CAPITOLO 16 (ULTIMO
CAPITOLO)
Il giovane principe
entrò nella sua vecchia stanza e senza nemmeno fare la doccia si lasciò cadere
a letto e si addormentò profondamente.
Non sapeva esattamente
quante ore avesse dormito, ma fu svegliato dalla voce acuta di quella dannata
donna:” buongiorno sua altezza, il sole è già alto e la tua controparte non
vede l’ora di parlare con te, quindi ho pensato di portarti la colazione per
prepararti meglio al vostro incontro”.
Bulma appunto tra le
mani aveva un vassoio colmo di cibo, il giovane principe aprì un occhio
attirato dall’idea di mangiare, ma poi sentì improvvisamente salirgli una
strana nausea e quindi si precipitò al bagno dove vomitò per l’ennesima volta.
Quando uscì dal bagno,
quella donna era ancora lì e frustrato si chiese perché non gli aveva
semplicemente lasciato il vassoio, detestava essere visto in quello stato e
sicuramente lei lo sapeva e stava sicuramente godendo della situazione, la
odiava.
“Dai altezza non
mettere il broncio, può succedere di partecipare ad una festa e di esagerare,
nel vassoio troverai anche un paio di pastiglie magiche per il mal di testa!”
spiegò Bulma.
“Non voglio le vostre
droghe terresti, ne ho già avuto abbastanza ieri sera!” esclamò il giovane
Vegeta con disprezzo.
“Su non fare
l’orgoglioso, ti faranno bene. Ora ti lascio il tuo spazio per rimetterti in
sesto, ma non stavo scherzando poco fa, l’altro te stesso ti sta aspettando”
insistette Bulma.
“E va bene, ho capito
donna e ora vattene!” gridò esasperato il giovane principe, sentendo la sua
testa esplodere a causa della sua stessa voce. La donna gli lanciò un’occhiata
divertita e poi finalmente lo lasciò da solo.
Il giovane principe,
allora, si fece una lunga doccia e non si stupì di trovare sul letto degli
abiti puliti, che indossò e poi divorò la colazione, combattendo contro la
nausea, rimase in fine a fissare le pillole, non le voleva prendere, ma gli
faceva davvero male la testa e quindi alla fine decise che era il caso di
prenderle, tanto nessuno lo stava osservando in quel momento.
Decise, poi, che era il
momento di affrontare il se stesso più vecchio, dopotutto questa volta non era
davvero colpa sua e quindi scese le scale e percepì la sua aura verso la
cucina, dove lo trovò intento a bere del caffè.
“Ah eccoti qui
finalmente, mi stavo giusto chiedendo quanto avevi intenzione di farmi
aspettare” commentò il Vegeta più anziano senza alzare gli occhi dalla sua
tazza di caffè.
“Beh anche tu te la
stavi prendendo comoda mi sembra!” rispose a tono il ragazzo.
E ciò fece scattare il
Vegeta adulto che si materializzò di fronte a quello più giovane e prendendolo
per un braccio iniziò a trascinarlo verso la GR e al ragazzo venne un terribile
sospetto:” Ehi tu cosa cavolo vuoi farmi, guarda che questa volta non è affatto
colpa mia, non vorrai punirmi di nuovo!” e così dicendo si aggrappò con tutte
le sue forze ad una colonna.
“Moccioso lascia subito
quella colonna, sei già abbastanza nei guai, non ti salverai distruggendomi la
casa!” gridò Vegeta tirando il ragazzo, che però non mollava la presa, anzi
riuscì a sfuggire inaspettatamente dalla presa di quello più anziano e si
precipitò a perdifiato nel corridoio.
Il più vecchio rimase
un attimo fermo, stupito che il ragazzo fosse riuscito a liberarsi, poi si
lanciò al suo inseguimento e in poco tempo riuscì a placcarlo da dietro, e i
due caddero rovinosamente a terra insieme, facendo un gran trambusto, perché
nella fuga il giovane principe aveva travolto metà della casa.
