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Autore: MissRosalie42    10/03/2019    10 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo ottanta
Atlantico
10 marzo
 
Filippo già da parecchio aveva smesso di controllare il cellulare. Ormai erano passate più di ventiquattro ore dalla partenza di Edoardo e ancora non aveva ricevuto aggiornamenti né da lui né da Eleonora. Poteva solo sperare che fossero troppo impegnati a scopare per pensare a lui.
Stava controllando alcune stampe del suo progetto. Aveva disposto tutte le foto sul letto e almeno la metà erano con Elia, di quella volta che gli aveva fatto da modello al parco e sul tetto.
Come se non bastasse, in quel momento dalle casse del portatile, su cui era aperto Spotify, partirono delle note familiari.
Riconobbe subito la canzone, era quella di Mengoni che Elia gli aveva cantato quella sera alla gay street.
Nonostante la malinconia che si portava dentro, non poté fare a meno di sorridere.
Non so ma ho come ho come l’impressione
Non so ma ho come ho come l’impressione
che per scappare da tutto bisogna farlo insieme
e dire adesso mi butto dentro un mare di bene
In fondo era proprio quello che Filippo aveva cercato di fare da anni: scappare. Da cosa? Dalla sofferenza. E con quale risultato? Forse non aveva sofferto più, ma non era mai stato veramente felice. Forse stava solo aspettando la persona giusta che volesse scappare con lui?
disinfettare col sale ogni ferita ogni male
ed asciugarci col sole a noi basta l’amore
La paura che qualcuno potesse di nuovo spezzargli il cuore era tanta, e non sapeva se era in grado di reggere un’altra delusione, ma se non si fosse abbandonato ai suoi sentimenti non lo avrebbe mai scoperto. Eleonora aveva ragione, lui non era più il ragazzino insicuro e ferito di un tempo, le cose stavolta sarebbero state diverse.
puoi nuotare fino ad un’isola deserta con me
e attraverso l’Atlantico solo per stare con te
Doveva smetterla di aspettare che le cose andassero a posto da sole, doveva lottare per quello che voleva, per Elia. Filo aveva insegnato a Martino ad essere orgoglioso di se stesso, adesso era giunto il momento che Filippo imparasse da Marti a lottare per la persona che amava.
Fuori c’è una tempesta ed ho solo te in testa
solo tu mi fai stare bene e mi riporti la quiete
Negli ultimi anni nessuno prima di Elia lo aveva fatto sentire così. Quando era con lui si sentiva bene, al sicuro, tranquillo, si divertiva. E ne voleva sempre di più. Anche solo un messaggio da parte di quel ragazzo lo faceva sorridere e gli riempiva il cuore.
Valeva la pena lottare per tutto questo, anche se avrebbe significato soffrire di nuovo.
Prese il telefono che aveva abbandonato da almeno un’ora per evitare distrazioni mentre lavorava, e trovò dei messaggi da parte di Martino. Non li lesse e cercò Elia in rubrica.
Telefonò, ma non ottenne nessuna risposta.
Riprovò. Niente.
Controllò le chat.
Marti: Stasera viene un po’ di gente a casa, pizza e film. Ti unisci a noi?
Marti: Filoooo rispondiiii devo sapere quanta birra prendere
Marti: Vabbè facciamo che vieni, ti aspettiamo hahaha
Filippo scosse la testa e rise, poi lo chiamò.
“Ei che succede? Perché non mi hai risposto?” gli disse subito Martino.
“Ho letto adesso. Senti ma stasera da te c’è anche Elia?”
Pausa.
“Ha detto di no, che non gli andava tanto di vedere gente” rispose infine Marti. “È successo qualcosa? C’entri qualcosa tu?”
“Non lo so. Sai dove può essere? A casa del padre?”
“Ha detto che avrebbe fatto un giro per conto suo, non gli piace stare chiuso in casa quando è di cattivo umore. Filo ma lui sta bene? Gli hai detto qualcosa?”
“Sì, starà bene. Anzi, fa’ ‘na cosa… ordina la pizza pure per noi due. Arriviamo.”
 
