#Prompt2: Bacio sulla fronte - Tenerezza
Non ha mai ricevuto tenerezze, nemmeno da bambina.
Da piccola, sua madre e suo padre le erano stati portati via. Dalla povertà o dalla fame non saprebbe dirlo, non ricorda. E quando era stata trovata, l’avevano portata in quel posto orribile. Ancora ne ricorda il nome e il brivido lungo la schiena parte ancora prima che possa imporsi di sopprimerlo: “Le gioie di Afrodite”.
Ma quale gioia poteva esserci in un bordello? Quale gioia in quelle stanze dove il piacere -unilaterale- era figlio della violenza e della perversione? Non c’era un minimo di amore, in quelle mura e quando sarebbe stata grande, sarebbe toccato a lei.
Ma a quell’uomo di aspettare non andava. E quando, dopo aver picchiato la donna che aveva cercato di difenderla perché troppo, troppo giovane per una cosa così orribile, aveva allungato una mano verso di lei, il cosmo, il suo cosmo, l’aveva salvata.
Ma come può, una bambina, credere in una tenerezza di cui non ha mai conosciuto l’esistenza? E come può, una donna, non diventare gelida quando ciò che si sente dire, di fronte al suo viso scoperto, che è bella?
Perché quella bellezza per lei è rovina. Perché al bordello dicevano che era bella. Perché quel porco l’aveva voluta perché era bella. Perché non si diceva altro, di lei, se non che fosse bella. O ancora, tagliente…e sadica, quando la vedono mettere le mani addosso al nemico.
Per questo, quando Manigoldo si avvicina, lei sul momento ha paura. Poi prova rabbia, perché osa desiderarla e perché lei non deve avere più paura, da quando indossa la sua armatura.
Per questo, quando Manigoldo le prende la testa tra le mani, prova sorpresa. Perché non c’è niente di carnale in una presa del genere…è qualcosa di stranamente protettivo. Qualcosa che sembra sussurrare “non aver paura…”
Per questo, quando Manigoldo posa le sue labbra sulla sua fronte puntellata da lentiggini, sente il cuore perdere un battito.
È davvero così, che funziona?
Sì, è così che funziona…ed è bellissimo. È dolcissimo, in maniera così…così subdola. Una sensazione che le entra sotto la pelle e, dall’interno, demolisce il suo muro di edera velenosa.
Si sente sospirare, per quel bacio.
Ed è un sospiro di sollievo…di chi respira dopo una lunga apnea.
370 parole
Note dell'autrice
Ciao gente :3 eccomi di nuovo. In questa flash ho dato qualche notizia sulla mia OC, sulla sua infanzia e su quella che può essere la sua psiche, dietro la sua facciata di piccola serpe :D ho deciso che scoprirò sempre di più dettagli di lei a mano a mano che procedono le drabble! Quindi spero che vi piaccia e che il prompt sia azzeccato, non mi sono mai cimentata in una cosa del genere! A presto e grazie a chi legge :3
UlvinneNon ha mai ricevuto tenerezze, nemmeno da bambina.
Da piccola, sua madre e suo padre le erano stati portati via. Dalla povertà o dalla fame non saprebbe dirlo, non ricorda. E quando era stata trovata, l’avevano portata in quel posto orribile. Ancora ne ricorda il nome e il brivido lungo la schiena parte ancora prima che possa imporsi di sopprimerlo: “Le gioie di Afrodite”.
Ma quale gioia poteva esserci in un bordello? Quale gioia in quelle stanze dove il piacere -unilaterale- era figlio della violenza e della perversione? Non c’era un minimo di amore, in quelle mura e quando sarebbe stata grande, sarebbe toccato a lei.
Ma a quell’uomo di aspettare non andava. E quando, dopo aver picchiato la donna che aveva cercato di difenderla perché troppo, troppo giovane per una cosa così orribile, aveva allungato una mano verso di lei, il cosmo, il suo cosmo, l’aveva salvata.
Ma come può, una bambina, credere in una tenerezza di cui non ha mai conosciuto l’esistenza? E come può, una donna, non diventare gelida quando ciò che si sente dire, di fronte al suo viso scoperto, che è bella?
Perché quella bellezza per lei è rovina. Perché al bordello dicevano che era bella. Perché quel porco l’aveva voluta perché era bella. Perché non si diceva altro, di lei, se non che fosse bella. O ancora, tagliente…e sadica, quando la vedono mettere le mani addosso al nemico.
Per questo, quando Manigoldo si avvicina, lei sul momento ha paura. Poi prova rabbia, perché osa desiderarla e perché lei non deve avere più paura, da quando indossa la sua armatura.
Per questo, quando Manigoldo le prende la testa tra le mani, prova sorpresa. Perché non c’è niente di carnale in una presa del genere…è qualcosa di stranamente protettivo. Qualcosa che sembra sussurrare “non aver paura…”
Per questo, quando Manigoldo posa le sue labbra sulla sua fronte puntellata da lentiggini, sente il cuore perdere un battito.
È davvero così, che funziona?
Sì, è così che funziona…ed è bellissimo. È dolcissimo, in maniera così…così subdola. Una sensazione che le entra sotto la pelle e, dall’interno, demolisce il suo muro di edera velenosa.
Si sente sospirare, per quel bacio.
Ed è un sospiro di sollievo…di chi respira dopo una lunga apnea.
370 parole
Note dell'autrice
Ciao gente :3 eccomi di nuovo. In questa flash ho dato qualche notizia sulla mia OC, sulla sua infanzia e su quella che può essere la sua psiche, dietro la sua facciata di piccola serpe :D ho deciso che scoprirò sempre di più dettagli di lei a mano a mano che procedono le drabble! Quindi spero che vi piaccia e che il prompt sia azzeccato, non mi sono mai cimentata in una cosa del genere! A presto e grazie a chi legge :3