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Autore: mikamey    07/08/2009    9 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scruto seria il suo volto smarrito, i suoi occhi lucidi e quel suo sorriso amaro tipico di quando viene ferito, tipico di quando si rifugia nelle illusioni che lui stesso riconosce come tali. Sa che non andrò via con lui, sa che le cose non torneranno come un tempo, sa che il nostro rapporto ormai non può essere aggiustato ma si ostina a crederci, si aggrappa con tutte le sue forza ad appigli inesistenti.

Non ho la forza di infierire ancora, non riesco a infliggergli altro dolore benché le mie intenzioni iniziali fossero quelle di arrecargli lo stesso tormento che lui aveva inferto a me. Ora mi rendo conto che il suo dolore era pari al mio, mutava solo la forma. Anche lui è fragile, anche lui è debole ma io non posso aiutarlo.

Tende nuovamente le mani verso le mie, e questa volta, non mi sottraggo al suo tocco facendo tendere le sue labbra in un sorriso di riconoscimento. Forse sto alimentando le sue illusioni, forse renderò il suo dolore più grande ma ora lo riconosco. Ora riconosco il mio Kohaku, il ragazzino insicuro che viveva con me, che lavorava con me, che faceva di tutto per ricevere gli apprezzamenti dagli altri, non è mai stato un ragazzo cattivo ma ciò che gli mancava era una volontà propria. Ha sempre fatto ciò che credeva buono per gli altri e si è sempre affidato ad una persona più forte di lui.. ero io il suo appiglio. Ero io il suo coraggio, la sua forza e forse il suo unico desiderio era diventare per me quello che io ero per lui.

Quando mi sono abbandonata al dolore, è morta una parte della sua vita e lui non ha retto la perdita, dando libero sfogo a tutta la frustrazione accumulata negli anni. Io lo capisco, solo ora capisco i suoi gesti, i suoi perché; ma non posso far tornare indietro il tempo. È il momento anche per lui di crescere, forse.. forse lo ha già fatto ma ancora non lo vuole accettare. È difficile rendersi conto di poter vivere solo delle proprie forze, noi ci illudiamo di aver bisogno degli altri, solo perché con il loro aiuto è più facile; ma la verità è che siamo in grado di essere completamente autosufficienti se lo vogliamo, se ci impegniamo. Proprio quello che ho ricordato grazie a Sesshomaru.

-T-ti lascerò tutto il tempo che vuoi, io sarò paziente e rispetterò i tuoi spazi e... e so che non sarà facile ma sono sicuro che con un po’ d’impegno noi..-
 Interrompo silenziosa il suo discorso, la sua voce incerta rotta dal pianto, le sue illusioni, semplicemente ponendo il mio dito indice sulle sue labbra aride.

-No, Kohaku io non tornerò con te, ho una nuova vita ed ora anche tu devi pensare alla tua. Hai ricevuto il mio perdono ora sei tu a dover perdonare te stesso. Torna a Tokyo, impegnati nel lavoro e ricomincia  vivere. Innamorati, trova la persona giusta per te e offrile il tuo cuore. Impara ad avere fiducia in te, perché è sulle tue di forze cui dovrai fare affidamento. Impara ad essere indipendente e a rendere tali le persone  a cui vuoi bene, è il regalo più grande che puoi far loro.

Mi avvicino leggermente a lui accarezzando la sua pelle umida e anormalmente fredda. E’ un gesto spontaneo, naturale ed entrambi siamo consapevoli che quello è un saluto di addio, ma lui tenta un’ultima volta di convincermi ad andare via con lui. Pone la sua mano sulla mia, fermandola, ma con un gesto delicato, tenero. Semplicemente vuole prolungare il più possibile con contatto, lo lascio fare osservandolo con un’espressione dolce ma velatamente contrariata, un misto di accondiscendenza e rimprovero, so che più prolungo questo momento più difficile sarà per lui andar via ma non riesco a negargli questa ultima effimera opportunità.

-Perché Rin? Qui… non hai niente.

