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Autore: Justice Gundam    20/10/2019    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 71 - Fine di una favola amara

"Okay, ragazzi... stiamo attenti! Non ho la minima idea di cosa farà questo ghiacciolo gigante!" sussurrò Heather. La temperatura era scesa ancora di più, al punto che la bambina aveva l'impressione che il respiro le si condensasse appena uscito dalla bocca, e il Druddigon che era venuto a dare una mano tremò impercettibilmente. Forse neanche lui era del tutto sicuro di poter sconfiggere una mostruosità simile... ma il testardo e coraggioso Pokemon Drago mise da parte ogni incertezza e si rimise in guardia. Quel Pokemon mutante doveva essere sconfitto, in un modo o nell'altro...

"Hey, Gilbert... che dici, quella bambina e quel dragone... secondo te, hanno qualche possibilità, se combattono assieme?" chiese Lawrence al suo compagno, che serrò gli occhi e non disse una parola, concentrato com'era sulla terribile battaglia...

PULSE-Avalugg decise di fare la prima mossa, dal momento che nè Heather nè Druddigon davano cenno di volersi muovere. Il colosso di ghiaccio fece un passo, poi pestò una delle sue enormi zampe a terra, e provocò un attacco Frana! Una cascata di rocce scese da sopra le teste di Druddigon e Shelgon, ma entrambi i Pokemon fecero per spostarsi per evitare il colpo! Ma mentre Druddigon rriuscì a scansarsi in tempo con un agile balzo laterale, Shelgon scoprì con suo grande disappunto che i suoi movimenti non erano più sciolti come prima, e finì per incespicare...

"Ah! Attento, Shelgon!" esclamò Heather.

Con un grugnito infastidito, Druddigon puntò i piedi artigliati a terra e scattò dalla parte opposta, poi spintonò via Shelgon e lo spostò dal raggio d'azione dell'attacco Frana, appena in tempo! Sfortunatamente, questo volle dire che non ebbe il tempo di spostarsi lui, e alcune rocce lo colpirono e lo fecero barcollare con un grugnito di dolore! Il pokemon Grotta strinse i denti e puntò i piedi a terra, evitando di finire a terra... ma subito dopo, PULSE-Avalugg lanciò un ruggito terrificante che fece tremare l'intera stanza, e caricò a testa bassa contro Druddigon, cercando di mandare a segno un devastante attacco Riduttore! Druddigon strinse i denti e si tenne pronto a ricevere il colpo... che non arrivò mai!

"Shelgon! Usa... Usa Ira di Drago!" esclamò Heather, riuscendo finalmente a richiamarsi alla realtà. Il Pokemon corazzato si riebbe a sua volta dalla sorpresa e scagliò un getto di fiamme azzurre che centrò la testa del gigantesco PULSE-Avalugg, provocandogli un intenso dolore, e impedendogli di mandare a segno l'attacco! Druddigon sbattè gli occhi stupito quando l'enorme mostro di ghiaccio barcollò e si schiantò contro una parete della grotta, ma decise di approfittare del momento, e si scagliò contro l'avversario con le fauci fiammeggianti! Un attacco Rogodenti andò a segno, lasciando un segno rosso ed incandescente sul fianco del Pokemon di Ghiaccio, che lanciò un terrificante ululato prima di piegarsi di lato...

"AVALUUUUUUUUUGG!" esclamò, e si rialzò con uno spasimo rabbioso. Gli occhi del Pokemon simile ad un iceberg vivente rilucevano di una luce giallastra innaturale, e la sua bocca era contorta in una smorfia di rabbia incontrollabile, in contrasto con la calma glaciale con cui era partito! Era una visione davvero terrificante, ma Heather, malgrado la paura, avanzò la speranza che la furia da cui il Pokemon nemico si era fatto prendere volesse dire che ormai era in difficoltà... forse, se lei e Shelgon fossero riusciti a dare un'ultima spinta...

"Se solo i miei Pokemon Drago non fossero sensibili al Ghiaccio... questo è sicuramente uno degli avversari peggiori che ci potessero capire..." disse tra sè, e diede una rapida occhiata a Shelgon, che sembrava avere qualche problema a muoversi. Era una cosa che non le era venuta in mente... ma aveva senso, ora che ci pensava. Il suo Pokemon si era ritrovato all'improvviso con un corpo completamente diverso da quello a cui era abituato. Non poteva aspettarsi che fosse istantaneamente in grado di muoversi con scioltezza...

PULSE-Avalugg pestò di nuovo le zampe a terra, e da essa scaturirono numerosi spuntoni di ghiaccio che sfrecciarono verso Shelgon e Druddigon. Non c'era la possibilità di schivare un attacco così ampio in così poco spazio. Heather doveva farsi venire un'idea in fretta...

"Shelgon, riesci ad usare... Dragartigli?" chiese la bambina. Cominciava ad essere una serie di tentativi disperati, ma a quel punto, era sempre meglio che farsi sconfiggere!

Le punte di ghiaccio si avvicinavano a velocità folle. Non era il momento di restare fermi lì ad esitare. Druddigon ruggì e si scagliò verso PULSE-Avalugg, e Shelgon scattò in avanti un istante dopo, con tutta la velocità che gli era possibile... e al momento giusto, alzò una zampetta, sulla cui estremità apparvero di colpo tre lunghe lame di luce azzurro-verdina simili ad artigli giganteschi! Druddigon estese un braccio, aprì le ali, e creò delle lame di luce molto simili su entrambe le mani... e un attimo dopo, entrambi i Pokemon sferrarono un colpo devastante che intercettò gli spuntoni di ghiaccio e li mandò in frantumi con un frastuono assordante! PULSE-Avalugg indietreggiò, con un grugnito che forse esprimeva sorpresa... e Druddigon continuò la sua carica, sferrando un attacco Dragartigli che raggiunse il mostro di ghiaccio ai quarti anteriori, staccando letteralmente alcuni pezzi di ghiaccio iper-compresso dal suo corpo mastodontico! Shelgon corse rapidamente lungo la schiena di Druddigon e salì fino alla sua testa, da cui spiccò un balzo fenomenale usando il drago più grande come un vero e proprio trampolino di lancio! PULSE-Avalugg restò sbalordito nel vedere il Pokemon più piccolo che si lanciava su di lui come un siluro... e lo colpiva con tutta la sua forza nello stesso punto che Druddigon aveva centrato!

Questa volta, il colpo sembrò avere un effetto maggiore rispetto a prima. Altri pezzi di ghiaccio si staccarono dal punto che Shelgon aveva colpito, ed Heather fece un piccolo sorriso, pieno di cupa gioia, nel vedere il nuovo folle esperimento del Team Meteora cedere e cadere a terra! Il ghiaccio cominciò quasi subito a formarsi di nuovo nei punti in cui PULSE-Avalugg era stato colpito... ma l'effetto era stato innegabile, ed Heather immaginava che a questo punto, era soltanto questione di creare un po' di punti deboli ed insistere su quelli...

