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Autore: prongfoot    13/04/2020    5 recensioni
“Che c’è Potter?!” chiese lei seccata dopo averlo colto di nuovo a fissarla.
“Le lezioni non sono neanche iniziate e tu già studi…” disse il ragazzo divertito.
“Si dà il caso che ad alcuni di noi interessi davvero quello che studiano e non riescono ad ingannare i professori con un bel sorriso…”
“Beh, Minerva è immune al mio bel sorriso. Cosa credevi di essere l’unica a non voler venire ad Hogsmeade con me?”
Lily si lasciò scappare un sorriso.
“EVANS!”urlò James “Tu stai ridendo ad una mia battuta!”
“NO POTTER!” rispose lei reprimendo la risata “Ridevo all’idea della McGranitt che non si lascia incantare da te come tutti.”
“Dì quello che vuoi ma tanto lo so che prima o poi ti innamorerai di me…”
“Sogna Potter, è l’unica cosa che potrai fare…” disse lei ricordandosi di non lasciarsi ingannare, quel ragazzo non sarebbe mai cambiato.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dorcas Meadowes, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: Dorcas/Sirius, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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I hate you I love you
I hate that I love you
Don't want to, but I can't put
Nobody else above you
 
Do you miss me like I miss you?
Fucked around and got attached to you
Friends can break your heart too
And I'm always tired but never of you
 
 
 
 

Ottobre era trascorso lento e stava volgendo inesorabilmente al termine. Era stato un mese colmo di preoccupazioni per l’attacco ai danni di Lily e Dorcas, le quali fortunatamente non avevo riportato alcun danno, non dal punto di vista fisico almeno.
Lily portava come promemoria, della ormai terminata amicizia con Piton, la lunga cicatrice sul braccio, ora leggermente sbiadita grazie agli incantesimi di Madama Chips, ma ancora ben visibile, tuttavia non era niente in confronto alla ferita che si portava dentro; in compenso, però, ormai lei e James stavano riuscendo ad andare stranamente d’accordo, la ragazza non si sbilanciava, ma tutti notavano che ormai i loro battibecchi erano pure prese in giro amichevoli, e dei vecchi toni taglienti non sembrava esserci traccia.
Dorcas si era completamente ripresa, era stata qualche giorno in infermeria prima di essere dimessa, ma fortunatamente Sirius le aveva tenuto compagnia in ogni minuto libero, saltando anche qualche lezione fingendosi malato, non che gli fosse dispiaciuto. La ragazza sperava con tutto il cuore che questo potesse segnare un radicale cambiamento nel loro rapporto, ma, purtroppo, una volta uscita dall’infermeria, Sirius tornò ad essere l’amico di sempre, con sua grande delusione.
Le due ragazze si rimisero subito in pari con compiti e lezioni, anche se Lily stava, stranamente, dimostrando qualche difficoltà in pozioni. La causa di tale inconveniente era dovuta principalmente al suo compagno, scelto da Lumacorno, Sirius Black. La sua bravura in pozioni sembrava essere inversamente proporzionale al suo savoir faire, a detta di Lily, che lo accusava di non essere in grado di seguire neanche la più banale delle indicazioni; Sirius, invece, le incolpava di essere un’insopportabile so tutto io, beccandosi delle occhiatacce da parte della ragazza. Nonostante i mille litigi, dopo quel piccolo momento in infermeria, si rendevano sempre più conto di quanto fossero simili in realtà.
Al contraio, stranamente, James e Dorcas sembravano andare d’accordo, lei con la sua incredibile dolcezza non si irritava mai, spiegando al ragazzo le sue carenze, lui, di conseguenza, tentava di seguire pedissequamente gli ordini di Dorcas, ottenendo splendidi risultati. Sia James che Sirius erano due ragazzi davvero brillanti, e, a dispetto di quel che si potesse pensare, eccellevano in quasi tutte la materie, ad eccezione di pozioni che non era il loro forte. Remus si irritava moltissimo per questo, sapendo che erano in grado di ottenere voti ottimi dedicano allo studio il minor tempo possibile.
Ad esclusione dell’esplosione di un calderone provocata dalla coppia Black-Evans, la seconda metà di quel mese fu abbastanza monotono e tranquillo e ad animare la monotonia e la routine dei giovani maghi fu la prima uscita ad Hogsmeade, segnata il 30 Ottobre, un giorno prima del favoloso banchetto di Halloween.
La mattina antecedente la data stabilita, le ragazze e i Malandrini parlavano eccitati davanti l’aula di trasfigurazione, aspettando l’arrivo della professoressa per entrare.
-Io non vedo l’ora di andare da Mielandia, so che ha messo in vendita dei nuovi bonbon esplosivi...- stava dicendo Alice allegra.
-La mia golosona…- la richiamò Frank divertito, prendendola per la vita e avvicinandola a sé.
