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Autore: francy0796    06/11/2018    4 recensioni
E se Kate Beckett avesse avuto un figlio? Se quel bambino incontrasse involontariamente la bella e giovane Alexis? Nuove amicizie si creeranno, nuovi incontri inaspettati e un colpo di fulmine. Come si svolgeranno gli eventi tra Richard e Kate in questo caso? Leggete e scopriamolo insieme.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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“Ahhh…” Alexis appoggiò la testa alla parete, chiudendo gli occhi e sospirando pesantemente.
“Stai male?” la voce di Matt la fece sobbalzare, la campanella era suonata da poco e tutti avevano raggiunto i rispettivi mezzi di trasporto.
“Quanto ti arrabbi se pianifichi una giornata con qualcuno e la persona che dovrebbe accompagnarti ti da buca all’ultimo momento?” gli chiese, facendolo ridere.
“Mi arrabbio” rispose “La tua amica non passerà il pomeriggio con te?” cercò di capire.
“Come sai che…”
“Non parlate così piano come pensate” la informò, facendola arrossire “Quindi aspetti tuo padre?”
“No…non può venire a prendermi è fuori città per lavoro e mia nonna lo stesso, sarei dovuta andare a casa di Page e dormire li” spiegò.
“Quindi resterai sola oggi?”
“A quanto pare si” annuì, prendendo il suo zaino e avviandosi con lui all’esterno.
“Perché non vieni con me?”
“Con te?” lo guardò divertita.
“Si…la mia mamma ha la giornata libera oggi e anche domani, quindi resterà con me…penso faremo cose fantastiche insieme e se vieni ti divertirai” annuì contento.
“Io…forse dovremmo chiedere a tua madre se è il caso”
“Beh…possiamo farlo subito” le sorrise, correndo incontro alla figura femminile che era scesa dalla macchina “Mamma!!” la abbracciò, ricevendo un bacio in cambio.
“Ciao ragazzino” si rialzò e sorrise alla giovane “Ciao Alexis”
“Salve detective…”
“Kate, per favore, il mio cognome lo uso solo al lavoro” la corresse.
Matt era rimasto ad osservarle in silenzio, ricordandosi solo allora cosa voleva chiedere a sua madre.
“Mamma” attirò la sua attenzione “Alexis è da sola a casa, perché una sua amica le ha dato buca, può venire con noi oggi pomeriggio e restare a dormire a casa nostra?”
“Io non…” Alexis non sapeva che dire alla domanda del bambino.
“Io non ho problemi Alexis, se non vuoi restare da sola…per noi non c’è problema” rispose Kate “Se vuoi venire, sei la benvenuta…sempre che tu lo voglia”
“Allora? Vieni con noi?” la guardò curioso Matthew.
“Io…va bene…si, perché no!” il sorriso del bambino valse tutta la risposta.
“Ottimo…allora andiamo, vuoi il mio cellulare per avvertire tuo padre che sei con noi?” la vide mostrare il suo telefono.
“Ho il mio, grazie…ora gli mando subito un messaggio, credo sia ad una riunione ora” spiegò, salendo in macchina con loro.
 
