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Autore: SuperGirl22    24/10/2019    1 recensioni
"Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai"
Genere: Angst, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[Stai con me... ci stai o no 

ci stai un attimo......

un giorno  ci stai per essere ancora mia.... 

oppure ci stai per non andare via!! 

 

e tu Dormi, dormi  E i sogni poi si scordano! ]


 

Sembra che il destino abbia già deciso per noi. E’ come se non ci fosse un posto per me e per lei insieme. E’ come se ogni giorno la sentissi sempre più distante nonostante io la senta in realtà più vicina. Non sono mai riuscito a dirle che la amo, ma è tutto quello che provo per lei. Tutto quello che mi fa sparire ogni volta la razionalità che è alla base del mio lavoro. Devo essere lucido sempre, ma quando si tratta di lei sarei capace di uccidere qualcuno. Non voglio mai sentire che la stiamo perdendo, che è grave, che non ce la farà. Lei non può morire. Non può farlo. Io ho bisogno di lei, nonostante abbiamo avuto poco tempo per goderci la vita insieme, prima che apparissero i primi sintomi del suo problema cardiaco. Ho in mano la sua vita, i suoi genitori sono morti e non vuole parlarne con la sua mamma adottiva, ha costretto me ed Alex a non dire nulla e ha deciso che a prendere le decisioni sulla sua vita devo essere io. E non posso far altro che rispettare la sua decisione. Una sola cosa non posso fare, tra quelle che mi chiede: farla morire.

Ultimamente è l’unica cosa che vuole…farla finita e non soffrire più. Io so che sta male,  ma nel momento in cui vedo il suo battito cardiaco diminuire sempre di più non ce la faccio a restare immobile, neanche quando sembra non dare segni di vita. Non posso lasciarla morire, soprattutto ora che c’è speranza di avere un cuore nuovo per lei. E’ prima nella lista dei trapianti, dopo le ultime operazioni che ci sono state, e bisogna soltanto aspettare un po’. Non può mollare. Non ora.

 

“Quella faccia preoccupata non mi piace…”

Alzo lo sguardo, e vedo il suo sorriso seguito da un piccolo sbadiglio.

“Ehi. Sei sveglia.” 
Mi perdo spesso a guardarla dormire, è così perfetta. Il suo viso è angelico e tutto è perfettamente al suo posto, amo osservarla dormire e amo ancora di più quando apre i suoi occhioni azzurri.

“Quanto ho dormito?”

“Un paio d’ore.”

“Non dovresti essere da qualche parte ad operare?”

“Salvo emergenze, non sono in programma operazioni, quindi sto qui con te.”

“Mh…ed io che speravo che ci  fosse il nuovo dottore a farmi visita.”

 

Butto gli occhi al cielo, mentre lei ridacchia afferrandomi la mano.

“Sappi che il nuovo dottore non avrà mai il mio fascino!”

“Ma lui è un neurochirurgo. Potrebbe modificarmi il cervello e farmi innamorare di lui.”

“Ed io sono un cardiochirurgo. Ho tra le mani la cosa più importante per farti innamorare di me.”

“Non credevo fossi così modesta, Lena!”

 

Rido, piegandomi verso il suo viso per baciarla, e poi resto a guardarla per qualche secondo.

 

“Non serve avere il mio cuore tra le mani.”

Dice, a bassa voce.

“Per cosa?”

“Per fare in modo che io mi innamori di te.”

Sorrido, accarezzandole i capelli biondi.

“Credo...credo di averlo già fatto.”

“Ah, si?”

“Si.“ Mi guarda, con quello sguardo dolce che riesce ad avere anche quando vorrebbe non averlo.

 

“Dottoressa!” Mi volto verso la porta, e un’infermiera si avvicina.

“C’è un’urgenza, giù. Abbiamo bisogno di lei.”

“Arrivo.” Mi alzo dal letto, e mi abbasso per baciare le labbra di Kara.

“Scusa, devo andare.”

“Corri, Lena, io sto bene.”

“Torno il prima possibile. Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi a Jess! Lo sai che è l’unica di cui mi fido  ciecamente!”

