Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: lmpaoli94    28/03/2019    1 recensioni
Dopo tanti anni passati a vivere insieme, alla fine Febo ed Esmeralda si lasciano.
Il primo non fa altro che concentrarsi solo sul suo lavoro, rinchiudendo in prigione tutti gli zingari e la povera gente di Parigi accusandoli ingiustamente di reati non commessi.
Esmeralda invece, cercando riparo dalla furia di Febo, si nasconde nella Cattedrale di Notre – Dame lontano dal suo ex amato e scoprendo in Quasimodo un uomo in cui la proteggerebbe fino a costo della vita senza azzardarsi mai a tradirla…
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clopin, Esmeralda, Febo, Nuovo personaggio, Quasimodo
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una volta che Quasimodo si ritrovò nelle fogne di Parigi insieme ai contadini, non riusciva a sentirsi minimamente tranquillo.
“Spero che questi uomini credano alle mie parole ed abbiano pietà di me, altrimenti sono spacciato.”
< Campanaro, da qui in avanti dobbiamo metterti una bandana sugli occhi. >
< Perché? >
< Perché non riusciamo a fidarci di te > replicò un contadino con una voce stridula.
< Sì, e se tu dovessi tradirci e dire a tutti il nostro nascondiglio? >
< La Corte dei Miracoli cadrebbe in mano loro > replicò Gerard < E questo non possiamo permetterlo. >
< D’accordo, fate quello che ritenete giusto. >
Ma appena i contadini erano pronti per mettergli la bandana, la voce di Esmeralda scosse tutti i presenti.
< Quasimodo! >
< Esmeralda! >
Con un moto di gioia irrefrenabile, Esmeralda si diresse verso Quasimodo per abbracciarlo.
< Sono contenta che le guardie di Febo non ti abbiano fatto del male. >
< Mi hanno liberato, Esmeralda. >
< Che cosa? >
< Febo voleva che io gli dicessi il vostro nascondiglio… Ma non mi sono fatto ricattare. >
< E Febo? Adesso dov’è? >
< Secondo me sta cercando altre reclute per cercare di sfondare l’entrata in cui io e gli altri contadini siamo passati. >
< Se fosse davvero così… >
< Non ti preoccupare, Esmeralda. Quell’entrata non esiste più. >
< Ne sei convinto, Gerard? >
< Sì. Siamo riusciti a bloccarla. >
< Ma adesso basta parlare. Non è sicuro stare qui > fece Gerard trascinando al sicuro Quasimodo ed Esmeralda.
Appena i due si ritrovarono in mezzo alla piazza principale della Corte dei Miracoli, il campanaro non aveva mia visto la popolazione parigina così felice e fiera prima d’ora.
< Qui si respira una nuova aria, Esmeralda. >
< Sì, Quasi. È il posto perfetto per vivere. >
Ma Quasi non poteva pensare che la sua amata avrebbe trascorso la fine dei suoi giorni sotto terra.
< Esme, quale è il tuo più grande desiderio? >
< Perché mi fai questa domanda, Quasi? >
< Tu rispondimi. >
< E’ essere libera, perché? >
< E allora perché pensi che questo posto sia la cosa migliore che ti sia capitata in tutta la tua vita? >
< Ma io non ho mai detto questo… >
< Però l’hai pensato, vero? >
Ma Esmeralda decise di non rispondere, concentrandosi sul suo nuovo vestito che stava cucendo con le sue stesse mani.
< Hai visto Quasi? L’ho quasi finito. >
< Sì, un bel mix di colori non c’è che dire… Tu vuoi essere libera come me, vero? >
< La libertà ha un prezzo troppo grande, Quasi. >
< Non se ce la prendiamo assieme. >
< E come credi di fare? >
Nel mentre Quasimodo era pronto per avvicinarsi a lei, Clopin irruppe nella tenda di Esmeralda.
< Che state facendo qui da soli, bricconcelli? >
< Stavamo parlando in privato > replicò Quasimodo serio.
< Parlando in privato? Che cosa avete da nascondere? >
< Un bel niente. Tu non ti devi preoccupare. >
< Ok, credo di aver interrotto qualcosa di grande… Se avrete bisogno di me sarò in piazza a fare i miei soliti spettacoli. Occhio a no sfornare bambini accidentalmente. Non sarebbe un’azione saggia. >
< Clopin! Vuoi lasciarci soli?! > tuonò Esmeralda prima di vedere il giullare ritornare in mezzo alla folla.
< Che cosa stavamo dicendo, Quasi? >
< Io… non lo so… >
< Adesso però ti faccio io una domanda: quale è invece il tuo più grande desiderio? >
Ma Quasimodo non sapeva che cosa rispondere, rimanendo incantato a fissare la sua amata proibita.
< Penso che tu sappia quale sia la risposta... >
Sentendo quelle parole, Esmeralda si avvicinò all’uomo con fare sensuale e circospetto.
< Lo vorresti davvero? >
< Più di qualsiasi altra cosa. >
< Allora dimostrami tutto il tuo amore. >
Con il cuore che gli martellava all’impazzata, Quasimodo avvinghiò amorevolmente la sua amata baciandola con passione per un tempo che sembrava non finire mai.
< Quasi, fammi sentire una donna libera. Portami via con te. >
< Lo farò, Esmeralda. Fosse l’ultima cosa che faccio. >
Ma nel mentre i due amata stavamo fuggendo lontano dalla Corte dei Miracoli, le uscite della piazza furono bloccate dalle guardie e da Febo.