Sorrido sincera a quelle parole, anche lui sa che non sono vere ne sono sicura, ma ha sfoggiato il suo ultimo tentativo. Accarezzo la sua guancia col pollice mentre comprensiva rispondo alla sua frase

-Ti sbagli Kohaku, io qui ho tutto, l’ho sempre avuto e anche ora che non c’è la nonna so che è questo il mio posto, perché è qui che sono felice.. tutti i momenti importanti della mia vita, belli o brutti avevano questo sipario e voglio che continui ad essere questo e poi… qui ho ritrovato me stessa, qualcuno mi ha ricordato chi sono e non ho intenzione di deluderlo, io…

Gli occhi mi si appannano nuovamente di lacrime al ricordo di Sesshomaru, ma un tenero sorriso incurva le mie labbra. E' come se lo sentissi vicino, come se lui sia qui in questo momento, ad osservarmi fiero del mio comportamento, so che è sciocco ma… sento la sua presenza.

-D’accordo Rin, mi basta saperti felice.
 Dice queste parole col volto chino, scostando la sua mano dalla mia liberando la sua gota, che, sono sicura, si sta nuovamente bagnando di calde lacrime. Non avrei mai immaginato che le cose tra noi finissero cosi. Che questo incontro finisse cosi. Credevo lo avrei odiato per tutta la vita, pensavo che non sarei mai riuscita ad affrontarlo, invece, ora so che la realtà che fuggivo faceva soffrire entrambi.

Kohaku si alza lentamente nascondendo il suo viso con la folta frangia, si dirige silenzioso verso l’uscio di casa e io lo imito pur rimanendo a qualche passo di distanza da lui, lo vedo soffermarsi qualche istante davanti al porta ma poi poggia la sua mano sulla maniglia aprendola leggermente. Esita nuovamente, questa volta qualche istante in più forse in attesa che io lo fermi, forse semplicemente per trovare la forza di andare avanti; ma poi, china nuovamente il capo asciuga le lacrime e si volta verso di me salutandomi con un sorriso triste, amaro, ma sincero che io ricambio con altrettanta onestà. Infine lo vedo nuovamente abbandonare questa casa, cosciente del fatto che molto probabilmente non lo vedrà mai più ospite.

Rimango immobile a fissare la porta chiusa solo per qualche istante, ho l’impulso di andare alla finestra per guardarlo andar via ma sono sicura che lui si volterebbe verso di me e sarebbe per entrambi un ulteriore dolore.
- Addio, Kohaku.



Attraversa lento il vialetto voltandosi varie volte a scrutare le finestre alla ricerca della figura di Rin, ma lei non c’è. Sembra più volte tentato dall’idea di tornare sui suoi passi tuttavia non lo fa e, ormai sconfitto, svolta l’angolo della strada trovandosi me di fronte. Dopo un attimo di smarrimento mi rivolge un sorriso scherno, dal retrogusto aspro, inacidito dall’odio. È come se mi conoscesse, come se io non fossi per lui un completo estraneo, come se gli avessi inflitto la più dolorosa delle torture. Dovrebbe provare paura nel trovarsi un demone di fronte, un demone completo, pericoloso e irritato ma non lo è. Affronta stanco il mio sguardo ed ho come l’impressione che l’unico motivo per cui non mi teme, è perché in fondo al cuore, desidera il dolore fisico che potrei infliggergli.

-Sei tu che hai guarito Rin?
-Sei tu che l’hai ridotta in quello stato?

Un altro sorriso amaro si distende sulle sue labbra, mentre io involontariamente faccio schioccare le dita mostrando gli artigli. Sembra quasi divertito dalla situazione e la cosa mi irrita maggiormente, è come se aspettasse una mia reazione. Vuole provocarmi ma non ho intenzione di sporcarmi le mani con lui.

-Rispondi sempre alle domande con altri interrogativi?

Il suo tono è ora sprezzante e anche il suo sguardo sembra più spavaldo, ma io, continuo a non mutare la mia espressione atona e distaccata benché la voglia di recidergli la gola sia parecchio allettante. Questo ragazzo vuole usarmi per espiare le sue colpe, ma non ho intenzione di donargli la quiete che tanto cerca.

-Tu invece le usi per eluderle?

Il suo sguardo muta diventando torvo, carico d’ira. Sembra pronto ad esplodere da un momento all’altro e io attendo paziente che ciò avvenga. Non c’è miglior vendetta dell’indifferenza, uomini e  demoni sono simili in questo e io pregusto il momento in cui la sua mente offuscata dall’ira lo farà capitolare.

