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Autore: Carotina91    07/08/2009    2 recensioni
La protagonista è Nana una ragazza che vive con la madre in un paesino nei pressi Roma. Un giorno in un bar incontra una ragazza Sara, lei è fan dei Tokio Hotel, un gruppo tedesco molto famoso nel loro paese come in Italia. Sara ha un ragazzo, di nome Brad. Sara però, è innamorata di Bill kaulitz, noto vocalist della band tedesca e fa di tutto pur di incontrarlo. Nana che vuole vederla felice decide di aiutarla a far si che lei possa incontrare Bill. Tom kaulitz bastardo per eccellenza, non è il tipo da innamorarsi, mai. Quando incontra Nana, cerca di portarsela a letto, ma i suoi piani falliscono, e cerca un modo per strarle accanto. Una sera scopre che prova molto di più di una semplice attrazzione fisica per lei. Come reagirà Nana? E Bill e Sara riusciranno ad incontrarsi? E Brad? Leggete e saprete!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caiu, rieccomi con una nuova ficcy, in un certo senso diversa dalle altre. All'inizio parlerà solo di queste due ragazze, i Th compariranno dal 4 capitolo in poi, e beh che dire, a me piace molto mi è venuta in mente alscoltando una loro canzone. Spero che la recensiate e leggerete, ora vado. Un bacio!

Nota dell' autore: Purtroppo i Tokio Hotel non mi appartengono. (Ci sto litigando con David) Tutto quello che scrivo su di loro, è frutto della mia mmaginzione, niente è reale!

Mi chiamo Nana Hoffman, sono in viaggio con la mia migliore amica Sara Collins, e il suo ragazzo Brad. Stiamo andando a Monaco per assistere a un concerto di una band tedesca, della quale Sara ne è fan da quattro anni. Lei è una ragazza molto simpatica e estroversa, è sul genere emo, ha i capelli scuri lunghi fino alle spalle, con delle ciocche bionde, porta una frangia sull’occhio destro. È magra, alta 1 metro e 63, ha gli occhi nocciola e non si stacca mai dalla sua fedele matita nera. È segretamente innamorata di Bill Kaulitz, ma nonostante ciò si è fidanzata con Brad, ragazzo emo che detesta i Tokio Hotel, e Bill che occupa parte del cuore di Sara. Che dire di Brad, uhm….che è uno stronzo cronico?! Penso possa andare, a me non piace, Sara lo sa ma dice che col tempo imparerò a farmelo piacere. Certo, quel giorno in cui Brad mi piacerà, io sarò drogata e chiusa in un manicomio a progettare la sua morte. Ma per il momento dovrò subirmi la sua presenza, finché Sara non deciderà di aprire gli occhi. Io invece, sono una ragazza solare, che si amo tutto ciò che è bello, ma sto anche attenta a non farmelo portar via. Ma questo lo racconterò poi. Per i miei diciotto anni papà mi ha regalato una macchina, è con questa che io e Sara stiamo andando a Monaco. Sinceramente i Tokio Hotel non mi piacciono, non sono il mio genere, io vado più per l’hip- hop, il punk e via dicendo. Vivo a Roma con delle amiche, ma ho intenzione di trasferirmi la prossima primavera. Andrò a trovare una vecchia zia parente di mia madre. Sara l’ho conosciuta in un club una sera, io ero con le mie amiche e lei con il suo ragazzo, sentì una mia amica parlare dei Tokio Hotel e si unì a noi. Stiamo quasi per arrivare a destinazione, ho prenotato due camere per una settimana. Ho pensato che dato che il concerto sarebbe stato tra due giorni, i restanti giorni sarebbero stati una specie di mini vacanza dedicata allo shopping, e al relax.

Sara: Nana è quello l’hotel??? (Indica un grande palazzo nel centro di Monaco).

Nana: Si, non vedo l’ora di buttarmi su un comodo letto.

Sara: Anche io, sono stanca.

Nana: Non dirlo a me, ho guidato tanto che le mani sono un tutt’uno col volante.

Brad: Potevi far guidare me no?

Nana: Non lascio il mio ragazzo nelle tue mani, Brad.

Brad: Ma che ragazzo? È solo una macchina! (Disse sprofondando nel sedile di dietro).

