Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: BALTO97    20/06/2019    3 recensioni
sequel della storia (savin'me) Link nella storia
la vita per Jensen e Jared sembra essere tornata alla normalità, con qualche piccolo imprevisto quà e là!
ma dietro la facciata ci sono fratture e ombre che si nascondono dietro ogni angolo... non possono essere ignorate ancora per molto!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il moro si alzò di scatto, morse la briosce pensando a quanto amasse Jensen mentre prendeva il programma delle settimana e lo leggeva incuriosito sull’attività del giorno, ma appena lo lesse per poco non sputò il boccone!
“Cazzo !” imprecò lasciando cadere la briosce e correndo fuori in tutta fretta. 

Nel frattempo, al fiume, Jensen osservava una ragazza che, prima di lui, stava entrando nell’acqua ghiacciata del torrente dove, per la prova di coraggio, dovevano immergersi per minimo 2 minuti con indosso solo pantaloncini e una maglietta.

Secondo le loro guide immergersi nell’acqua ghiacciata sarebbe stato come entrare nel brodo primordiale tornando alle origini riscoprendo il legame con la natura assaporando il freddo sulla pelle.

Il biondo prese un respiro profondo: stava iniziando a pensare che, forse, non fosse un’idea molto intelligente immergersi nell’acqua gelida a metà novembre… già adesso che indossava ancora la felpa aveva molto freddo e tremava al pensiero del freddo che avrebbe avuto dopo il suo bagno. 

“Jensen tocca a te. Coraggio ragazzo” lo incitò il capo scout indicandogli la passerella.

Sospirando si tolse la felpa e prima di cambiare idea strinse forte i pugni e immerse i piedi nell’acqua ricevendo subito delle stilettale di dolore dovute al freddo .
Prese coraggio camminando, sforzandosi di ignorare il dolore.

“Lo faccio per me … lo faccio per Jared” pensò prima di raccogliere aria nei polmoni e andare sotto con la testa.

Emerse giusto in tempo per sentire un disperato “Jensen! No !”

Il biondo si voltò per trovarsi davanti il compagno, visibilmente preoccupato che si si avvicinava correndo. 

I due minuti non erano ancora passati, ma decise di uscire prima che Jared decidesse di entrare e tirarlo fuori con le sue mani, inoltre iniziava a non sentire più le mani e i piedi.

Calmati piccolo” cercò di dire mentre usciva, ma gli effetti del freddo erano evidenti: oltre agli arti insensibili, la voce tremava , i denti battevano e le labbra iniziavano a essere viola … quasi blu. 

“SEI MATTO!” urlò Jared arrivatogli vicino, agitatissimo. Prese un asciugamano avvolgendolo attorno alle sue spalle per cercare di scaldarlo, lo circondò con le lunghe braccia stringendolo forte al petto.

Un flash improvviso e doloroso, gli attraversò la mente: la notte che Jensen si era presentato a casa sua, era bagnato fradicio , tramante con i pantaloni bagnati di pioggia e sangue.

D’istinto lo strinse più forte strofinandogli i capelli bagnati cercando di scacciare quell’orribile pensiero ripetendosi che Jensen era li con lui, stava bene, i suoi vestiti non era sporchi di sangue e non c’erano tagli e lividi sul suo corpo . 

“Va tutto bene” sussurrò il maggiore accarezzandogli la schiena intuendo perfettamente a cosa stava pensando il suo amato.
“Sto bene” aggiunse.

“No!” rispose Jared spostandolo appena in modo da potersi guardare negli occhi senza però sciogliere l’abbraccio. “Se pensi che entrare in un fiume d’acqua ghiacciata e rischiare l’assideramento sia un modo per dimenticare quel figlio di puttana allora NO ! Non stai bene !” disse aumentando la presa sulle braccia.
Il maggiore stava per rispondere, ma intervenne Garth.