“Ma si può sapere cosa
sta succedendo?” gridò Bulma che era accorsa verso di loro.
“Lasciaci in pace
questa è una questione tra me e il moccioso!” rispose il Vegeta più anziano
tenendo schiacciato a terra quello più giovane.
“Ehi digli di lasciarmi
andare, sto soffocando!” rispose quello più giovane.
“Sciocchezze, non
dargli retta donna!” commentò il più vecchio.
“Basta, Vegeta lascialo
andare e tu non provare a scappare altrimenti le cose si metteranno male per
entrambi!” gridò Bulma furibonda, il Vegeta più anziano esitò un momento, ma
poi lasciò andare il ragazzo, che stava per fuggire, ma lo sguardo omicida
della donna gli fece cambiare idea, non si fidava di quella, dopotutto era stata
lei ad inventare quello strumento di tortura che era il braccialetto che
portava al polso.
“Bene, ora credo che
potrete parlare tra di voi in modo civile no?” chiese Bulma.
“Dipende da lui!”
dissero insieme i due Vegeta osservandosi con sospetto.
“Siete due zucconi, ma
fate come volete, basta che non fate esplodere la casa, altrimenti saranno guai
per entrambi!” rispose Bulma andandosene, prima di scoppiare a ridere per
l’assurdità della scena a cui aveva appena assistito.
“Mi seguirai ora senza
fare storie?” chiese il Vegeta più anziano.
“E tu hai intenzione di
trattarmi ancora come un moccioso?” chiese circospetto il giovane principe.
“Vedremo!” rispose
l’altro incamminandosi verso la GR e il giovane principe anche se riluttante
decise di seguirlo tanto non poteva fare diversamente.
Una volta chiusa porta
della GR il giovane Vegeta si mise abbastanza lontano da quello vecchio
mettendosi sulla difensiva, cosa che fece scoppiare a ridere quello più
vecchio:” davvero credi di potermi fermare?” chiese continuando a ridere
malignamente.
“Considerato che sei
più vecchio e rammollito forse sì!” rispose il più giovane con tutta
l’arroganza di cui era capace.
“Se non sbaglio nella
tua linea temporale per la tua fuga ti ho punito solo un giorno fa e tu appena
sei arrivato nella mia epoca hai pensato bene di scappare di nuovo e di
partecipare ad una festa e di riportarmi mia figlia priva di sensi o sbaglio?”
chiese il più vecchio con tono accusatorio.
“Ehi è stato tua figlia
a trascinarmi in quel postaccio, sai dovresti controllarla di più, frequenta
insulsi terrestri, e indossa abiti che non mi piacciono e….” disse il giovane
principe, stava cercando di spostare l’attenzione su Bra, ma ovviamente il più
vecchio non si fece imbrogliare:” Senti moccioso quello che fa Bra non è affare
tuo, per ora. Fatto sta che mi hai disubbidito nuovamente e ne pagherai le
conseguenze!” e fece per lanciarsi verso il giovane che si mise sulla
difensiva.
“No, non te lo
permetterò! Se provi ad avvicinarti ti colpirò e non m’importa se questo
dannato bracciale mi farà friggere il cervello, quindi stai indietro. Sai dopo
il nostro precedente scontro ho avuto modo di pensare e voglio sapere come mai
tutte le volte che sono fuggito tu eri così furioso, dopotutto avevo questo
bracciale quindi non potevo certo distruggere questo dannato pianeta!” chiese
il giovane principe e notò che la sua versione più anziana sussultare, come se
non si aspettasse quella domanda e come se non avesse alcuna intenzione di
rispondere e quindi il ragazzo insistette per sapere ovviamente.
