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Autore: lenemckinnon    23/04/2020    6 recensioni
Una raccolta di come cinque appuntamenti (e cinque particolari, poco confortevoli, romantici, incauti, fugaci baci) siano riusciti a far capitolare la deliziosa e intraprendente Marlene McKinnon nelle braccia dell’altero e diseredato rampollo di casa Black.
"Ecco una cosa che ci mette d'accordo entrambi", pensò Sirius affondando un pochino la mano nei biondi capelli della ragazza e assaporando la morbidezza delle sue labbra. Certo, se avesse saputo che per zittirla una volta per tutte sarebbe bastato ricorrere a un espediente così semplice e piacevole…
Ho deciso di ripercorrere i momenti in cui tutto è davvero iniziato seguendo fantasie scovate in qualche angolo remoto del mio cervello e spero che questi cinque capitoli rendano un po’ giustizia alla loro malespressa e bistrattata storia d’amore.
Marauders Era, Blackinnon, accenni Jily.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco una cosa che ci mette d'accordo entrambi

27 Marzo 1976, Castello di Hogwarts 
 
Amos Diggory rappresentava per Marlene McKinnon una scocciatura non indifferente: prima prefetto e poi diligente caposcuola Tassorosso, il ragazzo era la perfetta incarnazione delle regole di buon comportamento tanto decantate dal guardiano Gazza quanto detestate da Marlene. 
 
Per immensa sfortuna della sopracitata, il puntiglioso Diggory era completamente e perdutamente innamorato di Marlene fin dall'alba dei tempi, mentre lei lo considerava un misto di superbia e servilismo, di boria e di bassa umiltà.
 
Quando gli veniva domandato il perché di una tale sconclusionata attrazione, Amos rispondeva semplicemente che Marlene assomigliava a una fata e, insomma, chi mai avrebbe potuto resistere a tanto fascino?
Certo, questa incresciosa situazione aveva procurato alla ragazza numerosi vantaggi in termini di punizioni evitate, ma c'erano momenti in cui le circostanze diventavano davvero insopportabili. 
 
Quel bel pomeriggio del Marzo 1976, una Marlene McKinnon in incognito si affrettava a scendere lungo le scale che conducevano dall'aula di Trasfigurazione alla Sala Grande. Durante le ore della McGranitt aveva sentito Alice riferirle che Amos era pronto a portare il suo ridicolo corteggiamento al livello superiore e dichiararsi di fronte a tutta la scuola. Tuttavia, era lungi da lei permettergli di compiere un gesto che sarebbe stato certamente tramandato dalle cronache rosa della scuola come il momento più imbarazzante di tutta Storia di Hogwarts da quando Hesper Starkey nel 1896 aveva somministrato un filtro d’amore a un canarino nel corridoio del quinto piano.
 
Il suo piano per evitare Amos Diggory prevedeva una semplice quanto veloce abbuffata al tavolo della sua Casa (per nulla al mondo avrebbe mai rinunciato a un banchetto in Sala Grande), un intenso pomeriggio di allenamenti di Quidditch e scatenati festeggiamenti per il compleanno di James.
Si accomodò di fianco a Mary e Emmeline, che stavano degustando compostamente il loro pasticcio di rognone, ma il suo delizioso pranzo venne interrotto da un austero gufo che planó con grazia accanto al suo succo di zucca, con una missiva legata alla zampa destra. 
 
"Oh per l’amor del cielo!" sbottò Marlene non appena ebbe individuato il mittente. 
"Seriamente Marls, dovresti dargli una possibilità!" ridacchiò Mary prendendo in giro l'amica. 
Marlene si alzò di scatto e uscì furiosa dalla Sala Grande. "Questa storia deve finire una volta per tutte, Mary. Ora gliele canto!" 
 