Ho assistito al suo incontro con Rin, ho trafitto le mie mani fino a farle sanguinare per trovare la forza di non interferire, per non irrompere nella casa e far esalare l’ultimo respiro a questo stolto ragazzo. Era Rin che doveva affrontarlo e lo ha fatto, io ora non dovrei neppure essere qui, non mi sarei dovuto mostrare, eppure mi è stato impossibile resistere oltre, anche io sono debole.

-Non vuoi picchiarmi? Non hai il desiderio di affondare i tuoi artigli nella mia carne? Io sono la persona che ha rovinato la vita di Rin, mentre tu sei colui che le ha ridato la vita, non hai voglia di uccidermi? Ti conosco sai? Ti ho visto con lei, la ami giusto? E allora perché esiti? Sono qui, sono la tua preda l’oggetto dei tuoi più sordidi pensieri di vendetta, cosa aspetti ad attuarli?

Ascolto le sue parole cariche di risentimento e frustrazione, il suo tono è alto e fastidioso sembra che l’ira stia lentamente prendendo il sopravvento e io nella mia muta e superiore padronanza di me lo osservo. Quasi ho pietà di lui, cerca disperatamente una punizione che lo liberi dai suoi peccati. Crede forse che io sia cosi magnanimo da concedergli tanto?Illuso, Rin lo ha perdonato, e nella sua innocenza non ha compreso la necessita di questo ragazzo di scontare le sue pene. Forse se lo avesse respinto, picchiato o insultato ora starebbe meglio, ora avrebbe una motivazione per andare avanti, quella di riconquistarla di mostrarsi cambiato ma lei non gli ha lasciato alcuna speranza.

 È sciocco ma anche io ho capito che è quella che infonde tanta forza all’uomo, è uno dei suoi motori più potenti e lei lo ha completamente sabotato. Non nego il piacere che ciò mi provoca eppure devo ammettere che la motivazione della sua fermezza non risiede nella volontà di farlo soffrire, bensì in quella di fargli aprire gli occhi sulla realtà. Mi viene spontaneo domandarmi se Rin sia cosciente di ciò che ha provocato in Kohaku ma ciò che più mi preme al momento è sapere che in questo momento lui sta provando la stessa disperazione che ha inflitto a lei.

Le sue azioni sfrontate e irose dunque non mi sorprendono, la cosa che invece mi sconvolge e per la prima volta mi rende espressivo, è la sua rivelazione circa la mia “identità”.

Kohaku si accorge del mio attimo di sorpresa e continua sprezzante il suo discorso, dai toni ormai beffardi e provocatori.

-Si, hai capito bene so chi sei, vi ho spiati. Ho spiato Rin fin dal giorno in cui tentai di abusare di lei, mi sentivo un verme, lei non voleva più vedermi e io non avevo il coraggio di affrontarla. Mi nascondevo dietro le telefonate nella disperata ricerca di uno spiraglio di speranza per noi due, ma nel frattempo, venivo a controllare come procedesse la sua vita. Non riuscivo a perdonarmi, ma ero troppo codardo per fare qualcosa di concreto per lei.

Ero il suo incubo, lo sapevo, lo vedevo; e ogni volta che venivo a spiarla morivo scoprendo che nulla cambiava e che in lei della Vera Rin non c’era niente finchè, non sei arrivato tu. Tu che sei riuscito a liberarla dal suo nichilismo, tu che sei riuscito a ridarle il sorriso, tu che hai conquistato il suo cuore.

In quel momento, solo in quel momento, ho realmente capito che l’avevo persa. Ho realizzato che non sarebbe mai più potuta essere mia ed allora ho tentato il tutto per tutto, sapevo di non avere speranze ma quando te ne sei andato, quando avete litigato, un briciolo di utopia ha iniziato a spandersi in me, avevo ancora una possibilità mi ero detto…

Ma sbagliavo…io conosco Rin da anni ma tu in pochi giorni l’hai realmente compresa. Ora so perché te ne sei andato, e per questo ti odio ancora di più, mi odio ancora di più. Io non sono mai riuscito a capire cosa fosse meglio per lei, non sono mai stato capace di offrirle ciò di cui aveva bisogno. Sei tu il vincitore io…. Insomma siamo l’uno davanti all’altro per lo stesso identico motivo, e in questo momento abbiamo entrambi la stessa esigenza, perciò fai ciò che desideri  fin dal momento in cui hai capito chi sono e cosa ho fatto!

