Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: Bloodred Ridin Hood    20/02/2019    1 recensioni
Commedia sperimentale sulle vicende di vita quotidiana della famiglia più disfunzionale della saga.
Immaginate la vita di tutti i giorni della famiglia Mishima in un universo parallelo in cui i suoi membri, pur non andando esattamente d’accordo, non cerchino di mandarsi all'altro mondo gli uni con gli altri.
[AU in contesto realistico] [POV alternato]
[Slow-burn XiaoJin, LarsxAlisa] [KazuyaxJun] [Accenni di altre ship]
[COMPLETA]
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Jin Kazama, Jun Kazama, Lars Alexandersson
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

36
How She Met His Father
(Jun)

“Hey ragazzi, come va la festa?” Anna ci raggiunge al tavolo del banchetto della sala ricevimenti della G-Corp gremita di uomini e donne d’affari.
Io e Kazuya, momentaneamente in disparte, ci stiamo versando da bere quando veniamo raggiunti dalla prima assistente.
“Ciao cara, come stai?” mi chiede con il suo solito tono un po’ falso “Stai veramente bene stasera, adoro il tuo vestito, però il trucco… ah!” fa una faccia come se avesse appena assaggiato un limone “Non offenderti cara, ma temo che questo finish non vada bene per la tua pelle… la prossima volta dovresti optare per un fondotinta più opaco.”
La guardo a bocca aperta sconcertata e un pochino offesa. A volte questa donna è davvero spiazzante, era proprio necessario questo commento?
“Basta con questi discorsi inutili.” si intromette Kazuya “Anna, hai fatto quel che ti ho chiesto?”
“Certo, capo!” risponde piano con un sorrisetto malvagio “Ho lasciato il nostro ospite con Bruce. Gli sta mostrando l’archivio al piano di sotto e sembra avere intenzione di firmare il contratto. Gli ho detto che potrà incontrarti più tardi per parlare direttamente con te.”
“Bene. E…” Kazuya abbassa il tono di voce “... quell’altro compito che ti avevo affidato?” finisce guardandola serio.
“Oh… sì, certo!” risponde Anna come se nulla fosse.
A quel punto, con assoluta nonchalance, infila una mano dentro la spallina del vestito e sotto il mio sguardo inorridito estrae un bigliettino ripiegato dalla coppa del reggiseno.
“L’ho tenuto al sicuro.” ci informa, poi porge il bigliettino a Kazuya tenendolo tra due dita. Kazuya lo afferra, lo dispiega e ne legge il contenuto senza commentare.
“Sembra che ci siano effettivamente delle cose fuori posto.” spiega Anna a bassa voce scorrendo lo sguardo sugli ospiti e sorridendo con nonchalance.
Kazuya finisce di leggere, poi piega il foglietto e me lo passa. Con un po’ di titubanza lo prendo. È ancora caldo per il prolungato contatto con la pelle. Torno a guardare Anna con aria critica, lei mi sorride come se niente fosse. Sospiro. Non capirò mai questa donna e ancora mi chiedo come abbia potuto affidarle il bambino per tutti quegli anni. Dispiego il biglietto e leggo anch’io il contenuto.
“Ottimo lavoro, Anna.” dice serio Kazuya “Più tardi andrò a parlare anche con lui.”
Anna, che intanto si è servita con un bicchiere di vino bianco pregiato, sorride ancora.
“Per te questo e altro, capo.” dice con un sorrisetto malvagio.
Intanto io richiudo il foglietto e lo conservo al sicuro dentro la mia borsa.
“Non è stato affatto facile convincerlo a parlare. Tuo padre deve aver comprato il suo silenzio molto profumatamente.” continua Anna sorseggiando un po’ di vino “Ma alla fine io e Bruce siamo stati convincenti e si è deciso a darci quello che volevamo.” finisce, mentre il suo sorriso prende una piega vagamente inquietante.
“Ottimo lavoro. Ma non dobbiamo abbassare la guardia.” l’avverte Kazuya “La strada è ancora lunga e insidiosa.”