-Io devo assolutamente andare da Zonko…-continuò il discorso Peter -Abbiamo finito la scorta di caccabombe!
-E questo ha qualcosa a che fare con il disastro che ho trovato davanti alla sala comune dei Serpeverde qualche giorno fa? - chiese Lily con il suo solito fare da caposcuola scrupoloso.
Sirius e James si misero una mano in faccia rendendosi conto di ciò che aveva detto l’amico, il quale non sapeva più come ribattere, Peter era pessimo a mentire.
Avevano aspettato abbastanza prima di tirare qualche scherzo ai Serpeverde, e, considerando quello che avevano fatto, erano stati fin troppo gentili ad usare semplicemente qualche caccabomba e un paio di levicorpus su alcuni di loro del settimo anno, lasciandoli così penzoloni al soffitto per due ore, prima che li trovasse Gazza. Il tutto senza essere scoperti grazie all’ausilio del fedele mantello dell’invisibilità di James.
-No Lily…- intervenne prontamente James – semplicemente quest’anno abbiamo deciso di farne a meno, volendo essere rispettosi e ligi alle regole…- continuò lui fingendosi serio.
-Peccato Potter…sarei andata ad Hogsmeade con chiunque avesse ridotto così quella banda di idioti…
-In questo caso Lily…- disse James gonfiando il petto d’orgoglio- Sono stato io!
-Fantastico Potter! Allora cinque punti in meno a Grifondoro- disse la ragazza soddisfatta e con un sorriso furbo stampato in faccia, facendo scoppiare a ridere tutti, compreso James, felice nel notare che non vi era alcuna forma di disappunto sul volto della ragazza.
-Dentro ragazzi, cominciamo…- li interruppe la professoressa McGranitt, arrivando alle spalle dei ragazzi ed esortando tutti i Grifondoro e i Tassorosso del settimo anno, con i quali avrebbero avuto lezione, ad entrare all’interno dell’aula.
-Ciao Cas...-salutò Amos Diggory avvicinandosi a Dorcas, cosa che non sfuggì a Sirius -Dopo la lezione hai cinque minuti?
-Ehm…- disse lei imbarazzata, guardando prima Sirius, il quale le rivolse uno sguardo sprezzante, e poi nuovamente Amos -Certo…
Il Tassorosso le sorrise prima di allontanarsi, mentre lei si sedeva, ancora rossa per l’imbarazzo, accanto a Lily, notando che Sirius continuava a guardarla dal banco alla sua destra, con sguardo torvo.
-Cosa voleva Diggory? – le sussurrò Lily mentre la professoressa annunciava che la lezione di quel giorno sarebbe stata sugli animagus, argomento di cui avrebbero parlato per le prossime lezioni, essendo particolarmente complesso.
-Mi ha chiesto di parlare dopo…
-Bene! – esclamò la rossa soddisfatta- Questo renderà Sirius ancora più nervoso di quanto già non sia.
-Sai che non è quello che voglio Lily, io non agisco in questo modo…- disse Dorcas sicura, non era il tipo di ragazza da sotterfugi ed inganni e sicuramente non era in grado di usare trucchi del genere con Sirius.
-Non mi sembra che i tuoi metodi abbiano dato grandi risultati…- stava continuando Lily quando fu bruscamente interrotta.
-Evans, Meadowes, gradite condividere con il resto della classe? – chiese la professoressa seccata, solitamente questi richiami li rivolgeva a Potter e Black.
-No professoressa, mi scusi…- Dorcas era seriamente dispiaciuta e non proferì più parola fino al termine della lezione.
 
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-Queste due ore non finivano più…- sbuffò Mary stremata, uscendo con gli amici fuori dall’aula.
-Non ci ho capito un tubo, avrò bisogno dei tuoi appunti Lily…- aggiunse Marlene disperata.
-Certo Lene, solo che durante la prima parte della lezione ero un po’ distratta, dovresti chiedere a Remus…- la ragazza colse la palla al balzo, avendo notato che Lupin non lasciava indifferente l’amica.
-Ehm…si…Remus tu potresti…- cominciò la ragazza imbarazzata, rivolgendosi verso il diretto interessato.
-Certo Marlene, potrei anche darti una mano ad interpretarli se vuoi, dato che sono piuttosto disordinati…- tentò lui con la sua gentilezza e in maniera un po’ impacciata, molto lontano dalla sicurezza dei modi di fare di Sirius e James, ma questa era una delle cose che Marlene trovava molto carine di lui.
-Ma se a me non li dai mai i tuoi appunti! - protestò Peter offeso.
-Certo Pete, tu non sei mica una biondina tutto pepe…- intervenne Sirius avvicinandosi a Marlene e facendole l’occhiolino, gesto che pagò con una gomitata ben piazzata da parte della ragazza, che causò una risata generale.
-Sirius ti è piaciuto l’argomento della lezione di oggi? – chiese James ammiccando all’amico.