< Sapevo che eravate insieme > fece Febo con tono grave appena vide Quasimodo stringere la mano della sua ex amata < Vi giuro che non uscirete mai vivi da qui. >
< Allora dovrai passare sul mio corpo > lo minacciò Quasimodo
Facendosi largo tra la folla, Quasimodo prese con sé Esmeralda cercando invano una via d’uscita.
< Guardie! Bloccate ogni singola via d’uscita e arrestate tutti questi zingari! > ordinò Febo.
Mentre il caos stava degenerando molto velocemente, alcune delle guardie di Febo cominciarono ad appiccare incendi in numerose parti della Corte dei Miracoli, facendo morire soffocati una moltitudine di persone.
< Dove credete di andare? > domandò il piccolo soldato Jean mentre stava impugnando la sua spada contro Quasimodo ed Esmeralda.
< Giovanotto, sei ancora molto giovane… Non farmi pentire di cose che conoscono solo rimorsi. >
< Vorreste uccidermi, campanaro? Allora vuol dire che non mi conoscete affatto. >
Ma vedendo gli occhi imploranti della donna ed il coraggio di Quasimodo, non poté far altro che farli passare e farli fuggire.
< Ma cosa… >
< Avete ragione voi, campanaro… Io ho molto da imparare sull’amore… E non sarò io che fermerò la vostra corsa verso la libertà. Adesso andate prima che sia troppo tardi. >
< Come ti chiami, giovane ragazzo? >
< Jean. Per servirvi, signore. >
< Non ti dimenticherò mai, Jena > rispose Quasimodo abbracciandolo.
< Adesso però andate. Non c’è minuto da perdere. >
Mentre Quasimodo ed Esmeralda erano vicini all’uscita, una moltitudine di soldati si frappose tra loro.
< La vostra corsa finisce qui. Non avete nessuna via di scampo. >
Cercando di difendersi come meglio poteva, Quasimodo stava per essere colpito a morte.
Ma l’arrivo in soccorso di Clopin evitò il peggio per Quasimodo.
< Clopin! No! >
Il povero giullare era stato colpito a morte a causa di una freccia vagante.
< No! Non puoi morire così > fece Esmeralda con le lacrime che gli stavano rigando il viso.
< Esmeralda… Quasimodo… Avete ancora molto da vivere… Non fermatevi proprio ora. >
< Non possiamo lasciarti morire così! >
< Ormai la mia ora è giunta. Andate… Io saprò cavarmela. >
Vedendo il povero giullare esalare l’ultimo respiro, la rabbia di Quasimodo fu implacabile.
Dopo aver ucciso una decina di soldati con le sue stesse mani, alla fine riuscì ad aprire un varco e ad arrivare fuori la Corte dei Miracoli.
< Non doveva finire così! > gridò Quasimodo sfogando la sua rabbia.
< La libertà ha un prezzo troppo grande per noi due, Quasi. >
< Nessuno riuscirà a fermarci… Fosse l’ultima cosa che faccio. >
< Infatti sarà la tua ultima cosa che farai, stupido campanaro. >
Sentendo la voce di Febo rimbombare nelle sue orecchie, Quasimodo si girò molto lentamente per fissarlo con odio.
< Se vorrai conquistare la tua libertà, dovrai battermi. >
< Non aspettavo di meglio > rispose Quasi impugnando un bastone malandato.
< Che cosa credi di fare? Io sono armato con la mia spada, mentre tu… >
< Una spada non fa sì che tu sia un prode cavaliere. Io posso difendermi in tutti i modi. >
< Staremo a vedere. >
Vedendo con quale foga Quasimodo si stava avventando contro il suo nemico, Esmeralda non poté Fare altro che aiutarlo come meglio poteva.
< No, Esmeralda! Tu stanne fuori! > gridò Quasimodo.
< Ma Quasi… >
< E’ una questione che riguarda solo me e Febo. Non ti intromettere. >
Esmeralda non aveva mai visto il suo amato così arrabbiato e pieno di collera.
“Buona fortuna, Quasi. Ne avrai bisogno.”
Mentre il giovane campanaro continuava a schivare i colpi del suo nemico, inavvertitamente venne ferito ad una spalla cadendo malamente a terra.
< Quasimodo! >
< Ormai la tua fine è giunta, campanaro… Salutami Satana dal profondo dell’inferno. >
Ma mentre Febo era pronto per dargli il colpo di grazia, Quasimodo fermò la lama della spada con le sue stesse mani per poi rivoltargliela contro il suo nemico.
< No… non è possibile… >
Il Capitano delle guardie cadde a terra sanguinante mentre Quasimodo si rialzò ancora dolorante.
< Quasimodo… ce l’hai fatta… > fece Esmeralda baciando il suo amato < Credevo che non ti avrei mai più rivisto… >
< Adesso possiamo andare e vivere in pace, Esmeralda… Insieme. >
< E dove potremmo mai rifugiarci? >
< Lontano da tutti coloro che ci odiano… Ricominciamo una nuova vita. >
< Sì. Non aspettavo altro > disse infine Esmeralda medicando le ferite del suo amato prima di scomparire nell’ombra di Parigi e non essere mai più visti da nessuno.
   
 
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