“E io non vedo l’ora di intraprendere questo insidioso ed eccitante viaggio!” risponde a bassa voce spingendo il suo bicchiere contro quello di Kazuya come per un brindisi, poi solleva il bicchiere e sorride “Giusto il tempo di finire questo drink.”
Si bagna le labbra con un po’ di vino e torna a guardare me.
“Allora, cara! Come va?” chiede cordialmente.
“Bene, grazie.” rispondo atona appoggiando il mio bicchiere vuoto sul tavolo.
“Ho visto vostro figlio qualche giorno fa.” racconta “Gli ho offerto la cena! Abbiamo passato una bella serata, come ai vecchi tempi!”
Questo effettivamente mi lascia parecchio sbigottita.
“Cosa? Davvero?!” chiedo incredula.
È vero che Anna è stata per anni la babysitter di Jin, ma non credevo avessero ancora contatti.
“Oh, guardate! Sta arrivando la nostra mascotte!” cambia poi argomento guardando da qualche parte verso la folla di invitati.
“Mascotte?”
Perché cambiare discorso proprio adesso?
“Anna, che mi dicevi di Jin?” insisto, ma ormai lei non mi ascolta più.
“La nostra Lucky Chloe!” esclama facendo un cenno di saluto verso una ragazzina con due lunghissime codine bionde e uno strano vestito da gatto “Chloe! Vieni un attimo cara!”
La ragazzina ci guarda e sembra di colpo pietrificarsi.
“Qualche tempo fa ho convinto il capo ad investire anche nell’industria dell’intrattenimento.” mi spiega Anna “Bisogna stare al passo con i tempi!”
Kazuya fa una smorfia.
“Buffonate inutili, ma che in qualche modo portano soldi.” liquida lui la questione molto semplicemente “Finché se ne occupa Anna e gli investimenti funzionano, non ho niente in contrario!”
“Oh, e gli investimenti funzionano alla grande!” continua Anna, poi rivolta alla povera ragazza che avanza lentamente con sguardo terrorizzato dice “Vieni cara! Vieni, ti presento il capo!”
“Anna…” ringhia Kazuya a bassa voce, molto contrariato.
A Kazuya certamente non piacciono queste cose, non è certamente quello che si definirebbe un tipo socievole. Non sono in molti, tra i dipendenti della G-Corp, che possono vantarsi di avergli parlato di persona.
“Questa ragazzina vale un bel po’ di milioni di yen, capo, dovresti salutarla!” insiste Anna a denti stretti, prima di andare a recuperarla di peso.
“Chloe! Questo è il signor Mishima, cara! Il presidente supremo del nostro gruppo.” dice Anna trascinandola verso di noi per un braccio “E questa è la sua compagna, la dottoressa Kazama.”
La ragazzina ci guarda terrorizzata.
Capisco che l’idea di incontrare il capo in persona la possa mettere un po’ a disagio, soprattutto se il capo è una persona come Kazuya, tuttavia trovo la sua reazione un po’ esagerata.
“Tutto bene, cara?” chiedo allora alla ragazzina, che sembra essere sempre più vicina ad una crisi di panico.
Lancio un’occhiataccia a Kazuya, forse le ha rivolto uno dei suoi soliti sguardi minacciosi. Gliel’ho detto mille volte che quelle occhiatacce possono spaventare i bambini! Però Kazuya sembra a malapena guardarla, mentre si serve distrattamente dal tavolo del banchetto.
“Forse la nostra Chloe è emozionata di conoscere la famiglia del capo?” chiede Anna aggrottando le sopracciglia, notando anche lei una certa tensione “Hanno anche un figlio, sai? È un po’ più grande di te, ma forse l’avrai visto qualche volta a scuola.”
La ragazzina a questo punto sembra sull’orlo di scoppiare in lacrime e io inizio a pensare che più che Kazuya, possa essere Jin ad avere qualcosa a che fare con il terrore di questa ragazzina.
“Lo conosci vero?” chiedo allora severa.
“È un peccato che non ci sia…” borbotta Anna “Per qualche ragione pensa di essere troppo cresciuto per farsi vedere a queste feste! Ma come si fa a perdere l’occasione di vestirsi bene e di bere del buon vino, dico io!”