Trovò Amos Diggory in un corridoio affollato, impegnato a sottrarre punti a un paio di Serpeverde del secondo anno. Era vivacemente nel suo elemento mentre decantava a gran voce i numeri esatti delle regole che gli sventurati ragazzi si erano dati da fare per infrangere.
 
"Diggory, ora la devi piantare!" urlò Marlene incurante della folla che la circondava. 
Amos, sentendosi chiamato in causa, si voltò verso di lei con espressione innocente. 
"Che é successo, gattina?" 
Marlene alzò gli occhi al cielo. Poi, all'improvviso, vide svoltare l'angolo la cosa, o meglio, la persona, che l'avrebbe aiutata a sbarazzarsi definitivamente di quel belloccio di Diggory.  
 
"Devi fartene una ragione, Amos! Non ho alcuna intenzione di stare con te, e non posso neanche farlo, dal momento che sono fidanzata con Black!
 
Sirius, che stava allegramente ricordando con Remus la partita a Spara Schiocco svoltasi la sera precedente nella Sala Comune di Grifondoro e che aveva lasciato metà degli studenti del sesto anno inceneriti fino alle mutande, ebbe solo pochi secondi di anticipo per rendersi conto di quello che sarebbe successo da lì a poco. Prima che potesse pensare a un modo per sottrarsi a quello stupido giochetto, si ritrovò le labbra di Marlene McKinnon premute contro le proprie. 
 
"Ecco una cosa che ci mette d'accordo entrambi", pensò Sirius affondando un pochino la mano nei biondi capelli della ragazza e assaporando la morbidezza delle sue labbra. Certo, se avesse saputo che per zittirla una volta per tutte sarebbe bastato ricorrere a un espediente così semplice e piacevole…di certo l’avrebbe applicato molti anni prima.
 
Da parte sua, Marlene credette di udire la chiassosa risata di James in sottofondo, ma dopotutto non le importava. Sentì che qualcosa al centro del petto le stava esplodendo dentro, ed era una sensazione magnifica. Inizialmente aveva temuto che Sirius potesse esitare (o peggio, protestare), invece aveva iniziato a rispondere al bacio con trasporto crescente. 
 
Quando si separarono per prendere aria, Marlene era boccheggiante e Sirius ghignava senza ritegno. 
"Potresti spiegarmi per che cos'era quello, McKitten?" chiese Sirius senza smettere di sogghignare. 
"Uhm...c'è ancora Diggory nei paraggi?" 
"No, Marls, se l'è svignata non appena ti ha vista con Sirius" rispose James. "Perché?" 
 
"Grazie, Black, problema risolto" dichiarò Marlene lisciandosi alcune inesistenti pieghe sulla gonna della divisa. 
"Ah, e la prossima volta che mi salti addosso, tieni le tue sudice manacce lontano dai miei capelli" concluse con un sorriso vincente e avviandosi verso la lezione seguente. 
 
Sirius Black di certo non si scompose e, anzi, con aria strafottente replicò che certo, nessun problema, se mai ci fosse stato bisogno di una mano in futuro per risolvere altre questioni di quel tipo avrebbe potuto senza esitazione contare su di lui. 
 
NOTE
 
Ehm…ciao! Qualcuno si ricorda di me? Stasera, complice un vecchio film e la noia della quarantena, ho riscoperto questa piccola bozza che giaceva inascoltata nella cartella Blackinnon e mi sono sentita in dovere di pubblicarla. L’idea è di farla diventare una raccolta di 5 one shot e vi prometto che nei prossimi giorni ci lavorerò alacremente.
 
ALTRE NOTE
 
Hesper Starkey è esistita davvero, almeno sulle figurine delle Cioccorane. E la descrizione di Amos Diggory gentilmente fornitaci da Marlene è tratta da come Elizabeth descrive Mr. Collins in Orgoglio e Pregiudizio (un clichè, lo so, però il personaggio di Amos è così pedante che le due figure si sono praticamente sovrapposte nella mia testa!)

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