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Autore: rose07    18/07/2009    2 recensioni
Un ritorno inaspettato a Digiworld e un'amicizia messa a dura prova: quella che lega Tai e Matt.
Coppie trattate: Sora/Matt; Mimi/Tai.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«Mimi, dai, vieni qui!» Tai le si avvicinò, mentre la ragazza si staccava da Kari e gli voltava le spalle.
«No!»
«Dai, non arrabbiarti!»
«Ho detto di no! Vattene!» esclamò Mimi, imbronciata.
Tai sospirò e fece cenno a sua sorella di allontanarsi.
«Non ti sarai incavolata perché sembro... mh, com’è che mi avete definito? Allegro, esaltato?» chiese il ragazzo.
«Io non sono disposta a restare qui, Tai» disse Mimi, convinta «E non ci resterò!»
«Ma perché?! Cosa c’è di così tanto pericoloso e preoccupante?!» Tai non capiva cosa diamine prendeva a tutti loro
«Spiegamelo tu, insomma!» continuò.
Mimi si voltò di scatto.
«Allora non ci arrivi? Non resterò qui un minuto di più, al di là del fatto se c’è da preoccuparsi o no!»
«Almeno dimmi perché stai facendo tante storie. Sembra la prima volta che ci metti piede!» esclamò Tai, con un po’ di sarcasmo.
La sua ragazza era lamentosa, lo sapeva, ma disperarsi in quel modo gli sembrava esagerato.
«Appunto per questo! La prima volta che siamo stati catapultati qui, non avevamo idea di come tornare indietro e oggi abbiamo lo stesso problema!»
Lui le fece un sorriso rassicurante.
«Sii ottimista, Mims. Magari dobbiamo affrontare qualche altro Digimon malvagio, ricordi? Come i vecchi tempi»
«Io non voglio i vecchi tempi!» La castana aveva ricominciato a strillare, tanto che TK si girò preoccupato verso di loro
«Voglio tornare da Luchia e Frankie! Perché io sì e loro no?!»
Tai l’attirò verso di sé, cercando di imprigionarla con un abbraccio.
«Noi siamo i Digiprescelti, amore»
«Lo eravamo!»
«Evidentemente lo siamo ancora»
«Basta, questo è troppo!» La ragazza si scansò da lui e si allontanò a gran passi verso gli altri.
«Mimi, che succede?» le chiese TK che aveva sentito tutto.
«Non sono costretta a restare qua!» esclamò.
Tutti alzarono lo sguardo verso di lei.
«Ma che dici, Mims!» sbottò Sora «Non te ne vorrai andare, spero! »
La ragazza stette a rimuginare. Magari se si fosse allontanata avrebbe trovato aiuto altrove.
«Non ci avevo pensato» ammise «Ma adesso che me l’hai detto lo prenderò in considerazione»
«Non era una proposta!» Sora la fermò da un braccio, visto che si stava mettendo in cammino
«Devi restare qui, come anche gli altri! Digiworld è pericoloso, dobbiamo restare tutti uniti!»
«Non m’interessa di Digiworld! Voglio solo capire il perché non ci lasciano in pace!»
«Aspetta, Mimi» tentò Izzy «Forse... forse, abbiamo trovato la parola giusta!»
«Non prendermi in giro! Lo so che ci provate da tre ore senza alcun risultato! Non prendetemi per scema!» s’irritò.
«Aspetta, resta un altro po’ con noi» fece Kari, poggiandole una mano sulla spalla «Forse Tai ha ragione»
«Tai non ha ragione! E adesso vi saluto... JOE!»
«Sì, cosa c’è? Io non ho fatto niente!» disse quello, sentendosi in colpa, guadagnandosi un’occhiataccia dal rosso.
Mimi fece cenno verso la foresta e lui, con gli occhi che gli brillavano (Mimi era pur sempre carina), obbedì alzandosi.
«Joe!» lo chiamò Izzy per fermarlo.
Che diamine stava facendo? L’assecondava?
Joe guardò per terra, dopodiché, illuminandosi, fece:
«Ah già, grazie Izzy, mi stavo dimenticando la borsa» la prese e seguì l’amica.
«Mimi! Aspetta!» la chiamò Sora, ma si era già messa in cammino.
«La fermo io!» Tai si fece largo e precipitò dietro i due, correndo per raggiungerli.
«Stupido» mormorò Matt, osservando il castano con un’espressione infastidita in volto.
Non lo sopportava quando aveva quegli atteggiamenti da sbruffone. Pensava solo a quello che voleva lui senza curarsi se gli altri fossero d’accordo.
«Tutta colpa di quel burino scemo se adesso siamo qui!» sbottò, d’un tratto, Izzy.
«Cosa? Vuoi dire che il responsabile è Joe?» domandò TK con una faccia stupita, avvicinandosi.
«Ma certo, chi sennò?» Il rosso fece due più due, collegando i fatti «Quando Joe dice in quel modo significa che ha combinato qualcosa. Come avrà fatto, però?»
 
