CAPITOLO I
It
will be just a party…
Scusate ma sono
stata in montagna in un paese minuscolo senza
un computer, prometto che cercherò di aggiornare il prima
possibile ^^
Niente da fare,
la musica non smette, canzoni sconosciute
continuano a frullarmi nella testa. All’ospedale –
sì, perché sono pure andata
in ospedale – mi hanno fanno una TAC ma hanno detto che non
ho nulla. Da un
lato questo mi conforta dall’altro continuo a non capire da
dove arrivi questa
musica. La sento a intermittenza e solo in luoghi pubblici e pieni di
gente.
Mah…
*DLIN DLON*
Chissà
chi sarà adesso-
Chi è?
- Ciao Iris!
Sono Marghe!
Marghe, ovvero
Margherita, è la mia migliore amica. Ci siamo
conosciute quando da piccola sono andata i vacanza in Italia con i miei
nonni.
- Marghe entra!
– le dico aprendo la porta.
- Ascolta, mi
è venuta un’idea: che ne dici di uscire
stasera? Tom, il migliore amico di Brady –il ragazzo di
marghe- da una festa in
un locale molto carino in centro. Vieni anche tu?
-Dato che me lo
chiedi con quegli occhioni dolci: d’accordo,
vengo. – Non riesco proprio a dirle di no quando mi guarda
così.
- Ok, allora ti
passo a prendere alle 8. Mi raccomando, molto
carina stasera, magari incontri qualcuno alla festa.
E facendomi un
occhiolino se ne va. Dato che sono le 5 del pomeriggio
vado a fare un paio di commissioni e poi mi preparo. Vestitino nero
senza
spalline, magari stanotte riesco a “divertirmi” un
po’, visto che quello stronzo
di Gabriel sono quasi tre settimane che non si fa sentire. Non dovrei
pensare a
lui, a parte che mi rovino il fegato, non riesco a stare concentrata
sul
trucco, semplicemente un po’ di eye-liner che circondi gli
occhi, mascara e
rossetto, e sui capelli, ma tanto è inutile, non
riuscirò mai a farli stare
come voglio io, quindi tanto vale lasciarli sciolti che cadano
dolcemente sulla
schiena.
*DLIN DLON*
Eccola, puntuale
come sempre.
- Ciao Marghe
– riesco a dirle una volta arrivata alla porta,
se lei è sempre puntuale io non lo sono quasi mai, infatti
non è molto semplice
andare ad aprire la porta infilandosi delle scarpe con un vertiginoso
tacco 12.
Si era detto che volevo divertirmi no?
- Mio dio, Iris!
Ma che diavolo hai fatto? Guarda che se
Brady ti mette gli occhi addosso ti riduco in polpette!
Con Marghe
è impossibile restare seria, è sempre
così allegra
=)
Dopo una
mezzoretta di viaggio – e ci è anche andata bene,
visto il traffico che c’è alle 8 di sera a Los
Angeles – arriviamo davanti al
locale e : sorpresa! Era il locale dove avevo visto Gabriel
l’ultima volta.
YOUR PROMISES,
THEY
LOOK LIKES
YOUR HONESTY,
LIKE A
BACK THAT HIDES A KNIFE
I PROMISE YOU
I PROMISE YOU
AND I AM FINALLY
FREE
Poi tutto buoi,
da quello che mi ha
detto Marghe quando mi sono ripresa ad un certo punto mi sono messa a
cantare a
squarciagola Attack dei 30 seconds to Mars… Chi? I 30
seconds to Mars? Non ho
idea di chi siano…
- Jared, vai a
prendere un
asciugamano bagnato, ha la fronte che scotta.
È
stata la prima cosa che ho sentito
appena ho ripreso i sensi, Marghe mi teneva quasi in braccio
perché ero a terra
. La mia amica mi guardava come se fossi un’aliena e come al
solito ero
circondata da una marea di pers… un momento!!! Jared?!? Lo
stesso Jared della
prima volta che avevo sentito la musica? Alzo la testa, anche se mi
provoca una
fitta allucinante, devo aver sbattuto la testa cadendo. Sì,
è proprio lo stesso
Jared, non mi posso sbagliare, un paio di occhi così non si
dimentica facilmente!