“Jared, io capisco che tu sia preoccupato, ma questi esercizi sono essenziali per ripristinare l’autostima di Jensen … solo immergendoci nel pericolo noi …”

Ma il giovane scosse la testa stufo di sentire quelle cavolate! 
“OH ma per favore STA ZITTO !” urlò, esasperato.

“Mister salviamo il pianeta trovati un lavoro serio invece di derubare persone che stanno male e hanno bisogno di un aiuto serio !” aggiunse puntandogli un dito contro, usando un tono che , solitamente , usava solo in tribunale, zittendolo.

“Jay!” lo chiamò il compagno incredulo. 
“Mi dispiace amore non è colpa tua ! Ma non riesco a stare più zitto ” affermò voltandosi guardandolo in faccia.
Il maggiore sospirò.

“Jay qual è il problema ?”chiese accarezzandogli il viso ancora deturpato da un’espressione disperata e infuriata.

“Il problema è che non posso e non riesco a stare fermo e buono mentre cerchi di provare a tè stesso che non sei debole o fragile, affrontando questi assurdi esercizi che potrebbero ucciderti!” 

“Ma Jay, tutto questo mi serve!” esclamò Jensen.

“NO! Non è vero!” quasi urlò Jared scuotendolo leggermente.

“Sei la persona più forte e coraggiosa che conosca . hai superato l’inferno per paura che potesse succedermi qualcosa, combatti ogni giorno con il ricordo di quel porco bastardo e io non potrei essere più orgoglioso di te” affermò. “Non ti serve questo per sapere che sei forte” aggiunse, più dolcemente. 

“E … e .. se non smettessi mai più di avere paura?” sussurrò Jensen con gli occhi lucidi e lo sguardo basso per la vergogna di mostrarsi ancora debole.

“E anche se fosse così ?” chiese Jared e delicatamente gli portò un dito sotto il mento per sollevargli il viso.
“Amore, lo so che non torneremo mai più alla vita di prima … che non sarà più come prima . ma non mi interessa . Jensen io …. Io…” tentennò sospirando profondamente cercando di mantenere il controllo “…non so come dirtelo perché … ciò che provo per te è talmente grande che nessuna parola sarebbe in grado di descriverlo”

“Jay” esalò il maggiore portandosi una mano sulla bocca scioccato da quella bellissima dichiarazione d’amore 
Senza esitare si sporse e lo baciò appassionatamente stringendolo forte.

“Ti amo , ti amo anche io , tantissimo” disse staccandosi appena dalle sue labbra. 

“Andiamo a casa ok?”
“Ok!”

###############################

Erano ormai tornati a casa da una settimana e alla loro solita normalità, quando una sera decisero di uscire per fare una tranquilla passeggiata. 

Stavano camminando mano nella mano, ridendo spensierati gustandosi l’incanto delle notte e delle stelle luminose, nel parco poco distante da casa dove solitamente andavano con Lucky pensando tranquillamente che non ci fosse niente di più bello quando, improvvisamente , da dietro un albero, saltò fuori un uomo con in mano un coltello.

I ragazzi si congelarono sul posto alzando le mani in segno di resa tenendo lo stesso le dita intrecciate.

“Datemi il portafoglio e niente scherzi !” affermò l’uomo alzando l’arma, gli occhi annacquati e il puzzo di alcol era riconoscibile a chilometri di distanza.

“Ok , ok amico stai calmo” sussurrò Jared che , automaticamente si mise davanti al compagno per difenderlo. 

“Ecco” disse porgendogli entrambi i portafogli sperando che quello psicopatico, contento, se ne sarebbe andato senza fargli del male . 
Ma si sbagliava … purtroppo si sbagliava. 

L’uomo, sorridendo, dopo aver controllato i portafogli fece un passo verso Jared che , tremando strinse più forte la mano del biondo per infondergli sicurezza più preoccupato per lui che per sé stesso.