Il sole non era tramontato da molto e il Colosseo era stranamente vuoto di turisti. Filippo passò tra i pochi rimasti senza neppure guardarli, con decisione e a passo svelto. Aveva una meta precisa in mente e non si sarebbe fermato finché non ci fosse arrivato.
Aveva provato e riprovato a chiamare Elia durante tutto il tragitto, ma non aveva mai ricevuto risposta.
Fece il giro intorno all’imponente edificio, allontanandosi sempre di più dalla zona turistica e ritrovandosi sul retro, dove i lampioni erano solo sulla strada, lontani.
Nonostante questo, lo vide subito. Se ne stava appoggiato alle mura di fronte al Colosseo, mani in tasca e un’aria da dannato che fece sorridere Filo. Sembrava completamente perso nei propri pensieri.
Ci mise parecchio ad accorgersi che il ragazzo che si stava avvicinando silenziosamente non era un semplice turista curioso ma Filippo, talmente tanto che ormai erano a pochi metri di distanza.
Un’espressione sorpresa si dipinse sul volto di Elia.
“Cosa ci fai qui?” domandò.
Filo sorrise. “Attraverso l’Atlantico solo per stare con te…” rispose, canticchiando leggermente, e si pentì subito di quella stupidata. Sentì il viso andargli in fiamme, ma mentre distoglieva gli occhi, imbarazzato, si accorse del sorriso di Elia, e allora fu incoraggiato a reggere il suo sguardo.
Ormai erano vicinissimi, ma Elia nonostante il sorriso continuava a stare in silenzio.
“Come va con quella ragazza?” chiese allora Filippo.
Ancora silenzio.
Filo sospirò. “Dico davvero” disse.
“Che intendi?” Elia aveva il cuore in gola. L’ultima cosa che si aspettava era veder spuntare Filippo quella sera.
“La canzone” spiegò Filo. “Stare con te.”
“Vuoi… vuoi stare con me?”
L’altro annuì.
“In che modo?” domandò Elia con tono di voce duro, quasi arrabbiato.
Ben mi sta, pensò Filippo.
“Senti… io lo so che è colpa mia quello che è successo tra di noi e so anche quello che ti ho sempre detto da quando ci siamo conosciuti, ma le cose non sono più così. Da quando noi abbiamo iniziato a vederci io non sono stato con nessun altro. E non perché mi è mancata l’occasione. Sono merce richiesta, sai” tentò di sdrammatizzare quel momento, in cui si sentiva terribilmente nervoso.
Elia gli sorrise, col cuore che batteva a mille, troppo spaventato per illudersi che Filippo stesse per dirgli proprio quello che voleva sentirsi dire.
Filo continuò il suo discorso. “L’unico motivo è che pensavo solo a te. Volevo solo te. E prima che arrivassi tu, sai come funzionava per me? Entravo in un bar, rimorchiavo, scopavo col ragazzo di turno e finiva là.” Sorrise amaramente. “Se erano particolarmente bravi, ci scopavo pure un altro paio di volte” si strinse nelle spalle. “Ma poi comunque basta. Non me li portavo in giro a scattare foto solo per avere la loro compagnia e per strappargli un bacio ogni tanto.”
Per l’ennesima volta, Elia fraintese quello che Filippo stava cercando di dirgli. “Mi stai dicendo che se quella sera avessimo scopato, poi mi avresti mollato subito dopo?”
“Cosa???” Filippo si avvicinò a lui ancora di più. “Ma mi stai ascoltando?” Sollevò una mano e gli accarezzò dolcemente una guancia. “Sto dicendo che tu per me sei stato diverso dagli altri dal momento in cui ti ho conosciuto.”
Elia fece un passo indietro per sottrarsi al contatto con la mano di Filo.
“Ma allora perché mi hai sempre trattato come se io per te non valessi niente?”
“È proprio questo il punto, non ti ho mai trattato come se per me tu non valessi niente!”
Era vero. Elia si era sempre sentito speciale ed era per questo che ci aveva sperato fino all’ultimo. “Ok, ma comunque non è quello che dicevi. Mi hai sempre dett-”
“Perché sono terrorizzato!” esclamò Filippo, con voce rotta. “L’ultima volta che mi sono permesso di amare un ragazzo, mi ha ferito così tanto che mi stavo lasciando morire. Non voglio che mi succeda mai più una cosa del genere.”
“Ma allora perché sei qui, adesso?” Elia fece addirittura un altro passo indietro. “Sai benissimo che non posso prometterti che non ti farò mai del male. Non posso giurarti sulla mia vita che non ti lascerò mai o che mi comporterò sempre come il fidanzato migliore del mondo, nessuno può promettere cose del genere.” Distolse lo sguardo e cercò di ricacciare indietro le lacrime prima di guardarlo di nuovo negli occhi. “Queste cose le sai benissimo, no? Allora perché sei qui? Solo per sbattermi in faccia quello che potrebbe esserci tra di noi, ma che non succederà mai?”
“No” mormorò Filippo. “Sono qua perché anche se sono terrorizzato all’idea che potrai ferirmi… sono ancora più spaventato all’idea che non lo scoprirò mai.” Gli sorrise. “Perché mi sono innamorato di te.”
Elia rimase senza parole.
“Ti amo” disse di nuovo Filippo. “Hai capito?” continuò a sorridere. “Non mi importa se stai uscendo con quella ragazza. Sono qui perché voglio stare con te. Voglio lottare per te. Voglio riconquistarti.”
Elia fece qualche passo in avanti e si avvicinò di nuovo a Filo. Si guardarono negli occhi.
“Ti odio per averci messo così tanto” mormorò Elia.
“Mi odio anche io per lo stesso mot-”
Elia lo interruppe con un bacio. Fu un po’ come se fosse un primo bacio, perché era la prima volta che entrambi volevano la stessa cosa e provavano gli stessi sentimenti. Senza badare a tutto ciò che li circondava si persero completamente in quel momento, accarezzandosi in viso e abbracciandosi.
Quando le loro labbra si separarono, Filippo appoggiò la fronte su quella di Elia, mentre entrambi tenevano ancora gli occhi chiusi.
“Questo vuol dire che mi perdoni?” sussurrò.
“Sì” rispose Elia. “E vuol dire che anche io sono innamorato di te e che voglio stare con te e anche che questo è il momento più bello della mia vita.”
Filippo rise. “Mi dispiace rovinarlo, allora, ma siamo attesi altrove.”
“Cioè?” chiese Elia, confuso.
 
