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Autore: lmpaoli94    18/11/2018    0 recensioni
Il mondo che tutti gli abitanti del mondo dei pokémon stava misteriosamente cambiando.
Una guerra, capitanata da uomini potenti, stavano distruggendo la felicità di ogni singola persona che credeva in un futuro roseo insieme a quelle creature speciali.
Chi avrebbe potuto cambiare il destino in un futuro in cui non si vedeva un briciolo di speranza?
Chi avrebbe riconsegnato il mondo ai pokémon e agli esseri umani come un tempo?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Zafferanopoli, Silph spa ore 18:00
Da quando Ivan era stato sconfitto, Giovanni non si era azzardato a scambiarci nemmeno una parola.
Toccò proprio ad Ivan capire cosa stava succedendo al suo alleato.
«Giovanni?»
«È meglio se mi lasci solo, Ivan… Per il tuo bene.»
«So che sei arrabbiato per il mio fallimento… Ma vedrai che ci rialzeremo e saremo più forti di prima.»
«Saremo?»
«Sì. Noi due insieme… Presto coroneremo il nostro sogno di supremazia sull’intero mondo dei pokémon e nessuno ci potrà fermare.»
Giovanni fissava il Capo del Team Idro con sguardo furente.
«Adesso ti spiegherò come si evolveranno le cose: sarò io l’unico padrone dell’universo. Mentre tu farai una brutta fine… Eppure mi conosci bene… Sai che non tollero un minimo fallimento… E tu oggi sei riuscito a farmi essere ridicolo dinanzi alla campionessa della Lega di Sinnoh… Mi dispiace Ivan ma questo non potrò mai perdonarla.»
«Giovanni, ti prego. Dammi un’altra possibilità…
«Non esistono altre possibilità… Addio.»
Dopo aver preso la sua pistola nel cassetto del suo ufficio ed averla puntata contro Ivan, il pover’uomo cadde stramazzato a terra sanguinante e senza vita.
Nel corso degli anni, Giovanni era divenuto più cattivo e spietato.
In quel momento non aveva pensato che Ivan era stato l’unico a salvarlo dal suo isolamento.
Ormai non gli importava più niente.
Gli importava solo del potere e della supremazia universale.
Dopo aver nascosto il corpo in un luogo dove nessuno l’avrebbe mai trovato, Giovanni si mise in contatto con il Capo del Team Galassia per riuscire a trovare un altro modo per poter estendere la sua supremazia su Sinnoh.
«Ufficio del Team Galassia.»
«Sono Giovanni Capo del Team Rocket. Devo parlare immediatamente con Cyrus.»
La segretaria del Team Galassia, spaventata dalla voce che  c’era dall’altro capo del telefono, rimase alcuni secondi impassibile e inerme.
«Mi dispiace, ma non è qui.»
«Mi metta subito in contatto con lui. È urgente.»
«Purtroppo è in viaggio per lavoro.»
«La smetta di mentirmi e faccia quello che le ho detto, altrimenti…»
«Giovanni, sono Cyrus» fece l’uomo prendendo il telefono dalla mano della segretaria.
«Finalmente ti fai vivo… Voglio parlarti in privato. Immediatamente.»
«D’accordo. Allora ti aspetto qui a Rupepoli nel mio ufficio.»
«Purtroppo entrare a Sinnoh non è così facile come possa sembrare… Vieni tu alla Silph spa. Qui potremmo parlare tranquillamente.»
Ma Cyrus non rispose, riflettendo sulle parole di Giovanni.
«Allora? C’è qualche problema?»
«È per caso una trappola, Giovanni? O sei venuto a conoscenza che i tuoi piani stanno andando in fumo in maniera imprevista?»
«I miei piani non stanno andando a rotoli come pensi tu… Ma sono venuto a conoscenza che tu conosci un metodo per rendere i pokémon clonati invincibili, giusto?»
«E anche se fosse? Non ti rivelerò mai il mio segreto.»
«Ah no? Eppure credevo che noi due alleati potremmo essere una cosa sola… Potremmo comandare l’intero pianeta grazie alle nostre forze…»
«Certo, lo farò… ma da solo… Addio Giovanni. Preparati alla disfatta» disse infine Cyrus agganciando la chiamata.
«Pronto?! Pronto?!»
Ma era tutto inutile.
La conversazione si era interrotta bruscamente, scatenando in Giovanni tutta la sua rabbia.
 