-Ovviamente mio chiaro Prongs- sorrise lui di rimando, mentre Lily li guardava sospettosa- E a te Wormy?
-Per un volta ho capito senza problemi un’intera lezione della McGranitt – aggiunse il ragazzo sorridendo a sua volta e beccandosi un’occhiataccia da Remus, che reputava imprudente la loro leggerezza.
-I malandrini che si intrattengono a parlare di quanto abbiano trovato piacevole una lezione, questa sì che è nuova! - disse Mary guardando la scena divertita.
-Ragazzi io torno subito, ci vediamo giù per pranzare…- li interruppe Dorcas, attirando l’attenzione su di sé.  La ragazze aveva visto da lontano Amos, il quale la stava aspettando fuori dall’aula appoggiato al davanzale della finestra, incredibilmente bello, come sempre.
-Va bene, non fare troppe conquiste Cassie…- le urlò dietro Alice, facendola arrossire nuovamente e causando un’altra risata, stavolta Sirius non aveva molto da ridere.
Tutti si stavano incamminando, tranne Felpato, che non poteva fare a meno di distogliere lo sguardo dalla ragazza mentre camminava sicura verso Diggory.
-Paddy, sai che se tu lo volessi potresti porre fine a tutto questo vero? - disse James avvicinandosi all’amico e riportandolo alla realtà.
-E come? – chiese il moro, a denti stretti per la rabbia.
-Dicendole quello che provi…- tentò Prongs, sapendo che quello era un tasto da non toccare con Sirius.
-Non so di che parli Jamie…- disse lui cacciando un falso sorriso – E ora andiamo a mangiare che ho fame…
 
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Dorcas stava male, camminava per i corridoi, diretta alla sala grande, una gran confusione le offuscava la mente.
Perché non poteva prendere la decisione più logica? Amos era una ragazzo dolce, intelligente, bello, talentuoso, non aveva problemi affettivi, non veniva da una famiglia di mangiamorte e ci teneva a lei, ci teneva davvero. Lui le aveva scritto per tutta l’estate, solo per appurare che stesse bene, l’aveva aspettata, aveva compreso le sue scelte e le sue decisioni, eppure…non avrebbe mai funzionato perché lei amava Sirius.
Si appoggiò al muro inalando un profondo respiro… lei amava Sirius, con tutta se stessa, lo amava in ogni momento di ogni giorno, lo amava perfino quando lui continuava a scegliere altre al posto suo, lo amava anche quando dava le sue solite rispostacce, lo amava, specialmente, quando palesava quel suo lato sensibile, che forse solo lei conosceva, e lo amava quando le faceva credere di essere l’unica donna a poterlo rendere un uomo migliore.
Le tornò in mente la conversazione con Lily l’anno precedente, quando aveva scelto di troncare i rapporti con Diggory.
-Perché…perché continui a tornare da Black…con Amos sarebbe tutto così semplice…
-L’amore non è semplice, l’amore è sacrificio, l’amore è guerra interiore, l’amore è caotico ed irrazionale. Per amore si combatte, anche quando sembra una battaglia persa in partenza, anche quando tutto e tutti ti remano contro. Si, è vero, quando va male fa schifo, il mondo diventa grigio, sembra che nulla abbia senso…ma quando va bene…quando va bene, va così bene che senti che ogni lacrima, ogni caduta, ogni sofferenza, siano valse la pena, perché ti hanno portato a questo. Hai ragione, con Amos sarebbe tutto più semplice, forse avrei potuto anche amarlo, un giorno…ma non in questo modo, non così.
-E’ questo che senti...che provi quando sei con Sirius? – Lily la guardava ammaliata, sapeva quanto tenesse a Black ovviamente, ma quella dichiarazione così vera l’aveva colpita dritta al cuore.
-Si…è questo che provo.
Dorcas la pensava ancora così e non era disposta a lasciar andare la presa, lei avrebbe continuato a combattere, perché si combatte per ciò che si ama.
 Si fece coraggio, e si diresse verso la sala grande, cercando di celare il turbinio di emozioni che stava provando, sedendosi tra Mary e Lily, di fronte a quegli occhi grigi causa della sua agitazione.
-Allora cosa voleva Amos? – chiese Marlene maliziosamente all’amica.
-Ne parliamo dopo…- disse la ragazza, non volendo causare un’altra scenata.
-Suvvia Cassie, dicci qualcosa…- continuò Mary curiosa.
-Davvero ragazze, non mi sembra il caso di parlarne adesso…- insistette Dorcas, puntando le iridi blu verso Sirius, cercando di capire se la conversazione lo stava infastidendo.
- Dorcas se lo stai facendo per me non preoccuparti, la tua vita sentimentale non mi tange in alcun modo – commentò Sirius pungente, provando ad ostentare indifferenza, sapeva che la stava ferendo ma quello scudo era la sua unica arma di difesa.