“Usa il sottobicchiere!” strillò Sana a Giovanni. Mamma Rametta le aveva detto che si fidava solo di lei e l’aveva lasciata al comando di quella serata, mentre lei invece usciva con Spera. E Sana stava prendendo il compito seriamente.
“Frequento questa casa da una vita, so che devo usare il sottobicchiere” borbottò Gio, anche se lui e Marti non li usavano mai, quei maledetti sottobicchieri. Con molta delicatezza posò la bottiglia di birra al posto giusto. “Contenta?” domandò.
Sana fece una smorfia di disapprovazione per quell’atteggiamento, ma Giovanni le diede una spallata amichevole per farla sorridere, e ci riuscì.
Erano tutti seduti per terra, tranne Nico, che stava stravaccato sul divano.
“Questo l’ho già visto” disse Eva. “Anche questo. E anche questo.”
“Ma li hai visti tutti???” esclamò Silvia, che stava scorrendo la home di Netflix con il telecomando.
“Questo l’ho visto anche io” disse Luchino.
“Non troveremo mai un film che nessuno di noi ha visto, regà!” rise Niccolò.
“Non c’è qualcosa che è uscito in questi giorni?” urlò Federica dall’angolo cucina. Lei e Martino stavano tagliando le pizze e riempiendo le ciotole di popcorn.
“Una commedia” rispose a voce alta Eva, per farsi sentire.
“Con Liam Hemsworth!” esclamò Silvia. “Sì, per me possiamo guardare questo.”
“Con Liam Hemsworth uh uh uh” le fece il verso Luchino, mettendo il muso. Silvia rise e lo baciò.
“Se c’è Liam Hemsworth voglio guardarlo anche io” disse Nico.
“Il prossimo che nomina Liam Hemsworth viene sbattuto fuori di casa” minacciò Martino, guardando torvo Niccolò, che nel frattempo se la rideva.
Marti e Fede stavano finalmente consegnando a tutti le pizze. Dopodiché raggiunsero Nico sul divano. Martino si era appena accoccolato contro un fianco del suo ragazzo quando suonarono il campanello.
I quattro Contrabbandieri si scambiarono uno sguardo.
“Elia?” ipotizzò Luchino con un filo di voce.
“Non lo so…” rispose Gio.
Martino fece per alzarsi ma Sana gli fece cenno di stare comodo.
“Vado io” disse, perché era la più vicina alla porta.
 
