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Autore: Akuma_die    29/07/2009    2 recensioni
I Dir en grey sono arrivati al punto di rottura. Troppi sono diventati i conflitti interni, tanto insopportabili che dopo nemmeno la prima tappa del nuovo tour europeo Kyo minaccia la dipartita. Sarà la provvidenza (o cos'altro) che proverà a fermarlo?
Genere: Generale, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Miyu aveva iniziato ad abbaiare. Dopo tutto quel trambusto era calato il silenzio, rotto solo dalla cagnetta che si era spaventata, restata incastrata nella sua cuccetta, ribaltata nella frenata. Erano bastati pochi secondi perché Shinya si sollevasse zoppicante da Die e corresse ancora mezzo tramortito a recuperarla. La piccolina tremava, e quando si sentì chiamata dal suo padrone prese a guaire penosamente. “No tesorino, stai bene? Sono qui sono qui...” le disse sottovoce portandosela al viso che lei leccò con gratitudine. Se la strinse al petto con dolcezza, ignorando che gli facesse così male la faccia. Ora che il tour bus era fermo iniziarono a riprendersi un po’ tutti, rantolando mentre si sollevavano arrampicandosi ai sedili. Daisuke era ancora tramortito, sdraiato di schiena tra i sedili riusciva appena a sollevare le ginocchia. Un assistente si allungò a tirarlo su per farlo sedere. Si teneva la testa, ma a parte rantolare ancora confuso e un po’ di sangue dal naso sulla maglietta stava bene. Kaoru cercò di sollevarsi da solo, scostando di malo modo la mano dello stesso assistente che aveva aiutato Die. Il Leader era decisamente incazzato, la faccia in parte tumefatta, macchie di sangue dal naso e alla bocca e le impronte delle scarpe di Shinya sulla maglia e sui pantaloni. Faceva male porca miseria, ma a parte massaggiarsi la mascella cercò di mantenere un certo contegno. Solo dopo, quando si guardò attorno, fessurizzò lo sguardo “Perché cazzo ha frenato così?” domandò quasi a se stesso. Da su si sentì la porta del tour bus aprirsi e un vociare sommesso di sotto. Shinya e Die si guardarono prima di voltare lo sguardo a Kaoru e senza nemmeno bisogno di parlare avviarsi ancora un po’ traballanti al piano di sotto. Si affacciarono dalle scale ma erano tutti scesi. Che stava accadendo? Insieme a Nora, rimasta in disparte tutto il tempo troppo spaventata e semi salva dalla frenata improvvisa, scesero a vedere. Video Kyo per primo, affacciato verso il muso del bus, e Toshiya sorretto dal manager che faceva lo stesso. L’autista invece, a pochi passi da loro, era impegnato in un’animata discussione al cellulare. “Si può sapere che è successo? Perché ha frenato? Abbiamo tamponato?” domandò Shinya, con Miyu ancora in braccio che si stava con tranquillità. “No” rispose Toshiya voltandosi, col naso combinato peggio degli altri, la maglia imbrattata di sangue “Abbiamo investito un ciclista. L’autista ha appena chiamato l’ambulanza” la voce grave, ancora scosso. A quella notizia decisamente grave gli altri tre si affrettarono a raggiungere gli altri avanti e guardare. Un misto tra sgomento e curiosità. Distesa sull’asfalto, avanti al tourbus che aveva preso una bella botta, era distesa una bicicletta. Le ruote piegate, il manubrio storto, i fanali in frantumi... e sotto di essa, tra bagagli sparsi di un borsone da viaggio, una ragazza era riversa si sperava svenuta. Il viso graffiato, come le braccia scoperte sotto le maniche della giacca leggera strappate nell’impatto con l’asfalto. I lineamenti chiaramente europei, i capelli corti, scuri, addosso abiti molto semplici, un jeans e una maglietta. “Ommioddio è morta” squittì Shinya portandosi una mano alla bocca, inorridito dalla scena. Die accanto era impietrito, e stranamente da quanto pensato, anche la faccia del leader era contratta in una smorfia di sgradita sorpresa. “Non è morta” fece poi Kyo, senza riuscire a togliere gli occhi