Dato che mi guardano tutti è meglio se mi alzo e calmo
Marghe che è viola dalla
preoccupazione, io invece ormai ci stavo facendo l’abitudine.
Finalmente riusciamo
ad entrare nel locale, inutile dire che era pieno di gente che ballava
e
beveva, d’altronde cos’altro mi sarei potuta
aspettare? Los Angeles+festa+locale
in centro = alcool a volontà. In fondo al locale, di fronte
all’entrata c’è un
palchetto, su cui però non ci si sta esibendo nessuno.
Saluto Tom – ragazzo mai
visto – e Brady e comincio il mio
“giretto”. Conosco diversi ragazzi, ma
nessuno che mi interessi particolarmente. Certo che però
quel Jared non è
niente male! Peccato che non lo riesca a trovare da nessuna parte tra
tutta
questa gente.
Poi
all’improvviso altra musica…
WHAT IF I WANTED
TO
BREAK
LAUGHT IT ALL
OFF IN
YOUR FACE
WHAT WOULD YOU
DO?
WHAT IF I FELL
TO THE
FLOOR
COULDN’T
TAKE ALL THIS
TO ANYMORE
WHAT WOULD YOU
DO, DO,
DO?
Cerco
disperatamente Marghe, perché non
c’è ma quando serve? La voce è la
stessa della musica nella mia testa, allora perché
mi aspetto che mi giri la testa, le gambe molli e il buio e invece non
succede
nulla??? Questa volta resto cosciente?
- Che
c’è dolcezza? Hai visto un
fantasma? – era uno sconosciuto, avrà avuto
più o meno 17 anni e mi parlava
così? Ma come si permetteva? Comunque decido di fare buon
viso a cattivo gioco.
- Ma tu la senti
questa musica? – gli
chiedo, non sapendo che risposta attendermi.
- Certo, la
sentono tutti la musica,
non noti la band sul palco? Le luci che strabuzzano? La gente che
balla? Ma su
che pianeta vivi? Marte?
Dopodiché
il ragazzino di prima se ne
va a probabilmente a causa dei suoi dubbi sulla mia salute mentale.
Effettivamente
sul palco c’erano tre ragazzi che ci davano dentro con la
loro musica, ed erano
anche piuttosto bravi, peccato essere così
lontana… uno spintone dopo l’altro
riesco ad arrivare sotto al palchetto. Wow…
cioè… no… ma… non
è possibile…
quegli occhi… io li conosco… Jared! Si, doveva
essere lui. Certo che però non
era mica facile capire se fosse veramente lui, indossava una strana
maschera,
simile a quella di pierrot…
- sono proprio
bravi eh? – era Marghe
dietro di me, col volume così alto non poteva che non urlare
e sfaciarmi
definitivamente le orecchie.
- Sì,
non sono male in fondo. – Non
me la sentivo di dirle che la voce nella mia testa, quella che mi
parlava di
marte, dell’universo, di Buddha e di dio, era la stessa di
quel ragazzo dagli
occhi del colore del cielo.
- Sono i 30
seconds to mars, Shannon,
il batterista, è amico di Tom e quindi come regalo gli
offrono un concertino
gratis, così gli animano pure la festa ;)
-
Capito…
- Ci vediamo
dopo, devo andare a
salutare delle persone.
Così dicendo vengo mollata dalla mia migliore amica in mezzo a una massa di bolgia, posto che non è decisamente per me, allora mi vado a sedere su un divanetto rosso, mezzo nascosto in fondo al locale, avevo bisogno di pensare da sola, anche se il vestitino era un po’ troppo corto per poter restare da sola. In quel momento mi davano parecchio fastidio i tentativi di abbordaggio, più o meno rozzi, dovevo pensare, ragionare, e di certo essere disturbata in continuazione non mi aiutava. Meno male che al bar c’era una ragazza piuttosto gentile che dopo averle sinteticamente esposto il mio bisogno di solitudine mi ha accompagnata nel locale riservato ai VIP che quella sera sarebbe rimasto off-limits per quasi tutti. Senza riflettere su quel quasi mi immergo nei pensieri e non ne esco finchè mi accorgo troppo tardi di quei due pezzi di cielo che mi fissavano.
<--immaginate Jay che vi fissa così XQ___