“Io… io… mi dispiace tanto!” esclama la ragazzina, arretrando in preda al panico “Mi dispiace per quell’intervista! Io non intendevo offendere nessuno, scusate!” si inchina con impeto davanti a me e per poco non si sbilancia in avanti “Vi giuro che non accadrà più! Vi prego di darmi un’altra possibilità!”
Restiamo tutti e tre inebetiti a guardare la scena, poi la ragazzina si solleva di nuovo di colpo, ci guarda un’ultima volta impaurita e poi si allontana frettolosamente.
“Qualcuno ha capito di che diavolo stava parlando?” ci chiede Anna confusa.
“Ha nominato un’intervista?” rifletto confusa.
Kazuya aggrotta le sopracciglia.
“In quella dannata scuola deve stare girando un qualche tipo di droga molto strana che sta facendo impazzire i ragazzini.” brontola prima di tornare a servirsi.
Anna alza le spalle.
“Vado a cercare di capire cosa è successo.” dice poi appoggiando il bicchiere sul tavolo “Quando l’abbiamo scritturata, vi giuro che sembrava una tipa a posto!”
Si allontana, seguendo i passi di Lucky Chloe e io e Kazuya ci ritroviamo di nuovo da soli.
“Qualsiasi cosa sia quella droga…” riprende Kazuya con quell’assurda idea “... sono certo che la stia prendendo anche Jin!”
Lo guardo indignata.
“Kazuya! Come puoi insinuare una cosa del genere?!” chiedo arrabbiata.
Cose del genere non le voglio neanche sentire per scherzo. Jin non si drogherebbe mai. Il mio bambino non lo farebbe mai!
“Sai benissimo di cosa parlo!” risponde lui parlando tra i denti.
“Ancora per quella stupida scena del bicchiere d’acqua?! Quanto la stai facendo lunga!” esclamo roteando gli occhi.
“Jun, il ragazzo ha chiaramente qualcosa che non va!” insiste Kazuya serio “L’ho fatto analizzare quel dannato bicchiere!”
Sospiro e lo guardo in attesa del verdetto.
“Acqua!!” sbotta lui “Della banalissima acqua minerale! Mi ha davvero offerto un bicchiere d’acqua! Non è normale! Non lo è per niente!”
Di certo è strano vedere Kazuya così turbato per qualcosa relativo a Jin. Questa storia del bicchiere d’acqua l’ha completamente disorientato.
Rifletto e abbasso lo sguardo con aria triste. In realtà che Jin sia più strano del solito lo sto pensando anche io ultimamente. Soprattutto dopo che ho scoperto che ha combattuto ancora una volta con Hwoarang e dopo che, qualche giorno più tardi, l’ho sorpreso a fumare in giardino.
Adesso poi saltano fuori altri inspiegabili comportamenti come l’aver cenato con Anna e la storia del bicchiere d’acqua che ha offerto a Kazuya. Ma questo non vuole per forza dire che sia un drogato, no? Il solo pensiero mi provoca un capogiro. No, certo che no. C’è sicuramente un’altra spiegazione. Un’altra razionale spiegazione.
“Gli parlerò.” prometto “E cercherò di capire cosa diavolo gli frulla nella mente.”
Kazuya mi guarda serio.
“Non ho intenzione di pagare per un dannato centro di riabilitazione!”
“Kazuya!” lo rimprovero.
“Sul serio! Se dovessimo trovare qualcosa, sbatto quel tossico fuori di casa dall’oggi al domani!”
“Hey! Non ti permetto di parlare così di lui!” lo rimprovero “Basta, cambiamo discorso. Hai visto dove Anna teneva il foglio?” chiedo a quel punto.
Kazuya sospira.
“Sì, certo che ho visto.” risponde annoiato.
“Io non riesco a capirla quella donna!” commento “È così… volgare!”
E Jin ha cenato con lei.
“Lo sarà pure, ma è brava in quel che fa.” dice Kazuya “Solo lei riesce ad ottenere quello che le chiedo, quando glielo chiedo.” poi mi guarda molto serio “Ti ricordo cosa è riuscita a procurarci oggi.” dice con un sussurro appena udibile.
