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Autore: Red Saintia    04/01/2020    6 recensioni
Le festività, soprattutto quelle natalizie, hanno la capacità di tirare fuori il meglio e il peggio di noi. Perché anche le cose belle ognuno di noi le vive in modo personale.
Uno spaccato di vita reale con un leggero brivido thriller, per una ricorrenza che, in qual si voglia modo, va festeggiata. E voi... di che Natale siete?
Questa storia partecipa a "Xmas Song, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di comiciare la lettura:
E' giusto che vi anticipi il fatto che i nomi dei protagonisti di questa one shot sono ispirati al fandom di Saint Seiya. Tuttavia la storia può traquillamente considerarsi una AU, perchè non ha nulla a che fare con la trama originale e il mondo dei cavalieri. Grazie per l'attenzione e buona lettura.

Pro Natale: # Prompt n. 10 "X rifiuta un bacio sotto il vischio"


 
Lo immaginavo diverso il Natale quest’anno… forse perché lo immaginavo con lui. D’altronde illudermi di avere tutto sotto controllo è sempre stata una mia sciocca convinzione. Le cose sono andate diversamente invece, e in fondo non dovrei meravigliarmi. Il mio innato ottimismo mi aveva fatto sperare che le diversità tra i nostri modi di vivere potessero essere appianate dall’amore.

Che ingenua…

Sei troppo orgoglioso per fare il primo passo, ed io troppo vincolata da questa gabbia dorata per mandare tutto al diavolo. Un laconico messaggio scritto in tutta fretta ha anticipato la tua assenza. Ho ingoiato il boccone amaro, cacciato dentro me le lacrime e dispensato sorrisi di circostanza alle persone in sala.
E’ tutto così privo di senso quanto tu non ci sei, anch’io mi sento un’anima in pena che cerca il suo raggio di luce. Ma tu sei stato irremovibile, ed hai preferito lasciarmi da sola ad affrontare ciò che non riesco a rinnegare. Sarai altrove adesso… consolato da caldi braccia che sapranno farti dimenticare la sciocca presuntuosa ragazzina che sperava di avere un posto speciale nel tuo cuore.

“Saori… dovresti rientrare, l’aria è fredda per restare in terrazza.”

Come sempre le premure del mio affascinante ospite non mi colgono di sorpresa. Mi osservava silenzioso, attento e furtivo dall’inizio di quella serata. Non si è perso neppure un mio passo e sono convinta che conosca bene anche la tempesta interiore che agita il mio animo.

“Sì… stavo per farlo Julian, volevo solo soffermarmi ad osservare le stelle ancora per un attimo. In una notte limpida come questa è un peccato non bearsi di un tale spettacolo.”
Mi lasciò parlare senza interrompermi e stette in silenzio per qualche secondo, come a voler ponderare la risposta più giusta da dare. Poi avvertii i suoi passi che mi raggiungevano, accompagnati da un fruscìo di abiti che venivano sfilati.

“Ho la presunzione di conoscerti fin troppo bene… e benché tu abbia molte virtù sicuramente fra queste mentire è quella che meno ti riesce. Stai serena non ti chiederò dettagli che non mi interessa sapere. Voglio solo che tu comprenda il futuro che ti attende, e che da persona brillante quale sei, tu sappia circondarti di persone che ti siano di sostegno e non d’intralcio.”

Dolce miele dal retrogusto velenoso versato con delicatezza e tagliente verità nelle mie orecchie. Il tutto accompagnato dal caldo tessuto della sua giacca che mi copriva le spalle. Le sue mani lungo la mia schiena completarono quel gesto galante e confidenziale che in pochi avrebbero osato permettersi.

“Come sempre le tue parole sanno cogliere nel segno. Se mai avessi avuto dei dubbi, riflettere su ciò che hai detto mi sarà d’aiuto per dissiparli definitivamente.

“Ne sono contento mia cara…” uno sguardo dolce e  languido nel quale avrei potuto perdermi. Lui riusciva così facilmente ad arrivare alla mia mente che avrebbe potuto convincermi dell’impossibile.

Eppure il mio cuore era sordo al suo tocco, ad ogni suo sguardo più intimo e desideroso. No… era una malìa che non riusciva ad irretirmi completamente. Fu per questo che abbassai gli occhi e decisi di tornare in sala. I suoi passi si mossero in sincronia con i miei, fino a quando sull’uscio che precedeva l’entrata nel salone, mi sentii afferrare per un braccio e voltandomi senza preavviso mi strinse tra le sue braccia.

“Questa è una serata speciale Saori… una notte che potrebbe regalarci un inizio solo per noi. Quindi perché non cominciare rispettando le vecchie tradizioni?” a quelle parole il suo sguardo si voltò all’insù, verso il vischio che era stato accuratamente appeso dal mio maggiordomo sotto l’uscio delle varie porte della villa.

Un bacio… un semplice bacio che implicitamente avrebbe potuto significare tutto o niente.
Julian mi guardò, incatenando le sue iridi cerulee alle mie. I suoi occhi avevano la stessa irruenza di un mare in tempesta pronto a travolgerti per portarti con sé. Mi sollevò il mento con una mano, si aspettava che io accompagnassi quel gesto con cenno d’approvazione.

Ciò che feci invece, fu afferrargli il polso e sciogliermi dal suo abbraccio. Lui parve turbato e perplesso, di sicuro contrariato e non disposto a cedere.

“Ammiro la tua risolutezza Julian, e il fatto che tu sappia così chiaramente ciò che desideri. Ma non voglio in alcun modo che un bacio, anche se dato per gioco o tradizione, possa indurti a pensare a chissà quali promesse. Dovrai faticare molto di più se vorrai arrivare al mio cuore… e non è detto che tu ci riesca.”

Gli restituii la sua giacca rientrando nell’immenso salone e lasciandolo ai suoi pensieri. Mi concessi ai numerosi ospiti che bramavano la mia presenza, fui una perfetta ed impeccabile padrona di casa.
Eppure… da lontano, in un angolo nascosto della sala, avevo come l’impressione che qualcuno mi osservasse di nascosto. Come un brivido che ti percuote ma al quale non sai dare una spiegazione.

Mi guardai intorno con occhi furtivi, ma non vidi niente e nessuno che speravo d’incontrare, solo estranei intenti a lusingarmi e lodare i propri successi.

Eppure dentro di me sapevo per certo che dietro quel bacio mancato sotto il vischio c’era l’ombra invisibile di colui che possedeva il mio cuore.
   
 
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