di dosso dal corpo della ragazza sull’asfalto “E’ solo svenuta, ma meglio non toccarla prima dell’arrivo dell’ambulanza, potrebbe essersi rotta qualcosa” “Oddio!” fece eco ancora Shinya, che iniziava a sentirsi quasi colpevole per l’accaduto. L’autista sicuramente si era distratto sentendo il trambusto di sopra che aveva creato sferrando quel destro a Kaoru. Nora guardò la ragazza stravolta, come nemmeno l’avesse guidato lei il bus che l’aveva investita, e si voltò ora verso i ragazzi, furente in viso, gli occhi lucidi “Ma che avete in quelle vostre teste vuote?? Ma vi rendete conto che per questa vostra ennesima bravata avete rischiato di uccidere una persona?? Pregate solo che non sia nulla di grave!” “Pensate a quello che ci costerà!” gli fece eco il manager un attimo dopo essersi ripreso dallo shock, mollando un Toshiya zoppicante a un Daisuke sempre più stravolto “Dovremmo sicuramente sbrigare formalità legali! Pagare dei soldi! E se ci denuncerà potete dire addio alla metà delle tappe del vostro favoloso tour europeo” gesticolando animatamente, la faccia un pomodoro di rabbia “Che a proposito è iniziato proprio bene!” facendo scattare giù le braccia. Chiunque l’avessi visti da fuori, quel gruppo di giapponesi in quella situazione così incredibile, sicuro non avrebbe saputo che pensare. Vedendo quelle facce poi. A rompere quel silenzio imbarazzante arrivarono le sirene dell’ambulanza. “E comunque, ragazzi” fece di nuovo Nora, quasi al punto di piangere “Andate anche voi in ospedale, guardate come vi siete ridotti” voltandosi con fare quasi scenico, singhiozzando non si capiva bene per cosa. I cinque si guardarono a vicenda e dovettero ammettere che aveva ragione. Probabilmente Toshiya aveva bisogno di alcuni punti “Mi prude leggermente il naso” esordì il bassista all’improvviso, rompendo quel silenzio di vergogna generale, con la voce impastata dal gonfiore. Die lo guardò per un attimo “L’abbiamo fatta grossa stavolta...” Kyo gli lanciò un’occhiataccia spaventosa, ricambiata da Kaoru che si sporse verso di lui “Lo so che non siamo stati noi quattro a procurare l’incidente.” Un attimo di silenzio mentre anche Shinya si voltò come tutti a fissare Kyo “cosa sei andato a fare giù?” continuò il leader, mentre osservava con la coda dell’occhio gli infermieri posare la ragazza sulla barella, con il collare e issarla sull’ambulanza. Kyo indurì lo sguardo come se stesse per saltargli addosso “Non sono cazzi tuoi” semplicemente, prima di voltarsi e salire sul bus tour, tanto era l’unico illeso di tutto il gruppo. Qualcuno fece per seguirlo, ma nessuno lo fece, occupati ora a parlare con gli infermieri, Nora a tradurre e tutti lì a concordare per le visite. Kyo quindi se ne tornò su, dove il caos dello sfracello regnava sovrano. C’erano macchie di sangue schizzate un po’ ovunque dal tavolo al vetro dello scontro tra Shinya e Kaoru, ma per il resto era tranquillo. Sorpassò il pc di kaoru che mandava ancora gli Slipknot e si rimise al suo posto, infondo, disteso sui sedili e sospirò. Non gli interessava che avessero investito quella ragazza, che si sarebbe creato tutto quel casino... sembrava come se il destino per una volta avesse premuto il tasto della casistica per permettergli di tirare il freno a mano e fermarsi. Tappe saltate? Tempo perso? Non avrebbe potuto fargli che bene levarsi un po’ quei 4 dalle scatole. Per il resto... si troverà una soluzione, e comunque... i Dir en grey avevano vita breve. Di questo ne era sicuro, così come stavano messi. Una sola cosa non capiva... perché continuava a sentire uno strano formicolio dietro la nuca? Era come se ci fosse un elemento che non quadrava, la sensazione che stava succedendo qualcosa che non riusciva a capire. Era una sensazione sgradevole, ma non tanto da impedirgli di appisolarsi un attimo.
  
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