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Autore: Yuphie_96    31/10/2019    0 recensioni
Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it
Lista PrompINK.
Estratto del Primo Prompt:
Il sole batteva fiacco quel giorno, alla Cross Accademy, colorando a malapena le foglie rosse che ancora resistevano sugli alberi e riscaldando ancora meno.
Una tipica giornata di fine ottobre, insomma.
Che fosse fine ottobre, però, o novembre o ancora l’anno nuovo, due cose non cambiavano mai all’accademia: le idee strambe del direttore e la domanda, una –la solita-, che si faceva Zero dopo aver ascoltato codeste idee.
‘Ma io che ci faccio qui?’
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Buon pomeriggio!
Quasi non ci credo che sono riuscita ad arrivare finalmente alla fine, sono davvero molto contenta e molto orgogliosa di me stessa per aver continuato a scrivere ogni giorno, divertendomi anche! Insomma sono una rotonda patata felice *-*.
Passiamo al prompt, questo è il vero seguito del prompt Zucca e con questo si conclude (o inizia, che dir si voglia) di tutti i prompt scritti, spero piaccia ^^.
Eh si, io mi sono immaginata Zero vestito da Fantasma dell'Opera e Kaname vestito da principe, ce li vedo... azzeccati (?) per loro, ve lo dico qui più che altro perchè non mi sono concentrata molto (per niente in pratica) sui vestiti... insomma avevo di meglio da scrivere, non so se mi spiego >.>'''.
Spero, ancora, che vi possa piacere e vi auguro, per l'ultima volta in questa raccolta, una buona lettura <3.
E Buon Halloween! <3


“Che brutto broncio”
Commentò Cross, sorridendo al ragazzo davanti allo specchio.
Zero finì di sistemarsi la camicia, poi si girò verso di lui, il broncio ancora in bella vista.
Kaien gli si avvicinò con un leggero sorriso e gli poggiò sul volto la sua maschera.
“Beh, si adatta al costume di fantasma dell’opera direi”
Cercò di scherzare, il direttore, ma l’espressione sul volto dell’argenteo non cambiò.
“Devo proprio andare?”
“Certo che sì, stasera è festa anche per te Zero”
“Preferirei festeggiare stando in camera mia”
Confessò il ragazzo.
Il sorriso incoraggiante di Cross, però, lo fece desistere ancora una volta.
Si lasciò spingere fuori dalla stanza dall’uomo, che lo aiutò a mettersi il mantello prima di lasciarlo uscire.

Il leggero venticello della sera lo accompagnò mentre si dirigeva verso la palestra riccamente addobbata con ragnatele finte, pipistrelli di peluche e le lanterne formate con le zucche.
Guardandole, si lasciò scappare un piccolo sorriso, ripensando a quanto avevano dovuto faticare lui e Kuran per farle uscire almeno decenti.

Entrò nella struttura, trovando l’interno già abbastanza pieno di studenti sia della Day che della Night in costume.
Fece una piccola smorfia, iniziando a scandagliare la palestra per cercare un posto abbastanza isolato, da dove non si sarebbe mosso per tutta la durata della festa.

Almeno quello era il suo intento.
I suoi intenti, da un po’ di tempo a quella parte, non venivano mai rispettati però, e così fu anche quella sera.

Prima che potesse anche solo di pensare di muovere un passo, fu afferrato per un braccio e portato in pista.
“Tu…”
Ringhiò –Zero- contro il purosangue che strinse una mano nella sua, cingendogli la vita con l’altra.
“Balla con me”
Gli ‘propose’ Kaname, iniziando a ballare con lui un secondo dopo quella ‘proposta’.
L’argenteo lo guardò male ma decise di tenere a freno la lingua, non voleva attirare più attenzione di quanto già non stessero facendo.
Si arrese, quindi, lasciandosi trasportare dall’altro, pensando che anche se avesse opposto resistenza, Kuran avrebbe comunque trovato un modo per fare come voleva, lo trovava sempre dopotutto e Zero lo sapeva bene.
“Perché vuoi ballare con me?”
Le domande, però, erano lecite.
“Perché mi è sempre piaciuto il fantasma dell’opera”
Al diavolo attirare l’attenzione, lo avrebbe preso a pugni davanti a tutti, pensò l’hunter.

Ovviamente non lo fece.
Continuò a ballare con lui.
Non oppose resistenza neanche quando Kaname lo trascinò in un secondo ballo, una volta finito il primo.
Al terzo ballo consecutivo la scusa che si era detto – che non ne valeva la pena, che Kuran avrebbe fatto lo stesso quello che voleva – non reggeva neanche più.
La verità era che non gli dispiaceva ballare con Kaname, stava bene mentre era tra le sue braccia ma non era del tutto sicuro di capire perché.
Sentiva lo sguardo del castano su di sé ma non osava alzare il suo, fisso sul costume da principe del vampiro.

Perso in quei pensieri confusionari, Zero non si accorse che mentre ballavano Kaname lo aveva sospinto fuori dalla palestra, dove si ritrovarono completamente da soli.
L’hunter se ne accorse solo quando si fermarono.
Alzò finalmente lo sguardo, guardando il castano sorpreso.
“Dolcetto o scherzetto?”
Domandò Kaname, sorridendo un poco.
Zero aggrottò la fronte.
“Non ho le caramelle qua con me”
“Quelle caramelle… devo dire che mi sono piaciute per un motivo in particolare…”
All’argenteo ci vollero un paio di secondi per capire cosa intendesse l’altro e alla fine arrossì.
Lo guardò attentamente cercando di capire se fosse serio o meno, ma a giudicare dal ghigno che non scompariva dal volto… era serio.
Si aspettava davvero che…
Zero deglutì, togliendosi la maschera che gli copriva metà volto, con le mani tremanti tolse anche a Kaname la sua.
Prese un piccolo respiro, chiudendo gli occhi e avvicinandosi a lui.
Con delicatezza poggiò le labbra sulle sue e quel semplice gesto bastò a spazzare via tutta la confusione che gli regnava in testa.
Portò le mani ad accarezzargli i capelli mentre Kaname lo prese e lo strinse forte contro di sé, le loro lingue s’incrociarono a metà strada, si scontrarono, si assaggiarono, si accarezzarono come se stessero facendo l’amore e alla fine – per mancanza di fiato – si separarono.
“Cos’avresti fatto se avessi risposto scherzetto?”
Chiese Zero, restando abbracciato al castano, accarezzando le sue labbra con le proprie, non baciandolo del tutto.
“Ti avrei portato a letto direttamente”
Scherzò il purosangue.
L’argenteo gli restituì uno sguardo serio.
“Scherzetto”
Gli sussurrò sulle labbra, prima di baciarlo ancora.

Alla fine, avrebbe davvero festeggiato in camera.


   
 
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