"Okay... Shelgon, cerca di muoverti il più possibile, e colpisci quel mostro con Spaccaroccia! Dobbiamo creare dei punti deboli che Druddigon possa sfruttare!" esclamò la bambina, facendo qualche rapido calcolo. "Cerca... cerca di colpirlo ai fianchi!"

"Shelgon!" esclamò il Pokemon Drago. Con un grugnito infastidito, dovuto al fatto che ancora non si era abituato al suo nuovo corpo, Shelgon scattò verso PULSE-Avalugg, ancora impegnato a rigenersi, e colpì la bestia di ghiaccio con un poderoso colpo al fianco sinistro, aprendo qualche crepa su di esso! PULSE-Avalugg grugnì infastidito e cercò di indietreggiare, ma Druddigon fu più veloce di lui, ecominciò ad incalzare con una raffica di attacchi Rogodenti e Dragartigli, prendendo di mira i punti in cui il ghiaccio era scheggiato. Progressivamente, il gigantesco Pokemon iceberg cominciava a perdere terreno.

"Sta funzionando... stanno facendo più danni a quel colosso di quanti la sua rigenerazione possa gestire!" commentò Lawrence. Con un ruggito feroce, Druddigon abbattè un fendente con l'artiglio destro sui quarti posteriori di PULSE-Avalugg, e il mostro glaciale cedette e finì di nuovo pancia a terra! Ruggì fragorosamente e voltò la testa verso di lui, poi prese fiato e scatenò un attacco Ventogelato, sotto forma di una scarica di aria gelida mista a cristalli di ghiaccio taglienti, che investì Druddigon dandogli appena il tempo di ripararsi con le ali! Per fortuna, Shelgon era riuscito ad infilarsi in un punto in cui PULSE-Avalugg non era riuscito a tenerlo d'occhio... e mentre Druddigon faceva appello a tutte le sue forze per resistere alla dolorosa ventata gelida, Shelgon riuscì a raggiungere la testa dell'Avalugg mutante e indirizzò un altro precisissimo attacco Spaccaroccia contro la giunzione tra il collo e la spalla!

"Adesso, Shelgon! Colpiscilo con tutto quello che hai!" esclamò Heather alzando un pugno in aria per dare enfasi all'ordine.

Il Pokemon crisalide emise un acuto verso di assenso, e si scagliò con tutte le sue forze contro il suo avversario, colpendolo con un attacco Spaccaroccia tra collo e spalla! PULSE-Avalugg muggì fragorosamente, e un'agghiacciante rumore di qualcosa che si infrangeva sovrastò per un istante ogni altro suono, facendo rabbrividire diversi dei presenti. L'iceberg vivente indietreggiò ancora, e per poco non travolse Druddigon con la sua massa mentre retrocedeva. Quello scontro stava andando avanti da fin troppo tempo, per quanto concerneva Heather... e prima fossero stati in grado di neutralizzare quel Pokemon mutato, meglio sarebbe stato per tutti...

"Uff... forza... continuate così, ce la possiamo fare!" esclamò Heather. Cominciava a sentire la stanchezza e la frustrazione di quello scontro apparentemente infinito... "Presto... Shelgon, continuava ad usare Dragartigli sui punti già indeboliti!"

"Shel! Shelgon!" esclamò il Pokemon Resistenza. Con un grugnito di rabbia e determinazione, fece un salto e colpì il collo della mostruosa creatura, in un punto in cui aveva già lasciato il segno... e nello stesso momento, Druddigon mise a segno un altro attacco Rogodenti, colpendo un punto in cui Shelgon aveva mandato a segno uno Spaccaroccia. L'attacco si dimostrò ancora una volta efficace... e finalmente, il PULSE-Avalugg dimostrò che nemmeno lui era dotato di una resistenza infinita! Le sue zampe cedettero, e con un muggito di dolore, la bestia di ghiaccio si schiantò a terra e restò lì per qualche secondo con espressione stordita, scuotendo la testa nel tentativo di riprendersi... l'ira che lo pervadeva cominciava a dissolversi, e l'energia del PULSE cominciava a uscire dal suo corpo, sotto forma di un nefasto vapore nero.

Era il momento di passare all'offensiva finale. Shelgon si affiancò a Druddigon, che si stava ancora scrollando un po' di neve e ghiaccio dalle ali, e i due draghi si scambiarono uno sguardo di intesa prima che Heather desse un nuovo ordine. La bambina dai capelli fucsia ci pensò su rapidamente, e decise che a quel punto tanto valeva giocarsi il tutto per tutto. PULSE-Avalugg era molto indebolito, ma anche Shelgon e Druddigon stavano esaurendo le forze. Se non fossero riusciti a concludere adesso, non avrebbero avuto un'altra possibilità.

"Shelgon... adesso usa Focalenergia, e poi colpiscilo con Dragartigli!" esclamò. Sapeva di essersi resa un po' monotona, ma quella mossa era la loro migliore possibilità di mettere al tappeto quella creatura...

"Gon!" Il draghetto crisalide chiuse gli occhi per un breve istante, e dei piccoli lampi di energia saettarono attorno a lui per mezzo secondo, mentre PULSE-Avalugg grugniva e cercava disperatamente di riprendere l'offensiva. Il ghiaccio stava cominciando già a riformarsi nei punti in cui PULSE-Avalugg era stato danneggiato...

Dando fondo alle sue forze e alla sua velocità, Shelgon si scagliò verso PULSE-Avalugg e sfoderò nuovamente i suoi artigli luminosi, sferrando un poderoso fendente diretto ai quarti anteriori e alla testa del mostro Quest'ultimo cercò di spostarsi, in modo da offrire al suo avversario una zona meno sensibile, e il primo attacco di Shelgon colpì soltanto alcune placche di ghiaccio spesso sul fianco della creatura... Poi, PULSE-Avalugg girò di scatto la testa verso Shelgon e aprì la bocca per usare un attacco Sgranocchio contro di lui!

"No! Attento, Shelgon!" esclamò allarmata Heather.

Ma Shelgon non si fece cogliere impreparato. Il drago-crisalide alzò di scatto l'altra zampa e sferrò un altro colpo con i suoi artigli di luce, colpendo in pieno l'iceberg vivente, che lanciò un prorompente ruggito di dolore e barcollò all'indietro per diversi passi! Incoraggiato, Shelgon continuò il suo assalto, e sferrò un altro colpo con i suoi artigli... ma questa volta, PULSE-Avalugg riuscì a difendersi, facendo appello a tutte le sue forze per sollevare una zampa e bloccare il colpo! Shelgon sgranò gli occhi allarmato, e constatò con terrore che nei meandri della bocca spalancata di PULSE-Avalugg si stava formando una sfera di luce azzurrina...