Sara: Cicci, lo sai che la Nana ci tiene tanto.

Nana: Già “cicci” vedi di fare il bravo. (Dico con tono scherzoso, o forse troppo).

Brad: Sara ti ho detto mille volte di non chiamarmi così. (Disse irritato).

Nana: Poveretto, eppure ti si addice. (Non lo sopporto, si vede?).

Brad: Guarda chi ha parlato!

Nana: Che vorresti dire?

Brad: Nana che sarebbe?! Sembra il nome di un gatto, e poi guardati come vai conciata, e quei capelli, poi?!

Sara: Braddino basta.

Nana: No dai lascialo parlare, ognuno è libero di dire ciò che vuole.

Brad: Sono semplicemente orribili!

Nana: Non mi abbasso a rispondere a un tipo così…sciatto?

Sara: Dai ragazzi siamo a Monaco finalmente, divertiamoci.

Si, Sara ha ragione siamo a Monaco, e divertiamoci, poi con le camere separate avrò l’occasione di stare lontana da quello lì. Infatti, dopo la piccola lite tra me e il topo, fermo la macchina sotto l’hotel, e entriamo nella hall. Il receptionist ci da subito le chiavi, e facendomi aiutare da un inserviente, saliamo nelle nostre camere con le valigie. Tre mie, tre di Sara, e due di Brad. La mia camera è molto grande, ha il letto a baldacchino, con le tende rosse e arancioni. Le lenzuola e la trapunta sono dello stesso colore delle tende. C’è un piccolo tavolo rotondo vicino la porta finestra che da sul terrazzo, dietro una porta di legno c’è il bagno. La vasca idromassaggio è già stata riempita, ed è piena di petali di rose rosse, un profumo di fragole riempie il bagno. Prima di andare da Sara, disfo le valigie, e sistemo i vestiti nell’armadio e in parte nel cassettone di fronte al letto. I trucchi li metto in bagno, e sistemo le mie cose come se fossi a casa mia, amo l’ordine, ma non sempre sono ordinata. Faccio un bagno caldo, giusto per rilassarmi un po’. Prendo i vestiti sul letto e comincio a vestirmi. Metto dei jeans a vita bassa, scarpe col tacco e un top con i lustrini. Mi trucco leggermente, prendo la borsa, gli occhiali scuri e la felpa sulla poltrona, ed esco.

Nana: Sara sei pronta? (Faccio irruzione nella sua camera).

Sara: Si tesoro, devo solo prendere la borsa e andiamo.

Nana: Bene, così abbiamo tempo per visitare un po’ la città.

Brad: Dove credi di portarla?! (Esce dal bagno con indosso l’accappatoio).

Nana: Senti topo tu per me puoi anche rimanere qui, ma io e Sara usciamo.

Brad: Non mi chiamo topo, e Sara è la mia ragazza, e dove va lei, vado anche io.

Nana: No, no te resti qui, già ti ho dovuto sopportare tutto quel tempo in macchina, non voglio rovinarmi il soggiorno qui.

Prendo la mano di Sara e la trascino fuori dalla camera, lasciando solo il biondo che sbraita. Prendiamo l’ascensore e dando le chiavi al receptionist, usciamo dall’hotel in cerca di qualche boutique di vestiti firmati. Io e Sara abbiamo le carte di credito e finalmente possiamo fare tanto shopping senza preoccuparci di restare senza contante.

Sara: Nana ma perché devi sempre trattare male Brad?

Nana: Perché è uno stronzo!

Sara: Sarà, però è carino! (Ride guardandomi).

Nana: Si, nel profondo.

Sara: Ma va? Dai andiamo a comprarci qualcosa per il concerto.

Nana: Io già c’è l’ho, serve solo a te.

Sara: Wow, ma dimmi adesso ti piacciono?

Nana: No, vengo solo per farti compagnia, e per controllare che non ti succeda niente.

Sara: Ma se c’è Brad con me.

Nana: Quello non è buono nemmeno per guardare se stesso, come può farlo con te?!

Sara: Beh in effetti, un po’ hai ragione…

Nana: Solo un po’?

Sara: Dai…(Mi da un innocente pugno sul braccio) Entriamo in quel negozio.

  
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