“Guarda qui…” sussurrò allungando il coltello fin sotto la gola di Jared sfiorandogli la carne.

A Jensen si bloccò il respiro vedendo quella lama viaggiare sulla gola del compagno.

“…che bel faccino” continuò il pazzo sorridendo mostrando il dente d’oro lucido in contrasto con tutti gli altri marci consumati dalle carie.

“Ascoltami, sono un avvocato” provò a dire Jared, ma fu subito zittito dall’uomo che premette leggermente la lama contro il pomo d’Adamo.
“Sta zitto” disse serio sporgendosi per appoggiare una mano ruvida sul fianco del moro.

Quel gesto che fece tramare Jensen e deglutire Jared che dentro di sé aveva una gran voglia di spaccargli la faccia.

L’uomo ignorò l’ansia delle sue vittime e continuando a sorridere sibilò “ Adesso tu …. Devi solo fare il bravo e non urlare!” disse senza sapere l’effetto che quelle parole avrebbero avuto su Jensen.

Il biondo infatti si bloccò mentre nelle sua testa iniziavano a manifestarsi i ricordi di tutte quelle volte che Matt lo prendeva per i capelli, trascinava contro il muro dicendogli quelle esatte parole proprio prima di iniziare a picchiarlo selvaggiamente con calci in pancia o sbattendogli la testa contro qualcosa per farlo stordire in modo che non potesse difendersi. 
Ma questa volta non era lui quello in pericolo. Era il suo amore quello che rischiava di essere violentato e lui non avrebbe permesso che Jared vivesse lo schifo e l’inferno che aveva subito! Non doveva osare quel figlio di puttana…non doveva‼
“Non lo devi toccare!” affermò con le mani , braccia , gambe che vibravano dalla rabbia. 

“Jensen no !” disse sotto voce Jared mentre dentro di sé tremava di paura per Jensen e furia per il ladro.

Ma l’uomo , sempre con quello sporco e macabro sorriso in viso disse “Non preoccuparti ti farò guardare mentre mi godo questo bel culo!” 

Con una forze e un coraggio che non credeva di avere più, Jensen a quelle parole, si spostò da dietro il compagno , afferrò con forza la mano con l’arma e, con l’altra mano chiuso a pugno , gli sferrò un pungo in pieno viso. 
L’uomo barcollò all’indietro lasciando cadere l’arma per portarsi le mani sul naso sanguinate e negli stessi istanti il biondo, prendendo al volo l’occasione, alzò la gamba dandogli un calcio diretto nello stomaco.

Il ladro cadde a terra imprecando sonoramente, ma Jensen non aveva ancora finito e con l’adrenalina che correva veloce in tutto il suo corpo gli andò vicino iniziando a prenderlo a calci ovunque il suo piede arrivasse ignorando i gemiti di dolore . 

Jared aveva avvertito il 911 e adesso, vedendo che il compagno continuava a infierire su l’uomo ormai semicosciente si avvicinò per calmarlo.

“Jensen basta” disse appoggiandogli la mano sulla spalla, ma il maggiore sembrava non ascoltarlo continuando a colpirlo senza sosta.

“Jens , Jensen basta !” disse strattonandolo così da allontanarlo.
“BASTA” ripeté stringendolo forte. Lo poteva sentire respirare affannosamente e tremare come scosso da forti convulsioni 

“Calmati” sussurrò mentre si sedevano sul marciapiede con le sirene della polizia e dell’ambulanza in avvicinamento 

Il biondo, pallido e sudato , alzò gli occhi incrociando lo sguardo del compagno.

“Stai .. stai bene ?” gli chiese con i denti che battevano sonoramente.

“Cosa … Si ! si “ rispose Jared allibito non potendo trattenere un sorriso.

“Sei stato fantastico ! Mi hai salvato ”affermò stringendolo al suo petto accarezzandogli i capelli sudati.

