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Autore: EclecticFirst    01/12/2019    0 recensioni
Una storia ambientata in un possibile futuro.
"Katsuki aprì gli occhi. Dove si trovava? Non riconosceva il soffitto dell’angusta stanza bianca, arredata in modo spartano, uno spazio asettico. Era mattina, almeno questo era in grado di dedurlo, basandosi sugli uccellini che dall’esterno cinguettavano. Sarebbe stato meglio se si fossero zittiti, poiché quei versi gli risuonavano nella testa, pesante come non gli era mai successo."
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ieri.

Deku si librò nel cielo, urlando “Detroiiiiiit SMASSSSSHHHHHHH!”
La sua tecnica aveva momentaneamente fermato i Quirkbot, ma non per molto… ed era malridotto. La trappola in cui ONE lo aveva attirato gli aveva impedito di combattere al 100% delle proprie forze dall’inizio, e solo grazie a Bakugo aveva evitato di essere catturato istantaneamente. “Kacchan… la situazione non mi piace. Dobbiamo… riorganizzarci.” Aveva il volto cupo. Katsuki l’aveva visto poche volte in quelle condizioni, ma sapeva che doveva esistere una via per sconfiggere ONE, che desiderava il potere dell’One for All per proteggere… ma non avrebbe esitato a schiacciarli per ottenerlo.
Ripresero fiato dietro ad un cumulo di macerie. “Ho un’idea” disse il possessore dell’One for All. “Ascoltami bene, Kacchan…” Si avvicinò a Bakugo, sempre di più… e in un ultimo slancio, lo baciò. Le sue labbra, sentì Katsuki, avevano il sapore di cenere, battaglia e speranza. Diverse volte aveva provato quella sensazione, ma perché quella scossa che lo attraversò dalla testa ai piedi sembrava avvertirlo che questa sarebbe stata l’ultima? Non ebbe il coraggio di distaccarsi finché non fu Izuku a farlo.
“Ma… ti pare il momento… per quale motivo-”
“Perdonami” gli fu risposto, con un sussurro. Approfittando dello stupore di Katsuki, Izuku fece appello al suo potere, e creò una corrente d’aria che lo facesse volare il più lontano possibile, al di fuori del pericolo rappresentato da One.
“DEKU, NOOOOOOO”. Provò a sfruttare il proprio Quirk per contrastare quella titanica folata di vento, ma essendo stato colto alla sprovvista, altro che “Ground Zero”, esplosione che tutto avvolge… era un fuscello di fronte ad un maestoso tornado. Non era una tecnica eseguita per ferirlo, anzi, nel suo vigore quel turbine celava la più pura volontà di proteggere… eppure, l’uomo non poté evitare di soffrire nelle viscere, conscio di cosa significasse quella decisione.
L’ultima immagine che vide fu quella del sorriso di Deku. Non poteva ascoltare nulla, ma lesse le sue labbra, aggrappandosi a quelle silenziose parole finché poteva: “Superami… solo tu puoi farlo, Kacchan”. In pochi istanti, si ritrovò in un mondo di turbini: una corrente irresistibile lo trasportò verso il mare, trascinandolo lontano dalle ultime parole del suo compagno.



Ora.