“D’accordo, quello è vero, ma…”
“Preferivi quando al suo posto c’era Ganryu?” mi chiede con un sorrisetto ironico.
“Per l’amor del cielo, no!” esclamo agghiacciata.
Quel tipo inquietante perseguitava Michelle con rose e lettere d’amore anni fa! Meglio che se ne stia nella sua scuola di sumo.
“Bene.” dice Kazuya sistemandosi la cravatta “Adesso andiamo a incontrare il nostro ospite.”


“Si sta sgonfiando.” dico piano guardando la pelle violacea intorno all’occhio di Jin “Continua a mettere quella crema che hai comprato, ti sta facendo bene.”
Bene, le pupille sono dilatate al punto giusto e il suo aspetto non sembra avere niente fuori dal normale. Mi vergogno di me stessa per aver anche pensato a quella possibilità, ma no! Ne sono certa! Mi fido di Jin, ultimamente è solo un po’ strano, ma avrà i suoi motivi e Kazuya può andarsene al diavolo con le sue strampalate teorie che mi mettono ansie inutili!
“Mmm.” risponde Jin poco interessato, continuando a leggere il suo libro seduto sul suo letto “Non l’ho comprata io la medicina, me l’ha data Anna.”
Ascolto sorpresa. Anna l’ha aiutato a medicarsi? Sento una punta di invidia al pensiero che sia andato da lei prima che da me, ma d’altronde sapeva quanto mi sarei arrabbiata, quindi in un certo senso è comprensibile.
“Anna?” colgo l'occasione per indagare un po’ “Lo stesso giorno che avete cenato insieme?”
Lui annuisce senza alzare lo sguardo dal libro.
“Me ne ha parlato ieri alla festa aziendale. Sono rimasta… sorpresa, non sapevo che continuaste a sentirvi.”
“Sei venuta a dirmi qualcosa in particolare?” chiede alzando finalmente gli occhi.
Sembra un po’ spazientito e infastidito dalla mia presenza.
“No, volevo solo parlare un po' con te. Ultimamente… mi sembra di non riuscire a capirti più.”
Jin sospira e si sistema meglio seduto contro la testiera del letto.
“Di cosa vuoi parlare?” chiede con una calma che in qualche modo mi sorprende.
“Non so…” rispondo impreparata “Come va a scuola?”
“Normale.” risponde lui con un tono privo di qualsiasi emozione.
“Julia come sta?” chiedo “È da tanto che non la vedo al circolo. Ultimamente ho avuto così poco tempo.”
“Già, ultimamente il tuo lavoro extra di First Lady della G-Corp ti prende tanto tempo eh!” commenta lui con una punta di sarcasmo.
Sto per spiegargli che quello che faccio con la G-Corp va a vantaggio di tutti noi e anche suo, ma lui parte già con l’altro pezzo della risposta.
“Julia sta alla grande.” riprende “Sta con un tipo inglese e si sta appassionando al wrestling.”
A quel punto rimango veramente sorpresa. Frequenta un tipo e si sta appassionando al wrestling? Stiamo parlando della stessa Julia che conosco io?!
Questo è un cambiamento decisamente più grosso di quello di Jin. Che le due cose possano essere in qualche modo collegate?
“Wow!” rispondo senza parole “Julia! Sul serio?!”
Jin annuisce tornando a guardare il libro.
“... e l’anno prossimo si trasferisce in Europa.” conclude.
“Oh…” rispondo, poi realizzo “Aspetta cosa?! Sul serio?!”
Lui annuisce ancora.
“Ad Oxford.” aggiunge.
Resto a bocca aperta.
“Wow… Michelle non mi ha detto niente.” commento un po’ spiazzata, poi ci rifletto meglio “È una cosa bellissima! Sono molto felice per lei.”
“Hmm.” Jin annuisce ancora.
“Che… mi dici di Kamiya invece?” domando ancora cercando altri argomenti di conversazione.
“Si sta trasferendo a Kyoto.”
“A Kyoto?!”
E in quel momento mi è tutto chiaro finalmente, o meglio, forse. I suoi due amici storici se ne stanno andando entrambi e lui non è riuscito ad ottenere la borsa di studio per l’Australia.
