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Autore: Nami    03/09/2003    11 recensioni
Innanzitutto premetto una cosa. Reinserisco questa fic a richiesta di Asuka ma se devo essere sincera stavo già pensando di riscriverla… probabilmente molti di voi l'avranno già letta e credo che se vi è piaciuta sarete contenti di vedere il seguito. Per chi invece non l'avesse mai letta perché nuovo di questo sito, noterete sicuramente lo stesso personaggio che ho inserito nella fic "Al cuor non si comanda" che però ho deciso di togliere… lo so.. forse vi sembrerò una sciocca ma il fatto è che non ho mai avuto le idee ben chiare realizzando la fic in questione.., cmq era proprio a questa storia che mi riferivo quando vi parlavo del mio personaggio. Come vi ho già detto, l'ho creato io e ci sono molto affezionata, è più forte di me…quindi non me la sento proprio di non metterlo in alcune mie fic… beh…siate clementi dunque e… buona lettura. Nami ^__^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era mattina, l'alba. Il sole fece capolino dal mare occidentale e lentamente saliva in cielo svegliando il mondo, gli uccellini cominciarono a canticchiare allegramente e una nave pirata, sulla quale vi erano cinque incredibili ragazzi, navigava senza sosta. Sul ponte un ragazzo si allenava con dei pesi di ferro, le sue tre spade erano appoggiate alla parete dietro di lui e sotto il sole da poco innalzato il suo petto muscoloso risaltava ancora di più. Un altro ragazzo uscì da una porticina di legno, accese una delle sue solite sigarette e si recò in cambusa dove si tolse delicatamente giacca e cravatta, si sbottonò leggermente la camicia azzurra a righe nere e si mise ai fornelli per preparare una colazione coi fiocchi. Una bella navigatrice si alzò dal letto, sbadigliò e si vestì, si pettinò con cura i suoi capelli rossi e uscì dalla cabina. Scese in cambusa dove il cuoco stava cucinando e quest'ultimo vedendola entrare cominciò ad agitarsi e a farle la corte come di suo solito, adulandola e riempiendola di attenzioni. Ma ancora due persone mancavano all'appello. Erano i due più giovani della ciurma; il capitano dalle straordinarie capacità fisiche dovute dal frutto del diavolo e un simpatico bugiardo che si divertiva sempre a raccontare storie fantastiche e incredibili ma la cosa per il quale lui era portato era scappare davanti ai guai e comportarsi sempre come un fifone. I due diciassettenni dormivano ancora in maniera scomposta russando come non mai. Poi la voce del cuoco dai capelli d'oro risuonò giungendo alla loro stanza e a quelle parole i due si svegliarono di colpo. SANJI: E' pronta la colazione ragazzi! Tutti in cucina! Il capitano balzò in piedi spalancando le palpebre. RUFY: Evviva, si mangiaa! Il compagno invece, si sollevò dal materasso con gli occhi pesanti e ancora mezzo addormentato cercò di alzarsi. Ogni mattina scoppiava una gara tra loro due per vedere chi riusciva ad arrivare prima in cucina e ad aggiudicarsi la colazione dell'altro. USOP: Eh no! Stavolta arrivo prima io! Così non potrai rubare le pietanze dal mio piatto come fai sempre! L'amico gli lanciò un'occhiata di sfida. RUFY: Non ci sperare! I due si infilarono rapidamente le scarpe e corsero a più non posso verso la cambusa. Rufy, il capitano gommoso che aveva la facoltà di allungare braccia e gambe, si aggrappò al muro più avanti e si lanciò entrando in cucina come una fionda lasciando il povero nasone di parecchi passi indietro. Senza contare che egli non si era ancora svegliato del tutto. USOP: Uffa però! Così non vale! Troppo comodo! Il ragazzo entrò in cambusa molto arrabbiato e quando si sedette notò che nel suo piatto la metà del cibo era sparita. USOP: Rufyy! Questa storia deve finire, chiaro? Il capitano, con la bocca piena ghignò divertito. RUFY: Si, si! Certo… USOP: Io sto parlando seriamente! Il nasone era a dir poco furibondo. Mostrò i canini e quasi a fur di urlare come un ossesso, sputò nel piatto di Nami, la navigatrice, suscitando disgusto nella ragazza che gli diede un pugno in testa mettendolo KO SANJI: Mi dispiace ma sei troppo lento! Rise il biondino che con un gesto tolse la sigaretta di bocca. Lo spadaccino che si stava allenando fino a un attimo prima si rimise la maglietta bianca, il fushaca verde e mise le sue tre preziosissime spade alla cintola, poi entrò in cambusa. NAMI: Possibile che tu debba essere sempre l'ultimo? Si lamentò la navigatrice. SANJI: Che si arrangi, la prossima volta non gli faccio