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Autore: SuperGirl22    15/10/2019    2 recensioni
"Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai"
Genere: Angst, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente
attirerai


Capita raramente di incontrare l'amore vero, quello che ti fa battere il cuore così forte da far quasi male il petto. Nella vita si incontrano tante persone, si instaurano tanti rapporti ma non tutti sono uguali e non conta il tempo di conoscenza, io ero totalmente persa prima di conoscere LEI. Lei che mi ha tirata fuori da un periodo brutto e pieno di paranoie, ero appena uscita da una relazione tossica e non avevo la minima intenzione di imbarcarmi in una nuova storia, volevo solo concentrarmi sul lavoro poi ho visto lei tra i corridoi nel reparto e tutto è cambiato, il mio cuore ha iniziato a pompare molto veloce e l'impulso di avvicinarla ha avuto la meglio. I suoi occhi azzurro cielo mi hanno rapita sin da subito ma la cosa che mi ha fatta innamorare di lei è stata la sua bontà, il suo donarsi ag
li altri nonostante i suoi problemi che mi ha rivelato sin da subito. Il pensiero di perderla mi manda sempre in tilt, non riesco ad immaginare una vita senza di lei. Ho paura, è la prima volta che la paura ha la meglio su di me nonostante io sia una Luthor e il miglior cardiochirurgo della città mi capita spesso di sentirmi impotente.

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te

"Dottoressa!"
Quel tono di voce che mi preoccupa sempre.
Gli infermieri non mi chiamano mai in questo modo, quando non si tratta di lei.
E' il tono per dirmi che qualcosa non va, e che devo correre. Proprio come sto facendo adesso.

"Che succede?"
"Sta avendo un arresto cardiaco. Stanno facendo il possibile, ma è grave.”



Corro sempre più veloce, fino a quando entro nella sua stanza spostando tutti.

Eve mi guarda, ed io credo di poter impazzire in momenti come questo.



“Che cazzo state facendo immobili?” Chiedo alterata.

“Dottoressa…non ce la fa… è impossibile.”

“Non dite cazzate. Carica a 200. ” Urlo.

“Ci abbiamo già provato, Dottoressa…non funziona. Non…”

“Non dire che non funziona!!! Non è morta. Kara non morirà.”

“Non c’è battito. Lo sta vedendo anche lei. E’ questione di secondi…”



Non gli do più ascolto, e mi affretto a farle un massaggio cardiaco.

So che non servirà. Io lo so. Ma io non ce la faccio a lasciarla morire così…non lei.



“Avanti…ti prego, sei forte…ce la devi fare per forza.”

“Dottoressa, sta soltanto perdendo tempo.”



Pugno precordiale. L’ultimo tentativo. L’ultimo. Lo giuro.



Osservo lo schermo nero, e in un attimo riprendo a respirare, guardando i battiti che aumentano lentamente.



“Brava piccola…brava amore mio. “

Le accarezzo i capelli, sedendomi sul letto accanto a lei, e le afferro la mano fredda per via del sangue che non riesce a circolare nel suo corpo minuscolo.



Guardo gli altri, in particolare Eve.



“Per una settimana sei fuori. E ricordati che il tuo è soltanto l’inizio, mentre io sono da anni un cardiochirurgo. Io sono quella che comanda, io ti dico cosa fare e ti giuro che se ti rifiuti un’altra volta di salvare una persona perché secondo la tua testa non ci sono più speranze…io ti faccio fuori. E’ chiaro?”

“S…si, dottoressa Luthor.”

“Bene. Adesso fuori tutti.”



Escono tutti dalla stanza, chiudendo la porta lentamente.

Io dovrei calmarmi ed essere razionale, ma non ci riesco.

Perdo totalmente il controllo quando si tratta di lei. Totalmente.



Flashback



“Sei il cardiochirurgo più rompipalle di tutta la città.”

“E tu sei la specializzanda più…”

“Più…?”

“Più bella che possa esistere. “


Mi sorride, con quel sorriso che solo lei potrebbe avere. Quello che mi ha fatto innamorare di lei, insieme ai suoi capelli profumati, al viso struccato ogni mattina ma ugualmente perfetto, alla penna rosa nella tasca del camice, ai suoi vizi, i suoi film dannatamente sdolcinati, la sua visione positiva di ogni cosa. Tutto. In lei è tutto dannatamente perfetto.



“Secondo te è tutto sbagliato, questo?”