"Scansalo, Shelgon! Presto!" Heather strillò in preda all'ansia. Shelgon si staccò dall'avversario, ma non riuscì ad evitare un poderoso Geloraggio che lo colpì al fianco, scaraventandolo a terra con violenza! Heather strinse i denti per lo spavento quando Shelgon si fermò davanti a lei, indebolito e tremante... ma nel suo focoso tentativo di liberarsi di Shelgon, PULSE-Avalugg si era dimenticato del tutto di Druddigon, che era riuscito a raccogliere le forze e lanciare un attacco decisivo! Il Pokemon Grotta aveva grattato gli artigli sul terreno per affilarli - un attacco Unghieaguzze, senza dubbio - e si era poi lanciato verso PULSE-Avalugg, impedendogli di attaccare di nuovo!

"GOOOOOON!" ruggì il dragone, aprendo le fauci come se volesse usare di nuovo Rogodenti. PULSE-Avalugg sapeva ora cosa fare per proteggersi, e battè le zampe anteriori davanti a sè, facendo sollevare da terra uno spesso muro di ghiaccio proprio davanti al feroce drago! L'enorme mostro di ghiaccio quasi ghignò, aspettandosi che l'avversario si schiantasse sulla barriera un attimo dopo...

*CRAAAAAAAAAASH!*

Con uno schianto assordante, Druddigon e il muro di ghiaccio entrarono in collisione... e il muro ebbe la peggio, crollando da un lato lacerato in migliaia di scheggie! Ruggendo furiosamente, Druddigon si fece strada a pugni attraverso la barriera ormai infranta, e si scagliò contro PULSE-Avalugg, che sgranò gli occhi esterrefatto!      

"GOOOOOOON!" Completamente perso nella furia della battaglia, il Pokemon Grotta si gettò sull'avversario, e cominciò a colpire con tutte le forze che gli erano rimasti, usando una combinazione di calci, pugni, testate e frustrate con le ali, ogni colpo più doloroso del precedente! Il PULSE-Avalugg, ormai indebolito, cercò disperatamente di difendersi... e riuscì in qualche modo a parare i primi due-tre colpi. Ma a quel punto, era solo questione di tempo prima che cedesse, e infatti un successivo, più potente colpo da parte di Druddigon infranse la sua difesa e lo costrinse in ginocchio! Il Pokemon Grotta scatenò su di lui tutta la sua furia e continuò a colpirlo con violenza sempre maggiore... terminando infine con un devastante pugno a mani unite che raggiunse PULSE-Avalugg sopra la testa e vinse una volta per tutte le sue difese!

Uno schianto spaventoso riecheggiò nella grotta gelata quando PULSE-Avalugg crollò, e il bagliore rossastro dei suoi occhi si spense, sostituito da un paio di buffe spirali che potevano avere un solo significato. La terrificante creatura emise un sospiro, e finalmente perse i sensi, giacendo immobile sul terreno congelato.

Dolorante per i colpi subiti, Druddigon fece qualche passo indietro e riprese fiato, usando le sue grandi ma inette ali per farsi aria. Heather, Shelgon e gli altri esploratori restarono a loro volta fermi al loro posto, quasi non credendo ai loro occhi... finalmente, PULSE-Avalugg era stato sconfitto! L'immenso corpo dell'iceberg vivente si illuminò lievemente e cominciò a rimpicciolire sotto gli occhi del gruppo, tornando finalmente alla forma e alle dimensioni normali... e immediatamente, la temperatura della stanza sembrò aumentare di qualche grado, rendendo sopportabile il freddo intenso che fino a quel momento la permeava.

"Ce... ce l'abbiamo fatta..." balbettò Heather, abbassandosi per accarezzare il suo Shelgon. Le gambe le cedettero, e la bambina finì inginocchiata accanto al suo migliore amico, la mano ferma sulla sua testa, e un sorriso non ben fermo sul suo volto. "E' stato... incredibile... abbiamo... abbiamo vinto!"

"GOOOOOOOON!" Druddigon gettò indietro la testa, aprì le ali e le braccia, e lanciò un potente ruggito di vittoria che scosse ulteriormente la caverna e fece fare una smorfia intimorita ai due compagni di Heather. Non che potessero biasimarlo per come si sentiva...

"Voi due, state bene?" chiese Heather rivolta ai suoi due compagni, una volta assicuratasi che Shelgon non fosse ferito seriamente. Il Pokemon Resistenza si era ripreso quasi del tutto, anche se gli faceva ancora male a muoversi, e seguì la sua allenatrice e migliore amica mentre raggiungeva i suoi compagni.

"Sì... per fortuna è solo un graffio..." rispose Lawrence con un sospiro di sollievo, mostrando il braccio destro. Gilbert aveva avvolto un fazzoletto bianco, ora macchiato di sangue, attorno alla ferita, e se non altro, questo era servito a fermare l'emorragia.  "Ce... ce l'avete fatta, vero? Avete sconfitto quella... quella cosa, vero?"

"Credo... credo di sì..." rispose Heather tirando un sospiro.

A conferma delle speranze di Heather, il gigantesco PULSE-Avalugg cominciò ad emanare una tenue aura luminosa... e delle volute di vapore nero si levarono dal suo corpo, che cominciò a rimpicciolire fino a tornare alle dimensioni normali. Il ghiaccio che lo componeva tornò lentamente del suo normale colore cristallino, e i suoi occhi si schiarirono. Nel giro di pochi secondi, Avalugg era tornato normale, e si stava rialzando lentamente, guardando i Pokemon che si trovavano accanto a lui - come se volesse chiedere loro cosa fosse successo.

"Lugg...?" chiese il Pokemon iceberg.

Druddigon si sgranchì le spalle e si piazzò davanti ad Avalugg, e Shelgon scivolò via dalle braccia di Heather per affiancarsi al drago più grande. "Drudd... Druddigon, gon!" grugnì Druddigon, e indicò i resti della macchina PULSE che giaceva a pezzi dietro di lui.

"Sheeelgon..." mormorò il Pokemon di Heather, mentre ancora riprendeva fiato per la battaglia. Avalugg strinse gli occhi, e alcune briciole di ghiaccio si staccarono dalla sua fronte per esprimere la sua perplessità. "Gon, shelgon!"

"Can, cannon!" gracchiò Toucannon, rafforzando quello che Shelgon stava dicendo. Il Persian grigio disse di sì con la testa, ed Avalugg, dopo qualche istante di incredulità, si voltò verso i resti del macchinario e cominciò a calpestarli con rabbia, in segno di vendetta verso quell'atrocità che lo aveva trasformato in un mostro.