-Bene! – la ragazza era fremente di rabbia, decise di smettere di pensare ai sentimenti di un ragazzo che non si preoccupava di umiliarla in quel modo- Amos mi ha invitato ad andare ad Hogsmeade con lui domani! - terminò soddisfatta, mettendosi nel piatto alcune delle pietanze che riempivano il tavolo, cercando di ostentare una sicurezza che normalmente non aveva con Sirius.
-Ottimo! – ribattè Sirius, infilzando con la forchetta, con più forza del necessario, la verdura che stava mangiando- Dovresti accettare.
-Beh sai…penso proprio che lo farò- disse la ragazza fissandolo sicura, con occhi colmi di rancore, mentre tutti gli amici li fissavano attoniti, non sapendo se intervenire o meno.
-Bene, così magari potrai finalmente dimenticarti di me…- esclamò Sirius reggendo il suo sguardo, si pentì subito delle terribili parole pronunciate, notando che gli occhioni blu stavano per essere coperti da un velo di lacrime.
-Sei proprio uno stronzo Sirius…- Dorcas si alzò velocemente dal tavolo per evitare di scoppiare a piangere davanti a tutti.
-Black sei un maledetto idiota lo sai ?!- disse Lily rivolgendo un ultimo sguardo colmo di odio verso Sirius, prima di lasciare il tavolo per seguire l’amica, mentre tutti gli altri guardavano attoniti la scena.
Sirius restò lì in silenzio, continuando a guardare il posto lasciato vuoto da Dorcas, sentendosi un verme per il modo in cui si era comportato, pensando che forse uno come lui era meglio odiarlo che amarlo.
 
▀■▪■▀
Dorcas era rimasta tutto il giorno stesa sul letto a fissare il soffitto, dopo la litigata con Sirius, non era neanche voluta andare a lezione di aritmanzia, non era affatto da lei saltare lezioni, ma sapeva che Remus e Lily le avrebbero passato i loro impeccabili appunti.
Continuava a chiedersi come Sirius avesse potuto trattarla in quel modo, era abituata ai suoi cambiamenti di umore repentini, ma rivolgersi a lei così, davanti a tutti, ferendola intenzionalmente. 
L’ennesima lacrima le scivolò sulla guancia, non poteva evitare di piangere ogni volta che ripensava a quegli occhi grigi, che conosceva da diciassette anni, guardarla con così tanta indifferenza. E quel “così finalmente puoi dimenticarti di me”, quasi come fosse un fastidio per lui il fatto che lei provasse qualcosa, come se stesse disprezzando quel sentimento così forte che a volte non le permetteva di respirare, quella era la ferita più grande provocata dalle sue parole. 
Venne riportata alla realtà dal lieve cigolio della parte, aperta delicatamente, questo le fece passare velocemente una mano sul viso per ricomporsi.
-Cassie…-chiamò piano Lily, temendo dormisse.
-Sono sveglia Lils…-rispose lei dandole via libera- com’è andata la lezione? - chiese subito, evitando domande sul suo stato emotivo.
-Abbiamo tradotto un testo antico. Il mio parlava di un ippogrifo che presagiva la fine del mondo e quello di Remus una rinascita oscura imminente…- raccontò Lily, Dorcas non ci vedeva niente di strano – La cosa divertente? Io e Remus avevamo lo stesso testo…- la mora rise divertita, sapeva quanto potesse essere insidiosa quella materia.
-Tu come stai? – chiese poi Lily cambiando discorso.
-Sono stata meglio…
- Cas io non so perché Sirius si sia comportato in quel modo…- cominciò Lily- Ma posso assicurarti che tutti abbiamo notato come ti è stato vicino in infermeria, penso che abbia reagito così solo per gelosia.
-Gelosia di cosa? Lui sa che io sono pazza di lui, ci ha tenuto a renderlo noto a tutti oggi…- disse tristemente Dorcas, Lily non sapeva come ribattere, non conosceva così bene Sirius da poter intavolare una conversazione su di lui, sapeva solo che oggi era stato davvero meschino, e avrebbe voluto rivolgergli tutti gli insulti possibili al mondo e schiantarlo un miliardo di volte, ma rispettava l’amica più di qualsiasi cosa.
-Sono con te, sempre, mi troverai dalla tua parte in ogni caso…- concluse Lily facendola sorridere, nonostante tutto.
Poco dopo arrivarono anche le altre ragazze, che avevano passato il pomeriggio in biblioteca a studiare, non facendo commenti su quanto accaduto per evitare di turbare Dorcas ancor di più.
Provarono a tirarla su raccontando i nuovi gossip e qualche aneddoto divertente ma era palese che i flebili sorrisi di Dorcas erano forzati, atti solo a non far preoccupare le amiche; le quali, dopo insistenti opere di convincimento, accettarono la decisione della ragazza di non scendere per la cena, seppure sconsolate dal fallimento.