Questo deve farlo sentire piuttosto a terra. Spiegherebbe in effetti parte dei suoi comportamenti strani, poverino! Probabilmente si sente così solo che è andato a ricercare Hwoarang e quelle vecchie tossiche compagnie. Mi sento rabbrividire. No, non posso permettere una cosa del genere! Se è di nuovi amici che ha bisogno, posso aiutarlo io!
“Che hai da guardarmi così?!” chiede alzando un sopracciglio.
“Niente!” forzo un sorriso, imponendomi di stare calma e di non destare sospetti “E a te le cose come vanno?”
Devo trovare un modo per aiutarlo, senza dargli l’idea di soffocarlo.
“Te l’ho detto, normale.” ripete distogliendo ancora lo sguardo “Solo molto impegnato. Devo finire di leggere questo per la settimana prossima.”
Diretto e chiaro come sempre.
“Capisco.” dico dopo qualche secondo “Ti sto… disturbando?”
Lui mi guarda incerto e alza le spalle. Non vuole dirmelo direttamente, ma è chiara la risposta ed è come ricevere una pugnalata.
Sorrido e mi dirigo in silenzio verso la porta della sua stanza, sperando che cambi idea e che mi chieda di restare, cosa che ovviamente non succede.
“Vuoi qualcosa di particolare per cena?” chiedo in un ultimo disperato tentativo.
“Ho molto da fare, ceno qui per conto mio stasera.” risponde senza nenche guardarmi “Ho già ordinato qualcosa a domicilio.”
“Capisco.” forzo un sorriso.
Poi sospiro ed esco, richiudendo la porta disastrata alle mie spalle. Rimango ferma a riflettere per qualche secondo, appoggiando la schiena al muro del corridoio.
Ormai non ci sono più dubbi. Il nostro rapporto non è più quello di una volta. Non sono più in grado di capirlo.
Ho sempre dato la sua comprensione per scontata. Ho sempre pensato che il nostro rapporto di fiducia reciproca sarebbe rimasto lo stesso per sempre, ma a questo punto non sono più in grado di capire cosa gli passi veramente per la mente.
E so perfettamente come siamo arrivati a questo punto. Se qualche mese fa il nostro rapporto poteva già essere un po’ in stallo, il colpo definitivo è arrivato dopo la disastrosa rivelazione del nostro piano con Lars.
E purtroppo Jin non è l’unico ad aver perso un po’ di fiducia in me.
“Zia Jun?”
Sollevo lo sguardo e noto Asuka che esce dal suo bagno con un asciugamano sulla testa.
Non mi ero accorta che fosse lì.
“Tutto bene?” mi chiede preoccupata.
Annuisco e sorrido, cercando di mettere via questo senso di rimorso che mi attanaglia il cuore.
“Certo, tesoro.” rispondo “Stavo solo riflettendo.”
“O...ok.” risponde lei poco convinta, riprendendosi a tamponarsi i capelli umidi.
Sta per entrare nella sua stanza, quando mi viene un’idea. È da tanto che non mi concedo un po’ di tempo per me. Un po’ di tempo per riflettere.
“Asuka!” la fermo.
Si gira.
Anche se non è esplicita come Jin, so che anche lei si sente tradita da me. Vorrei… fare in modo di poter rimediare almeno un po’.
“Devi fare qualcosa adesso?” chiedo con un piccolo sorriso “Ti va di passare un po’ di tempo insieme?”


“È qualcosa di… sublime!” ripete Asuka ad occhi chiusi in mezzo alle bollicine della piscina idromassaggio.
Sorrido.
A quanto pare Asuka non era mai stata in un centro benessere prima di oggi e pare abbia apprezzato la mia idea.
“Sono felice che ti sia piaciuto.” esclamo sorseggiando il mio tè verde.
“Scherzi?” apre gli occhi “È la cosa più fantastica del mondo! La sauna, quelle docce profumate, la piscina e ora… questo!”
Non riesce a contenere la felicità, ma è molto più rilassata e meno frenetica del solito.
“Era da tanto che non facevamo qualcosa insieme io e te.” continuo un po’ tristemente.
Asuka mi guarda seria.
