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Autore: Angelo Azzurro    16/04/2020    2 recensioni
Per una magica serie di eventi il Vegeta adolescente finisce nella dimensione di quello adulto. Bisognerà trovare il modo per rimandarlo da dove è venuto per non alterare il futuro, ma intanto che si trova in questa dimensione potrebbe imparare qualcosa di nuovo e aiutare qualche personaggio a scoprire qualcosa in più su se stesso.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16 (ULTIMO CAPITOLO)

Il giovane principe entrò nella sua vecchia stanza e senza nemmeno fare la doccia si lasciò cadere a letto e si addormentò profondamente.

Non sapeva esattamente quante ore avesse dormito, ma fu svegliato dalla voce acuta di quella dannata donna:” buongiorno sua altezza, il sole è già alto e la tua controparte non vede l’ora di parlare con te, quindi ho pensato di portarti la colazione per prepararti meglio al vostro incontro”.

Bulma appunto tra le mani aveva un vassoio colmo di cibo, il giovane principe aprì un occhio attirato dall’idea di mangiare, ma poi sentì improvvisamente salirgli una strana nausea e quindi si precipitò al bagno dove vomitò per l’ennesima volta.

Quando uscì dal bagno, quella donna era ancora lì e frustrato si chiese perché non gli aveva semplicemente lasciato il vassoio, detestava essere visto in quello stato e sicuramente lei lo sapeva e stava sicuramente godendo della situazione, la odiava.

“Dai altezza non mettere il broncio, può succedere di partecipare ad una festa e di esagerare, nel vassoio troverai anche un paio di pastiglie magiche per il mal di testa!” spiegò Bulma.

“Non voglio le vostre droghe terresti, ne ho già avuto abbastanza ieri sera!” esclamò il giovane Vegeta con disprezzo.

“Su non fare l’orgoglioso, ti faranno bene. Ora ti lascio il tuo spazio per rimetterti in sesto, ma non stavo scherzando poco fa, l’altro te stesso ti sta aspettando” insistette Bulma.

“E va bene, ho capito donna e ora vattene!” gridò esasperato il giovane principe, sentendo la sua testa esplodere a causa della sua stessa voce. La donna gli lanciò un’occhiata divertita e poi finalmente lo lasciò da solo.

Il giovane principe, allora, si fece una lunga doccia e non si stupì di trovare sul letto degli abiti puliti, che indossò e poi divorò la colazione, combattendo contro la nausea, rimase in fine a fissare le pillole, non le voleva prendere, ma gli faceva davvero male la testa e quindi alla fine decise che era il caso di prenderle, tanto nessuno lo stava osservando in quel momento.

Decise, poi, che era il momento di affrontare il se stesso più vecchio, dopotutto questa volta non era davvero colpa sua e quindi scese le scale e percepì la sua aura verso la cucina, dove lo trovò intento a bere del caffè.

“Ah eccoti qui finalmente, mi stavo giusto chiedendo quanto avevi intenzione di farmi aspettare” commentò il Vegeta più anziano senza alzare gli occhi dalla sua tazza di caffè.

“Beh anche tu te la stavi prendendo comoda mi sembra!” rispose a tono il ragazzo.

E ciò fece scattare il Vegeta adulto che si materializzò di fronte a quello più giovane e prendendolo per un braccio iniziò a trascinarlo verso la GR e al ragazzo venne un terribile sospetto:” Ehi tu cosa cavolo vuoi farmi, guarda che questa volta non è affatto colpa mia, non vorrai punirmi di nuovo!” e così dicendo si aggrappò con tutte le sue forze ad una colonna.

“Moccioso lascia subito quella colonna, sei già abbastanza nei guai, non ti salverai distruggendomi la casa!” gridò Vegeta tirando il ragazzo, che però non mollava la presa, anzi riuscì a sfuggire inaspettatamente dalla presa di quello più anziano e si precipitò a perdifiato nel corridoio.