Ci fu silenzio per
alcuni istanti e poi finalmente il principe dei sayan si decise ad affrontare
il suo passato:"perchè tu sei un mostro, io so tutto quello che hai fatto,
e tutto quello che ancora farai, io non riesco a guardati senza provare rabbia
e disprezzo, se solo potessi metterei fine alla tua vita senza provare il
minimo rimorso, almeno avrei l’opportunità di salvare tanto sangue innocente
che macchierà le tue mani per sempre!” gridò Vegeta liberandosi finalmente del
peso che aveva sul cuore da anni, lui non era mai riuscito a fare pace col suo
passato e quel ragazzo arrogante era il suo passato in carne e ossa e lui non
poteva sopportarlo di averlo sotto gli occhi e vicino alla sua famiglia.
Il giovane principe
incassò quelle dure parole indietreggiando ancora, faceva davvero fatica a
capire i pensieri della sua versione più vecchia, ma provò comunque a
rispondere:” ehi non ti permetto di parlarmi così vecchio, io sono te e se non
avessi addosso questo stupido bracciale vi sterminerei tutti e conquisterei
questo pianeta per il grande Freezer, io amo il sangue che scorre tra le mie
mani e gli sguardi di terrore che incute il mio arrivo e non vedo l’ora di
tornare al mio tempo. Tu devi davvero aver battuto forte la testa durante uno
scontro, la nostra razza è stata creata per combattere, distruggere e
conquistare! ”.
“Il grande Freezer ti
ucciderà e morirai implorando Karoth di vendicare la nostra gloriosa razza!”
esclamò di getto Vegeta rendendosi conto subito che non avrebbe dovuto dirlo,
infatti vide il ragazzo impallidire.
“Beh se tu sei qui non
sono morto davvero però!” commentò il giovane confuso da quelle parole.
“Voglio farti vedere
una cosa moccioso!” esclamò Vegeta prima di trasformarsi in super sayan davanti
agli occhi sconvolti della sua versione più giovane, fino a quel momento aveva
accuratamente evitato di trasformarsi per non fornire troppi dettagli sul
futuro, ma tanto ormai il danno era fatto.
“Ma io sono il sayan
leggendario? L’ho sempre saputo, mio padre aveva ragione e quindi posso…ma
aspetta quando lo diventerò, come farò, dimmelo immediatamente, devo sapere!”
il giovane principe era un fiume in piena, era più che entusiasta, ormai era
certo che avrebbe potuto avere l’universo tra le mani e distruggere Freezer.
“Mi dispiace deluderti,
non sei il sayan leggendario e non sai quanto mi irriti darti questa notizia,
ma anche Karoth può trasformarsi in super sayan e così anche i suoi figli e mio
figlio…” rispose Vegeta.
“Mio figlio? Quindi
Trunks non mi ha detto nulla per tutto questo tempo? Non me lo sarei mai
aspettato da lui” commentò gelido il ragazzo.
“Per rispondere alle
altre due domande, ti posso solo dire che arriverai allo stadio super sayan e
anzi lo supererai passando per una strada di sofferenze e ci arriverai solo
quando il tuo cuore sarà sereno, ma non pieno di malvagità come pensavo a mio
tempo, ci arriverai quando avrai qualcosa per cui combattere!” spiegò Vegeta.
“Non riesco a capire le
tue parole, io voglio quel potere adesso!” esclamò il ragazzo con impazienza.
“Ed è quello proprio il
motivo per cui non l’avrai adesso!” rispose Vegeta alzando la voce poiché era
infastidito nel rivedersi com’era un tempo, così assetato di potere.
“Pretendo di sapere
altro!” insistette il giovane principe.
“E’ una storia lunga la
mia e quindi anche la tua e non posso rivelarti altro, dovrai farti bastare
quello che hai visto e che probabilmente dimenticherai alla fine di tutta
questa storia. E comunque forse avevi ragione tu prima, dovrei ringraziarti
dopotutto sei stato tu ad avvertire Trunks per riportare a casa Bra!” rispose
Vegeta che voleva disperatamente uscire da quella conversazione così scomoda.
