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Autore: Alone    27/07/2009    3 recensioni
E se Edward si innamorasse di un'altra....
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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COME VECCHI AMICI

"Allora Carlisle ci ha detto che pensate di trasferirvi qui,posso chiedervi il motivo?" chiese Esme tentando di non tradire curiosità. "Ma certo!" intervenne Becca "Londra è un ottimo posto in cui vivere,intendo per persone come noi, è sempre nuvoloso da autunno a primavera,il clima è umido,sono rare le giornate di sole in queste stagioni...ma sono ancora più rare le volte che Peyton non si è messa nei guai!" proseguì Becca con una nota di materno sarcasmo nella voce. "E che genere di guai?" domandò Edward rimasto zitto fino a quel momento. Negli occhi,però, aveva un bagliore di divertimento e sulle labbra uno strano e bellissimo sorriso. "Diciamo che Peyton non nasconde il fatto di essere incredibilmente veloce e agile,a scuola pratica sport non tenendo conto che non è normale vedere fare salti di 3 metri. E in più,cerca di difendere gli umani dai vampiri non vegetariani che fanno visita alla cara e vecchia Londra,insomma non è molto discreta. E la gente se ne è accorta." disse Dorian in maniera piatta,ma dalla sua voce trapelava preoccupazione. Edward pareva ancora più diverito, intanto Peyton era rimasta a fissare il pavimento imbarazzata mentre si parlava di lei. Edward notandola si chiese se era davvero possibile mettere a disagio una creatura del genere e questo alimentò la curiosità verso di lei. Oramai Bella nella sua testa era solo una forma indistinta, qualcuno era entrato pesantemente nei suoi pensieri. "Pratichi sport allora Peyton?" intervenne Carlisle vedendo il viso contratto della ragazza. "Si non mi faccio mancare nulla, dal nuoto alla pallavolo,dal calcio al baseball." rispose Peyton con gratitudine per Carlisle poichè aveva cambiato argomento. "Ehm...baseball..." sussurò Emmet a Jasper evidentemente eccitato, e il fratello lo ricambiò con un sorriso.  "Allora potremmo organizzare una bella partita di baseball non appena le condizioni saranno favorevoli!" pronunciò Carlisle con allegria. "Un'ottima idea!" sentenziò Dorian.
L'atmosfera iniziò a scaldarsi così mentre Esme e Becca parlavano gioiosamente di quanto fosse difficile mandare i ragazzi in scuole normali e mentre Carlisle e Dorian ricordavano i vecchi e tempi e un certo loro vecchio amico dal nome assurdo, Jasper,Emmet,Rosalie,Alice,Edward e Peyton si avviarono verso il giardino nel retro della casa. Emmet e Rosalie non persero tempo per appartarsi nel punto più isolato del giardino, e gli altri si sedettero intorno al tavolo bianco in ferro battuto sulla veranda. "Allora Peyton parlaci un pò di te" domandò Alice veramente incusiosita,scrutandola nelle pozze verdi brillante. "Allora mandi avanti tua sorella!".Edward sentì questa frase nelle orecchie e nella testa,ma com'era possibile Peyton non aveva aperto bocca,le sue labbra erano serrate,ma i suoi occhi lo fissavano allegramente. Poi Peyton iniziò a parlare: " Bhè di me non c'è molto da dire, sono una ragazza normale,anzi meglio dire un vampiro normale!" e provocò il riso di tutti. Edward rise,ma in maniera poco convinta,era più interessato a quello che aveva sentito prima,anche Peyton aveva il suo stesso potere,incredibile. Mentre Jasper e Peyton parlavano delle scadenti squadre londinesi di baseball, Edward sussurò ad Alice in maniera impercettibile: "La ragazza legge nel pensiero e non solo....mi è entrata in testa in maniera antipatica!". Alice bisbigliò di rimando:"Io l'ho vista in una mia visione,ma aspetterei a dire che ti sta antipatica." "Non sta bene bonfonchiare sotto i baffi...se ti vedesse Bella cosa direbbe?!?" sentì nella testa Edward e in maniera rapida guardò Peyton ancora intenta a nominare giocatori a Jasper,il quale annuiva interessato. Allora Edward più divertito che infastidito,accettò la sfida e provò a leggere nella testa di Peyton. Nulla. Niente di niente. Era come con Bella,non riusciva a scorgere i pensieri della bella vampira. Allora rise abbastanza forte, Alice e Jasper si voltarono verso di lui straniti, Peyton a sua volta lo guardò felice e si mise a ridere. "E' parte della mia visone!" urlò nella propria testa Alice e così si mise a ridere anche lei. Jasper sempre più esterrefatto vedendo la buffa situazione rise anche lui. Le risate non accennavano a placarsi,oramai erano tutti piegati in due dallo sforzo. "Perchè stiamo ridendo?!" urlò Peyton con le lacrime agli occhi "Non ne ho idea!!" dichiarò Jasper,intanto gli avevano raggiunti Rosalie ed Emmet incuriositi nel vedere tutti ridere. "Forse sono impazziti!" disse seria Rosalie ad un Emmet sempre più divertito dalla strana situazione.