trovare la colazione! Tra Sanji e lo spadaccino le cose non andavano a gonfie vele. Ogni giorno e ogni attimo scoppiavano a litigare dandosi addosso e insultandosi. Questo anche perché Zoro, il combattente, riteneva Nami una ragazza vanitosa, viziata e odiosa e Sanji, essendo innamorato di lei (o quasi…diciamo che era un autentico donnaiolo e si innamorava a prima vista di ogni bella ragazza), si arrabbiava in maniera grossolana dando così inizio "alle danze". ZORO: Quante storie! Vedete di non esagerare! In fondo non posso non allenarmi tutte le mattine! Devo mantenere in forma sia il corpo che la mente! Esclamò lo spadaccino con far scocciato. SANJI: Si, per dormire meglio! Ghignò il cuoco. ZORO: Cosa vuoi insinuare? Il ragazzo cominciò ad irritarsi e fissò Sanji con sguardo fulminante. SANJI: Solo che non sai fare altro che scaldare il ponte col tuo fondoschiena! A quell'affermazione lo spadaccino si sentì ribollire il sangue. ZORO: Come ti permetti! Prova a ripeterlo se hai il coraggio! Tu pensi di essere migliore di me? Perdi sempre tempo dietro alle donne e vieni a criticarmi? Il biondino si sentì offeso e provocato. SANJI: Questo non è vero! Innanzitutto non perdo tempo e poi mi occupo anche dei pasti e della cucina per voi sfaticati! Beh… naturalmente Nami cara, tu non sei inclusa in questo gruppo di stupidi! Usop il bugiardo, si appoggiò con il gomito sul tavolo e mise la mano sul viso. Poi una gocciolina gli comparve sul capo. USOP: Tsè! Figuriamoci! Nami è una santa! La rossa, si spostò una ciocca di capelli dal viso vanitosamente e assunse un'aria fiera. NAMI: Noi donne abbiamo la precedenza! Il cuoco le afferrò una mano. SANJI: Giusto cara! ZORO: Che strega! Sei avida,spietata e manipolatrice! La navigatrice si alzò di scatto e mostrò il pugno al ragazzo. NAMI: Chiudi il becco Zoro! ZORO: Tsè! Lo spadaccino girò lo sguardo dall'altra parte più arrabbiato che mai. RUFY: Mmmmh! Buonissimo! Sanji, ne voglio ancora! Esclamò un capitano vispo con la bocca rigonfia di cibo che ancora un po' straripava. USOP: Ma se ti sei mangiato anche la mia porzione! Esclamò un Usop senza parole. SANJI: Mi dispiace ma non ce n'è più! Sei sempre il solito ingordo! RUFY: Ma ho ancora fame! Sbuffò il pirata di gomma. NAMI: A proposito ragazzi! Mi sono dimenticata di dirvi che ci stiamo avvicinando a un'isola! Tutti gli sguardi dei presenti si posarono su Nami interessati. NAMI: Dobbiamo fare rifornimento Sanji? Il cuoco si girò verso il frigorifero semiaperto e tante goccioline di sudore scesero sul suo viso vedendolo quasi vuoto. SANJI: In effetti si! Dal momento che Rufy mangia per quattro la dispensa è quasi vuota ormai! Rufy si alzò in piedi e salì sulla panca alzando le braccia e dimenandosi. RUFY: E poi io voglio esplorare! Ho voglia di avventuraa! USOP: Si ma vedi di non cacciarti nei guai come al solito! Lo afferrò per la maglietta e lo tirò giù bruscamente, tanto era di gomma…. ZORO: Buona idea! Anch'io sono in vena di fare acquisti! Sanji posò la sigaretta nel posacenere, dopodichè mostrò il pollice ai compagni. SANJI: Allora è deciso! Alla prossima isola si scende! Così i cinque giovani si prepararono ad approdare sull'isola a poca distanza da loro e certo nessuno poteva immaginare cosa essa avesse in servo… qualcosa che per una certa persona (non svelo chi è!) sarebbe diventato molto prezioso! Purtroppo però come sempre, anche i guai sarebbero presto sgusciati da laggiù….. USOP: Terra in vistaaaaaaa! Urlò il nasone che si trovava sull'albero maestro col binocolo in mano. NAMI: Bene! Prepariamoci a scendere! Si alzò la rossa dai gradini di legno. RUFY: Non vedo l'ora, evviva!! Il capitano, che si trovava sulla polena, la sua postazione preferita, spalancò la bocca dalla gioia. ZORO: Stai calmo! La loro nave, che portava il nome di Going Merry, toccò terra e Zoro buttò l'ancora in mare. In seguito i cinque ragazzi scesero e si divisero per fare compere. Nami si mise alla ricerca di qualche botique(ho scritto giusto?) da svaligiare, Usop di un negozio che vendesse cianfrusaglie di ogni tipo che a lui piacevano tanto, Zoro tentò di avvistare qualche negozio d'armi. Per dirla tutta non sapeva il vero motivo, in fondo era molto orgoglioso delle sue tre lame… ma un'occhiata poteva sempre darla. Sanji e Rufy invece si dedicarono a qualcosa di diverso. Il cuoco abbordò una ragazza dopo l'altra; alcune trovandolo carino o meglio ancora affascinante ed estremamene gentile, decisero di passaggiare con lui, altre