“Esatto, sai stavo per
lasciare quella ridicola festa, poi non so ho sentito da qualche parte una voce
che mi diceva che non potevo andarmene senza Bra e quindi io sono tornato
indietro ecco!” spiegò il ragazzo arrossendo dal momento che aveva appena
dimostrato all’altro se stesso che dopotutto in fondo di qualcuno gl’importava
e infatti lo vide sorridere brevemente, come se stesse approvando.
Vegeta in quel momento
ebbe l’illuminazione su cosa doveva fare per rimandare indietro quel ragazzo, e
quindi facendosi guidare dall’istinto si parò davanti a lui e prima che l’altro
potesse spostarsi gli diede un forte schiaffo che fece cadere a terra il
giovane principe, che gridando gli chiese come mai l’avesse colpito.
“Per ricordati cosa
succederà se farai anche una sola mossa falsa, forza dammi il braccio ti tolgo
quell’aggeggio!” rispose Vegeta e il giovane principe si rialzò e con
riluttanza diede il braccio a quello più vecchio che dopo avergli lanciato
un’occhiata molto minacciosa gli tolse il bracciale che cadde a terra facendo
un suono metallico; i due per un attimo lo fissarono e poi il giovane principe
gridò di rabbia e iniziò a pestarlo fino a ridurlo in tanti piccoli pezzi di
viti e microchip.
“Ehi tanto ho ancora
quello di Trunks!” osservò quello più anziano.
“Non m’importa,
lasciami sfogare contro questo dannato oggetto” rispose il ragazzo.
“Non farmi pentire di
quello che ho fatto moccioso!” esclamò gelido Vegeta prima di lasciare la
Gravity Room.
Il giovane principe una
volta rimasto solo misurò la sua forza appena ritrovata, finalmente si sentiva
tutto intero ed era la sensazione più bella del mondo, se solo avesse trovato
un modo per velocizzare la sua trasformazioni in super sayan sarebbe stato
tutto perfetto, ma da quella conversazione aveva capito che prima di diventarlo
sarebbe dovuto succedere qualcos’altro nel suo futuro. Quindi per il momento
decise di accontentarsi di regolare i conti con Bra e quindi si diresse a passo
spedito verso la sua stanza.
Trovò la ragazza a
testa in giù sul letto che parlava tranquillamente dentro quell’aggeggio che
aveva usato per chiamare Trunks, ma prima che lei potesse reagire in qualche
modo il giovane le strappò il telefono dalle mani e lo scagliò contro la
parete, rompendolo ovviamente.
“Ehi ma come ti
permetti!” sbraitò la ragazza scattando in piedi.
“Sai non sono stupito
che mi hai portato con l’inganno a quella festa, o che mi hai lasciato con
quelle due oche, anzi per questo ti ammiro, ti trovo molto simile a me, però ti
disprezzo anche per come hai potuto concederti a quell’insulso terrestre e
ridurti così, mi aspettavo molto più dall’ultima ragazza sayan rimasta!” disse
il giovane principe.
“Eddai non fare
l’offeso, ci stavamo solo divertendo e magari le cose potrebbero esserci
scappate di mano, ma va tutto bene, siamo qui no? E mamma e papà non erano poi
così arrabbiati, gli passerà presto!” rispose la ragazza.
“No Bra tu non capisci,
io ti ho vista con quel terrestre e perdere i sensi per quei liquidi colorati e
disgustosi, ed è stato davvero uno spettacolo disgustoso, mi vergogno per te, e
se non ci fossi stato io a riportarti a casa? Dopotutto sono io no il cattivo
di questa storia e invece penso di averti salvata, ma cosa farai la prossima
volta?” chiese preoccupato il giovane principe e quelle parole fecero segno nel
cuore di Bra perché vide l’espressione davvero preoccupata di quel ragazzo e la
cosa le diede da pensare, ma non voleva farsi vedere in difficoltà da lui e
quindi gli rispose che non erano affari suoi di come lei gestiva la sua vita e
di pensare alla sua.
“Già hai ragione a me
non dovrebbe importare, ma per qualche strana ragione che non capisco m’importa
e mi fa anche infuriare allo stesso tempo!” esclamò il ragazzo stupendosi dalle
sue stesse parole.