Nel frattempo i soccorsi e la polizia erano arrivati e, dopo aver raccolto la testimonianza di Jared, misero in stato di fermo il malvivente.

Il moro lasciò andare un respiro che non sapeva neanche aver trattenuto quando vide gli uomini chiudere la portiera ma, poi , quando riportò gli occhi sul Jensen si allarmò.

“Hey , hey Jensen che ti prende? ” Il biondo era ancora più pallido , il viso era ricoperto da una patina di sudore e il suo respiro era paurosamente superficiale.
Un paramedico si inginocchiò per controllarlo.

“Cos’ha ?” chiese Jared fortemente preoccupato,

“E colpa dell’adrenalina: durante lo scontro è salita velocemente e adesso sta scendendo” lo rassicurò l’uomo mantenendo perfettamente la calma. Fece un cenno ad un collega che gli porse un bicchiere. 

“Un po’ di acqua e zucchero aiuterà” disse porgendolo al moro che aiutò Jensen a bere.

Il paramedico aveva ragione e dopo aver bevuto il maggiore riprese subito colore e riuscì a mettersi seduto e dare la sua versione della storia a un altro agente.

Non dovettero andare in centrale e furono accompagnati a casa da un poliziotto che li rassicurò che l’uomo avrebbe passato un bel po' di tempo al fresco.

Una volta dentro, salutarono il fedele Lucky che gli corse incontro scodinzolando felice e con la sua allegria fece loro dimenticare quell’assurda serata.

In camera, Jared trovò il compagno seduto sul bordo del letto, con indosso ancora la giacca, lo sguardo fisso nel vuoto e le mani che stringevano il copriletto.

“Tutto ok?” chiese entrando e sedendosi acconto avvolgendogli le spalle con il braccio.

“Non … non credevo di esserne ancora capace” mormorò Jensen.

“Di tirare un destro micidiale ?!” domandò ironico il moro sollevandogli la mano dove le nocche erano sfregiate e livide.
“Con Matt non ci ero mai riuscito” 
Sentire quel nome fu un colpo per Jared, ma si sforzò di deglutire la sua rabbia.

“Jensen, tesoro, con quel figlio di puttana era completamente diverso” 

Entrambi lo sapevano che con quel bastardo le cose erano state molto più complicate: Jensen non poteva difendersi perché Matt lo minacciava che se la sarebbe presa con Jared e Lucky e lo drogava … Altrimenti, Jensen non avrebbe mai permesso a quel porco di fargli del male…di annientarlo e ucciderlo in quel modo giorno dopo giorno.

Ma il biondo questo sembrava averlo dimenticato.

“Hey” Jared gli portò due dita sotto il mento voltandogli leggermente il viso, “Ricordi quando in ospedale mi hai detto che ero il tuo eroe ?” 

Jensen annuì incuriosito non capendo dove il compagno volesse andare a parare e Jared sorrise della sua ingenuità.

“Io ti ho detto di si … ma amore se c’è un eroe qui , in tutta questa situazione, sei tu e solo tu!” affermò con gli occhi che iniziavano a brillare mentre con la mano gli aggiustava una morbida ciocca di capelli biondi ribelli caduta sulla sua fronte.
“Sei tu il mio cavaliere” 

Jensen era chiaramente scioccato da questa affermazione, ma non ebbe il tempo di rispondere che il compagno continuò.

“Non capisci ? Si è vero, io avrò fatto arrestare quello stronzo ma tu?! Tu, amore mio, hai passato letteralmente l’inferno per proteggermi , hai subito per mesi e …. E…” il minore non riuscì a finire la frase perché anche solo pensare a quella cosa era terribile e spaventoso e soprattutto doloroso, un peso al petto che lo schiacciava. 
Sospirò e alzò lo sguardo incontrando gli occhi, altrettanto lucidi del maggiore. 