Martino ci stava mettendo una vita per andare ad aprire, e i due innamorati non riuscirono a resistere e si scambiarono un altro bacio lì, sul pianerottolo, tenendosi per mano, così quando la porta si aprì fu quello lo spettacolo che si ritrovò davanti Sana, e anche tutti gli altri, che sporgevano le teste per sbirciare.
La ragazza rise. “Buonasera.”
Elia e Filippo sorrisero imbarazzati.
“Ciao” esclamarono in coro.
Sana si spostò per lasciarli passare, decisamente sorpresa per quella svolta inaspettata.
Quando i nuovi arrivati entrarono in casa, tutti si alzarono per andare a salutarli e abbracciarli. Nessuno fece commenti sul fatto che fossero insieme, nemmeno le ragazze, che erano completamente all’oscuro di tutta la loro storia, ma dai loro sorrisi si capiva che erano tutti contenti.
Mentre prendevano posto sul tappeto insieme agli altri, Filippo estrasse il cellulare dalla tasca per controllare i messaggi, e finalmente ne trovò un paio da parte di Eleonora.
Aprì la chat e la prima cosa che vide fu una fotografia. Era un selfie scattato con la Torre Eiffel sullo sfondo, al tramonto, dove Ele baciava la guancia di un sorridente Edoardo. Sotto, un messaggio che diceva: Thanks, bro. I love you.
Filippo sorrise e si guardò intorno. I suoi amici ridevano, scherzavano, erano sereni. Elia gli strinse la mano e lui ricambiò la stretta, poi scattò una foto alle loro mani intrecciate e la mandò alla sorella.
 
Ognuno di loro sapeva che non sarebbe stato sempre tutto così bello e così tranquillo, ma per il momento lo era, quindi misero da parte le preoccupazioni e trascorsero una serata meravigliosa.
E alla fine guardarono il nuovo film con Liam Hemsworth.

Fine capitolo ottanta

Fine.

(Questa fanfiction è iniziata con Elia e Filippo e quindi mi andava di chiudere con Elia e Filippo, ma alla fine ci sono tutti perché non potevo non metterli tutti, li adoro indistintamente.
Mi dispiace di aver dato un po’ più spazio ai Contrabbandieri rispetto alle ragazze ma in fondo questa storia serviva a me (e spero anche a voi) a placare la nostalgia, e le ragazze le stiamo per vedere nella nuova stagione mentre i ragazzi chissà se li rivedremo mai dal punto di vista di uno di loro.
Ci tengo a ringraziare tantissimo tutti quelli che hanno letto, seguito e soprattutto commentato questi ottanta capitoli. Ogni parola che mi avete scritto è stata preziosa e super incoraggiante nel continuare e l’ho apprezzata tantissimo. Grazie! Mi sembra ancora incredibile essere riuscita a rispettare la pubblicazione ogni giorno. Grazie a voi che siete arrivati con me fino alla fine. Fatemi sapere se vi piacerebbe leggere qualche altra cosa prossimamente, magari qualche one-shot. Sono sicura che mi mancherà scrivere di questi personaggi, ormai ci sono affezionata.
Spero che questo lungo viaggio vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me. Alla prossima! <3)
   
 
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