Ascolto molto attentamente il suo discorso, il suo tono sincero, a volte pacato altre rabbioso; ma più di tutto, scruto i suoi occhi. Sono seri, decisi, privi di rancore o superiorità. Sembra davvero alla ricerca di una punizione, il perdono di Rin non gli è bastato, come ha detto lei ora è lui a dover accettare il passato. Ed ora cerca solo un modo per lenire i suoi sensi di colpa.

Gli dedico tutta la mia attenzione per qualche istante e non osservando ombra di dubbio nei suoi occhi, mi avvicino fulmineo sferrandogli un pugno allo stomaco abbastanza forte da farlo gemere di dolore e piegarsi al terreno, ma altrettanto calcolato da non provocargli danni.

Lo vedo ansimante al suolo, tossicchia rumorosamente ma poi raccogliendo le sue forse si rialza parandosi davanti a me, aspetta che io lo colpisca ancora che infierisca su di lui ma io resto immobile per quanto la voglia di continuare sia provocante e lui allora si avventa contro di me disperato.

- L’ho ferita! Ho cercato di violentarla, ho rovinato la sua vita!!!

Un altro pugno, questa volta più potente, offende nuovamente il suo stomaco facendolo ricadere sul mio stesso braccio ancora in contrazione. Un ringhio gutturale sfugge alle mie labbra mostrando la mia ira fino ad allora celata, mentre, per la seconda volta, Kohaku annaspa alla ricerca d’aria. Forse questa volta ho esagerato; comunque non mi scompongo, riacquistando come mio solito la mia espressione atona, il mio sangue freddo il mio controllo, che poco fa ha vacillato.

Abbandono il corpo di Kohaku al terreno, permettendogli di assumere una posizione che renda meno dolorosa la respirazione poi, una volta accertatomi delle sue condizioni non troppo gravi, mi decido a lasciare quel luogo. Gli do le spalle deciso a ripercorrere quella stradina sterrata che mi ha condotto la prima volta a quella casa per recuperare la mia auto e tornare da dove sono venuto, silenzioso e invisibile. Ma appena compio qualche passo sento la sua voce rauca e spezzata chiamarmi facendomi voltare nella sua direzione,si sta lentamente rialzando ma il dolore gli impedisce movimenti toppo ampi.

-Abbiamo avuto entrambi ciò di cui avevamo bisogno, tornatene a casa, dimenticala e rifatti una vita. Lei starà bene.

-A-aspetta, che farai ora? Tornerai da lei o l’abbandonerai?

Annaspa rumorosamente per lo sforzo compiuto nel parlare, ma gli dedico sono alcuni istanti della mia attenzione riprendendo il mio cammino senza rispondere alla sua domanda. Non devo rendere conto a lui delle mie scelte, non l’ho mai fatto con nessuno, tuttavia, mosso da chissà quale forza alla fine decido di concedergli quest’ultimo desiderio. Tre semplici parole che forse lui non potrà capire, che non saprà interpretare ma è questo tutto ciò che posso concedergli, niente di più niente di meno.

-Non dire sciocchezze

Riprendo  infine la mia strada attraversando quella via deserta, superando quel piccolo viottolo che porta a lei, per salire sulla mia auto e andarmene. Non occorre che sappia che ho assisto alla sua rinascita, è superfluo dirle che sono orgoglioso di lei o forse, per la seconda volta, questo luogo è testimone della indecisione.

Ingrano la marcia e con una leggera sgommata causata dalla ghiaia, mi allontano da quella casa ignaro che la padrona della stessa  ha già da tempo scoperto la mia presenza.


Osservo la macchina di Sesshomaru sgommare via con un atono sorriso sulle labbra. Sapevo non mi avrebbe salutata ma in cuor mio sapevo anche che non mi avrebbe mai lasciata sola. Ha mantenuto la sua promessa, non mi ha abbandonata, e mi ha dato la forza di tornare me stessa ed è ora che veda questa mia rinascita senza bisogno di spiarla in un riflesso di vita rubato.