A malincuore le quattro ragazze decisero di scendere a cenare, promettendo a Dorcas di portarle qualcosa in camera, non che a lei importasse.
Giunsero in poco tempo al tavolo di Grifondoro, colmo di cibo, e poco dopo vennero raggiunte dai malandrini, ad eccezione di Sirius, e da Frank.
-Dorcas? – chiese Remus preoccupato, notando subito l’assenza dell’amica.
-Lei era ancora...-stava proseguendo Marlene.
-Non aveva fame- tagliò corto Lily, fulminando l’amica con lo sguardo che stava rivelando troppo.
-Già…anche Sirius…-costatò tristemente Peter.
-Lo credo bene! –borbottò Alice riempiendosi il piatto con delle violente cucchiaiate.
-Io davvero non capisco cosa sia successo tra quei due...- continuò Mary mettendosi una fetta di roastbeef nel piatto, già colmo di purè.
-Penso che non siano cose che riguardino nessuno di noi quindi direi di lasciar perdere... –Lily mise fine a quella conversazione, desiderando solo proteggere l’amica e la sua riservatezza.
-Sono d’accordo con la Evans! – concluse il discorso James, lanciando un’occhiata a Lily, facendole presupporre che James sapesse, proprio come lei, e che anche lui cercasse di proteggere Sirius.
I ragazzi ormai avevano finito, e si erano intrattenuti a parlare piacevolmente del più e del meno. Lily e James, seduti l’uno di fronte all’altro, stavano affrontando un’animata discussione sul perché la piovra gigante del lago fosse da anni un migliore accompagnatore di James per le uscite ad Hogsmeade.
Infatti, come tutti ben sapevano, la rossa aveva un fornitissimo repertorio di tormentoni per rifiutare gli insistenti inviti ad uscire di James, ma quello più divertente in assoluto per tutti era la sua tipica, e più utilizzata, frase: piuttosto esco con la piovra gigante Potter!
-Lily sai quanti tentacoli ha una piovra? - chiese lui guardandola serio- Otto Evans! Ben otto tentacoli, potrebbe essere rischioso ed incredibilmente sconveniente, potrebbe allungare i tentacoli sai…- continuava ad avvalorare la sua tesi il ragazzo, mentre Lily lo guardava in preda alle risate, suscitando l’interesse di molti studenti, che non potevano credere che la Evans stesse davvero ridendo a crepa palle di fronte alle avances di James Potter.
- E poi io ho un cervello più funzionante di quello di un cefalopode…- Lily lo guardò scettica, dubitando della veridicità della sua affermazione, facendo scoppiare tutti in una rumorosa risata.
Il ragazzo stava continuando la sua arringa, adducendo come ulteriore motivazione che lui sarebbe potuto essere una compagnia di gran lunga migliore di un mollusco marino, quando una ragazza si avvicinò interrompendo la loro conversazione.
Rose Edgecombe era la cercatrice della squadra di Corvonero, incredibilmente bella e talentuosa, fisico longilineo e asciutto ed un profluvio di boccoli biondi che le ricadeva sulle spalle, incorniciandole il viso delicato.
I due si interruppero notando la sua presenza, la ragazza si sentiva leggermente a disagio, ma si fece ugualmente coraggio, ravvivandosi leggermente i capelli prima di parlare.
-Ciao Lily…- salutò ricevendo un sorriso da parte della rossa, per poi rivolgersi a James titubante- Ciao James…
-Ciao Rose…-salutò allegro- so che sei il nuovo capitano della tua squadra, complimenti. Mi darai del filo da torcere.
-Farò del mio meglio Potter…- rispose lei scherzosamente- Ad ogni modo mi chiedevo se… tu domani avessi impegni.
James se ne rimase lì impalato, insomma non che non fosse abituato a ricevere inviti del genere, che solitamente smaniava di accettare, ma stavolta era diverso, non aveva voglia di andare all’ennesima uscita che si sarebbe conclusa con una semplice storiella senza impegno.
-Rose…-iniziò incerto, non voleva in alcun modo ferire la ragazza- tu sei una ragazza incredibile, davvero, e sono sicuro che tutti i ragazzi in questa stanza ucciderebbero per un appuntamento con te ma io…-si bloccò, rivolgendo un fugace sguardo a Lily- per domani ho già altri piani…- concluse, sentendosi terribilmente in colpa nel vedere lo sguardo deluso della ragazza, mentre tutti gli amici, dopo aver osservato in silenzio la scena, guardavano fissi nel loro piatto, come se fosse tutto a un tratto incredibilmente interessante.
-Tranquillo Potter…- fece spallucce Rose, accennando un lieve sorriso colmo di dolore- Ci vediamo in campo…
Tutti quanti alzarono lo sguardo, puntandolo verso James che si stava passando una mano tra i capelli, imbarazzato dall’improvviso interesse che gli amici stavano dimostrando per lui.