“Si… ma non riesco ad ignorarti. E so che te l’avevo promesso, ma io non ce la faccio, Kara. Io ho bisogno di averti accanto…”

“Ne sei sicura? Potresti avere chiunque, perchè io?"

“Sono tante le infermiere che mi lanciano sguardi ammiccanti tutto il giorno, è vero. Perfino le tirocinanti di vent’anni. Ma non mi interessa…perché loro non arrivano la mattina con il sorriso sulle labbra, non entrano nel mio ufficio con il caffè caldo e la bocca piena del muffin che ti piace tanto e che io detesto, non hanno la fissa per le penne rosa o verde mela, non si aggiustano gli occhiali quando sono imbarazzate come fai tu, non usano lo shampoo profumato che usi tu, non mi guardano nel modo in cui mi guardi tu e non riescono a legarsi i capelli nel modo in cui fai tu.”



Mi sorride, lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra…

“Io mi lego i capelli come fanno tutte, dottoressa Luthor.”

“Non è vero.”

“Sei tu che pensi io abbia qualcosa in più…”

“Perché è vero. Per me è vero. “

“Si, ma stiamo sbagliando tutto ugualmente.”

“Lo so ma ci amiamo e possiamo vincere, puoi vincere."

“Questo lo dici tu…”

“Lo dico io, Danvers. Ed io comando!! Tu non sei ancora un cardiochirurgo…ricordi?”

“Questa storia dei ruoli mi inizia a stare stretta, Dottoressa Luthor. “

“E’ soltanto la verità."


Sorride, stringendomi forte e baciandomi. E’ tutto sbagliato, ma allo stesso tempo mi sembra la cosa più giusta.



Fine Flashback…





“Amore, mi senti…?”

Apre lentamente gli occhi, fino a quando mi guarda con aria dispersa.

“Ehi, sono io.” Le dico lasciandole una carezza sul viso.

“Lena.”

“Si, come ti senti?” le chiedo ancora terrorizzata.

“Io…non lo so… ho… mi manca l’aria…”

“Aspetta, ti alzo lo schienale del letto.”



Mi alzo, andando a premere il pulsante per alzarlo.

“Così va meglio?”

“Si.”



Torno accanto a lei, e prendo di nuovo la sua mano tra la mia.



“Mi hai fatto prendere un colpo.”

La vedo fissare il vuoto, e le lacrime prendono il sopravvento.



“Perché non mi hai lasciata morire?”

“Perché tu non morirai, Kara. Levatelo dalla testa. Io cercherò sempre di salvarti la vita, anche contro la tua volontà.”

“Sei egoista.”

“Si. Hai ragione. Lo sono. Ma non riesco a sentirmi in colpa per questo. Mi dispiace…io ho bisogno di te, e tu non puoi lasciarmi. Tu...tu non puoi.”

“Stai soltanto posticipando la mia morte.”
I suoi occhi azzurri mi guardano spenti e io scuoto la testa.

“No non guardarmi cosi. Sto soltanto cercando di tenerti in vita, almeno fino a quando ci sarà la possibilità di avere un cuore per te.”

“Non arriverà ed io avrò di nuovo un altro attacco, e non ce la faccio più, io non riesco più ad essere positiva.”
“Devi soltanto avere un altro po’ di pazienza. Sto muovendo tutte le mie conoscenze.”

“No… guardami, Lena. Guardami! Io non sono più la Kara di sempre. Io non sorrido più, non... non vedo più il mondo con positività, non ho la mia penna rosa…sono soltanto un corpo di pochi chili che è immobile su un letto d’ospedale ad aspettare che il cuore faccia il cavolo del comodo suo e che tu venga a salvarlo. Ma io non ce la faccio più. Perché non lo capisci?”

“Io lo capisco. So che non ce la fai più ma tu devi essere forte. Lo devi fare per me, ma soprattutto per te, insieme ce la facciamo. Te lo prometto.”

“No-”

“Ti fidi di me?”

“Lena."

“Ti fidi di me?”



Resta in silenzio,prima di annuire.

“Si, io mi fido di te… mi fido soltanto di te.”

“E allora non arrenderti. Troveremo un cuore per te e tornerai a stare bene.”

“Me lo prometti?”

“Te lo prometto, amore mio, te lo prometto.”



Bacio la sua mano, mentre lei continua a piangere. Io la capisco, so che vorrebbe mandare tutto all’aria. Ma non può. Non ora. Non ora che c’è speranza di operarla e darle un altro cuore che la faccia finalmente stare bene.
   
 
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