“Perché a te, ti domandi, Ground Zero? Me lo sono chiesto anche io quando, eseguendo le analisi del caso, sono giunto alla conclusione che nell’incredibile Deku, cuore pulsante dei Guardiani della Pace, restavano solo le ceneri del suo potere. Doveva averlo trasferito in qualche modo, forse come misura di sicurezza, a qualcuno che riteneva… degno.” Il fastidio nella voce di One traspariva da ogni sillaba che pronunciava, e l’ultima parola ne era pregna. “Ero così vicino ad ottenerlo… poco male, si tratta solo di fare un po’ di fatica in pi-“ ma non riuscì a terminare la frase, poiché uno dei suoi alleati meccanici fu spazzato via da un’esplosione azzurrina.
Katsuki ricordava tutto, ora. Finalmente si sentiva sveglio, il cervello e ogni muscolo del corpo sciolti da un intorpidimento che non era stato in grado di spiegarsi. La trappola di One per attirare Deku, con lui, Ground Zero, come piccolo imprevisto, aveva condotto alla battaglia del giorno precedente. Una situazione disperata aveva poi portato Izuku a donargli il One for All. Tenendosi il braccio con cui aveva spazzato via parte dell’armata di One in un colpo solo, potenziandolo con la cristallizzazione della forza, Katsuki guardò il suo compagno, e non riuscì a trattenere le lacrime, che gli inumidirono la maschera. Non poteva fare a meno di sentirsi responsabile per ciò che era successo.
“Era l’unico modo per… non farlo vincere.” disse Izuku, e Bakugo non trovò la forza per ribattere. Continuò “Ieri ci ha colto alla sprovvista, ma stavolta… andrà diversamente, Kacchan”
“Di cosa state confabulando, relitti di un’era passata? Io ho BISOGNO di quel potere, per portare il mio Quirk ad un livello superiore” One si era già adoperato per circondarli, e con un elegante gesto della mano scatenò contro di loro l’esercito di Quirkbot, nuovamente ricomposti. Ora che aveva conferma dei suoi sospetti sul trasferimento del One for All, il Villain non poteva permettere che Bakugo gli sfuggisse: erano di meno rispetto a prima, ma ancora più aggressivi. Qualche piccolo graffio era necessario per raggiungere il suo scopo. Nell’attimo in cui le due parti si scontrarono, si scatenò un’esplosione azzurra che avviluppò il campo di battaglia.
Dopo diversi attimi di assoluto silenzio, in cui One si chiese cosa fosse successo, vide che dalle macerie emerse Bakugo, con Deku tra le braccia.
Ogni barlume di umanità aveva abbandonato, terrorizzato, il volto dell’Hero, che attinse a tutto il fiato che poteva afferrare per colpire One con un giuramento carico di vendetta: “LA PAGHERAI!”.
Una smorfia sporcò il sorriso che il Villain aveva mantenuto fino a quel momento. Intendeva ottenere il One for All per creare un mondo migliore, ma far morire Deku non rientrava tra i suoi piani.
Guardò verso l’Hero, da cui emanava un’aura ferina, pronta ad azzannarlo, e sussurrò “Questo… non era previsto”. Bakugo poggiò con delicatezza il compagno in un angolo lontano dalla battaglia, poi si rivolse al nemico “Finora mi hai guardato dall’alto in basso… ma cosa ne dici se ti strappo dal tuo bel trono, eh?” Partì subito alla carica, sfruttando i Quirkbot lanciati contro di lui come trampolini per salire sempre più in alto, fino al suo livello. “Cosa intendi fare, Ground Zero?” ribatté ONE. In risposta Bakugo si avvolse completamente in una sfera di fuoco, e successivamente si lanciò nella sua direzione. A nulla valsero strati e strati eretti a protezione, quella sorta di uccello di fuoco in cui si era tramutato l’Hero con quella tecnica suicida sbaragliò qualsiasi resistenza, e a causa del calore fu sciolta la consolle che ONE aveva al polso, con cui controllava con la massima precisione i Quirkbot. La sua postazione, da cui aveva osservato la battaglia, si sgretolò. “PHOENIX BLAST!!!”
“Complimenti, Ground Zero” un rivolo di sangue si fece strada dalla bocca di ONE, e cadde verso il suolo. “In pochi minuti hai padroneggiato il potere dell’One for All, e lo hai combinato alle tue tecniche. Davvero ammirevole. Ma non basta.”
Una corazza aveva protetto One dai danni più gravi, e aveva poi mutato forma per volere del suo padrone. Sbigottito, Katsuki si trovava con il braccio destro avviluppato da un artiglio metallico, che lentamente si serrava sempre di più, sempre di più, finché… “Ora starai buono, finalmente.”
Qualcosa si ruppe, e Bakugo si sentì come congelato. Dopo qualche istante, infine, il dolore venne a bussare alla sua porta, ma non attese una risposta, entrando con violenza. Non ascoltò l’urlo che levò al cielo, su ogni altra cosa troneggiava una voce, che risuonava nella sua testa.
“Sai, vi ammiravo. Vi ammiro ancora, dannazione. Ma i tempi sono cambiati. Noi esseri umani non siamo abbastanza forti per poter gestire le nuove crisi, i nostri poteri e legami troppo fragili per salvare qualcuno…
Quel giorno, sei anni fa, stringevo l’action figure di Deku, sognavo di diventare un esempio, un paladino… come VOI. Poi, arrivò il terremoto… la mano del più grande Hero non arrivò a salvare entrambi. Solo io fui estratto dalle macerie. Se solo avessi avuto il controllo del mio potere allora… se solo… RAAAARGH”
L’uomo doveva aver assunto qualche strana sostanza per potenziare il proprio Quirk, e iniziava a sentirne gli effetti. L’artiglio metallico abbandonò il braccio mutilato, e Katsuki si ritrovò a terra. Con la vista annebbiata, pose di fronte a sé il braccio sinistro, pronto a tutto. Una nuova ondata di metallo, resa viva, volteggiò attorno a One come uno scudo, pronta a volare contro Bakugo ad un gesto.
“E siamo arrivati qui. Il mio piano era perfetto, ma tu, cometa imprevista, ieri hai voluto rovinarlo! Avrei convinto Deku, ma no, hai preferito intervenire! Ed ora lui è morto.”
Katsuki ansimava. Non era ancora il momento.
“Non puoi farcela da solo contro di me, Ground Zero! Accettalo, e conferiscimi il potere dell’One for All! Solo così potrò portare a nuove vette il mio Quirk… e salvare davvero tutti!”
In un impeto di furia, Katsuki sentì la voce di qualcuno dentro di sé, e scatenò le Catene Oscure, una delle abilità nascoste del One for All, che Deku aveva portato alla luce svariati anni prima. Queste si diressero immediatamente verso l’avversario, immobilizzandolo in un nero abbraccio. Entrambi restarono fermi, Ground Zero senza forze, l’altro impossibilitato a sfruttare ulteriormente i propri poteri.
“Finisce così, Ground Zero? Ti facevo più sveglio…” rise amaramente One, sbeffeggiandolo.
Katsuki non rispose. Si limitò a focalizzare l’attenzione sulla sagoma che scattò lungo il campo di battaglia. Aggiunse “Ed io, con tutti i paroloni di cui ti sei riempito la bocca, ti credevo meno disattento… ONE!”