Lily aveva apprezzato molto la gentilezza del ragazzo nel rifiutare quell’invito. Si era sempre immaginata un Potter che sceglieva le sue prede con grande arroganza , senza mai badare ai sentimenti altrui, invece, non le era sfuggito il suo dispiacere nel doversi negare a Rose, stando attento a farle capire che ragazze fantastica fosse e che non era assolutamente colpa sua, questa era indice di un’estrema sensibilità e attenzione per l’universo femminile.
Che avesse detto di no per lei? Si domandò fra sé e sé, non che le importasse, pensò subito, però certo, l’idea di essere l’unica al centro delle sue attenzioni la faceva sentire strana. Effettivamente, per la prima volta nella carriera scolastica di Potter, non lo aveva visto in atteggiamenti intimi con nessuna ragazza dall’inizio dell’anno.
-Jamie, ma sei impazzito?!- urlò codaliscia, interrompendo il silenzio, James finse di non capire, guardandolo con aria interrogativa- Edgecombe è il sogno di tutti.
-Beh, io ho un unico sogno dal primo anno, non è un segreto…- rispose lui, svincolandosi dalle proteste di Peter, rivolgendosi verso Lily.
-Sai anche io James…- disse Lily, sbattendo le ciglia, guardando il viso di James contrarsi in un’espressione a metà tra lo stupore e la gioia- La piovra gigante non smetterà mai di esercitare un certo fascino su di me…
Tutti quanti scoppiarono a ridere, incluso il ragazzo, era così meravigliosamente bello poter scherzare con lei, anche quando lo prendeva in giro, l’anno scorso poter passare tutto questo tempo con lei senza essere minacciato di morte era un’utopia.
-Maledetta acerrima nemica…- agitò il pugno James, tra le risate generali.
Finita la cena, che era proseguita parlando dell’uscita dell’indomani e della festa di Halloween, i ragazzi giunsero insieme in sala comune, sia James che Lily si erano premurati di portare viveri ai rispettivi migliori amici.
Le ragazze e i ragazzi si stavano dividendo per risalire nei rispettivi dormitori, mentre Alice e Frank si scambiavano le ultime effusioni, quando James bloccò Lily.
-Evans- disse facendola voltare interrogativa – Potresti far scendere un attimo qui Dorcas?
Lily lo fissò per un attimo con un cipiglio interrogativo, non capiva perché non poteva essere lui a chiamare Dorcas.
-Sai, salirei con immenso piacere ma credo che le scale mi ributterebbero giù, non appartenendo io al gentil sesso…- aggiunse il ragazzo in tono sarcastico.
-Parli per esperienza personale Potter? – chiese la ragazza divertita, non essendo a conoscenza dell’incantesimo posto sulle scale dei dormitori femminili, lei non aveva mai avuto problemi a salire in quelli maschili.
-Evans? Stai forse ipotizzando che la McGranitt mi abbia sorpreso al terzo anno a salire le scale del dormitorio, la notte prima di san Valentino, per farti trovare un mazzo di fiori canterini al tuo risveglio, e per tale ragione abbia preso la saggia decisione di incantare le scale del dormitorio femminile? - disse lui, con finto tono offeso, incrociando le braccia al petto -No perché sarebbe davvero assurdo e patetico- concluse il ragazzo ridendo sornione e facendo scoppiare in una fragorosa risata la ragazza.
-Ti piacevo davvero così tanto? –chiese lei, tornando improvvisamente seria, pensando a quanti gesti del genere avesse fatto James in quegli anni, gesti che lei, certo, aveva sempre odiato, essendo così lontani dal suo pacato modo di essere, ma che in quel momento la fecero riflettere su quanto impegno Potter ci avesse messo, anche se nel modo sbagliato.
-Tu mi piaci ancora così tanto Evans, solo che ora cerco di rendermi leggermente meno ridicolo...- aggiunse lui leggermente imbarazzato, ma non distogliendo lo sguardo dalla ragazza.
-Vado a chiamarti Dorcas…- disse Lily, voltandosi frettolosamente verso le scale, provando una strana sensazione allo stomaco per la piega che aveva preso quel discorso.
 
James aspettò una decina di minuti seduto su una poltroncina in sala comune, quando vide Dorcas scendere di sotto, con gli occhi ancora gonfi di pianto e un maglione largo che aveva indossato al volo per rendersi presentabile.
-Ciao James…- disse lei fingendo un sorriso- Volevi parlarmi?
-Si Cas, io volevo solo dirti che sono a conoscenza della situazione che c’è tra te e Sirius…- disse il ragazzo, e vedendo la ragazza sbiancare a tale notizia, si affrettò a tranquillizzarla – Ma sono l’unico a saperlo. Sirius, come ben sai, non è il tipo che ama parlare dei suoi sentimenti e ha sempre bisogno di una piccola spintarella, per questo motivo volevo consigliarti di accettare l’invito di Amos per domani, se non lo hai ancora fatto.