Il più vecchio rimase un attimo fermo, stupito che il ragazzo fosse riuscito a liberarsi, poi si lanciò al suo inseguimento e in poco tempo riuscì a placcarlo da dietro, e i due caddero rovinosamente a terra insieme, facendo un gran trambusto, perché nella fuga il giovane principe aveva travolto metà della casa.

“Ma si può sapere cosa sta succedendo?” gridò Bulma che era accorsa verso di loro.

“Lasciaci in pace questa è una questione tra me e il moccioso!” rispose il Vegeta più anziano tenendo schiacciato a terra quello più giovane.

“Ehi digli di lasciarmi andare, sto soffocando!” rispose quello più giovane.

“Sciocchezze, non dargli retta donna!” commentò il più vecchio.

“Basta, Vegeta lascialo andare e tu non provare a scappare altrimenti le cose si metteranno male per entrambi!” gridò Bulma furibonda, il Vegeta più anziano esitò un momento, ma poi lasciò andare il ragazzo, che stava per fuggire, ma lo sguardo omicida della donna gli fece cambiare idea, non si fidava di quella, dopotutto era stata lei ad inventare quello strumento di tortura che era il braccialetto che portava al polso.

“Bene, ora credo che potrete parlare tra di voi in modo civile no?” chiese Bulma.

“Dipende da lui!” dissero insieme i due Vegeta osservandosi con sospetto.

“Siete due zucconi, ma fate come volete, basta che non fate esplodere la casa, altrimenti saranno guai per entrambi!” rispose Bulma andandosene, prima di scoppiare a ridere per l’assurdità della scena a cui aveva appena assistito.

“Mi seguirai ora senza fare storie?” chiese il Vegeta più anziano.

“E tu hai intenzione di trattarmi ancora come un moccioso?” chiese circospetto il giovane principe.

“Vedremo!” rispose l’altro incamminandosi verso la GR e il giovane principe anche se riluttante decise di seguirlo tanto non poteva fare diversamente.

Una volta chiusa porta della GR il giovane Vegeta si mise abbastanza lontano da quello vecchio mettendosi sulla difensiva, cosa che fece scoppiare a ridere quello più vecchio:” davvero credi di potermi fermare?” chiese continuando a ridere malignamente.

“Considerato che sei più vecchio e rammollito forse sì!” rispose il più giovane con tutta l’arroganza di cui era capace.

“Se non sbaglio nella tua linea temporale per la tua fuga ti ho punito solo un giorno fa e tu appena sei arrivato nella mia epoca hai pensato bene di scappare di nuovo e di partecipare ad una festa e di riportarmi mia figlia priva di sensi o sbaglio?” chiese il più vecchio con tono accusatorio.

“Ehi è stato tua figlia a trascinarmi in quel postaccio, sai dovresti controllarla di più, frequenta insulsi terrestri, e indossa abiti che non mi piacciono e….” disse il giovane principe, stava cercando di spostare l’attenzione su Bra, ma ovviamente il più vecchio non si fece imbrogliare:” Senti moccioso quello che fa Bra non è affare tuo, per ora. Fatto sta che mi hai disubbidito nuovamente e ne pagherai le conseguenze!” e fece per lanciarsi verso il giovane che si mise sulla difensiva.

“No, non te lo permetterò! Se provi ad avvicinarti ti colpirò e non m’importa se questo dannato bracciale mi farà friggere il cervello, quindi stai indietro. Sai dopo il nostro precedente scontro ho avuto modo di pensare e voglio sapere come mai tutte le volte che sono fuggito tu eri così furioso, dopotutto avevo questo bracciale quindi non potevo certo distruggere questo dannato pianeta!” chiese il giovane principe e notò che la sua versione più anziana sussultare, come se non si aspettasse quella domanda e come se non avesse alcuna intenzione di rispondere e quindi il ragazzo insistette per sapere ovviamente.

