Presentazione della lirica:
Wenn ich ein Vöglein wär’ è una poesia cantata tedesca risalente al 1778, composta da Johann Gottfried Herder. Influenzata dalla recente tradizione Goethiana, la poesia di Herder segue il filone inaugurato dal suo collega Frankfurtiano con la celeberrima ballata dell'Erlkönig (ironicamente, ispirata dallo stesso Herder), musicata da Schubert. Wenn ich ein Vöglein wär’ verrà musicata da Schumann nell'Ottobre 1840, entrando a far parte dell'opera Drei Duette.
La forma tedesca segue uno schema di rime di doppia baciata iniziale, ed incrociata per gli ultimi quattro versi (AA-BC-CB). La ripetizione del penultimo verso lascia intendere che già da prima di Shumann la poesia era stata creata per essere cantata.
Talvolta, seconda e terza strofa sono invertite. Vi è da segnalare la presenza di strofe spurie che non ho incluso, in quanto non parte della tradizione originaria.
Wenn ich ein Vöglein wär’
Originale Tedesco:
Wenn ich ein Vöglein wär’
Und auch zwei Flüglein hätt’,
Flög’ ich zu dir!
Weil’s aber nicht kann sein,
Weil’s aber nicht kann sein,
Bleib’ ich allhier.
Bin ich gleich weit von dir,
Bin ich doch im Schlaf bei dir,
Und red’ mit dir!
Wenn ich erwachen thu
Wenn ich erwachen thu
Bin ich allein.
Es vergeht kein’ Stund’ in der Nacht,
Da mein Herze nicht erwacht,
Und an dich gedenkt,
Dass du mir viel tausendmal
Dass du mir viel tausendmal
Dein Herz geschenkt.
Traduzione (letterale):
Se fossi un uccellino
e avessi due piccole ali
Volerei da te!
Ma, sicché io non lo sono,
Ma, sicché io non lo sono,
dovrò restare qui.
Anche se sono distante da te,
anche nei sogni, io resto con te,
e io parlo, con te!
Ma quando mi sveglio,
Ma quando mi sveglio,
io sono solo.
Nemmeno un'ora della notte trascorre
senza che il mio cuore si desti
pensando come tu,
per migliaia di volte,
per migliaia di volte,
mi abbia aperto il tuo cuore.