"Adesso che lo abbiamo sconfitto... immagino che l'effetto della macchina PULSE cesserà man mano, vero?" chiese Heather, rivolta più a sè stessa che a chiunque altro. La temperatura stava salendo, anche se rimaneva fredda come ci si poteva aspettare in alta montagna. "Meglio... meglio se usciamo di qui e vediamo com'è la situazione fuori, non credete?"

Gilbert disse di sì con la testa. "E' stata un'avventura mozzafiato, questo non lo si può negare... spero almeno di non avere più a che fare con un PULSE... o qualsiasi cosa fosse... finchè campo!" affermò. "Lawrence, tu stai bene?"

"Un po' ammaccato, ma me la caverò. Certo... se non fosse stato per quel Druddigon che è venuto a darci una mano... ce la saremmo vista brutta!" affermò.

Heather tirò un sospiro e fece un sorriso stentato. Mentre il Pokemon Grotta riprendeva fiato e si rinfrescava gettandosi un po' di neve sulla pelle squamosa, la bambina gli si avvicinò con prudenza - si trattava pur sempre di un Pokemon selvatico e molto forte, ed Heather sapeva bene che non doveva abbassare la guardia. Shelgon, che finalmente si era un po' ripreso dalla fatica dello scontro, si mise in posizione eretta - quanto più gli riusciva - e chinò un po' la testa.

"Grazie... Druddigon. Sei stato di grande aiuto." disse Heather. Doveva ammetterlo, le dispiaceva un po' non essere riuscita a battere PULSE-Avalugg anche con quell'evoluzione, e aveva il presentimento che Shelgon la pensasse allo stesso modo. "Senza di te... beh... diciamo che sarebbe stata molto più difficile!"

Il dragone squadrò attentamente la ragazzina dai capelli fucsia, e dopo qualche istante passato forse a considerare quello che aveva detto, disse di sì con la testa. "Gon..." grugnì, senza darle l'impressione di essere nè amichevole nè ostile. Quanto meno, riflettè Heather, sembrava che aver combattuto assieme per una causa simile avesse permesso loro di giungere ad una certa comprensione.

Heather fece un piccolo sorriso e accarezzò Shelgon sulla testa, mentre Avalugg finiva di scassare il resto dei pezzi della macchina. Finalmente, il Pokemon iceberg era riuscito a trasformare quel marchingegno infernale in un ammasso di metallo contorto, e fece un grugnito per esprimere la sua soddisfazione. Poi, si voltò verso i suoi liberatori e chinò la testa in segno di ringraziamento, permettendo loro di uscire... ma non prima di voltarsi verso Heather e farle cenno di avvicinarsi.

"Che succede? Qualcosa che non va?" chiese la bambina, alzando nuovamente la guardia. Si disse che quel Pokemon non poteva essere un ingrato, e si avvicinò... e il possente Avalugg le rivolse un sorriso, e abbassò ancora un po' la testa per rivelare qualcosa che era spuntato in quel momento sulla sua fronte - una sorta di bocciolo di rosa fatto di ghiaccio semitrasparente, talmente somigliante alla realtà che nessuno scultore, per quanto bravo, sarebbe stato in grado di realizzare un capolavoro simile. Heather sgranò gli occhi stupefatta quando Avalugg si staccò di dosso il fiore di ghiaccio, e glielo offrì in segno di riconoscenza.

"E... e questo che cosa sarebbe?" si chiese Heather. Druddigon e Shelgon guardarono a loro volta lo strano fiore di ghiaccio, in quel momento tra le mani di Heather. La piccola allenatrice rimase sorpresa per un istante - era freddo, ma non era gelido come si era aspettata, e non si sentiva congelare le mani. Piuttosto, era la sensazione dell'acqua fresca che le scorreva lungo i palmi delle mani, e che la faceva sentire ristorata...

"Quello... è un Gelomai. Non credevo che ne avremmo trovato uno in un posto come questo." disse Lawrence stupito. "Tienilo tu, piccola. Tu e quel Druddigon siete stati fondamentali per fermare quella dannata macchina."

"Avalugg!" confermò il Pokemon glaciale... ed Heather si voltò a guardare Druddigon, che confermò quello che aveva detto Lawrence.

"Va bene... immagino che più avanti sarà utile!" rispose Heather, che poi rivolse un occhiolino ad Avalugg. "Grazie mille, Avalugg! Farò in modo... che questo Gelomai mi aiuti a sconfiggere quelli che ti hanno ridotto in una macchina distruttrice."

"Dru, druddigon!" disse Druddigon, per poi indicare l'uscita della grotta. Era il momento di tornare indietro...

 

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Ad attendere Heather e il resto degli esploratori al momento dell'uscita da quel dedalo di gallerie e grotte, ci fu uno spettacolo incoraggiante. Il terrificante muro di ghiaccio che si era stagliato davanti a loro quando erano entrati, adesso si stava lentamente fondendo, e i Pokemon di Ghiaccio che fino a poco prima erano stati pronti ad aggredirli, adesso stavano allontanandosi tranquillamente, ritornando alle loro vite. I Bergmite, gli Snover e i Cryogonal, ognuno a modo suo, stavano scorrazzando per i declivi innevati, che ora non avevano più nulla dell'aspetto ostile di prima. Le lame di ghiaccio affilate come coltelli si erano sciolte, e ora non c'era altro che neve bianca ed immacolata, interrotta da qualche albero sempreverde che vivacizzava il paesaggio.

"Sembra proprio... che ce l'abbiamo fatta!" affermò Gilbert sollevato, constatando anche lui che la temperatura non era più rigida come prima. "Quella diabolica macchina che aveva mutato quell'Avalugg aveva provocato quella calamità, ma per fortuna... adesso che l'abbiamo distrutta, i suoi effetti stanno rapidamente esaurendosi. Questo vuol dire che non c'è più nulla ad impedire ad Ametripoli di riprendere contatto con il resto di Reborn, giusto?"

"Dovrebbe... essere così." rispose Heather sollevata. "A proposito... quanto è lontana Ametripoli da qui? Ci metterò  qualche giorno, immagino..."

"Sì, su questo non ci piove... faresti meglio a fermarti al Pokemon Center per un po', almeno finchè i tuoi Pokemon non si sono ben riposati." rispose Gilbert. "E... immagino che ci fermeremo lì anche noi, questa avventura ci basterà per un bel po'..."

"Drrruddigon!" disse Druddigon, alzando una mano e facendosi avanti come per chiedere la parola. Gilbert, Lawrence e i loro Pokemon lo guardarono, ancora un po' intimoriti. Certo, avere accanto un dragone muscoloso alto quasi due metri e tutto coperto di squame affilate era piuttosto inquietante, anche se il suddetto drago aveva dato una mano...

