Rogue/Hikari
Hikari era la luce nel buio. Squarciava le tenebre, illuminava l’intero suo mondo. Rogue era stato fortunato. Il destino aveva giocato loro un brutto scherzo, li aveva messi in difficoltà, ma alla fine erano riusciti ad uscirne vincitori. Da una guerra, dal dolore. Ma se amare era anche soffrire, avrebbe sofferto nuovamente per poterla ritrovare.
La piccola Luce vestiva di bianco, come una piccola sposa. Tutta Sabertooth la ammirava spesso, quella figura delicata e quel sorriso dolce, l’animo gentile e candido.
Alle volte sembrava una bambina. Un tempo lo era stata, Rogue lo ricordava bene, Ma adesso quella bambina era cresciuta e gli aveva preso il cuore.
Proprio lui, il più improbabile.
«Un giorno sposerò Hikari», sussurrò fra sé e sé. Così sarebbe stato. L’avrebbe vista vestita di bianco, con le rose bianche tra le mani, rivolgergli un sorriso raggiante.
Doveva essere lei e nessun altra.
«Datti una calmata, amico», lo rimbeccò Sting. «Ci sarà tempo per questo. Io mi sono appena abituato a vedervi insieme!»
Hikari non era solo la figlia del master, ma anche del suo migliore amico. E pian piano quest’ultimo si era abituato all’idea che quei due sarebbero rimasti per sempre insieme.
«Mi darai la tua benedizione?»
«Ho forse altra scelta? Non posso neanche dirti di non sfiorarla. Lo hai già fatto», sospirò alzando gli occhi al cielo. Alle volte era ancora strano pensarci. Ma gli bastava vedere la felicità di Hikari per lasciare da parte tutto.
La ragazza si avvicinò al suo fidanzato, aggrappandosi al suo braccio.
«Mio padre ti importuna?»
«Io non importuno proprio nessuno!»
«Va tutto bene. Stavamo solo parlando…»
«E di cosa? Fammi indovinare, di me.»
Sempre e solo di me. Meglio non dirle, almeno per il momento, che avrebbe voluto sposarla. Hikari sarebbe stata in grado di organizzare una cerimonia in segreto. Era giovane e incredibilmente impulsiva.
Ma un giorno si sarebbe avverato.
Nota dell'autrice
Rogue e Hikari, quanto ho amato scrivere di loro e quanto li ho fatti soffrire. Sono stata innamorata di loro sin dalla prima volta in cui li ho pensati insieme e quindi... quindi scusa Sting, fattene una ragione, un giorno dovrai accompagnare tua figlia all'altare :P