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Autore: rose07    17/07/2009    3 recensioni
Un ritorno inaspettato a Digiworld e un'amicizia messa a dura prova: quella che lega Tai e Matt.
Coppie trattate: Sora/Matt; Mimi/Tai.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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La Digiprescelta dell’Amore aprì gli occhi.
Era sdraiata per terra con Tai sopra le sue gambe e Kari sopra il braccio destro.
Cercando di levare il suo arto indolenzito da sotto la schiena dell’amica, si mise a sedere mettendo a fuoco il paesaggio che le si parava davanti.
Spalancò leggermente gli occhi.
Oh no, quello non era possibile!
 «Tai!» chiamò subito all’amico che intanto borbottava qualcosa tipo “un altro minuto, mamma”.
«Sveglia, Tai!» la ragazza lo mosse da un braccio «Svegliati, per favore!»
Tai sbuffò sonoramente, dopodiché alzò la testa e mugugnò:
«Uffa mamma, pure di domenica… ma... Sora?! Ma... Dove siamo?»
 Il castano si guardò intorno.
«Cosa?! Siamo a... Digiworld?» chiese stupito.
«Che grande spirito d’osservazione!» commentò l’amica, sarcastica «Come ci siamo arrivati fin qui?»
«E che ne so. Se lo sapessi te lo direi» disse lui, alzandosi e tirando fuori il monocolo dalla tasca
«Sì, sì. Siamo proprio a Digiworld, non c’è dubbio»
Sora lo guardò preoccupata.
Un’ altra avventura in quel mondo equivaleva a dire... un’altra volta senza letto, posto sicuro, cibo e tante altre cose.
Insomma, non potevano restarci!
Ma Tai sembrava perfino entusiasta!
«Sveglia gli altri, Sora!» esclamò pimpante «Sento aria di avventura!»
«Come fai ad essere allegro, Tai?» domandò lei, ignorando ciò che aveva detto.
«Perché?» si fermò un attimo quello «Dovrei disperarmi o cosa?»
«Siamo finiti sulla presunta isola di File, ancora, dopo quattro anni che non mettiamo piede! Hai idea di quanto potrà essere pericoloso?»
«Ma che pericoloso e pericoloso! Io salgo su quell’albero e do un’ occhiata»
 Il ragazzo salì sopra un arbusto e, portandosi il solito monocolo all’ occhio sinistro, esplorò la zona.
Sora sospirò.
Non sarebbe cambiato mai Taichi Yagami.
«Sora» sentì una mano stringere il suo braccio «Cos’è successo?»
«Matt, non lo so. Ricordo solo una luce verde. Il varco deve essersi riaperto»
Nel frattempo, anche Izzy e gli altri si stavano a poco a poco riprendendo.
Mimi cacciò un urlo, squadrando il paesaggio ed il fiume.
 «Ditemi che sto sognando! Ditemi che è... un incubo!»
«Perché dovrebbe essere un incubo, Mimi?» fece Tai, sentendola gridare.
La ragazza alzò gli occhi verso l’albero in cui era seduto e, irritata, esclamò:
«Siamo a Digiworld! Un’altra volta! Non posso sopportarlo!»
«Eddai, mica siamo in Alaska!»
«Ancora peggio!»
«Ehi, guardate qua» Izzy li richiamò sull’attenti «Il varco che collega il mondo reale è...»
«Rosso?» esaminò Matt «Cavolo, allora è chiuso!»
«Ho paura di sì» constatò il rosso «Ma fatemi vedere se riesco a fare qualcosa»
«Sbrigati, Koushiro, non resterò  qui un minuto di più!» si agitava la castana, aggiustandosi il cappellino bianco.
Izzy annuì e, dopo aver premuto un paio di tasti e aver cercato di immettere diverse combinazioni, sbottò:
«Porca miseria!»
«Che succede?»
«Siamo bloccati qua!»
«NO!» Mimi sbatté i piedi per terra come una bambina piccola «Questo no! Voglio tornare a casa!»
«Smettila, Mims!» la rimproverò Sora «Dobbiamo cercare un modo per andarcene, anziché disperarci!»
«Come faremo a sopravvivere!?» chiedeva la Tachikawa, sconfortata «Resteremo qui per sempre!»
«Deve esserci un modo» affermò Izzy, riflettendo «Un modo c’è sempre, ma... non so come»
«E se ci fosse una parola chiave? Altrimenti questi puntini a che servono?» tentò Matt, osservando dei puntini accanto all’immagine dell’isola
«Giusto!» l’appoggiò Sora «Tentiamo qualcosa!»
«Ehi» Tai, nel frattempo, li raggiunse.
«Ho scoperto che siamo nello stesso posto di sette anni fa! E’ una cosa positiva, no?»
«Fratellone!» lo portò alla realtà Kari «Trovi la faccenda positiva?»
Gli sguardi di tutti si posarono su di lui. Anche Mimi smise di frignare e l’osservò interrogativa.
«Sembri contento, fratellone» continuò la ragazza.
«Beh, non capisco cosa ci sia da preoccuparsi» alzò le spalle il castano.
Sora alzò gli occhi al cielo, mentre Matt trasalì, gettandogli uno sguardo di fuoco.