Heather e il suo Shelgon la presero un po' meglio. Il drago-crisalide si mise sull'attenti come un soldatino... e la sua allenatrice lo imitò un attimo dopo, con tanto di gocciolona di sudore che le scendeva lungo la nuca! "S-sì? C-c'è... qualcosa che vorresti, Druddigon?" chiese lei, sperando che non volesse ancora pareggiare i conti per il conflitto che avevano avuto in precedenza.

Per fortuna, il Pokemon Grotta non sembrava essere interessato a questo. "Drrrruddigon!" esclamò con voce ringhiante. "Drud drud gon, drrrrruddigon?"

"Shel shel?" chiese Shelgon. Questa poi non se l'aspettava... ma poteva voler dire che Heather avrebbe avuto un utile compagno in squadra. "Shel shelgon!"

"Vorresti... unirti alla mia squadra, Druddigon?" chiese Heather, senza nascondere che la cosa le avrebbe fatto molto piacere... e allo stesso tempo chiedendosi se avrebbe potuto essere una buona allenatrice per un Pokemon così forte e deciso. Il dragone rispose con un altro grugnito, un verso preciso e deciso che non faceva pensare a ripensamenti o a dubbi, e indicò con lo sguardo lo zaino della bambina, probabilmente immaginando che lì ci fossero le sue Pokeball.

"Gon!" esclamò infine, e la sua mano artigliata si mosse per farle cenno di catturarlo. Heather sentì una scarica di adrenalina percorrerla dalla testa ai piedi - un Druddigon nella sua squadra, e per giunta uno così forte! Non avrebbe mai osato sperare tanto... ma adesso che avevano lottato assieme, era convinta che sarebbero potuti diventare amici, e poi... un aiuto in più contro il Team Meteora era sempre ben accetto!

"Va bene... Allora se sei d'accordo, io vado!" rispose Heather. Con un gesto sicuro, la piccola domatrice di draghi si fece scivolare giù lo zaino dalle spalle, e infilò una mano al suo interno per afferrare una Pokeball, che poi scagliò con rapidità verso Druddigon; il dragone si spostò in modo da farsi colpire, e venne risucchiato all'interno della sfera, che poi rotolò a terra con un tintinnio metallico, rotolando per un breve tratto nella neve bassa.

Uno... due... tre... al terzo movimento, la sfera si immobilizzò e la luce rossa sulla sua congiunzione si spense, e Druddigon entrò ufficialmente a far parte della squadra di Heather, che andò a raccogliere la Pokeball e la sollevò in aria con fierezza, mentre Lawrence e Gilbert applaudivano.

"Benvenuto in squadra, Druddigon. Sono sicura che ti troverai bene." disse Heather, e si mise la Pokeball davanti al viso per farle un occhiolino e dire al suo nuovo Pokemon che sarebbe andato tutto bene. Shelgon alzò una zampa e chiuse gli occhi, facendo un'espressione contenta, mentre i due esploratori che erano con la bambina si scambiarono un cenno di intesa. "Okay... allora torniamo al Pokemon Center, e riposiamoci un po'. E' stata un'avventura davvero incredibile... ma credo che il meglio debba ancora venire."

"O il peggio, a seconda dei punti di vista." rispose Gilbert con una breve risata.             

         

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Titania si appoggiò la testa su una mano, cercando di pensare a cosa scrivere, la penna blu trattenuta nella mano destra, con la punta che aleggiava insicura sulle righe del foglio. Non aveva idea che tenere un diario e scriverci sopra tutte le sue esperienze sarebbe stato così complicato... anche se quella era la sua unica possibilità di sfogare tutto ciò che si teneva dentro, aveva quasi paura che i muri e i soffitti avessero gli occhi e stessero leggendo ogni cosa. Era una sensazione odiosa... ma l'alternativa, quando si combatte contro un'organizzazione come il Team Meteora, era di essere tolti di mezzo entro i primi tre giorni. La paranoia l'aveva tenuta in vita per tutto quel tempo, e la rossa esperta di Pokemon Acciaio non aveva intenzione di abbandonarla tanto presto.

"E va bene... adesso vediamo di smetterla di farci tanti filmini mentali, e pensiamo a scrivere." disse tra sè con fastidio, spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte. Finalmente colta da un'ispirazione, Titania mise un po' di ordine nei suoi pensieri, e cominciò a raccontare al suo diario quello che non avrebbe potuto mai raccontare a nessun altro...

"Lo sai già, caro diario, che sono stufa marcia di questa maledetta recita."

Titania grugnì e si sfregò la fronte con una mano. Ecco, lo aveva fatto. Lo aveva scritto, e finalmente si era tolta questo dannato peso dal torace. O almeno, questo era quello che sarebbe dovuto accadere. In realtà, adesso non si sentiva per niente più tranquilla, soltanto un po' più frustrata. Chi era l'idiota che diceva che tenere un diario l'avrebbe aiutata?

"E comunque, mi sa tanto che sono più scema io a dare ascolto a queste cretinate..." affermò tra sè Titania. Il suo Aegislash era appoggiato al divano, con quell'espressione illeggibile sull'elsa della spada, che tuttavia la rossa leggeva come uno sguardo accusatorio...

Al diavolo. A quel punto, il dado era tratto, e non le sarebbe piaciuto lasciare le cose a metà.

"Fin dall'inizio, tutto quello che volevo era che Amaria si calmasse un po', diventasse un po' più stabile... e invece, ho ottenuto l'effetto contrario. Tutto ciò che sono riuscita ad ottenere, è che Amaria è diventata sempre più instabile e dipendente da me. Queste parole che scrivo su di te mi offrono un po' di conforto... ma se devo essere sincera, non vedo un lieto fine per questa specie di favola... Sono stata una stupida a fare finta di essere innamorata di Amy. Mi sono intrappolata da sola in questo ruolo, e se continua così, sarà la rovina sua, mia o di tutte e due. Detto questo..."

Frustrata, Titania scosse la testa e chiuse di colpo il diario, lasciando il suo discorso a metà. Anche se si trattava soltanto di un diario, l'idea di condividere con qualcuno il suo segreto più terribile la destabilizzava. Inutile tentare, sarebbe riuscita soltanto a farsi venire il nervoso. Tanto vale alzarsi e andare a fare un po' di allenamento. Ormai, l'estro era scomparso.