Ci fu silenzio per alcuni istanti e poi finalmente il principe dei sayan si decise ad affrontare il suo passato:"perchè tu sei un mostro, io so tutto quello che hai fatto, e tutto quello che ancora farai, io non riesco a guardati senza provare rabbia e disprezzo, se solo potessi metterei fine alla tua vita senza provare il minimo rimorso, almeno avrei l’opportunità di salvare tanto sangue innocente che macchierà le tue mani per sempre!” gridò Vegeta liberandosi finalmente del peso che aveva sul cuore da anni, lui non era mai riuscito a fare pace col suo passato e quel ragazzo arrogante era il suo passato in carne e ossa e lui non poteva sopportarlo di averlo sotto gli occhi e vicino alla sua famiglia.

Il giovane principe incassò quelle dure parole indietreggiando ancora, faceva davvero fatica a capire i pensieri della sua versione più vecchia, ma provò comunque a rispondere:” ehi non ti permetto di parlarmi così vecchio, io sono te e se non avessi addosso questo stupido bracciale vi sterminerei tutti e conquisterei questo pianeta per il grande Freezer, io amo il sangue che scorre tra le mie mani e gli sguardi di terrore che incute il mio arrivo e non vedo l’ora di tornare al mio tempo. Tu devi davvero aver battuto forte la testa durante uno scontro, la nostra razza è stata creata per combattere, distruggere e conquistare! ”.

“Il grande Freezer ti ucciderà e morirai implorando Karoth di vendicare la nostra gloriosa razza!” esclamò di getto Vegeta rendendosi conto subito che non avrebbe dovuto dirlo, infatti vide il ragazzo impallidire.

“Beh se tu sei qui non sono morto davvero però!” commentò il giovane confuso da quelle parole.

“Voglio farti vedere una cosa moccioso!” esclamò Vegeta prima di trasformarsi in super sayan davanti agli occhi sconvolti della sua versione più giovane, fino a quel momento aveva accuratamente evitato di trasformarsi per non fornire troppi dettagli sul futuro, ma tanto ormai il danno era fatto.

“Ma io sono il sayan leggendario? L’ho sempre saputo, mio padre aveva ragione e quindi posso…ma aspetta quando lo diventerò, come farò, dimmelo immediatamente, devo sapere!” il giovane principe era un fiume in piena, era più che entusiasta, ormai era certo che avrebbe potuto avere l’universo tra le mani e distruggere Freezer.

“Mi dispiace deluderti, non sei il sayan leggendario e non sai quanto mi irriti darti questa notizia, ma anche Karoth può trasformarsi in super sayan e così anche i suoi figli e mio figlio…” rispose Vegeta.

“Mio figlio? Quindi Trunks non mi ha detto nulla per tutto questo tempo? Non me lo sarei mai aspettato da lui” commentò gelido il ragazzo.

“Per rispondere alle altre due domande, ti posso solo dire che arriverai allo stadio super sayan e anzi lo supererai passando per una strada di sofferenze e ci arriverai solo quando il tuo cuore sarà sereno, ma non pieno di malvagità come pensavo a mio tempo, ci arriverai quando avrai qualcosa per cui combattere!” spiegò Vegeta.

“Non riesco a capire le tue parole, io voglio quel potere adesso!” esclamò il ragazzo con impazienza.

“Ed è quello proprio il motivo per cui non l’avrai adesso!” rispose Vegeta alzando la voce poiché era infastidito nel rivedersi com’era un tempo, così assetato di potere.

“Pretendo di sapere altro!” insistette il giovane principe.

“E’ una storia lunga la mia e quindi anche la tua e non posso rivelarti altro, dovrai farti bastare quello che hai visto e che probabilmente dimenticherai alla fine di tutta questa storia. E comunque forse avevi ragione tu prima, dovrei ringraziarti dopotutto sei stato tu ad avvertire Trunks per riportare a casa Bra!” rispose Vegeta che voleva disperatamente uscire da quella conversazione così scomoda.