“Rispetto a casa tua è più piccola, ma è sempre casa” la informò Kate, aprendo la porta del loro appartamento.
“Oh…non importa, è comunque molto bella!” si complimentò. Il suo giudizio era sincero, era abituata a vedere il lusso di casa sua o delle case dei suoi amici, ma nonostante tutto quell’appartamento esprimeva una personalità propria. La porta di ingresso dava direttamente nel salone, c’era un divano davanti al televisore, In fondo alla sala c'era l’angolo cucina e il tavolo da pranzo. Alla sua sinistra c’era un arco che conduceva in un corridoio e quindi alle camere e al bagno.
“Ti accompagno nella camera degli ospiti, se vuoi cambiarti” la distolse dallo studiare il loro appartamento.
“Ma certo” annuì, aspettando che Kate le facesse strada in corridoio. La sua camera era la terza porta sulla sinistra. Non era enorme, ma era carina. Le pareti erano color tortora, mentre i mobili erano in legno semplice. C’era una scrivania, il letto matrimoniale, l’armadio e una poltrona su un angolo. L’armadio era dotato di un grande specchio su una delle sue due ante. Era molto accogliente, le piaceva di più della sua stessa camera forse, ma era solo un pensiero temporaneo.
“Ti piace?” l’aveva vista rimanere in silenzio per molto tempo e voleva sapere cosa pensava.
“Molto…forse di più della mia camera” le sorrise, facendola avviare verso il corridoio.
“Mi fa piacere” la guardò contenta “Io sono in camera mia, ne approfitto per darmi una rinfrescata…e cambiarmi, così possiamo uscire” la informò.
“Va bene…il bagno è…”
“la prima porta che hai visto entrando in corridoio” rispose cordiale “Per qualunque cosa…chiedimi pure” le disse, uscendo e accostando la porta per lasciarle la sua privacy.
Cinque minuti dopo, la giovane ospite si era cambiata e sistemata. Aveva deciso di curiosare un po’ in giro, le piaceva, era una cosa che aveva ereditato da suo padr. Notò che in corridoio c’erano diversi quadri, Kate aveva un ottimo gusto in fatto di arredamento e questo lo aveva capito. Si fermò in soggiorno, sopra al camino c’erano diverse cornici. Una con Matt molto piccolo, con il ciuccio e gli occhi ancora scuri. Un’altra era di lui e Kate insieme, Matt doveva aver avuto sui due anni. Una terza foto ritraeva il bambino con un signore brizzolato, si ricordò di averlo intravisto una volta all’uscita da scuola, Matt indossava un guantone da baseball che reggeva una palla e dall’altra una mazza per quello stesso sport. Ritornò in corridoio, in cerca di Matt o di Kate, nell’ultima porta del corridoio, che era socchiusa, intravide Kate finire di cambiarsi e sistemarsi i capelli. Tornò alla porta prima della sua, anche questa accostata e bussò leggermente.
“Matt?!”
“Oh…Alexis, entra pure!” la invitò il bambino, facendola accomodare nel suo piccolo mondo. Una parete era di colore grigio/azzurro, mentre le altre erano bianche. Una di queste era occupata interamente da un grande armadio a tre ante, alla fine del quale era attaccata una piccola libreria. Vicino alla finestra, separato dai pochi centimetri del comodino, c’era il letto singolo. Vicino alla libreria c’era una scrivania e un piccolo scaffale con cassetti.
“Sei stranamente ordinato!” si sorprese, non c’erano panni sporchi in giro, ne libri o giocattoli.
“Merito della mia mamma, a volte faccio una tale confusione che preferisco nascondermi per non essere sgridato” rispose divertito.
“Ragazzi?!” Kate si fece sentire dalla sua camera.
“Siamo in camera mia!!” la informò Matt, prima di vederla comparire alla porta.
“Vogliamo andare?”
“Dove andiamo esattamente?” chiese Alexis, facendo voltare anche suo figlio.
“Per prima cosa…andremo a fare un po’ di shopping, spero che non sia un problema per te Alexis”
“Certo che no…adoro lo shopping”
“Questo signorino ha bisogno di qualche indumento nuovo, visto che ne ho buttati molti la settimana scorsa e poi…andiamo a cena da Barney ed infine andiamo a luna park, che ne pensate di questo programma?” propose Kate.
“Dico che mi piace, anche se preferisco di più l’ultima parte della giornata” rispose Matthew, facendo ridere le due.
 
Alexis si era fermata al reparto per ragazze a vedere se c’era qualcosa che potesse piacerle.
“Ti serve una mano?” la voce di Kate la fece voltare di scatto “Scusa, non volevo spaventarti”
“No…ero solo sovrappensiero” le sorrise, concentrandosi su di lei.
“Cerchi qualcosa in particolare?” la vide annuire.
“La prossima settimana ci sarà una festa per l’uscita di un nuovo libro di mio padre…e volevo cercare qualcosa di carino” spiegò “In più una mia compagna di classe mi ha fatto notare che in queste occasioni indosso solo abiti che mi fanno sembrare una bambina e che sarebbe il caso di iniziare a cambiare un po’ stile” confessò.
“Fammi indovinare…questa compagna è gelosa del fatto che tu sia figlia di Richard Castle e cerca spesso di sminuirti davanti agli altri” la vide annuire sorpresa.
“Come sa…”
“Oltre ad essere una detective” le sorrise “Sono stata una ragazza anche io e conosco bene la gelosia da parte di alcune compagne, quindi…sono ben lieta di aiutarti a cercare qualcosa” iniziò a guardare tra i vestiti che prima stava studiando Alexis, sorprendendola su quanto fosse fantastico passare un pomeriggio con lei.
Dopo aver girato per i negozi di un grande centro commerciale del centro di New York, erano andati a cena da Barney per una pizza ed in fine a girare per molteplici giochi presenti al Luna Park della città.
“Aspetta, ti do una mano” Alexis le prese le buste che contenevano i loro acquisti, per aiutare Kate a prendere le chiavi e aprire la porta. Tutto questo con suo figlio addormentato tra le sue braccia.
“Grazie” sussurrò, aprendo la porta ed entrando insieme alla sua ospite “Lasciale pure vicino al divano, le sistemerò domani mattina.
“Ok” annuì, facendo come detto e seguendola in corridoio “Vuoi una mano per qualcosa?”
“No…tranquilla, vai pure a cambiarti e usa tranquillamente il bagno, io cambio Matthew nel frattempo” la vide entrare nella camera del bambino e adagiarlo sul suo letto. Rimase ad osservarli per qualche istante, per poi entrare nella camera per gli ospiti che le avevano concesso. Appese la stampella con il suo nuovo acquisto dentro all’armadio per non sgualcirlo e si sedette sul letto un momento. Le era mancato passare una giornata vicino ad una figura femminile. Certo Gina era stata la moglie di suo padre, ma non aveva avuto mai quel tipo di interesse nei suoi confronti. Con sua madre era complicato e per quanto amasse suo padre e sua nonna, a volte, sentiva che le mancava qualcosa. Vedere Matthew con Kate era stato rivelatorio o semplicemente aveva riportato in superfice necessità che aveva preferito nascondere nel profondo della sua anima, per non dover soffrire ancora.
 
 
  
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