Come se volesse nascondere qualche foto vergognosa o qualche documento segreto - paragone che in questo caso appariva decisamente calzante - Titania infilò il diario in un cassetto della scrivania alla quale era seduta, e si alzò di colpo facendo strisciare le gambe della sedia contro il pavimento di legno levigato. "Al diavolo... ormai non ce la faccio più a scrivere. Posso solo sperare che non succeda niente. Andiamo, Aegislash! Dobbiamo allenarci ancora. Presto o tardi, dovremo vedercela con i veri capi del Team Meteora... e per allora, voglio che la tua esitazione ad uccidere esseri umani sia solo un ricordo." esclamò, afferrando saldamente l'elsa dello strano Pokemon Spettro/Acciaio, che emise un verso stridente, simile al suono di una spada che veniva rumorosamente trascinata lungo una lastra d'acciaio.

"Slaaaash!" esclamò, e agitò lo scudo in segno di protesta.

Titania scosse il capo. Non era il momento di farsi venire gli scrupoli di coscienza. "Lo so che non ti piace. E non ti chiedo di fartelo piacere, ma di farlo e basta." tagliò corto. "Ogni recluta del Team Meteora che risparmiamo, potrà poi tornare a minacciarci, e questo noi non lo vogliamo. Questa è una guerra... e non finirà finchè una delle due parti non sarà spazzata via."

Aegislash si arrese con riluttanza e si fece prendere da Titania, che si allontanò con passo rabbioso verso una stanza vicina, in modo da potersi allenare in pace... e sperabilmente, mandare via una volta per tutte quell'odiosa sensazione che la accompagnava da fin troppo tempo...

 

----------

 

Alcune ore dopo...

Amaria intonò un allegro motivetto mentre ripercorreva, una volta di più, la tortuosa stradina di montagna che arrivava vicino al cottage della sua amata. La missione era andata bene, e un altro nascondiglio del Team Meteora era stato mandato all'aria. Se non altro, questo avrebbe dato del filo da torcere a quei malfattori, e avrebbe risparmiato a Tania il fastidio di occuparsene.

L'aria fresca di montagna e il sole radioso le accarezzarono il volto, e la giovane esperta di Pokemon d'Acqua si permise un sorriso entusiasta, all'idea che finalmente avrebbe rivisto Titania... erano stati pochi giorni, ma a volte sentiva di avere bisogno della sua rossa amica del cuore come un viaggiatore nel deserto aveva bisogno dell'acqua. E adesso che si avvicinava sempre di più al cottage, Amaria si chiedeva come avesse fatto per tanto tempo senza di lei... quando era con Titania, sentiva che non aveva più pensieri negativi, e le sembrava che Reborn non fosse poi quel posto orribile che tutti descrivevano...

Qualcuno forse avrebbe detto che era troppo dipendente da quella ragazza. E in certimomenti, Amaria non poteva fare a meno di chiedersi se fosse vero... quando restava lontana da lei per troppo tempo, Amaria diventava nervosa, depressa, irritabile... ma cosa poteva farci? Tania era stata la sua ancora di salvezza... se non fosse stato per lei, Amaria era convinta che avrebbe fatto qualcosa di irreparabile già da tempo. Come biasimarla se si sentiva così attaccata all'unica persona che riusciva a farle sembrare la vita meno grigia?

"Su, su... non è il momento di pensare a queste malinconie." si disse la giovane, e si riavviò una ciocca dei suoi ondulati capelli color acquamarina. "Voglio proprio fare una piccola sorpresa a Tania... chissà che faccia farà quando mi presenterò davanti a lei, e le darò il più grande abbraccio della mia vita! Heheheee... sono sicura che diventerà rossa come i suoi capelli! Magari si dimenticherà anche degli allenamenti..."

Era talmente persa a fantasticare, che solo in quel momento si accorse che era già arrivata molto vicina ai gradini del cottage. Il suo sorriso si ingrandì - da quanto aspettava questo momento! Adesso avrebbe fatto irruzione nel soggiorno, e sicuramente Tania sarebbe rimasta a bocca aperta! Con il cuore che le batteva forte, la giovane raggiunse la porta di ingresso, e la spalancò di colpo!

"Ta-daaaaan! Sorpresa! Sono qui, Tania! Ho sconfitto quelli del Team Meteora prima di quanto credessi, e ora sono di nuovo da te!" esclamò... e restò un po' delusa quando si accorse che non c'era nessuno. Il soggiorno dava l'impressione di essere stato usato di recente, a giudicare dal piatto sporco che si trovava sul tavolo vicino alla tv, con tanto di un po' di crosta di pizza ancora lì... ma Titania non era da nessuna parte, e neanche i suoi Pokemon.

"Tania? Tesoro, sono qui!" la chiamò Amaria, entrando finalmente nel cottage. Non ottenendo risposta, Amaria alzò le spalle e si guardò attorno, pensando che tanto valeva aspettare lì. In fondo, pensò tra sè l'esperta di Pokemon d'Acqua, Tania era andata probabilmente ad allenarsi, e per quando fosse tornata, lei sarebbestata lì, pronta ad accoglierla.

Amaria prese il piatto sporco rimasto sul tavolo e lo svuotò nel cestino della spazzatura, per poi metterlo in un lavello e dargli una rapida lavata. Dopodichè, non sapendo come passare il tempo in attesa che arrivasse la sua amata, passeggiò per qualche minuto su e giù per il soggiorno, ammirando ogni singolo angolo del soggiorno. Certo, non era proprio molto ben ordinato... Amaria aveva l'impressione che se non ci fosse stata lei, Titania si sarebbe trovata una sorta di montagna di rifiuti in casa. Con tutte le sue capacità, la rossa allenatrice di Pokemon Acciaio era del tutto negata nei lavori domestici.

"Ah, se non ci fossi io, eh, Tania?" si chiese tra sè con una breve risata... nella quale però, se qualcuno avesse sentito, si sarebbe potuta percepire una certa malinconia per i tempi andati, quando lei, Titania, Julia e Florinia ancora frequentavano la Scuola per Allenatori del quartiere Onice. "Eh, come vorrei a volte che quei tempi potessero tornare... Julia e Florinia si stanno allontanando da noi... anche ora che stiamo combattendo assieme contro il Team Meteora, mi sembrano così distanti..."

Il suo pensiero andò ai ragazzi di Hoenn, che in quel momento sicuramente stavano continuando a lottare per strappare Reborn alla tirannia del Team Meteora. Chissà dov'erano in quel momento... sperò almeno che le sue azioni fossero riuscite a rendere loro un po' più facile il compito.

Passeggiando distrattamente per il soggiorno, Amaria raggiunse la scrivania dove Titania era seduta fino ad un attimo prima. Con un sorriso ironico, la giovane esperta di Pokemon d'Acqua tirò via un po' di cartacce dal tavolo e le gettò nel cestino prima di accorgersi che uno dei cassetti era rimasto leggermente aperto. Fece per chinarsi per chiuderlo, ma proprio in quel momento, guardando all'interno del cassetto, si accorse del libriccino che Titania aveva frettolosamente appoggiato in fondo ad esso - grande come un piccolo quaderno, ma più spesso, con una copertina grigia che lasciava poco spazio a fronzoli e decorazioni, e che richiamava il tipo di Pokemon preferito dalla sua fidanzata.