 
Lega Pokémon di Sinnoh ore 19:17
Ash e i suoi amici erano giunti a nord di Arenipoli dopo aver volato per un sacco di ore.
«Finalmente, Ash Ketchum.Tti stavo aspettando» fece Camilla.
«Mi dispiace per questo mostruoso ritardo… Ma abbiamo avuto dei grossi problemi all’Isola Ferrosa.»
«Spero che si siano risolti al meglio.»
«Sì, fortunatamente… Se siamo giunti fin qui, è per chiedere il tuo aiuto contro Giovanni e Ivan, i Capi indiscussi di due bande criminali che vogliono conquistare il mondo.»
«Lo so. Ho già fatto la loro conoscenza.»
«Che cosa vuoi dire?»
«Che la nostra campionessa li ha già sfidati vincendo magistralmente e cacciandoli da qui» intervenne Aaron.
«Ho solo dato una bella lezione a Ivan… Mentre Giovanni…Se n’è andato prima che potessi sfidarlo. Ma fa lo stesso… Non ci proveranno mai più a tornare in questa regione.»
«Questa si che è una notizia entusiasmante» fece Ash sorridente.
«Questo vuol dire che Giovanni e Ivan hanno fallito» disse Jasmine.
«E questo è solo l’inizio della loro caduta… Dobbiamo subito recarci al suo Quartier Generale per dargli il colpo di grazia» mormorò Valerio.
«LO so bene. Ma non sarà così facile.»
«Magari con il nostro aiuto potrete avere una possibilità…»
«Fareste questo per noi, Terrie?»
«Certo che sì» disse Vulcano «La loro sete di potere deve finire.»
Dopo aver ricevuto l’appoggio dei Superquattro e del Campione, Ash e i suoi amici si misero immediatamente in cammino.
Se non fosse per un problema che albergava nella mente di Ash.
«Accidenti! Prima devo liberare Brock, Misty ed Erika che sono stati fatti prigionieri.»
«Caro Ash Ketchum, credi davvero che i tuoi amici non ce l’abbiano fatto a liberarsi? A quest’ora stanno preparando la resistenza come stiamo facendo noi.»
«Cosa? vuoi forse dirmi che sono stati liberati?»
«Sì. Da una persona che non sospetteresti mai…»
«E chi sarebbe?»
«Max, il Capo del Team Magma.»
«Questo è davvero impossibile» fece Ash non credendo alle parole della donna «Max è un criminale proprio come Giovanni e Ivan.»
«Non più ormai.»
«E tu come fai ad esserne sicura?»
«Le notizie corrono molto veloci… Soprattutto in una regione come Sinnoh.»
«Non ci posso credere. Piano piano stiamo riacquistando tutto quello che Giovanni e Ivan ci avevano tolto.»
«Esatto. È solo questione di tempo. Il trionfo è vicino.»
 
 
Rupepoli, Ufficio del Team Galassia ore 20:22
«Capo, l’esperimento è completato. La clonazione di questo Bidoof è riuscita alla perfezione.»
«Come possiamo esserne certi, Saturno?»
«LO dicono le sue statistiche vitali. Guarda qua… Per essere di livello molto basso, è più forte risèetto ai suoi simili e ad altri pokémon selvaggi dello stesso livello.»
Cyrus fu molto sorpreso di vedere gli sviluppi che i suoi scienziati erano arrivati.
«Davvero sensazionale, non c’è che dire. Ottimo lavoro.»
«Grazie mille, Cyrus.»
«Adesso basterà catturare una moltitudine di pokémon selvatici per clonarli e uccidere le razze più deboli… Raggruppate i miei uomini migliori per la cattura di pokémon selvatici nella regione di Sinnoh.»
Cyrus non stava più nella pelle.
Il sogno prima di Giovanni e ora suo di diventare il padrone di tutte le razze dei pokémon stava per diventare realtà.
Se non fosse per una soffiata misteriosa che fecero piombare la polizia segreta negli uffici del Team Galassia.
«Che diavolo sta succedendo qui?»
«Questo ce lo deve dire lei, Cyrus» replicò Bill.
«Io non vi devo spiegare proprio un bel niente!»
«Davvero? Allora che cosa ci dice di questi esperimenti?»
«Non so di che diavolo sta parlando, agente.»
«Certo, come no… La smetta immediatamente di prendermi in giro e confessi tutti i suoi malefatti.»
«Ormai ho qualcosa da perdere?»
«No. Il suo arresto è imminente…»
A quel punto, Cyrus scoppiò in una risata isterica.
«Che diavolo c’è di così divertente?»
«Ero arrivato ad un passo dalla supremazia della conquista del mondo… Ma anche stavolta mi è andata male. Il progetto della clonazione dei pokémon rimarrà per sempre un sogno.»
Dopo quelle parole che sapevano di resa, Cyrus fu scortato dalla polizia insieme a tutti gli scienziati che lavoravano a quel progetto e a tutti i membri del Team Galassia.
«Bill!» esclamò un agente attirando l’attenzione dell’ex progettista di computer.
«Che succede?»
«Abbiamo avuto un’altra soffiata anonima… Ci è stato detto che tutti gli abitanti di Fiordoropoli sono prigionieri nei sotterranei.»
«Ottimo lavoro, agente. Prepari una squadra speciale per liberarli immediatamente… Io preparerò una squadra per dirigermi verso Zafferanopoli.»
«Agli ordini, Capo» disse infine l’agente scomparendo all’infuori dell’edificio.
 