“Già.” risponde alzando un sopracciglio “Ultimamente hai avuto… tanto da fare.”
Non mi sfugge la frecciatina, ma l’accolgo senza problemi.
“Ogni tanto è giusto anche passare un po’ di tempo in totale tranquillità.” dico.
“Questo è vero!” esclama Asuka “Ogni tanto bisogna scaricare un po’ lo stress… o si diventa come Jin.”
Ridacchia della sua battuta. Io sospiro.
“Già… ultimamente trovo sempre più difficile parlare con lui.”
“È colpa del suo caratteraccio.” borbotta Asuka “Pensa che ha fatto esasperare persino Xiaoyu!”
Mi volto sorpresa.
“Che è successo con Xiaoyu?!”
Asuka alza le spalle.
“Non lo so di preciso, ma per qualche ragione non si parlano più.”
Rimango a riflettere in silenzio per qualche secondo.
Oltre a Julia e a Shin ha perso perfino Xiaoyu!
Ormai non ho più dubbi, è per questo che sta cercando compagnia da altre parti. Da Anna… e dalla combriccola di Hwoarang! Non posso permetterlo!
“Jin è molto irritabile in questo periodo.” riprende Asuka risvegliandomi dai miei pensieri “Non mi stupirebbe se le avesse detto qualcosa di stupido.”
“Capisco…” mormoro.
“Insomma… sai com’è Jin.” continua a ragionare Asuka “È fatto così… e poi…” mi guarda di sbieco “Quel fatto lì è stato proprio il colpo di grazia!”
Certo, quel fatto lì.
Ancora una frecciatina, colpita e affondata.
Sospiro.
“Dovete aver pensato che siamo delle persone terribili.” continuo, appoggiando il bicchiere sul bordo della vasca.
“Non dico persone terribili, ma… non sarei onesta se negassi che ora vi vedo in modo un po’ diverso da prima.” ammette Asuka.
“Non ti biasimo.” mormoro “È normale che tu la veda così.”
“Dici?!” chiede con una punta di sarcasmo.
“Probabilmente… io stessa avrei reagito esattamente come te molti anni fa.” ammetto.
Asuka mi guarda incuriosita.
“Intendi dire che sei cambiata nel tempo?”
Ci rifletto.
“Non direi cambiata. Ma ho iniziato a vedere le cose da altre prospettive ad un certo punto della mia vita.” spiego “E ho capito che le cose non sono bianche o nere. È molto più complicato di così, Asuka.”
Mi guarda in silenzio per qualche secondo, pensierosa.
Poi le sorrido.
“Ti ho mai raccontato di come ho conosciuto Kazuya?”
“Non credo?”
“Il mio primo lavoro è stato agente di forestale.” inizio “All’epoca ero ancora una studentessa di veterinaria.”
Chiudo gli occhi, facendomi cullare dall’idromassaggio.
“Avevo sempre vissuto nella nostra casa di campagna in Kansai e adoravo vivere a contatto con la natura. Tuo padre ti avrà parlato della nostra casa d’infanzia…”
“Sì, in effetti ne ha parlato spesso.” conferma Asuka.
“Bene, un bel giorno mi viene assegnato il compito di andare a Tokyo per indagare su una certa corporazione che pareva aver messo in pratica degli esperimenti poco ortodossi con alcuni animali.”
Mi volto a lanciarle un’occhiata, Asuka ascolta a tutt’orecchie.
“Avrai già capito di che corporazione si trattava!” dico con un mezzo sorriso “Beh, ecco all’epoca Kazuya lavorava ancora per la Mishima Zaibatsu e, per coincidenza, fu proprio lui a ricevermi.”
Asuka mi guarda a bocca aperta.
“Ebbene sì, è in quel giorno che ho incontrato per la prima volta quello che sarebbe diventato il mio futuro compagno di vita.” riprendo con un sorrisetto “Lo stesso giorno in cui l’ho arrestato!”
“Non è possibile!” esclama Asuka incredula.
“Oh sì!” continuo “Ma come potrai immaginare se l’è cavata nel giro di qualche ora, con il pagamento di una cauzione e una diffida dal continuare con quel tipo di ricerche.”