“Sai …morire per qualcuno è facile” sussurrò accarezzandogli il viso “..il difficile è vivere per amore”

Erano ancora persi uno negli occhi dell’altro, a pochi centimetri l’uno dall’altro in procinto di darsi un bacio, quando sussultarono sorpresi.

Abbassarono lo sguardo e videro il fedele Luchy che, seduto sulle gambe posteriori, aveva messo la zampa sulle loro mani e li osservava con la testa inclinata.

I ragazzi risero e accarezzarono il cucciolo che poco aveva capito di quello che i suoi padroni si erano detti: sapeva solo che non lo stavano coccolando e qualcosa gli diceva che quei due aveva bisogno di lui. E lui saprebbe stato li con loro tutta la notte se ce ne fosse stato il bisogno! E lo fece. Eccome se lo fece!


Il giorno dopo Jared stava sistemando alcuni documenti al pc quando, dopo aver bussato, dalla porta entrò il biondo con in mano un bicchiere di limonata con del ghiaccio, una fetta di limone e una di quelle cannucce tutte aggrovigliate che rendeva felice il bambino in Jared.

“Hey !” disse distogliendo subito gli occhi dal suo lavoro.

Se prima il lavoro era la sua principale priorità, adesso se Jensen aveva bisogno di lui anche per la minima cosa non ci pensava due volte a mollare tutto e correre da lui.

Jensen gli porse il bicchiere sorridendo disse “Scusa se ti disturbo ma ….” 
“Non mi disturbi mai amore” lo fermò subito il moro prendendo un sorso del liquido rinfrescante.

Jensen annuì.
“Comunque … devo chiederti un favore” mormorò prendendo dalla tasca un volantino. Poi, sorridendo, aggiunse “Mi piacerebbe provare questa cosa” e glielo porse.

Jared, poco convinto, lo prese e diede uno sguardo veloce strabuzzando gli occhi, passandosi una mano nei capelli. 
“Quando sarebbe?” chiese esasperato, temendo la risposta.



Una settimana dopo 

“Chi me l’ha fatto fare !” affermò Jared guardando dal finestrino dell’aereo, Jensen al suo fianco sorrise stringendogli la mano.

“Ok ! Ricordate tutto quello che vi abbiamo detto a terra . Non fare scherzi ! Non provate fare gli eroi ! Quando sentirete l’allarme tirate la corda e il paracadute si aprirà. A quel punto lasciatevi andare e godetevi il volo” spiegò la guida poi aprì il portellone , si sistemò gli occhiali e come se fosse la cosa più semplice del mondo si lanciò letteralmente nel vuoto!

“Cazzo !” imprecò Jared distogliendo lo sguardo. 

Quella era davvero una pazzia ! Paracadutismo ! Come diamine gli era venuto in mento di lasciarsi convincere a fare questa follia?

Una a una le altre coppie saltarono e, sfortunatamente, arrivò anche il loro turno.

“Dai tocca a voi !” disse l’altro istruttore rimasto a bordo

“Ok … ok ” Jared si avvicinò alla porta prendendo un respiro profondo facendo appello a tutte le sue forze per non mettersi ad urlare.

“Aspetta” lo chiamò improvvisamente Jensen.

“Hai cambiato idea ?” domandò Jared confuso, ma il biondo scosse la testa.

Non aveva cambiato idea … anzi per mettere in atto la sua idea, fece un cenno all’uomo che chiuse la porta cosicché il forte rumore del vento non desse più fastidio poi, sotto gli occhi di tutti gli altri presenti sull’aereo, estrasse dalla tasca della tuta uno scatolino nero e si inginocchio su un ginocchio 

“Oh mio Dio” esalò Jared portandosi una mano sulla bocca già con le lacrime agli occhi.

“Jared” iniziò e anche nei suoi occhi si stavano formando le lacrime, “Amore mio per dirti quanto ti amo non basterebbe una vita intera… ma se accetti di passare la vita con me ti prometto che ci proverò ” affermò mentre due lacrime gli scorrevano sulle guance. 