 
Tai inseguì Mimi che cercava di arrampicarsi sopra un albero.
«Scendi di là, ti farai male!» le urlava.
«No, va’ via!» rispose lei, aggrappata a metà tronco.
«Mimi, ti ammazzi se cadi!» Il castano cercò di arrampicarsi per prenderla, visto che a momenti sicuramente sarebbe scivolata giù
«Dammi la mano e falla finita!»
«No, non-Oh, TAI!» Il ragazzo alzò lo sguardo
«Tai, sto cadendo! Tai, prendimi! La gonna!»
«Aspetta, non ora!» Cercò di scendere, ma fu troppo tardi.
Mimi gettò un urlo e cadde sopra il suo ragazzo che, essendo preso alla sprovvista, non riuscì a trattenere il peso ricevuto.
«Ehm... Forse non avrei dovuto arrampicarmi» ammise lei, spostandosi di lui che stava soffocando.
«Già» Il ragazzo si alzò barcollando e, porgendole una mano, mise in piedi anche lei
«Cosa ti è saltato in mente?»
Mimi s’incupì, voltando lo sguardo verso un’altra direzione.
«Io e Joe ce ne andiamo» disse «Così magari troviamo una capanna da qualche parte»
«Ma quale capanna!» Tai alzò la voce, scazzato «Cosa stai dicendo? Torniamo indietro!»
«NO!» Mimi scacciò la mano di lui «Non ritorno da voi! Sono stufa di tutte queste avventure!»
«Non capisci? Ora più che mai dobbiamo restare uniti!» Tai sospirò, passandosi una mano sulla fronte.
«Vuoi tornare a casa, o no?»
«Certo, che razza di domande fai?!»
«E cosa ci ottieni allontanandoti dal gruppo, allora? Una ragazza da sola in mezzo ad una foresta popolata da Digimon!»
«Non sono da sola! C’è Joe con me!» si difese lei, girandosi, però, e non vedendo anima viva
«O almeno c’era»
«Già il fatto che ti porti dietro lui mi fa preoccupare. Uff... Amore, ti prego» il castano si avvicinò a lei, poggiando le mani sulle sue guance
«Voglio stare con te»
«Hai detto che ci sono gli altri, no?» fece Mimi, provocandolo «E poi mi spieghi, perché devi sempre avere questo spirito combattivo?»
«Ma ormai lo sai come sono fatto! Per me non c’è niente di male restare qui qualche giorno»
Mimi si arrabbiò, spingendolo lontano da lei.
«E certo, adesso piantiamo le tende come sette anni fa! No, non ci sto! JOE!» chiamò a gran voce l’amico che ancora non si vedeva.
Tai sbuffò spazientito e, prendendola dalle braccia con forza, esclamò:
«Non è come sette anni fa! Non siamo più dei bambini!»
«Perché mi dici questo? Cosa c’entra?» Mimi lo guardò dritto negli occhi come volerlo sfidare.
«Lo capisci che ti amo?» disse deciso lui, avvicinandosi a lei
«Questo qualcosa cambia»
Senza lasciare tempo di rispondergli, la baciò prepotentemente, senza darle modo di opporsi. Mimi rimase spiazzata, ma ricambiò senza esitare.
«Torna con me» disse Tai, quando si staccarono, poggiando la fronte sulla sua.
«Forse... Forse hai ragione. Dobbiamo affrontare tutto questo» ammise finalmente lei.
Tai sorrise, sornione, e le tirò un buffetto.
«Te l’ho già detto che ti amo? Andiamo, su!»
Insieme, mano nella mano, si allontanarono.
Ma che m’importa, pensò la ragazza, basta che c’è lui al mio fianco e mi sentirò a casa.








   
 
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