"Ah bene vedo che avete fatto amicizia!" disse Esme arrivando in giardino e ponendo fine alla comica scenetta. "Direi di si!" rispose Peyton ad Esme,ma con lo sguardo rivolto ad Edward,che la guardò di rimando. "Senti Peyton i tuoi genitori sono andati a sitemare le loro cose,Carlisle li ha mostrato la stanza, tu puoi sistemare i tuoi abiti nella camera di Edward,che potrà mettere le sue cose da Emmet. Su Edward mostra a Peyton dov'è la tua stanza." dichiarò Esme, e così Peyton seguì nella sua camera Edward,che le aveva preso gentilmente le valigie.
"Niente letto vedo!" domandò Peyton. "E a cosa ci serve?!?" rispose Edward incredulo per la domanda. "Certo a noi non serve per dormire,ma è comodo anche solo per ditendersi dopo una faticosa caccia o anche solo come posto dove pensare,io ne ho uno nella mia stanza a Londra."  "Approposito di caccia,come fate a Londra? non è propriamente un posto dove vedi pascolare cervi o altri animali..." "Caspita quanto sei intelligente!" lo canzonò Peyton e poi continuò: "Hai mai sentito parlare di cani,gatti e ratti?!". "Cosa?!?!?" sibilò Edward allibito. "Ti sto prendendo in giro un'altra volta!Quando dobbiamo cacciare lasciamo Londra per i boschi e le campagne,è un pò scomodo ma sopportabile." Edward le offrì un luminoso sorriso, Bella oramai nella sua testa era solo un'ombra. Visto che erano soli Edward proseguì: "Prima tuo padre ha detto che difendi gli umani,in che senso?" "Bhè Londra è un luogo assai frequentato da vampiri,che vanno e vengono. E diciamo che non molti vampiri hanno adottato la nostra "dieta" e quindi gli umani sono spesso vittime di costoro." lo avvertì Peyton che poi aggiunse senza un particolare motivo "Io sono un segugio. Però adesso il mostro è stato domato,non c'è pericolo per la gente....e forse è per questo che comprendo ancora meglio cosa vuol dire avere fame in senso vero.....ed è per questo che difendo le persone...." Edward era impietrito di fronte a tanta sincerità e a tanto coraggio. "Scusami Peyton,non volevo essere ficcanaso io non..." ma prima che finisse lei lo rassicurò: "Non ti preoccupare!" e gli sorrise,ma era un sorriso triste. Edward si domandò cosa fosse le fosse successò,cosa ci fosse dietro ai suoi splendidi occhi,cosa potevano aver visto.Riprovò a leggerle nella mente,ma di nuovo nulla. Erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, Edward la prese per mano,ma poi si ritrasse subito e aggiunse: " Meglio che ti lasci,così sistemi le tue cose....guarda il primi tre cassetti sono vuoti." ed indicò la cassettiera bianca e mentre stava per andare,Peyton disse: "Hai una bella collezione di cd!" cercando di alleviare l'imbarazzo calato tra le mura. "Ehm grazie!" le sorrise Edward apprezzando lo sforzo fatto. "Mi ci sono voluti anni per collezionarli!" "Ci credo tanto a noi il tempo non manca!" dichiarò Peyton e Edward rise,e così l'imbarazzo portò via il suo pesante bagaglio e liberò la stanza. Edward si sedette sul pavimento mentre Peyton sistemava le proprie cose e gli diceva cosa faceva a Londra. Sembravano due vecchi