"E questo...? E' il suo diario?" si chiese Amaria. Spinta da una curiosità forse inopportuna, la giovane dai capelli acquamarina aprì il cassetto e diede un'occhiata al suo interno... e poi, con un pizzico di esitazione, prese il diario di Titania. "Heh... chissà, magari ha scritto qualcun altra delle sue frecciate a chi volesse spiarci dentro!"

La giovane donna ridacchiò divertita, poi diede un'occhiata al libriccino che aveva in mano. Quella sensazione inopportuna si faceva sentire, sempre più pronunciata. La tentazione di dare un'occhiata all'interno era irresistibile... da un lato, Amaria sapeva che non era esattamente una cosa carina da fare, ma... in fondo, tutto quello che voleva fare era dare un'occhiata a quello che Tania aveva scritto... avere una conferma dei sentimenti che lei provava... chi poteva biasimare una ragazza, se voleva essere un po' più sicura di queste cose?

"Dopotutto... si tratta semplicemente di un'innocua spiata tra fidanzate, vero?" disse tra sè Amaria. Dopo averci pensato su un paio di volte, e dopo che già due volte aveva fatto per aprire il diario ma si era fermata all'ultimo momento, Amaria fece il gesto decisivo, e il libriccino si aprì su una pagina a caso. Amaria sentì il suo cuore accelerare, ma non seppe nemmeno lei dire se fosse per l'emozione o per la paura... ma paura di cosa, in fondo? Lei sapeva quello che Tania provava nei suoi confronti... questa era solo una sbirciata per curiosità...

Gli occhi di Amaria cominciarono a leggere quello che era scritto... Titania stava parlando di quello che aveva fatto per sconfiggere il Team Meteora, e di come lei e i suoi Pokemon avessero già mandato all'aria diverse operazioni di quei criminali. La giovane donna si sentì pervadere da un moto di fierezza... Titania era sempre stata così forte ed indipendente, tutte qualità che avevano contribuito a far innamorare Amaria...

Amaria voltò alcune pagine, sicura che avrebbe letto qualcosa che avrebbe testimoniato il loro amore...

E le sue illusioni si infransero contro la dura realtà.

...sono stufa marcia di questa maledetta recita...

Amaria raggelò e allontanò il volto dal diario, non credendo ai suoi occhi. No... non poteva aver letto questo... era tutto un equivoco, non c'era altra spiegazione...

Con sguardo febbrile, Amaria riprese a leggere il diario, convinta che questa volta avrebbe letto una dichiarazione dell'amore che Titania provava per lei...

tutto quello che volevo era che Amaria si calmasse un po'

non vedo un lieto fine per questa specie di favola

Sono stata una stupida a fare finta di essere innamorata di Amy

"No... no... no, no, no... non... non può... essere vero..." balbettò Amaria, con le lacrime che già cominciavano a scenderle dagli occhi. Tutto quello che credeva solido, quell'amore che l'aveva aiutata a superare i momenti difficili, che era stata la sua luce nell'oscurità da cui si sentiva sempre più soffocata...

Era tutto una falsità. Una recita. Una menzogna.

"Amy!"

La voce sicura, e allo stesso tempo sconvolta, di Titania fece fare un salto ad Amaria. Voltandosi di scatto, la ragazza dai capelli verdini guardò verso una corta rampa di scale di legno sulle quali si trovava la sua amata, vestita come sempre della sua t-shirt bianca, con un paio di pantaloni rossi e scarpe dalla suola rafforzata in metallo, e con il suo Aegislash portato come se fosse una spada e uno scudo. Ma l'espressione normalmente forte e sicura di Titania ora si mostrava sconvolta e scioccata, e persino il suo Pokemon, pur non essendo molto espressivo, dava l'impressione di essere stupito e spaventato. La tensione si fece rapidamente fitta ed insopportabile, e la temperatura nella stanza sembrò salire di diversi gradi.

Sconvolte da quella situazione terribile, le due giovani donne non riuscirono a dire nulla... almeno finchè Amaria, tremando visibilmente, non mostrò a Titania il suo diario, aperto alla pagina che aveva messo tutto sottospra in una frazione di secondo.

"Stavi... stavi leggendo... il mio... diario?" balbettò Titania. Un brivido corse lungo la spina dorsale di Amaria. Quella... quella era Titania, la donna di ferro dell'accademia Onice! Lei non balbettava!

"Tania..." riuscì finalmente a dire Amaria. Si passò la mano libera sul volto per asciugarsi le lacrime, e cercò di assumere un atteggiamento quanto più risoluto possibile, anche se effettivamente era difficile, in un momento simile...

"Che... che significa questo? Tu... tu hai solo fatto finta di... di essere innamorata di me?" mormorò. Faceva quasi fatica a pronunciare le parole...

Titania era di fronte ad un'ineluttabile confessione. Le prove contro di lei erano schiaccianti. Era come se lo avesse detto di persona. Stavolta non c'era nulla da fare per nascondere la verità. I suoi pensieri erano un turbine di contraddizioni, obiezioni, rimpianti, tentativi di giustificare a sè stessa quello che aveva fatto... non riusciva a pensare lucidamente...

Dopo alcuni istanti di sgomento, Titania abbassò lo sguardo e sospirò, sentendosi stranamente calma... forse questo era quello che dicevano che accadesse quando si era in una situazione così disperata? Ad un certo punto, si smette di avere paura, e si entra in uno stato di gelida calma... una sorta di rassegnazione per quello che stava accadendo, o forse il desiderio di farla finita una volta per tutte, e penare il meno possibile? Titania non era sicura di cosa si trattasse, ma a questo punto, l'unica cosa giusta da fare era dire la verità...

"Mi dispiace, Amy..." affermò Titania. "E'... è come hai letto sul mio diario."

"PERCHE'?" strillò Amaria, e Titania fece involontariamente un passo indietro per lo sgomento - non era mai successo prima d'ora che la sua amica di scuola parlasse con tanta furia. "Perchè tutte queste bugie, Tania? Perchè hai voluto illudermi? Perchè non... non sei stata onesta... fin dall'inizio? Avrei... avrei capito! Me ne sarei fatta una ragione! Ma con questo... con questo..."

"Davvero? Avresti capito davvero?" esclamò Titania, improvvisamente infuriata. "Io non lo credo! Hai idea di com'eri, quando ci siamo... fidanzate? Stavi toccando il fondo, Amy! Tu e la tua maledetta mania di vedere tutto in grigio! Avevi tutto, perchè non ti bastava? Cos'è che ti faceva sentire come se nulla avesse un senso? Ma anche se non capivo cosa ti succedesse... non potevo lasciarti a te stessa! Abbiamo diviso un sacco di cose, tu, io, Florinia e Julia... e adesso avrei dovuto abbandonare una di voi quando potevo fare qualcosa per salvarla?"