«Cosa?!» esclamò Mimi «Stai dicendo che non dovremmo preoccuparci se siamo senza un bagno? E un letto?»
«Ci arrangeremo per qualche ora»
«Tai, se per caso non lo sapessi, siamo bloccati qua» aggiunse la ramata «Il varco è chiuso!»
«Fate vedere» Il leader si avvicinò al computer.
«Sono sicuro che si riaprirà» commentò, mentre Izzy scuoteva la testa.
«Tai, se non troviamo una combinazione o qualcos’altro, non possiamo tornare indietro!»
Mimi si tappò le orecchie «Non lo dire, non lo dire!»
«Ma è la verità! Se non troviamo un modo resteremo qui» guardò in faccia la realtà il rosso.
«E se proviamo a trovare la parola chiave come ha detto Matt?» irruppe TK che non aveva ancora aperto bocca
«Magari esce fuori qualcosa»
«Non so, ma è l’unico modo che abbiamo» disse Izzy, scrivendo parole vaghe.
Mimi scoppiò in un lamento fastidioso, Tai ritornò sull’albero e Sora avvertì una certa irrequietudine che regnava su Matt.
«E’ tutto okay?»
«Sì, ma va’ a consolare Mimi. Adesso vediamo che si può fare»
 Il biondo si avvicinò a Izzy e insieme cercarono una miriade di parole che potevano funzionare per aprire il portale.
«Mims, zitta!» Sora le si avvicinò poggiandole una mano sulle spalle
«Sta’ tranquilla, tanto, lo sai che ce la caviamo sempre»
«Macché!» La ragazza si asciugò le lacrime con la mano «Non voglio restare qui! Non voglio rimanere confinata in questo mondo! Voglio tornare al pic-nic! Ti prego, fammi tornare al pic-nic!»
Sora si sentì come una madre. Una madre che si ritrovava a consolare la propria figlioletta spaventata.
«Matt e Izzy stanno cercando il codice. Vedrai che se ci sforziamo tutti insieme, lo troveremo!»
«Ma quanto ci vorrà? Ho paura! E poi... guarda lui!» la castana indicò Tai «Sembra contento! Guardalo, Sora!»
«Sai com’è fatto. Cerca di comprenderlo. Quando capirà che non c’è nessun modo per tornare indietro, allora sì che-»
«Ma allora pure tu!» urlò «Smettila, voglio andare via!»
«Mimi... Non intendevo quello» Sora si tappò le orecchie.
«Merda, niente!» strinse i pugni Matt «Niente di niente! Abbiamo provato anche con “Digiuova”!»
«Le cifre sono otto eppure… Uff… Non so che dire» si scoraggiò Izzy.
Il biondo grugnì arrabbiato, mentre alzò lo sguardo verso di Tai che era ancora intento ad esaminare l’ambiente.
«Vuoi scendere da lì e darci una mano, tu?!»
«Eh un attimo, non t’innervosire!» rispose quello.
«Scendi, cazzo!»
Tai fece per obbedire, quando una mano misteriosa lo afferrò dalla gamba.
«Oddio, un cadavere!»
«Ma quale cadavere, sono io!» Joe sbucò da dietro le foglie dell’albero «Non so come, mi sono ritrovato qua su!»
Il ragazzo tirò un respiro di sollievo.
«Mi hai fatto spaventare, Joe! Ma sei uno sfigato allora! L’unico idiota che si ritrova sopra un albero, guarda caso, sei tu!»
«Guarda che ci sei anche tu sopra!»
«Ma io sono salito»
«Va bè, calmati!» Joe fece per sedersi sopra lo stesso ramo su cui era seduto l’amico, quando mise un piede come fallo e scivolò.
«Ahia! Mi sono rotto l’osso sacro!»
«Che cosa?» chiese Tai, scivolando prudentemente.
«Il culo!»
Nel mentre, Matt e Izzy osservavano la scena.
«Ma che cazzo fanno? Non si muovono?» domandò il biondo.
«Sta’ calmo Matt, continuiamo i tentativi» lo tranquillizzò Izzy, continuando a pensare.
«Izzy, ma...» venne in mente a Sora, mentre Mimi era con Kari
«Frankie e Luchia? Che fine hanno fatto?»
«Volete dire che la Luchia mia carissima non è qui? Sacrilegio disumano!» strillò in preda al panico Joe.
«Chiudi il becco, deficiente che non sei altro!» sbottò Matt, mentre quell’altro faceva finta di serrarsi la bocca con una chiave.
«Tai!» lo chiamò TK «Mimi è disperata!»
«Ci penso io» affermò quello, sicuro, andandole incontro.
«Comunque, credo che Frankie sia rimasta sulla Terra. Lei non è una Digiprescelta e probabilmente il vortice virtuale non l’ ha risucchiata» spiegò logicamente il rosso, sperando fosse vero.
«E anche Luchia!» si agitò Joe.
«Sì, anche lei»
«Meno male. Credo che le bloccherebbe la crescita!»
Nessuno aprì bocca per ricordare a Joe che la sua amata aveva già superato la ventina da un bel pezzo.






   
 
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