmo da lei.
“Bene, ci siete tutti! Shizune prendi il bambino!” l’assistente fece quanto
ordinato, ma sembrava un po’ impacciata con il piccolo in braccio
“Per un po’ ci prenderemo noi cura di
lui, mentre voi sarete in missione!”
Naruto e io sbuffammo. Ciò significava
doverci separare dal piccolo e nessuno dei due voleva, ma non potevamo tirarci
indietro.
La missione che ci diede non era poi
così complicata. Sapeva che Naruto era piuttosto
stanco dovendosi prendere cura del bambino e inoltre io avevo raccontato del
giramento di testa che il mio compagno aveva avuto la sera prima alla mia
maestra. Infatti la missione ci fu affidata, sia perché noi dovevamo continuare
a servire Konoha, sia per dare un po’ di tregua a Naruto, il quale non avrebbe mai ammesso di aver bisogno di
dover staccare un po’ la spina.
La missione durò due giorni e una
notte e quella fu, dopo tanto tempo, la prima che il mio compagno riuscisse a
chiudere occhio per tutta la sua durata e riposarsi come si deve.
Il giorno dopo però venimmo svegliati
da alcuni ninja che ci attaccarono. Ancora adesso sono ignote le ragioni del
loro attacco.
Eravamo tre contro tre, niente di
complicato, eppure mentre io e Kakashi non avemmo
problemi, Naruto si trovò in difficoltà. Andai ad
aiutarlo. Pensai che a lui fosse capitato il nemico più forte, ma non era così.
Lo stesi con molta facilità.
Mi girai verso il mio compagno e vidi
che aveva l’affanno, come due sere prima. Gli misi una mano sulla fronte pensando che magari
avesse un po’ di influenza.
“Naruto,
dovresti prenderti un po’ di riposo. Non sembra che tu abbia la febbre, ma
forse stai covando qualcosa!”
Lo vidi scuotere la testa “Non credo
sia quello!” disse mostrandomi la mano.
Rimasi pietrificata da quello che
vidi.
La sua mano era trasparente, come se
stesse per svanire.
Guardai Kakashi
preoccupata e vidi che anche lui era pensieroso.
“Kakashi-sensei,
cosa mi sta succedendo?” chiese Naruto. Fra di noi
era quello più spaventato.
“Non lo so! Potrei sbagliarmi, ma se
tu stai svanendo…l’unica ragione potrebbe essere che
stia accadendo qualcosa al piccolo Naruto. Tu sei
collegato a lui e qualsiasi cosa gli accada…si
manifesta anche su di te!”
Naruto e io sussultammo.
Ci dirigemmo subito a Konoha, ma Naruto sembrava fare
fatica a rimanere al passo. Sembrava che con il suo corpo sparissero anche le
sue energie.
Kakashi si fermò e lo aspettò, dopo di chè se lo caricò sopra le spalle.
Il volto di Naruto
era pallido, tanto che mi spaventai.
Cosa poteva essere successo al bimbo
in soli due giorni, da ridurre il mio compagno in quello stato?
Finalmente dopo un paio d’ore
giungemmo a Konoha. Naruto
volle scendere dalle spalle di Kakashi.
Sembrava stare meglio, come se niente
fosse successo.
Ci precipitammo all’ufficio dell’hokage, dopo essere stati informati che il piccolo si
trovava con Tsunade.
Non bussammo nemmeno alla porta del
suo ufficio e spalancando la porta spaventammo colui che tanto cercavamo
facendolo piangere.
“Ehi, ma che modi! Ero appena
riuscita a farlo addormentare!” disse Tsunade
riprendendo a cullare il bimbo.
Tutti noi ci guardammo.
“Mi scusi signorina. Ma è tutto
apposto con Naruto?” le chiesi.
Speravo tanto che mi dicesse di si.
La mia maestra mi guardò stupita “Certo!
Perché dovrebbe avere qualcosa che non va?”
Mi sentii sollevata, ma allora cosa
era successo? Perché Naruto svaniva?
Ne parlai con l’hokage,
la quale guardò seriamente sia Naruto che il bimbo.
“Voi due verrete con me, vi farò dei
controlli!”
Ovviamente non si venne a capo di
niente. Entrambi i Naruto erano sani come un pesci.
Tanto che Tsunade cominciò a pensare a uno scherzo.
“hokage-sama,
anche io ero presente e ho visto chiaramente la mano di Naruto
svanire!”intervenne Kakashi in mia difesa.
“Ma questo è impossibile…cioè
no, ma solo se il bambino stesse per morire o cose del genere, ma dato che sta
bene, non vedo il motivo per cui Naruto debba
scomparire!”
“Non potrebbe essere un’allucinazione
creata dai nostri nemici? Infondo ora sto bene!” disse il mio compagno.
Ci guardammo tutti e riflettemmo.
Tecnicamente era possibile.
Decidemmo di dare per buona quella
teoria e di non pensarci più.