"Certo! Ho visto bene quello che hai fatto per salvare Flo!" esclamò Amaria di rimando. Nonostante la disperazione, riusciva ancora a trovare la presenza di spirito per fare del sarcasmo, e la sua accusa fece barcollare Titania per lo shock. Evidentemente, la ragazza da capelli verdi aveva toccato un punto dolente.

"Flo... Flo prende sempre le cose troppo sul serio! Sono passati... chissà quanti anni, e ancora fa quelle sceneggiate?" ribattè Titania.

Amaria alzò un braccio e cercò di tirare uno schiaffo a Titania, ma la donna dai capelli rossi riuscì con facilità a bloccarla afferrandole il polso... ma subito dopo, si bloccò quando vide la rabbia e il tono accusatorio nello sguardo di Amaria. "Una sceneggiata, vero? Per te contano così poco i sentimenti degli altri? Sapevo che non eri una sentimentale, Tania, e l'ho accettato perchè ti amavo! Ma adesso... adesso... vedo che forse non ti è mai importato nulla nemmeno dei miei veri sentimenti!"

"Qu... Questo non c'entra, Amy!" ribattè la spadaccina, sentendosi sempre più accerchiata. "Io... non potevo permettere che tu facessi qualche sciocchezza! Capisci cosa voglio dire? Io ci tengo, a te! Non potevo lasciarti in balia della tua depressione!"

La furia di Amaria si spense con una rapidità disarmante. La ragazza dai capelli verdini abbassò lo sguardo, sentendosi improvvisamente svuotata e priva di ogni volontà di protestare. "Già... è vero... alla fine, tutto quello che sono riuscita ad essere... è stato essere un peso per te, Tania." affermò. "Ma... adesso basta. Non voglio più importi nulla. Me ne andrò. Adesso... adesso sei libera, Tania. Non dovrai più preoccuparti per me... qualsiasi cosa mi accada."

Titania fece un passo indietro, spaventata da quello che temeva che Amaria volesse dire. "C-Che cosa? Amy... un momento, non vorrai mica..."

"Non ti devi più preoccupare di nulla, Tania." riprese Amy con un sorriso instabile, accompagnato da altre lacrime che le scorrevano sul viso. "Non importa quello che farò, adesso non è più cosa che ti riguardi. Addio, Tania... io... continuerò a combattere il Team Meteora, ma per conto mio. Adesso... sarà questo a dare un senso alla mia vita... e dell'amore che credevo di condividere con te... resterà comunque un bel ricordo dei momenti felici che ho vissuto con te. Addio."

Sentì la voce di Titania che la richiamava... ma a quel punto, non la stava più ascoltando. Tutto quello a cui pensava era andarsene... quasi non si rendeva conto di quello che stava facendo, mentre usciva di corsa dalla porta del cottage, ignorando i richiami della rossa allenatrice di Pokemon Acciaio. Scese le scale, e percorse di nuovo la stradina selvaggia che l'aveva condotta fin lì, seguendola fino ad un fiume che passava da quelle parti, inoltrandosi tra le rupi a picco. Ecco... quello era proprio quello di cui aveva bisogno...

Con passo incerto, Amaria si avvicinò alla riva del fiume, la cui corrente in quel punto si faceva intensa, e osservò come ipnotizzata l'acqua che scorreva. Poi, con movimenti lenti e quasi meccanici, la giovane donna si avvicinò al bordo...

...e tirò fuori una delle sue Pokeball.

"Vieni, Libertà." sussurrò, con un tono piatto e disperato. La sfera si aprì di scatto... e da essa uscì il suo Lapras, che atterrò con sorprendente grazia accanto alla riva del fiume, e si voltò rapidamente verso la giovane. Il Pokemon Acqua/Ghiaccio si rese subito conto che c'era qualcosa che non andava nella sua allenatrice... e si avvicinò a lei trascinandosi sulle pinne, in mododa assicurarsi che andasse tutto bene.

"La... lapras?" chiese Libertà, avvicinando il muso al viso arrossato della ragazza.

Amaria rispose facendo un sorriso poco convincente. "Sto... sto bene, Libertà... è solo che... beh... abbiamo delle cose urgenti da fare." affermò insicura, mentre si avvicinava lentamente e accarezzava il guscio della testuggine-plesiosauro. "Non possiamo riposarci... il Team Meteora sta ancora minacciando la brava gente di Reborn, e finchè ci saranno... non posso lasciar perdere. Su... forza... andiamo, dobbiamo cercare ancora quei malfattori, e assicurarli alla giustizia!"

"Laprrrrras..." affermò il Lapras, per nulla convinto dalle parole di Amaria. Non ci voleva un genio per capire che quello che aveva appena detto era una scusa per nascondere qualcosa. Convinto che avesse bisogno di un po' di conforto, Libertà si avvicinò e le strusciò il muso contro il viso, e dopo un attimo di esitazione, Amaria lo abbracciò affettuosamente.

"Grazie, Libertà... almeno di te mi posso fidare..." singhiozzò. Per qualche secondo, Amaria restò ad accarezzare il collo del suo Pokemon più forte e fidato... poi, si staccò da lui e gli fece un cenno con la testa. "Andiamo. C'è ancora molto da fare... e in questo momento... non me la sento di vedere Lady Saphira e gli altri..."

Libertà comprese che la sua allenatrice aveva bisogno del suo tempo. Non era sicuro di cosa potesse essere, ma... il suo istinto gli diceva che era successo qualcosa con Titania. Che strano... Libertà era convinto che quelle due avesseroun rapporto molto forte e stabile. Non erano affari suoi, ma... si trovò a sperare che la sua allenatrice gli dicesse quello che era successo.

Fino a quel momento, si risolse di fare da supporto alla sua allenatrice con tutte le sue forze...

 

----------

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, mentre un PULSE è stato annientato, ed Heather può finalmente raggiungere Ametripoli, Amaria scopre nel peggiore dei modi la verità. Chi conosce abbastanza Reborn avrà visto che ho alleggerito un po' la storyline, visto che il fangame si fa davvero cupo a questo punto. Spero comunque che questo non rende la storia meno gradevole... e sì, certamente sentiremo ancora parlare della complessa e tormentata storia di Titania ed Amaria.

Nel frattempo... nel prossimo capitolo, torneremo da Vera e i suoi compagni, e finalmente vedremo qualche interessante battaglia prima che i nostri amici ripartano per il loro prossimo obiettivo... mentre Taka e Pius fanno la loro mossa...

A presto!      

       

 

CONTINUA...

 

 

  
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