“Certo che t’importa di
me, tu o meglio l’altro te mi adora, sai io sono la tua figlia preferita!”
ripose la ragazza ridendo, con una risata perfida, molto simile alla sua si
trovò a pensare il giovane principe.
“Ehi non è questo il
punto e poi io non adoro proprio nessuno se non me stesso che sia chiaro! Vedi
solo di non sprecarti con inutile terresti, sarebbe un affronto per la nostra
razza e io non posso sopportarlo, e cerca a volte di somigliare a Trunks, sì è
noioso, ma mi sembra a posto!” rispose
il giovane principe imbarazzato; vide Bra annuire con un cenno del capo per poi
sgranare gli occhi, ma prima che potesse chiederle il motivo sentì solo buio
attorno a lui.
Quelle parole avevano colpito Bra e avrebbe
anche voluto rispondergli, ma prima che lo facesse aveva notato una strana luce
azzurra attorno al giovane principe, ma prima che potesse avvertirlo lui era
sparito senza lasciare traccia.
La ragazza andò ad
avvertire i genitori e suo padre provò a cercare l’aura del se stesso da
giovane, ma non la trovò, il ragazzo era tornato a casa davvero finalmente
pensò e chiese alla figlia che cosa gli avesse detto prima di scomparire.
“Ah nulla d’importante,
avevamo un conto in sospeso per ieri sera!” rispose la ragazza che non voleva
dare a vedere quanto le parole del giovane principe le avessero dato da
riflettere.
Vegeta finalmente solo
sospirò e guardando il cielo pensò a quel ragazzo, che era lui, ma allo stesso
tempo ancora non lo era, purtroppo sapeva quanta strada avrebbe dovuto fare e
quanto male avrebbe fatto e avrebbe anche subito, ma dopotutto il passato non
si poteva cambiare, altrimenti anche quello splendido presente sarebbe cambiato
pensò.
Il giovane principe
aprì gli occhi, era a terra sporco di sangue, si chiese cosa fosse successo,
l’ultima cosa che ricordava era lui che liquidava quella strana donna, lei gli
aveva detto qualcosa, ma non ricordava cosa, chissà forse stava solo supplicando
per la sua inutile vita pensò con disprezzo rimettendosi in piedi, per fortuna
era solo e nessuno quindi aveva visto la sua caduta terra.
Fece un giro di
ricognizione in volo sul pianeta e lo trovò completamente deserto, non c’era
nessuna forma di vita, eppure lui non ricordava di avere ucciso nessuno a parte
quella vecchia, chissà forse quel colpo alla testa era più forte del previsto
pensò confuso; il giovane principe non venne mai a sapere che mentre era
lontano per la sua avventura gli abitanti di quel pianeta erano riusciti a
scappare grazie al sacrificio della loro dama bianca.
Quindi il giovane Vegeta vedendo che il
pianeta era davvero deserto si considerò soddisfatto del risultato ottenuto in
così poco tempo, anche se non ricordava tutti i passaggi, ma decise che non
gl’importava affatto. Saltò, allora, sulla sua navicella per tornare alla base:
avrebbe dormito per tutto il viaggio perché inspiegabilmente si sentiva molto
stanco.
Salve a
tutti, e così siamo giunti alla fine di questo delirio letterario durato un
anno, per me è stato un anno molto particolare che sicuramente ricorderò e mi
ha fatto molto piacere riprendere a scrivere, anche se a volte con tempi un
pochino lunghi. Scrivere questo finale non è stato semplice, ma ormai era
tempo. Ringrazio chi ha recensito e se qualcun altro alla luce del finale vuole
dare il suo parere è più che ben accetto. Ringrazio ovviamente anche tutti i
lettori che sono stati davvero tanti. Scriverò ancora? Mah possibile, non so
quando, ma è spero di sì, in realtà avrei anche un paio di idee, ma devo ancora
ragionarci. Vedremo, per ora grazie a tutti e a presto, speriamo!