Pochi minuti prima…

“Kacchan… ho un piano”. Bakugo osservò il suo compagno nella classica posa in cui era solito rimuginare, e commentò “Spero sia meglio dell’ultimo, visto che ha portato alla perdita dei tuoi poteri” Deku fece una smorfia, e sorrise “Ahaha, in realtà… è semplicissimo, dovrai solo fare quello che ti riesce meglio… metterti in mostra. Tutto qui. Ah, e faremo finta che io sia morto. So che ce la farai. Mi fido di te, partner!”
“Dillo senza troppi giri di parole che vuoi che io sia l’esca! E va bene!” Katsuki sorrise digrignando i denti. Si trovava in una situazione di pericolo estremo, ma non era solo.
Aveva atteso il momento adatto per svariati minuti. Aveva stretto la mascella vedendo il braccio di Bakugo rompersi, ma riuscì a resistere. Senza proclamare alcuna sfarzosa tecnica, emerse da un cumulo di macerie, e facendo appello a tutta la forza rimastagli, Deku colpì con un poderoso pugno ONE.
Di fronte a lui, ad un passo dallo svenire, l’erede di All Might lo guardò con aria seria, e disse:
“E’ vero, noi Heroes tentiamo ogni giorno di salvare tutti… ma non sempre ci riusciamo. Ti prego, ONE… in te intravedo la fiamma che anima il cuore di un vero Hero. A dimostrarlo è la cura con cui hai lavorato per non coinvolgere altre persone in questa tua ossessione. Se puoi perdonarci per essere riusciti ad impedire la morte di tuo padre… unisciti a noi. Non è stato, e non sarà il One for All a rendere un Hero me, Kacchan o te… e i tuoi straordinari poteri sul metallo potrebbero essere estremamente preziosi negli scenari di crisi globale che ci troviamo ad affrontare sempre più spesso! Ti prego, poni termine a questa inutile battaglia!”
Tese una mano.
ONE, senza forze per il colpo assestato da Deku, guardò a lungo i due Heroes di fronte a sé, e quella mano che aspettava una risposta. La sua maschera bianca, spezzata, scintillava alla luce. Prima che uno tra Deku e Katsuki potesse reagire, ordinò al metallo di intrappolarlo, rendendosi inerme.
Non disse altro, se non “Accetto. Stringerò quella mano quando ne sarò degno… Deku.”


Epilogo

La notizia era rimbalzata su tutti i tg, e mentre ciondolava sul divano tenendo tra le mani il telecomando, Katsuki osservava per l’ennesima volta il filmato dell’addio di Deku al suo ruolo attivo nella comunità degli Heroes, per diventare insegnante alla U.A. . Non erano stati resi pubblici tutti i dettagli dell’accaduto, ma si era trattato di un duro colpo per i tanti fan dell’Hero; tuttavia il sorriso di Izuku, come sempre, era in grado di rincuorare gli animi di tutti. Inoltre…
“Ancora quel filmato? Sarà la centesima volta che lo guardi, Kacchan!!” Deku spuntò alle sue spalle, cogliendolo di sorpresa, al punto da far quasi ribaltare Bakugo assieme a tutti i cuscini su cui si era spaparanzato senza ritegno. “Ma come fai, non è che il tuo Quirk in realtà è sempre stato la capacità di passare inosservato e inascoltato?” arrossì prima di continuare, spostando lo sguardo di lato “E comunque… stavo quasi arrivando alla parte più interessante del filmato, quindi taci, e lasciamelo gustare ancora una volta!”
Izuku rise, e con la mano destra arruffò i capelli di Bakugo. Sapeva che non lo sopportava, ma oppose poca resistenza, anche se commentò “Ehi, attento, ora che hai quell’affare al dito, mi fai male, sai?”
Si alzò sul divano in ginocchio, rivolto verso Izuku, fissandolo. “E comunque… quale Hero pazzo decide di annunciare il fidanzamento subito dopo essersi ritirato? Ti giuro, mi farai impazzire, scemo di un Deku! E per di più, balbettando un ‘P-plus ultra’ mentre eri in ginocchio!”. Il contatto visivo si prolungò per qualche altro secondo, prima che entrambi scoppiassero in una fragorosa e genuina risata, mentre sugli anulari splendevano i simboli della loro promessa, e futura avventura.



Saluti finali – Salve! Spero che questa fanfic sia stata di vostro gradimento, grazie per averla letta! Alla prossima!
   
 
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