Ed ecco un altro aggiornamentoooo… come vi è sembrato questo capitolo???come desiderava qualcuno finalmente Kohaku le ha prese dal nostro bel demone, uno sfogo per entrambi se cosi lo vogliamo definire ma come avevo precedentemente detto questa battaglia era di Rin, solo sua. Sesshomaru… ha solo partecipato in modo marginale per quanto la sua presenza sia stata essenziale. Che dire.. le note dolenti nella vita di Rin dovrebbero finalmente essere concluse, ora manca solo l’effettivo ricongiungimento col nostro yuoikai!

Questa volta siamo davvero vicini alla fine, il prossimo credo sia l’ultimo capitolo, tuttavia non ho ancora concluso la sua stesura quindi non ne sono certa, al massimo saranno due.. non ne ho proprio idea. Ad ogni modo  ecco a voi SPOILER!!!

“l profumo di Sesshomaru si fa sempre più forte e nella mia mente balena l’idea di andargli incontro, di dimezzare le distanze tra noi per diminuire il tempo che ci divide. Eppure, pigra, continuo a godermi quel bagno di sole, quella brezza gentile,quel profumo bosco cosi simile a lui, ma screziato di dolce e suadente, dalle note delicate dei fiori.

La mia mente è attraversata anche dal pensiero della fauna di quel luogo, cosi tranquillo ma in realtà brulicante di piccola vita. Avverto distintamente il volare di piccoli insetti, qualche ape, qualche mosca, e ovviamente anche se impercettibili ci saranno moscerini e farfalle . Tuttavia quella vita aerea si rispecchia inevitabilmente anche in quella terrena, si sente il frinire dei grilli e il cicaleccio delle cicale.

 Istintivamente immagino anche la presenza di formiche e ragni e a quel pensiero un moto di inquietudine si impossessa di me, avverto l’irrefrenabile bisogno di alzarmi e controllare che non uno di quegli insetti si sia posato sul mio corpo o immerso nei miei capelli; ma una fresca mano si posa sulla mia e un corpo prende posto accanto al mio, piegando con la sua presenza non solo l’erba, ma anche la mia sensazione di disagio.”

Questa volta è bello grande per farmi perdonare di quello incomprensibile del capitolo precedente :P

Ed ora passiamo ai miei tanto amati ringraziamenti!!! E si perché siete voi che commentate a darmi il coraggio e lo sprono a continuare e, come sempre, invito chiunque legga a lasciare un segno del proprio passaggio se lo ritiene opportuno e ne ha la possibilità ; ma ora basta con le parole e veniamo ai fatti grazie a :

LilyProngs, come hai notato la porta del passato è stata chiusa definitivamente in questo capitolo con Sesshomaru, volevo che anche lui si sfogasse un po’ :P la battaglia era di Rin ma lui da alleato doveva pur avere la sua parte no?? sono sempre onorata di ricevere i tuoi complimenti e mi auguro con tutto il cuore che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Ancora non so come ringraziarti per la shot che mi hai dedicato!! Appena l’ispirazione busserà alla mia porta ricambierò con estremo piacere!!! Un bacione immenso a presto

Vale728 ed ecco il nuoco cap con Sesshomaru ti è piaciuto??spero di si io come al solito sono sempre molto indecisa sul risultato del mio lavoro.. volevo che anche lui avesse la possibilità di sfogarsi ma non volevo farlo passare dalla parte del torto lui è un personaggio che non si lascia dominare dall’ira.. spero di aver dato un briciolo di onore alla sua natura superiore.. un bacione immenso e grazia ancora

lua82, ciau!!!!!! Come sempre le tue recensioni mi fanno spuntare il sorriso e ti ringrazio infinitamente per i complimenti!!!! Come hai potuto notare Kohaku era già nei paraggi e sapeva già di Sesshomaru in un certo senso è stato proprio il nostro youkai a smuovere tutto!! Sia con Rin che con Kohaku. Spero con tutto iol cuore che questo incontro di sia piaciuto e mi auguro che quei due pugni siano stati ben inseriti… non so perché ma alla fine ho sentito il bisogno che lui lo picchiasse pur non mosso dal desiderio di vendetta ovvero non volevo che interferisse col volere di Rin che lo aveva perdonato… sarebbe stato scorretto cooomunque un bacione immensoooo a grazie