“Si! Ora vai!”

“Vado.”

 

Esco velocemente dalla stanza, scendendo al piano inferiore in cui sono le sale operatorie. Corro a lavarmi, mentre mi spiegano la situazione. Okay. Ci vorranno ore. Non ho chiuso occhio la scorsa notte ma ce la posso fare. Ce la devo fare per forza.

 

 

*

 

“Aspira...Ecco, abbiamo finito.“

La voce di una degli specializzandi tentenna per chiedermi quello che tutti loro chiedono.

“Dottoressa…potrei…”

 

La porta si spalanca, con un’infermiera in ansia.

“Dottoressa Luthor! Quanto le manca?”

“Ho finito. “

“C’è un problema, su Danvers.”

Corro verso la porta, togliendo i guanti.

“Puoi suturare, Olsen. “

 

Esco velocemente, e salgo dalle scale precipitandomi nella stanza di Kara in cui Eve ha in mano il defibrillatore, ma è immobile. Sento il battito cardiaco nell’aria, e vorrei scoppiare a piangere all’istante.

 

“Chi ti ha dato l’ordine di entrare in questa stanza e fare quello che hai fatto?” gli chiedo, nervosa.

“Dottoressa...lo so..”

“No, non sai un cazzo. Ti ho detto di farti da parte per una settimana, e tu dopo qualche ora sei con un defibrillatore in mano?”

“Mi dispiace...volevo…volevo soltanto  dimostrarle che non sono come lei pensa.”

 

Cerco di rilassarmi, e di pensare al fatto che le ha salvato la vita… Si, Lena. Pensa soltanto a questo.

“Io penso soltanto che ti serva tanta di quell’esperienza per essere in grado di dire che basta, quando si sta rianimando un paziente. La vedi?E’ un essere umano, Eve. Ha ventisei anni e se c’è anche soltanto una misera possibilità di salvarla, tu la devi cogliere. Tutti la devono cogliere. Io non mi diverto con quelli come te, non mi diverto a giocare al capo e alla specializzanda. Ti sto soltanto preparando a quello che sarà, che non è per niente semplice. Questo mestiere non è qualcosa che funziona con le monetine, con il testa o croce. Devi sempre sapere quello che bisogna fare…sempre. Anche se si ha un secondo di tempo. Devi usare la testa, ma questo non vuol dire essere freddi e pensare che loro siano degli oggetti che a fine mese ti faranno guadagnare fior fior di soldi…perché quando morirà qualcuno tra le tue mani, a quel punto starai talmente di merda che non è sicuro che riuscirai a tornare a fare il tuo lavoro. So che cosa pensate tutti quanti…che con lei perdo la ragione. Ed è vero…perché io muoio dentro ogni volta in cui il suo cuore fa stronzate, ma fidati, Eve, che io non la lascerei mai morire come stavi facendo tu questa mattina. Mai. E non permetterti più di dirmi che è tempo perso, perché ogni tentativo per salvare qualcuno non è mai tempo perso.“

“Io penso soltanto che ho voglia di imparare da lei e mi dispiace per questa mattina.  Davvero, io non so come farmi perdonare.”

“Comincia con l’uscire da qui….ora!”

 

Abbassa lo sguardo, annuendo, e cammina verso la porta seguito dagli altri.

 

“Non trattarlo sempre male, oramai…ormai sono passati mesi da quando ci ha provato con me.”

Sorride, afferrando la mia mano. La sua  è gelida, e se in un primo momento sorrido anch’io, il secondo dopo non ce la faccio più. Scoppio in lacrime, piegandomi sul suo petto lievemente.

Mi accarezza  il viso, mentre come una bambina sono poggiata a lei con la mia testa e piango a singhiozzi.

 

“Io ti amo, Kara. Ti prego, non mi abbandonare.“

“Farò del mio meglio.” sussurra, con poco fiato, stringendomi ancora di più la mano mentre con l’altra continua ad accarezzarmi il viso e i capelli. E’ patetica una scena come questa, ma io sto male da morire. Ho paura, e la paura mi taglia le gambe.
   
 
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