invece gli diedero un sonoro ceffone. Il capitano entrò in una locanda dove si abbuffò tanto per cambiare. Poco dopo, circa verso l'ora di pranzo, tutti i componenti della strampalata ciurma si dovevano ritrovare alla nave ma Zoro non si fece vedere. Infatti lo spadaccino si perse nella città in quanto non aveva il minimo senso dell'oriantamento e finì con l'arrivare in un posto bellissimo piuttosto nascosto dalla vista della gente. C'erano moltissimi alberi che quasi si intrecciavano tra loro e delle splendide cascate emanavano un fresco tepore. ZORO: Però, niente male! Se Nami venisse qui, conoscendola impazzirebbe! Quello fu lo sfondo di un bellissimo incontro. Lo spadaccino, avendo perso la cognizione del tempo, pensò che era passato parecchio da quando lui e i suoi amici si erano separati e fece per tornare indiero.. o almeno per tentare di farlo. Ma all'improvviso un rumore alle sue spalle attirò la sua attezione. CRICK! ZORO: Mh? CRICK! CRICK! ZORO: C'è qualcuno? CRIK! CROCK! ZORO: Mh! Il ragazzo estrasse una delle sue spade e si incamminò verso il punto rumoroso. Per farlo saltò da una roccia all'altra situate nel lago. Le cascate emanavano talmente tanto vapore sbattendo conto le rocce che non si vedeva quasi niente mano a mano che ci si entrava. Zoro riuscì ad avvistare solo una sagoma dietro al vapore ma non riusciva bene a capire cosa fosse. Poi avvicinatosi di più realizzò che si trattava di una persona e si mise in posizione pronto ad attaccare un eventuale criminale. Con un balzo e preso dalla voglia di avventura saltò sulla roccia di fronte a lui che si trovava però dietro la cascata e in quel modo pensò che sarebbe riuscito ad identificare la persona misteriosa. Ma nell'istante in cui mise i piedi a terra e si preparò a colpire, alzando lo sguardo vide ciò che mai aveva visto in vita sua. Una ragazza di spalle si alzò in piedi su un'altra roccia e accortasi di Zoro si voltò verso di lui. In quel momento lo spadaccino fu colto da una strana sensazione. La ragazza che gli stava di fronte era bellissima. Portava una gonna fuxia ricamata e una maglietta-top dello stesso colore, un paio di stivaletti neri col tacco e aveva gli occhi scuri e i capelli castani mossi ke ondeggiavano al venticello leggero che attraversava la zona acquatica. La giovane aveva all'incirca 18 anni, cioè un anno in meno di Zoro e quest'ultimo riassunse la sua posizione eretta, rimise la spada alla cintola e si fermò incantato a guardare colei che possedeva una bellezza unica. Zoro non aveva mai visto una ragazza così affascinante. Aveva un viso dolce e lo sguardo tenero. I due si guardarono per un po' finchè Zoro non entrò in acqua con i piedi e le si avvicinò (la stessa scena di Pochahontas). La ragazza però, intimorita fece un passo indietro e poi balzò giù dalla roccia scappando via. ZORO: No, aspetta! Non voglio farti del male! Cercò di inseguirla ma la perse completamente di vista. A quel punto decise di tornare alla nave. NAMI: Ah, eccoti finalmente! Si può sapere cosa ti è successo? Escalmò la rossa incrociando le braccia al petto. SANJI: Scommetto che ti sei perso! Zoro non rispose. Se ne stava lì, a guardare fisso per terra tenendo una mano tra i capelli. SANJI: Beh? Non ti arrabbi? Oh? Pronto? C'è qualcuno? Sto parlando con te! Il cuoco sembrò piuttosto infastidito da quel comportamento. ZORO: Mh? Che hai detto? Rispose il ragazzo. SANJI: Ma che diavolo ti prende? ZORO: Niente, non vi preoccupate! Ma nessuno sembrò credere a quelle parole. In effetti era proprio così, non era successo niente. Zoro aveva solo visto una ragazza che lasciò un segno profondo dentro di lui e tutto questo dopo averla solo guardata negli occhi, senza neanche aver spiccicato una parola con lei. I due erano rimasti in silenzio a guardarsi, poi, per chissà quale motivo, la ragazza balzò giù dalle rocce e scomparve nel nulla. NAMI: Ma……. USOP: Hai l'aria di uno che ha visto un fantasma! A quel punto Zoro sollevò lo sguardo che fino a quel momento era concentrato sul terreno. ZORO: Un fantasma? No, direi proprio di no! Rufy gli si avvicinò con un enorme punto interrogativo sulla testa. RUFY: Però hai visto qualcosa! Di che si tratta? ZORO: Sono solo stato in un posto dietro alla città! Era molto rilassante! Rispose prontamente lui per mascherare qualunque indizio. RUFY: Ah… Tutti scrutavano lo spadaccino con aria perplessa. Cosa diavolo gli era successo per traumatizzarlo così?
  
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