“Ma come avete fatto a finire…” chiede Asuka lasciando la frase in sospeso.
“Beh, io non mi sono data per vinta. Volevo fargliela pagare cara a quello sbruffone con i capelli a punta.” sorrido nostalgica “E così, da quel momento l’ho più o meno perseguitato.”
“Eh?!” Asuka fa una smorfia confusa.
“Lo seguivo ovunque, non gli davo tregua! Volevo che pagasse per le sue responsabilità!” spiego “Ma nel mentre cominciavo anche a conoscerlo meglio, a capirlo. Ad andare oltre la prima impressione negativissima che mi ero fatta.” sospiro “Ho capito che in fondo non era una cattiva persona, c’era del buono in lui, ma era vittima di quel criminale di suo padre.” poi la guardo “Certo, per quanto anche lui non fosse proprio un santo, ovviamente.”
“Già…”
“Ma era Heihachi che aveva tirato fuori il peggio di lui.” continuo seria “E in quel momento ho deciso che… aveva bisogno del mio aiuto.”
“Il tuo aiuto?!”
“Sì.” annuisco riprendendo il bicchiere dal bordo della vasca “Ho deciso che l’avrei salvato. L’avrei aiutato a fare emergere il buono in lui e di relegare e incatenare quella negatività che gli inquinava il cuore.”
“Oddio.” commenta Asuka con un’espressione quasi disturbata.
“Sì, beh… poi prima della fine di quello stesso anno ho scoperto di essere incinta e il resto lo sai.” concludo sorseggiando ancora il mio tè.
“Oddio.” ripete Asuka ancora più disturbata.
Metto via di nuovo il bicchiere, con uno sguardo un po’ amareggiato.
“La mia famiglia non ha preso molto bene che avessi una relazione con quello che loro hanno sempre visto come un criminale.” spiego tristemente “È per questa ragione che con tuo padre non ci parliamo da anni.”
La guardo.
“Deve essere proprio stato preoccupato infatti, a decidere di mandarti a stare da noi.” osservo.
“È… è molto grato che l’abbiate fatto.” ammette Asuka un po’ imbarazzata.
“Ma figurati, tesoro!” le dò un pizzicotto sulla guancia “Questo e altro per la mia nipotina! Sei come una figlia per me!”
Lei mi sorride dolcemente.
“Comunque, ti ho raccontato questa storia Asuka per farti capire che non sempre è facile distinguere tra buoni o cattivi.” spiego.
Mi volto di nuovo a guardarla intensamente.
“Ti sembrerà che quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo non sia corretto, ma… credimi, è per una giusta causa.”
Asuka deglutisce e distoglie lo sguardo.
“Comunque…” controllo l’orario “Si sta facendo tardi per la cena. Dovremo iniziare ad andare.”
Mi alzo e faccio per uscire.
“A proposito...” continuo “Che ne dici se invito Xiaoyu a cena da noi uno di questi giorni?”

 

 

“KAZUYA!”
Mi stavo rilassando leggendo un buon libro, quando quell’urlo inconfondibile mi ha fatto rivoltare la cena dentro allo stomaco.
Mi alzo di scatto e corro fuori nel corridoio.
Anche Kazuya esce dal suo studio.
“Perché diavolo è qui?!” chiedo digrignando i denti.
Ci lanciamo un’occhiata eloquente e, senza aggiungere altro, scendiamo al piano di sotto in fretta.
Anche Asuka ci segue fino al pian terreno.
“Che succede?!” chiede spaesata.
“Torna a fare i compiti, tesoro.” le dico sbrigativa “Le cose potrebbero mettersi male, stasera!”
“Eh?!” chiede lei preoccupata.
Arriviamo finalmente in soggiorno.
“Mi dispiace.” borbotta Jin al centro della stanza con un bento di carta tra le mani “Avevo ordinato la cena a domicilio e il vecchiaccio è sgattaiolato dentro casa come ho aperto la porta al fattorino delle consegne!” spiega facendo un cenno della testa verso il nonno.
“Sei il solito imbecille!” ringhia Kazuya contrariato.
Jin fa una smorfia e se ne va in cucina, ignorando l’insulto.