-Se la tua idea è quella di un chiodo scaccia chiodo, non penso possa funzionare James…
-No Cassie, tutt’altro, la mia idea è quella di far morire di gelosia quel testardo del mio migliore amico…
-No! – affermò lei sicura- Non ne sono capace, a me non piacciono gli inganni, io non gioco così con i sentimenti delle persone, né con quelli di Sirius, né, tantomeno, con quelli di Amos...- disse la ragazza, portandosi dietro l’orecchio una cioccia di capelli che le era scivolata sugli occhi.
-Cas, non si tratta di ferire Sirius, è il mio migliore amico, non farei mai nulla che possa ferirlo! –la guardò serio, facendole intendere che la pensavano allo stesso modo – solo che lui è cocciuto, e questo potrebbe essere un modo per fargli capire quanto lui realmente tenga a te- concluse il ragazzo, avvicinandosi a Dorcas e mettendole una mano sulla spalla, guardandola negli occhi- perché fidati, ci tiene.
Dorcas spalancò gli occhioni blu, sentirsi dire quelle parole da James le faceva uno strano effetto, dopo tutto lui era la persona che conosceva Sirius meglio al mondo, doveva sapere bene di cosa parlava.
-Ciò non toglie che non voglio usare Amos…- continuò lei, non vedendo come ovviare al problema.
-E tu non farlo Cassie, digli semplicemente che è un’uscita tra amici, nulla di più.
Dorcas sembrò pensarci su, non sembrava una cattiva idea, sperava solo di smettere di soffrire e forse questo poteva essere un modo per capire, una volta per tutte, come stavano le cose tra lei e Black, nel bene o, e sperava con tutto il cuore non fosse così, nel male.
-Va bene James ma questa è l’ultima volta…-disse lei seria, e per una volta lo pensava davvero – io sono stanca di corrergli dietro…
-Fidati Cassie, ne so qualcosa…- dichiarò lui, scompigliandosi i capelli come sempre e sorridendole.
-Facciamo che tu pensi a Sirius ed io a Lily ok? – disse Dorcas, vedendo che quella spavalderia che lo aveva sempre contraddistinto spariva completamente quando parlava di Lily.
-Mi sembra un ottimo affare Meadowes- disse lui con un sorriso a trentadue denti stringendole la mano.
I ragazzi si sorrisero e si diedero la buonanotte risalendo nei rispettivi dormitori.
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Quando Dorcas risalì in camera, con un umore totalmente diverso rispetto a quello del resto della giornata, trovò le sue quattro compagne di stanza sedute tutte sul letto di Marlene a parlottare, aspettando con ansia il rientro dell’amica.
-Beh allora è vero che James Potter è in grado di conquistare tutte…- scherzò Alice notando il cambio di umore dell’amica.
-Quasi tutte…- intervenne Marlene facendo l’occhiolino a Lily.
-Lui mi ha convinto ad uscire con Amos…- annunciò Dorcas, lasciando tutte a bocca aperta- ma da amici- si affrettò ad aggiungere vedendo lo shock iniziale delle amiche.
-Incredibile, quando te lo dico io non mi ascolti e se te lo dice James Potter si?!- disse Lily fintamente offesa.
-Dai Lily, non fare così…- si scusò Dorcas sedendosi sul letto, insieme alle altre e avvolgendo Lily in un abbraccio-Dovresti, anzi dovreste, farmi anche un minuscolo favore…
-Sarebbe? – chiese Mary alzando un sopracciglio curiosa.
-Voi potreste stare con James e i ragazzi domani? – chiese lei speranzosa – Così da tenere d’occhio Sirius.
-No, no e ancora no Cassie- disse Lily scaldandosi- Te lo ha chiesto Potter vero? Lo sapevo che non fa mai nulla senza un tornaconto personale.
-No Lily, te lo assicuro, sai che non ho mai ceduto alle sue suppliche di fargli avere un appuntamento con te…- Dorcas rise al ricordo di tutte le volte che James l’aveva implorata in quegli anni – Solo che l’idea di voi che controllate la situazione dal retroscena mi metterebbe molto più a mio agio- abbassò lo sguardo, facendosi prendere dall’ansia dell’appuntamento dell’indomani.
-Per me è un’ottima idea! – esclamò Alice- Io sarei stata comunque con Frank, così possiamo stare tutti insieme.
- Anche per me va bene. – aggiunse Marlene.
-Chissà perché…- la prese in giro Mary maliziosa, beccandosi una spintarelle da Lene – Io ci sto- aggiunse subito dopo.