“Esatto, sai stavo per lasciare quella ridicola festa, poi non so ho sentito da qualche parte una voce che mi diceva che non potevo andarmene senza Bra e quindi io sono tornato indietro ecco!” spiegò il ragazzo arrossendo dal momento che aveva appena dimostrato all’altro se stesso che dopotutto in fondo di qualcuno gl’importava e infatti lo vide sorridere brevemente, come se stesse approvando.

Vegeta in quel momento ebbe l’illuminazione su cosa doveva fare per rimandare indietro quel ragazzo, e quindi facendosi guidare dall’istinto si parò davanti a lui e prima che l’altro potesse spostarsi gli diede un forte schiaffo che fece cadere a terra il giovane principe, che gridando gli chiese come mai l’avesse colpito.

“Per ricordati cosa succederà se farai anche una sola mossa falsa, forza dammi il braccio ti tolgo quell’aggeggio!” rispose Vegeta e il giovane principe si rialzò e con riluttanza diede il braccio a quello più vecchio che dopo avergli lanciato un’occhiata molto minacciosa gli tolse il bracciale che cadde a terra facendo un suono metallico; i due per un attimo lo fissarono e poi il giovane principe gridò di rabbia e iniziò a pestarlo fino a ridurlo in tanti piccoli pezzi di viti e microchip.

“Ehi tanto ho ancora quello di Trunks!” osservò quello più anziano.

“Non m’importa, lasciami sfogare contro questo dannato oggetto” rispose il ragazzo.

“Non farmi pentire di quello che ho fatto moccioso!” esclamò gelido Vegeta prima di lasciare la Gravity Room.

Il giovane principe una volta rimasto solo misurò la sua forza appena ritrovata, finalmente si sentiva tutto intero ed era la sensazione più bella del mondo, se solo avesse trovato un modo per velocizzare la sua trasformazioni in super sayan sarebbe stato tutto perfetto, ma da quella conversazione aveva capito che prima di diventarlo sarebbe dovuto succedere qualcos’altro nel suo futuro. Quindi per il momento decise di accontentarsi di regolare i conti con Bra e quindi si diresse a passo spedito verso la sua stanza.

Trovò la ragazza a testa in giù sul letto che parlava tranquillamente dentro quell’aggeggio che aveva usato per chiamare Trunks, ma prima che lei potesse reagire in qualche modo il giovane le strappò il telefono dalle mani e lo scagliò contro la parete, rompendolo ovviamente.

“Ehi ma come ti permetti!” sbraitò la ragazza scattando in piedi.

“Sai non sono stupito che mi hai portato con l’inganno a quella festa, o che mi hai lasciato con quelle due oche, anzi per questo ti ammiro, ti trovo molto simile a me, però ti disprezzo anche per come hai potuto concederti a quell’insulso terrestre e ridurti così, mi aspettavo molto più dall’ultima ragazza sayan rimasta!” disse il giovane principe.

“Eddai non fare l’offeso, ci stavamo solo divertendo e magari le cose potrebbero esserci scappate di mano, ma va tutto bene, siamo qui no? E mamma e papà non erano poi così arrabbiati, gli passerà presto!” rispose la ragazza.

“No Bra tu non capisci, io ti ho vista con quel terrestre e perdere i sensi per quei liquidi colorati e disgustosi, ed è stato davvero uno spettacolo disgustoso, mi vergogno per te, e se non ci fossi stato io a riportarti a casa? Dopotutto sono io no il cattivo di questa storia e invece penso di averti salvata, ma cosa farai la prossima volta?” chiese preoccupato il giovane principe e quelle parole fecero segno nel cuore di Bra perché vide l’espressione davvero preoccupata di quel ragazzo e la cosa le diede da pensare, ma non voleva farsi vedere in difficoltà da lui e quindi gli rispose che non erano affari suoi di come lei gestiva la sua vita e di pensare alla sua.

“Già hai ragione a me non dovrebbe importare, ma per qualche strana ragione che non capisco m’importa e mi fa anche infuriare allo stesso tempo!” esclamò il ragazzo stupendosi dalle sue stesse parole.