 
Azzurropoli, Piazza centrale della città ore 21:07
Tutti i membri della resistenza si riunirono ad Azzurropoli liberando l’intera città dall’oppressione del Team Rocket e del Team Idro.
«Dobbiamo dirigerci verso Zafferanopoli! Subito!» ordinò Max.
I membri della resistenza non stavano più nella pelle.
Non vedevano l’ora di circondare l’edifico della Silph e arrestare Giovanni una volta per tutte.
«Non avrei mai creduto che Max fosse un vero leader» fece Ash incredulo.
«Già. È diventato come uno di noi.» replicò Jasmine.
«Ah, eccoti finalmente!» fece una voce conosciuta dietro di Ash.
Nel vederla, Ash fu molto contento e sorpreso allo stesso tempo.
Ma non si poteva dire lo stesso di Misty.
«AHI! Ma sei impazzita?!»
«È quello che ti meriti, screanzato che non sei latro» replicò la ragazza dopo avergli dato un pugno «Come hai potuto abbandonarci in quell’isola deserta?!»
«Io non vi ho abbandonato! Per nessun motivo!»
«Bugiardo. Eri troppo occupato a provare a salvare il mondo ancora una volta senza pensare ai tuoi amici… Sei un vile egoista.»
«Misty, adesso basta» intervenne Brock «Non è colpa sua se siamo finiti nelle mani del Team Rocket.»
«Infatti non stavo dicendo questo…»
«Ma adesso siamo liberi… Ed è questo che conta.»
«Erika ha ragione. Ormai è tutto finito.»
Ma Misty non ne voleva sapere.
Era ancora profondamente arrabbiata con Ash.
«Vattene dai tuoi amici e non farti mai più vedere» replicò la donna seguendo i membri della resistenza che si stavano incamminando verso Zafferanopoli.
«Ash, va tutto bene?»
«Credo di sì, Jasmine.»
«Vedrai che a Misty passerà tutto… È solo questione di tempo.»
«Spero che tu abbia ragione, Valerio… Andiamo.»
 
 
Zafferanopoli, ore 21:47
Giovanni aveva capito tutto.
Aveva capito chi li aveva traditi ed era venuto a conoscenza che il suo impero stava crollando malamente ogni secondo che passava.
Ormai era solo questione di pochi attimi e sarebbe stato catturato una seconda volta.
Ma la sua vendetta non poteva concludersi proprio sul più bello.
«Capo, ci ha fatti chiamare?» domandarono Jessie e James in coro.
«Chiudete le porta e sedetevi.»
I due membri del Team Rocket ubbidirono alla richiesta del loro Capo senza fiatare minimamente.
Non l’avevano mai visto così serio e turbato.
«Capo, c’è qualcosa che non va?»
«Il mio sogno di diventare il padrone del mondo si sta infrangendo a vista d’occhio… E tutto per colpa di una spia che ha lavorato alle mie spalle… Una mia spia molto vicina a me.»
«A chi si sta riferendo?» domandò Jessie.
LO sguardo indagatore si andò a posare sul povero James, che stava cercando di tutto per mantenere la calma.
«James, non hai niente da dirmi?»
«I-io…»
«Smettila di balbettare… So che sei stato tu.»
«No, Capo. Io non l’ho mai tradita.»
«Dannato bugiardo!» gridò inviperito Giovanni «Adesso pagherai per tutte le tue spiate e soccomberai come un vile traditore.»
Non vedendoci più dalla rabbia, Giovanni piombò la sua pistola contro James.
«Ancora mi pento per aver dato ascolto a quello stupido di Ivan… Sapevo di non doverti far rientrare nella mia squadra, ma lui ha voluto insistere… È stato il mio più grande errore… E se non fosse stato per te, a quest’ora la polizia segreta non sarebbe mai giunto fino a me.»
Mentre James e Giovanni stavano parlando tra di loro, le sirene della polizia attirarono la loro attenzione.
«Ormai sono qui… Arrenditi Giovanni.»
«Mai!»
Preso da uno scatto d’ira, Giovanni sparò dritto in testa al povero James, facendolo piombare a terra sotto gli occhi attenti di un’incredula Jessie.
«Capo…»
«Adesso toccherà anche a te.»
Ma questa volta, Giovanni fu fermato in tempo dalle forze speciali e dai membri della resistenza che si erano fatti largo tra le reclute del Team Rocket sconfiggendoli a suon di battaglie pokémon.
Ormai era tutto finito.
Il Capo del Team Rocket fu scortato da Bill e da altri agenti di polizia, sottoponendolo ad un  processo ferreo che l’avrebbe condannato all’esilio nelle freddissime Isole Spumarine, evitando così di poter in un futuro fare ritorno.
   
 
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