“Jared Tristan Padalechi … vuoi sposarmi ?” 

Il pilota, l’assistente e l’istruttore presenti si commossero a quella bellissima dichiarazione. 

“E’ la cosa più bella che abbi mai sentito” sussurrò l’istruttore asciugandosi una lacrima ribelle mentre l’assistente riprendeva tutto con il telefonino, persino il pilota, dopo aver inserito il pilota automatico, dalla cabina si era voltato e stava assistendo alla scena onorato che stesse accadendo sul suo aereo. 

Nel frattempo, Jared , rimasto completamente basito fissava incantato il compagno ancora inginocchiato con in mano la scatolina aperta e l’anello luccicante.

Per un lungo minuto non si udì un rumore diverso da quello del motore.
“Hmmm … Jay ?” esclamò il biondo guardandolo preoccupato.

Jensen si alzò terribilmente in ansia che il compagno gli volesse dire no … non sapeva se avrebbe retto un no come risposta.
Forse era troppo presto…
Forse Jared non era ancora pronto per il grande passo… 
Forse stava affrontando questo con troppo impeto e Jared non sapeva come dirgli che non voleva passare la vita con lui….

“ Piccolo va tutto be ..” ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò stretto in uno degli abbracci da orso di Jared, con le labbra premute contro le sue in un lungo e appassionato bacio.

“E’ un si ?” borbottò Jensen staccandosi appena dalle sue labbra.
“Si !” esclamò finalmente Jared quando due lacrime di pura gioia sgorgarono anche dai suoi occhi 
“SI ! SI !” urlò alzandolo da terra e facendo un giro su se stesso.

“Ti amo!” dissero all’unisono guardandosi negli occhi poi il maggiore gli prese la mano e gli mise l’anello. 

“Odio interrompere…” si intromise l’istruttore, “…ma avete ancora intenzione di saltare ?” chiese indicandogli il portellone. 

Jensen guardò Jared dolcemente.

“Se non vuoi non dobbiamo farlo per forza piccolo” Lo rassicurò il compagno.
Jared lo guardò, poi osservò il cielo limpido e luminoso al di là dell’oblo del portellone e infine  il viso sul suo amore. 
Era una follia, ma cavoli si sentiva così vivo ed euforico….Decise!

“Voglio farlo!” e detto ciò intrecciò la mano con quella del suo futuro marito e a Jensen bastò osservarlo per vedere che era più che sicuro della sua scelta. Non servivano parole. Era da sempre stato così con loro.

“Saltiamo” disse all’istruttore, mentre questo annuiva, sistemava loro la tuta e li faceva avvicinare al portellone ormai spalancato: il sole immediatamente li accecò, ma poi tutto divenne chiaro e limpido, l’aria frizzante che scompigliava i capelli, la linea dell’orizzonte che si confondeva contro il cielo azzurro e privo di nuvole.

Si guardarono innamorati, e ancora, mano e nella mano, saltarono contemporaneamente. 
Liberi. Vivi. Felici.
Iniziarono a volteggiare in aria, e dopo essersi baciati, ammirarono le bellezze del mondo dall’alto come angeli che si librano in cielo in attesa di atterrare. 
Il miglior paracadute era il loro amore! 
Un amore che lo avrebbe salvati in ogni situazione e condotti sempre al sicuro uno nel cuore dell’altro.
 
 



ANGOLO AUTRICE
Ciao ! grazie mille per essere passati <3 spero che la storia via sia piaciuta ! ogni commento è sempre ben accetto ! e chi lo sa, magari presto riceverete un invito alle loro nozze ! fatemi sapere se vi farebbe piacere partecipare per vedere i nostri j2 in smoking a dirsi il fatidico sì !  
Grazie a Teamfreewill per aver betato la storia
Un bacio a tutte ragazze <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: BALTO97