Sbuffo nervosamente. Accidenti, Jin!
Questo è tutto perché si è rifiutato di cenare assieme a noi!
“Cosa ci fai qui?!” Kazuya sfida suo padre.
“Lo sai benissimo, figlio degenere!” gli si avvicina minacciosamente “Cosa diavolo stai tramando adesso?! Perché diavolo la tua segretaria ha incontrato il nostro vecchio avvocato quattro volte nell’ultima settimana?!”
Kazuya sogghigna.
“La cosa non ti riguarda.”
“Lo so che ci sei tu anche dietro la storia del laboratorio.” dice Heihachi alzando un indice minacciosamente “Ma fidati, qualsiasi cosa tu abbia in mente, riuscirò a cavarmela come ho sempre fatto e prima o poi ti annienterò per sempre! Ti schiaccerò come un insetto!”
“Non vedo l’ora che tu ci provi.” lo sfida Kazuya facendo un altro passo verso di lui.
“Hey!” li allerto iniziando ad avvertire un'atmosfera un po’ troppo tesa “Non vorrete mica combattere nel mio soggiorno, vero? L’abbiamo appena risistemato!”
“E allora ti accontento subito!” esplode Heihachi cercando di acchiappare Kazuya con una presa.
“HEY!” urlo “ANDATE FUORI!”
Ma mi ignorano, il vecchio malefico e Kazuya si sono già buttati in una battaglia disperata in soggiorno.
“Noo!” mormoro guardandomi intorno e portandomi le mani ai capelli.
Asuka guarda la scena immobile dai primi gradini della scala, Jin si gode lo spettacolo mangiando il contenuto del suo bento appoggiato di schiena alla porta della cucina.
La cucina! Certo! Ecco cosa posso fare!
Corro verso la cucina, scanso Jin.
“Hey!” protesta lui costretto a spostarsi di qualche passo.
Corro verso il ripiano sotto la finestra, lo apro e inizio a frugare tra le mie boccette.
Dal soggiorno continuano ad arrivare rumori di lotta, dovrò fare in fretta.
Preparo la freccetta, chiudo la canna e mi dirigo a passi pesanti verso il soggiorno. Questo vecchio bastardo mi ha proprio fatto perdere la pazienza.
Torno in salotto con il fucile e mi preparo a sparare.
“Zia Jun!” urla Asuka vedendomi.
“Mamma che cazzo fai?!”
Premo il grilletto.
Un centro perfetto, in piena chiappa. Il vecchio lancia un ululato piegando la testa all’indietro e cadendo a terra sulle ginocchia.
“Non… nel mio… salotto!” ripeto con un ringhio.
“Che cazzo mi hai sparato stronza?!” urla il vecchiaccio sfilandosi la freccetta dalla natica.
Kazuya mi guarda confuso, riprendendo fiato, poi mi rivolge uno di quei sorrisi che mi fanno impazzire.
“È un tranquillante per calmare animali pericolosi!” spiego “Come te.”
“Wow, per un attimo ho pensato che…” mormora Jin disorientato, poi torna a guardare il nonno e ridacchia, riprendendo a mangiare.
Heihachi si accascia a terra, cercando di lottare per stare sveglio.
“Puoi starne certa anche tu…” sibila con un rantolo “Ve la farò pagare… a tutti quanti voi…” Cerca di muovere gli arti, ma ci rinuncia con uno sbuffo.
“Quanto… dura… l’effetto?” biascica.
“Ti farai una bella dormita, Heihachi. Domani mattina sarai come nuovo.”
Fa una smorfia di rabbia, poi si volta faticosamente da Jin e poi da Asuka.
“Ero venuto anche per… ricordarvi dell’allenamento speciale… in vista delle finali.” li avvisa “Sto preparando la sessione… vedete di tenervi… pronti.”
E a quel punto inizia a russare rumorosamente, disteso a pancia in su sul tappeto del mio nuovo amato salotto.
“Vado a mettere a posto lo spara-tranquillanti.” dico facendo un cenno verso la cucina “Voi iniziate a caricarlo in macchina, lo lasceremo davanti al cancello di casa sua.”




 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Bloodred Ridin Hood