Lily se ne era rimasta in silenzio, la stava tirando per le lunghe, più per dimostrare qualcosa alle altre, in realtà non era così sgradevole l’idea di passare una mattinata con Potter, specialmente con la compagnia delle sue amiche, e poi doveva fare un favore a Dorcas, quindi si provò ad autoconvincere che sarebbe stato unicamente per questo.
-E va bene Cassie! – disse lei acconsentendo e venendo travolta da un abbraccio collettivo.
▀■▪■▀
James non fu sorpreso nel trovare Sirius ancora sveglio, sdraiato a letto, nell’esatta posizione in cui lo aveva lasciato.
Si avvicinò in silenzio abbandonando il sacchetto con il cibo sul comodino dell’amico, che lo guardò scettico, prima di riprendere a fissare il soffitto.
Peter, Remus e Frank avevano salutato di sfuggita Sirius, non chiedendogli niente, sapevano bene che, in momenti del genere, l’unico in grado di parlare con lui era James.
-Sirius…- chiamò James abbassando la voce, coperta dal chiacchiericcio dei compagni dall’altro lato della stanza – Sei mio fratello, e i fratelli si dicono sempre la verità in faccia, anche quando è poco piacevole…
Il moro sembrò venir colpito dalle sue parole, quello era un loro patto eterno, dirsi sempre la verità, e lui non poteva evitare di ascoltarla, così lo fissò serio, aspettando quello che si preannunciava essere un discorso poco piacevole.
-Non mi interessano le tue motivazioni, voglio solo che tu sappia che la stai perdendo, ne sei consapevole? - James sedeva di fronte a lui.
-Maledizione Prongs…- alzò la voce lui, facendo voltare gli amici che lo guardarono preoccupati facendogli riabbassare i toni- Certo che lo so Jamie, pensi mi faccia star bene tutto questo? - disse portandosi le mani sulle tempie doloranti a causa di quella stressante giornata.
-Sono sicuro tu stia male, ti conosco e lo so bene, allora perché?
- Io non merito il suo amore… - sussurró flebilmente, gli costava così tanto dire quelle parole, eppure gli risuonavano sempre così reali.
- Porca puttana Sirius…- si alzò di scatto James, quasi urlando- Ho una notizia per te amico, tu meriti l’amore più grande che ci sia, e sai perché Sirius? Perché tu sei un gran bella persona, anche se provi a dimostrare a tutti il contrario, anche se ti hanno cresciuto con dei valori così lontani dal rendere una donna il centro del tuo mondo, anche se la tua famiglia non ritiene che questo sia vero, tu meriti di amare e di essere amato perché tu, Sirius Black…non sei il figlio di puttana sciupa femmine che tutti conoscono, o che credono di conoscere, tu sei molto più di questo…
-Non credo sia vero…- continuò lui, ostinato, come suo solito.
-Stronzate Felpato…- rispose James- Sai qual è la verità? Tu hai paura!
-Io cosa?!- chiese Sirius, punto nel suo orgoglio, gli si poteva dare del figlio di puttana, dello stronzo, ma non del codardo.
-Mi hai sentito…- esclamò sicuro James, conoscendo bene i suoi punti deboli - Tu hai una fottutissima paura, perché pensi che aprirti con Dorcas significherebbe perdere tutto, perché pensi che lei ti possa rendere vulnerabile e tu non vuoi permetterglielo…sai, pagherei oro per essere reso vulnerabile se questo significasse amare la Evans! Non capisci quanto sei fortunato Sirius ad avere una persona come lei! Potrebbe addirittura essere arrivata ad amare quei lati di te che nessuno ha mai amato, nemmeno chi avrebbe dovuto. - sottolineó cercando di non essere troppo duro nel ricordargli che i suoi genitori non l’avevano mai davvero trattato come un figlio.
Tra i due calò il silenzio, mentre Sirius ripensava alle parole dell’amico che continuavano a risuonargli nella testa. In cuor suo sapeva di provare qualcosa, eppure sentirsi così attaccato a qualcuno lo intimoriva terribilmente, ecco perché la sua testa gli diceva di allontanarla.
- James - lo chiamó e il ragazzo tornó a guardarlo attentamente - senti...domani voglio chiederle scusa…per oggi, per quello che ho detto - disse rigirandosi i pollici, non riuscendo a guardare l’amico negli occhi.
- Solo? Non le dirai perché hai reagito così? - chiese James impaziente, a volte la testardaggine dell’amico lo rendeva davvero insopportabile.
 - Le chiederò scusa - lo interruppe Sirius -  e...cercherò di spiegarmi, in qualche modo. È che non so davvero cosa mi sta accadendo - disse tirandosi su le coperte e girandosi su un fianco. Quel misero tentativo però mise James di buon umore, e conscio del fatto che la conversazione era finita, si stese anche lui a letto, rimboccandosi le coperte scarlatte. - Io credo che lo scoprirai molto presto, Felpato - sorrise tra se’ e se’ prima di spegnere la luce ed addormentarsi. 
 
   
 
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