Il religioso silenzio che regnava nella sala aveva preso una consistenza tale che persino il più silenzioso dei respiri pareva un mattone scagliato contro una finestra. Yuki Kinoshita continuava a stringersi le mani, cercando di nascondere il tremore dettatogli da un'ansia che non riusciva proprio a domare. In quel luogo, avrebbe per sempre abbandonato la vita da ragazzo normale, iniziandone una nuova, come soldato. Nessuno lo aveva obbligato, probabilmente non avrebbe nemmeno saputo spiegare per quale motivo si era voluto arruolare: aveva solo sentito la necessità di farlo, seguendo i suoi amici di infanzia. Loro tre provenivano da un paesino rurale, molto lontano dalla chiassosa Domino City che, col tempo, aveva imparato quantomeno a sopportare. Una volta raggiunta la Kaiba Corp. erano stati divisi, i loro bagagli portati via, e poi portati in quell'enorme anfiteatro, dove, seguendo un loro ordine, erano stati sistemati in varie file, in attesa dell'arrivo del discorso del comandante. Yuki aveva sentito solo delle storie riguardanti Seto Kaiba e il suo maestoso impero. Sapeva esser stato il rivale del faraone nonchè il duellante più abile in circolazione, eppure, nemmeno lui era stato in grado di fermare da solo il risveglio del Regno delle Ombre. Si trovava in prima fila, circondato dai migliori duellanti del corso preparatorio: alla sua destra sedeva Yuma Tsukumo, uno dei più irresponsabili. Nonostante la loro differenza caratteriale, erano riusciti a socializzare, ma non abbastanza da definirsi amici, cosa che non poteva dire di Yuya Sakaki, che, in poco tempo, era riuscito a legare con Yuki a tal punto da diventare inseparabili. Per il resto, Kinoshita non aveva parlato molto con altre persone, forse per timidezza o, forse, per paura di rivelarsi inadatto a quel compito: il suo mazzo era stato costruito con delle carte che il padre aveva recuperato in uno dei viaggi fuori il loro paese, ma risultavano piuttosto vecchie e malandate, bruciate in alcuni punti. Secondo la storia del padre appartenevano ad uno dei vecchi eroi, sacrificatisi per salvare il mondo, ma Yuki non credeva ad una singola parola di quel racconto, troppo irreale per sembrare autentico. Il silenzio fu interrotto da un rumore pesante di stivali che arrivava dal fondo della sala. Tutti si voltarono, vedendo finalmente quell'uomo che era entrato nella leggenda: Seto Kaiba. Marciava con portamento fiero, seguito a ruota da suo fratellino Mokuba e da alcune guardie. Yuki rimase quasi intimorito dall'autorità che egli emanava. Salì sul palco di fronte a loro, mettendosi di fronte al microfono. Per qualche secondo parve fissare Yuki con un leggero sorriso in volto.

-Giovani duellanti.-

Iniziò a parlare con tono deciso e autoritario, colmo di autostima.

-Se siete qui oggi significa che siete emersi fra il mare di mediocrità che albeggia ai giorni nostri. Voi rappresentate il punto più alto che un duellante possa mai raggiungere. Siete il mio esercito!-

Molti si misero ad applaudire.

-Però, non dovete credere che basti questo per rendervi eroi. Nessuno di voi è un eroe e non lo sarà fino a quando non avrà dimostrato di tenere alla causa fino alla morte. Molti di voi non avranno neanche il tempo per salutare i propri genitori. Non è uno scherzo, non è un torneo fra amici, da ogni vostra mossa dipende la vostra stessa vita.-

Kaiba prese una pausa.

-Siate onesti con voi stessi e chiedetevi se siete in grado di sopportare una simile pressione. Chiunque senta di non esserne capace è pregato di uscire dalla stanza, nessuno vi obbliga a morire solo per non perdere la faccia. Non sprecate il mio tempo e andatevene se non vi ritenete all'altezza.-

Un pesante mormorio iniziò a diffondersi per la sala. Molte sedie si mossero e altrettante persone uscirono dalla stanza, alcune persino in lacrime. Quando il via vai finì, nella sala erano rimaste poche persone, un quarto di quelle che si erano presentate. Yuki era rimasto saldo alla sua sedia, temeva la morte, ma qualcosa in lui gli ordinava di restare e proseguire per quella strada.

-Direi che la prova di sbarramento è stata un successo. Per chi se lo stesse chiedendo, molti si candidano unicamente per apparire superiori ai propri concittadini. Non è la prima volta che vedo una mole di codardi scappare in questo mondo. Il solo fatto di essere rimasti qui vi rende onore.-

Seto fece un cenno a Mokuba che gli portò una scatola. 

-Dentro questo pacco troverete quello che da oggi sarà il vostro più fedele compagno, l'arma con cui affronterete la gloria o la vostra rovina. Il nuovo Duel Disk da me personalmente realizzato. Verrete chiamati in ordine, salite sul palco e prendete il vostro.-

Tutti i presenti vennero chiamati uno ad uno, tutto nel più ligio dei silenzi. Quel che era successo prima aveva lasciato molti dei presenti in confusione. Yuki si guardò attorno, notando che i suoi amici erano rimasti seduti ai propri posti. Sospiro sollevato, facendo cadere una ciocca dei suoi capelli marroni sopra il suo viso.

-Yuki Kinoshita.-

Udendo il suo nome balzò in piedi e raggiunse velocemente il palco. Seto osservava ogni suo singolo movimento con interesse. Fu lui a consegnargli lo scatolone.

-Dentro troverai il Duel Disk e la tua divisa, ricordati di indossarla.- Concluse Kaiba con un leggero sorriso.

Quando tutti ebbero ricevuto la dotazione, Seto tornò al microfono, per dire le ultime parole.

-La cerimonia di benvenuto finisce qui. I miei collaboratori vi condurranno nei vari dormitori e presto verrete informati su ogni dettaglio della vostra vita qui. Tra un mese ci sarà un torneo in cui mi dovrete dimostrare le vostre abilità. Non deludetemi.-

La cerimonia si concluse con un ultimo e debole applauso.