sesshy94 Kohaku è vivo e vegeto anche se non del tutto in forma :P come hai detto anche tu non si meritava una vendetta troppo crudele ma qual cosina ci voleva, lui stesso la desiderava per espiare le sue colpe (ovvero ho deciso io cosi, piccola libertà da autrice :P ) spesso quando ricerchiamo disperatamente il perdono di qualcuno è perché ci sentiamo realmente i colpa, un’oppressione che ci dilania e anche se riceviamo quel tanto bramato perdono non è detto che noi siamo in  grado di farcelo bastare, questo è il caso di Kohaku… spero di aver espresso bene il mio pensiero… ma quello che volevo sottolineare è che alla fine non è stata una vendetta nei suoi confronti più che altro un’espiazione, infatti sono stati solo due pugni, un gesto più che altro simbolico. Un bacione immenso e a presto

achaori si io la penso esattamente come te, anche per me vale la regola che si può perdonare ma non dimenticare.. e in tutta sincerità forse quel perdono non è sempre realmente sincero, il ricordo resterà sempre la sofferenza ha ormai lasciato la sua cicatrice nel cuore perciò è im possibile negare il perdono a chi è realmente pentito ma è umanamente impossibile dimenticare i torti subiti! Già per le sciocchezze spesso è difficile soprassedere figuriamoci per le cose serie :P . cara un grazie immenso e un bacio spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto a presto : )

monyprincesslovett, chiedo perdono per non aver aggiornato prima ma ho solo la mattina libera e non sempre quindi mi è difficile aggiornare in tempi brevi, ad ogni modod ecco il fatidico incontro e la vera conclusione del passato di Rin. Mi auguro che l’aggiornamento seppur in ritardo, ti sia piaciuto e ovviamente spero di poter leggere le tue impressioni sul mio lavoro. L’incontro tra Kohaku e Sesshomaru era deciso da tempo anche se non sapevo cosa avrebbero fatto, se si fossero picchiati, se avessero litigato o parlato nulla. Alla fine ci ho messo un po’ di tutto :P un bacione immenso e grazie per il commento a presto
PS grazie per avermi aggiunta tra gli autori preferiti e aver commentato “passione in una notte di blackout”  XD
 
piccola tammy purtroppo le vendette cruente non sono le mie preferite… l’arma che preferisco e meglio so usare è la parola, certo anche le mani a volte servono :P Ma ho preferito in questo caso non infierire su Kohaku, come hai potuto notare tu stessa anche in questo capitolo se l’è cavata relativamente bene.. le ferite dell’anima fanno più male di quelle fisiche.. forse la vendetta più dolorosa è stata proprio questa per lui, sapere di averla persa, di non averla mai avuta,e di non avere più possibilità…bè.. anche se non c’è stata una carneficina mi auguro che il cap ti sia piaciuto ugualmente :P un bacione immensoooo a presto

callistas grazie per aver commentatoe tranquilla piccoli o grandi i commenti sono sempre graditi in particolare i tuoi : ) sono felice che il cap ti sia piaciuto e spero che questo non sia da meno. Per quanto riguarda l’incontro tra Rin e Sesshomaru dovrai aspettare il prossimo capitolo ma già lo spoiler può frenare un po’ della tua curiosità. Come ho scritto sopra non so se il prossimo cap sarà l’ultimo o il penultimo ma ormai il lieto fine è alle porte : ) un bacione gigantesco!!!!! A presto

soniacristina1989 ciao grazie per aver commentato la mia storia, mi fa piacere che ti sia piaciuta, leggere 21 capitoli in una volta non deve essere una passeggiata e sono felice che la ff ti abbia coinvolta a tal punto da partecipare a questa impresa :P spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento J un bacio a preso


Ovviamente ringrazio con tutto il cuore coloro che mi seguono e che hanno inserito la ff tra le preferite e/o seguite.

Un abbraccio
Mikamey
  
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