“Certo che t’importa di me, tu o meglio l’altro te mi adora, sai io sono la tua figlia preferita!” ripose la ragazza ridendo, con una risata perfida, molto simile alla sua si trovò a pensare il giovane principe.

“Ehi non è questo il punto e poi io non adoro proprio nessuno se non me stesso che sia chiaro! Vedi solo di non sprecarti con inutile terresti, sarebbe un affronto per la nostra razza e io non posso sopportarlo, e cerca a volte di somigliare a Trunks, sì è noioso, ma mi sembra a posto!”  rispose il giovane principe imbarazzato; vide Bra annuire con un cenno del capo per poi sgranare gli occhi, ma prima che potesse chiederle il motivo sentì solo buio attorno a lui.

 Quelle parole avevano colpito Bra e avrebbe anche voluto rispondergli, ma prima che lo facesse aveva notato una strana luce azzurra attorno al giovane principe, ma prima che potesse avvertirlo lui era sparito senza lasciare traccia.

La ragazza andò ad avvertire i genitori e suo padre provò a cercare l’aura del se stesso da giovane, ma non la trovò, il ragazzo era tornato a casa davvero finalmente pensò e chiese alla figlia che cosa gli avesse detto prima di scomparire.

“Ah nulla d’importante, avevamo un conto in sospeso per ieri sera!” rispose la ragazza che non voleva dare a vedere quanto le parole del giovane principe le avessero dato da riflettere.

Vegeta finalmente solo sospirò e guardando il cielo pensò a quel ragazzo, che era lui, ma allo stesso tempo ancora non lo era, purtroppo sapeva quanta strada avrebbe dovuto fare e quanto male avrebbe fatto e avrebbe anche subito, ma dopotutto il passato non si poteva cambiare, altrimenti anche quello splendido presente sarebbe cambiato pensò.

 

Il giovane principe aprì gli occhi, era a terra sporco di sangue, si chiese cosa fosse successo, l’ultima cosa che ricordava era lui che liquidava quella strana donna, lei gli aveva detto qualcosa, ma non ricordava cosa, chissà forse stava solo supplicando per la sua inutile vita pensò con disprezzo rimettendosi in piedi, per fortuna era solo e nessuno quindi aveva visto la sua caduta terra.

Fece un giro di ricognizione in volo sul pianeta e lo trovò completamente deserto, non c’era nessuna forma di vita, eppure lui non ricordava di avere ucciso nessuno a parte quella vecchia, chissà forse quel colpo alla testa era più forte del previsto pensò confuso; il giovane principe non venne mai a sapere che mentre era lontano per la sua avventura gli abitanti di quel pianeta erano riusciti a scappare grazie al sacrificio della loro dama bianca.

 Quindi il giovane Vegeta vedendo che il pianeta era davvero deserto si considerò soddisfatto del risultato ottenuto in così poco tempo, anche se non ricordava tutti i passaggi, ma decise che non gl’importava affatto. Saltò, allora, sulla sua navicella per tornare alla base: avrebbe dormito per tutto il viaggio perché inspiegabilmente si sentiva molto stanco.

 

Salve a tutti, e così siamo giunti alla fine di questo delirio letterario durato un anno, per me è stato un anno molto particolare che sicuramente ricorderò e mi ha fatto molto piacere riprendere a scrivere, anche se a volte con tempi un pochino lunghi. Scrivere questo finale non è stato semplice, ma ormai era tempo. Ringrazio chi ha recensito e se qualcun altro alla luce del finale vuole dare il suo parere è più che ben accetto. Ringrazio ovviamente anche tutti i lettori che sono stati davvero tanti. Scriverò ancora? Mah possibile, non so quando, ma è spero di sì, in realtà avrei anche un paio di idee, ma devo ancora ragionarci. Vedremo, per ora grazie a tutti e a presto, speriamo! 

 

  
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