amici. Tra un discorso e un altro Peyton esordì: "La ragazza che ti occupa tanto la testa non è come noi vero?" "No....ma come hai fatto a capirlo?" disse Edward a Peyton che oramai aveva finito di mettere vie le sue cose e gli stava seduta di fronte. "Intuito femminile" e gli fece l'occhiolino e continuò:" Siete fidanzati? Non è complicato?" "E' molto complicato,ma Bella è....ha.....insomma è inspiegabile...."Edward pronunciò l'ultima frase in un tono quasi impercettibile. "Deve essere molto importante allora!" suggerì Peyton con un gran sorriso. " E per te Peyton? Cioè a Londra non ti aspetta nessun ragazzo?" "Bhè c'è stato qualcuno,anche lui era umano...ma poi si è trasferito in Islanda e mi ha spezzato il cuore....quindi capisco cosa vuoi dire quando dici inspiegabile!" "E come si chiama?" riprese Edward. "Si chiama Joshua." fece Peyton nostalgica. Ora Edward riusciva a vedere oltre il suo aspetto. "E gli hai mai detto che sei una vampira?" "Si ed è stato l'inizio della fine..." dichiarò come se non le impostasse. "Bhè se non ti ama per quello che sei allora non era vero amore..." fece Edward incerto, e stranamente sentì per questo Joshua un enorme odio provenire dalle viscere del suo stomaco. Poi si chiese perchè Bella fosse così ostinata con lui? Ma la faccia di Bella fu subito scacciata da quei potenti occhi verdi che lo guardavano. Ricalò nella camera un sincero imbarazzo, Peyton sorrise ed Edward: "Ma c'è qualcosa che ti fa togliere quel sorriso sulla faccia?Sembri una bambina...e poi quelle lentiggini come sono dozzinali!" disse allegro e divertito. "Ah davvero! Pensa per te con quei capelli sparati, la pelle bianca e le occhiaie viola! Sembri tanto un vampiro!" gli gridò di rimando Peyton radiosa. E in un attimo Edward le si gettò addosso per farle il solletico,Peyton era piegata in due dalle risate e riusciva a malapena a dire: "NO!!! Tutto ma non questo!!!". "Non dirmi che ho trovato così presto il tuo punto debole?!?! Udite,udite signori!!! La bella vampira soffre il solletico!!!" annunciò Edward ad una folla inesistente. Tentando di divincolarsi in un attimo Peyton fu sopra ad Edward, le labbra a poche centimetri dalle sue,i loro respiri che si incontravano tanto erano vicini. Peyton si ritrasse subito e disse: "Sarà meglio che vada dai miei o mi daranno per dispersa!" e così si alzò e si diresse verso la porta,ma prima che uscisse Edward tentando di mandare via il ritrovato imbarazzo disse: "Vender niente più salti nella mia testa...promesso??!" voleva sembrare indifferente a quello che era appena successo. "Io non ti prometto nulla Cullen!" rise Peyton e così uscì dalla stanza. Edward si sdraiò supino sul pavimento con le mani dietro la testa, e fece avanti e indietro ritornando sempre al momento appena passato,se lo rivide così tante volte nella testa che quasi lo prosciugò di tutte le sensazioni. Un terribile pensiero lo pervase: era stato un momento così intenso che nemmeno Bella gli aveva mai fatto passare pochi secondi del genere.

  
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