Passò un’altra settimana.
Quell’evento non si manifestò più.
Mi sentivo un po’ stupida a pensare
che una persona potesse svanire nel nulla…cioè era
già successo con Yondaime, ma…ma
che capitasse anche a Naruto era impossibile.
Lui apparteneva a questo tempo, se
proprio qualcuno poteva sparire poteva essere solo il piccolo Naruto, ma per fortuna erano ancora entrambi li.
Frugando nella soffitta di casa mia,
trovai il passeggino che i miei avevano usato per me.
Lo portai a Naruto,
il quale protestò. Non avrebbe mai e poi mai messo il bimbo li dentro.
Ok, aveva qualche fiocchetto ed era
rosa, ma tanto cosa poteva capirne il bimbo. Di cento non ci avrebbe detto che
era una carrozzella da femmine.
Alla fine Naruto
cedette. Non potevamo sempre portare il bambino in giro in braccio. Oltre a
essere una tortura per le nostre braccia, anche per lui non doveva essere
comodissimo.
Andammo al parco. Ovviamente non per
far giocare il bimbo. Aveva già compiuto un mese, ma era ancora troppo piccolo
per andare sull’altalena, anche se era presente l’apposito seggiolino per i
bimbi piccoli.
Il piccolo improvvisamente si mise a
piangere e Naruto lo prese in braccio, mentre io
prendevo il biberon da dargli.
Non feci in tempo a trovarlo che
sentii Naruto chiamarmi con una voce strana.
“P-Prendi il piccolo!” mi disse.
Lo vidi nuovamente sbiancare, proprio
come quella volta durante la missione.
Afferrai il piccolo e notai che
questa volta non era solo una mano a sparire, ma l’intero braccio.
Posai immediatamente il bimbo nella
carrozzina, ignorando il suo pianto, ma in quel momento dovevo pensare al se
stesso più grande.
Sembrava che dovesse perdere i sensi
da un momento all’altro.
Dovevo portarlo in ospedale, ma come
facevo con anche una carrozzina da spingere?
Lo presi per un braccio e me lo misi
intorno al collo e con l’altra provai a spingere il passeggino.
Troppo complicato. Naruto sembrava fare fatica a reggersi sulle sue gambe.
Avevo bisogno di aiuto.
Per fortuna in lontananza vidi
passare Shikamaru.
Lo dovetti chiamare più volte
prima che mi notasse e venisse verso di
me.
Si prese l’impegno di portare lui Naruto.
Giungemmo all’ospedale e chiedemmo
subito di Tsunade.
Shikamaru fece sedere Naruto,
il quale sembrava diventare sempre più debole.
Tsunade ci raggiunse e le dissi cosa era
successo.
Non riuscì a terminare il racconto
che Shikamaru ci chiamò agitato. Cercava di
sorreggere un Naruto privo di sensi, che ora
scompariva e riappariva interamente.
Provammo a portarlo su di un lettino,
ma appena diventava trasparente, perdevamo la presa del suo corpo. Dovemmo
lasciarlo sdraiato sulle sedie della sala di attesa, finchè
il suo corpo non si stabilizzò nuovamente.
Ringraziai che presto tornò a essere solido. Temetti di
vederlo sparire completamente sta volta.
Mentre Tsunade
lo visitava, io aspettai fuori e diedi da mangiare al piccolo, del quale mi ero
completamente dimenticata.
Stavo ancora allattando il mio
“compagno” quando Tsunade mi venne a riferire le
condizioni di Naruto.
Proprio come l’altra volta stava bene
e non riusciva a spiegarsi un tale
fenomeno.
Una cosa era certa, non era
un’illusione creata da un ninja nemico.
Eccovi come promesso il secondo
capitolo.
Spero vi piaccia. Fatemi sapere
Passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio
tutti coloro che hanno aggiunto la ff fra preferiti e
seguiti e in particolare:
Night Sakura: ti ringrazio per la recensione. Mi
dispiace Sasuke non compare dato che è una ff di pochi capitoli. Solitamente il ragazzo lo inserisco
nelle storie dove c’è bisogno di qualcuno che crei casini. Spero che continui a
piacerti. Ciao!!!
Lilla95: grazie mille! Spero che ti piaccia
anche questo capitolo e che non ti faccia perdere la voglia di leggere l’ultimo.
Fammi sapere!!! Ciaoooooo.
Cleo92: eh già! naruto piccino è tenerissimo, peccato che nel manga e anime
compaglia si e no per 2 secondi. Grazie per la
recensioni e spero di leggere presto un nuovo capitolo di una delle tue ff. a
presto!!!
sousuke sagara: mi hai detto di lasciare perdere il
tuo ringraziamento così pubblicavo un secondo prima la storia e allora io non
ti ringrazio!!! Ci sentiamo su msn…e va bhe non faccio la cattiva…un grazie di cuore anche a te!!! Miao!!!