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Autore: Bheira    05/05/2020    2 recensioni
Fine e Shade erano amici d'infanzia, la loro amicizia era unica ed erano iseparabili.
Un giorno Elsa, la madre di Fine, trovò un lavoro a Matsuyama, quindi non poté far altro che comunicare alle figlia del trasferimento.
I due bambini soffrirono molto per quell'addio, ma si promisero che nonostante la distanza si sarebbero sentiti comunque per lettere.
Purtroppo la distanza tra Tokyo e Matsuyama era troppa e le lettere scritte andarono perse.
Ci sarà la possibilità per questi due ragazzi di rincontrarsi un giorno?
Ciao Ragazze!!Eccomi con un'altra FF , dico da subito che questa storia all'inizio non sarà tutte rose e fiori ma pian piano che andrà avanti diventerà in parte anche una commedia ^^ quindi buona lettura!
[Storia in fase di correzione]
(Mi scuso se nei primi capitoli la storia è alquanto indecente, cercherò di riscriverla pian piano. Abbiate pazienza e comprensione >.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Shade
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Dolci αмici d'iиfaиzia

CH 48: Pervinca.

 

Era bizzarro con quanta semplicità ci si abituasse ai luoghi, alle persone, alle circostanze.

Fine aveva perso il conto di tutte quelle feste a cui aveva partecipato, a quante volte l'avessero messa in tiro per farla sembrare la più bella tra le bambole. E si chiedeva se questi eventi fossero in realtà proprio una copertura ove scambiarsi le più scabrose delle informazioni. Alla fine, un ritrovo di potenti politici e uomini d'alta società non poteva sembrare sospetto, se lo si camuffava in un ballo in cui ci si riuniva per spettegolare e civettare di cose futili. Ma la rossa riusciva a leggerlo nei loro sguardi, quando conversava proprio con quegli individui, come la scansionassero, alla ricerca di segreti. Una grandissima caccia al tesoro in cui il perdente svaniva nel nulla.

E rieccola lì col suo vestito nuovo e sgargiante, i capelli raccolti e le scarpe alte. Sfoggiando un sorriso suadente, per il quale si era allenata per giorni. 

Ed erano proprio i giorni passati che le tornarono in mente.

Ormai il signor Simon e la PxCorporation erano diventati la sua quotidianità, erano passati diversi mesi da quando aveva preso parte a quel delirio.

La trattavano con i guanti, tutta quella gentilezza quasi la scombussolava, e pensare che non molto tempo prima la rinchiusero e la legarono in quella sottospecie di fogna, non curandosi del suo precario stato di salute.

Eppure quei momenti adesso erano nebulosi, quasi nulli. Possibile che bastasse un sorriso e qualche attenzione in più, per cancellare le crudeltà e le torture?

Sì, indubbiamente. Era felice la rossa, quando le mostravano garbo. Rideva di gusto, quando le dicevano una qualche barzelletta per amicarsela.

Erano sincere quelle emozioni, positive.

Ma il dorso della sua mano, martoriato, lo sapeva. Sapeva quanto cercasse di non dimenticare la violenza, il dolore. Suo padre. Era tutto un gioco di maschere, l'aveva oramai capito Fine. Ne stava diventando maestra.

A ripensarci bene, in fin dei conti le loro intenzioni non erano mai state celate. Giornalmente veniva condotta in una piccola e buia stanza, e con voce pacata ma ferma, il direttore iniziava ad interrogarla. Non era insistente, la stava prendendo con le buone, lo vedeva Fine, come si irrigidiva ogni qualvolta che gli rispondeva in modo vago e sfuggente. Temeva che un giorno sarebbe scoppiato, ma fino ad allora non poteva fare altro, doveva guadagnare tempo. 

Agli interrogatori si alternavano anche momenti di inusuale serenità, dopo ore di lezioni sull'etichetta e il buon costume, arrivava l'ora del tè. L'unico momento della giornata nel quale la rossa poteva prendere un attimo di respiro e pensare. Pensieri negativi ed esasperati che le ricordavano anche quanto fosse sola in quella gabbia dorata. E all'improvviso il tè non le sapeva più di niente, solo amarezza.

Aveva un discreto rapporto con Brian, che la guardava e teneva sotto controllo da lontano. A volte conversavano, roba di pochi minuti, sapevano che non potevano mostrarsi troppo confidenziali l'un con l'altro. Un giudizio sbagliato e lui era fuori. Quindi spesso era Fine a tagliare corto ed allontanarsi, per timore di possibili ripercussioni.

Eppure un giorno, mentre era assorta a guardare con intensità le briciole lasciate dai biscotti per il tè sul piattino, lui apparve, come un fantasma.

I capelli biondissimi in contrasto con la luce del sole, lo facevano sembrare un sogno. La sua bellezza, già a lei nota, si ampliava, facendole divampare il rossore sulle guance.

Lo incontrò solo due volte in vita sua, ma per Fine, vedere Ryan lì in quel momento, era come un miracolo.

Inizialmente era guardinga, sapeva che aveva un qualche collegamento con la PxCorporation, lo vide in precedenza in compagnia del direttore. Poi guardandolo intensamente nei suoi occhi azzurri, si rese conto che le veniva da piangere da quanto fossero belli e cristallini. Si rese conto che era stanca di stare sull'attenti, era stanca di quella solitudine. Lo invitò a sedersi a prendere del tè, e poi gli sorrise, senza fargli domanda alcuna.

Ryan divenne con un ottima compagnia nell'ora del tè, veniva a trovarla ogni giorno. Il chè la riempiva di una gioia immensa. 

Parlavano di svariati argomenti, del più e del meno e di libri che gli capitava loro di leggere. Succedeva che ci fossero momenti di silenzio, ma non erano affatto imbarazzanti, spesso Fine si crogiolava in quella rilassante quiete. L'unico momento in cui le si spegneva la mente. Era magnifico.

Eppure non poteva fare a meno di chiedersi che ruolo avesse lui in tutto ciò. Le guardie sembravano rispettarlo, quasi temerlo. E nonostante solitamente le facessero fretta per tornare ai suoi doveri, quando c'era Ryan non fiatavano, attendevano finché non era lui stesso ad alzarsi e andarsene. Il biondo era anche molto galante nei confronti di Fine, al contrario della prima impressione che ebbe su di lui, si stava dimostrando un uomo fine ed elegante. La rossa si sentiva di nuovo viva grazie a lui, le giornate passavano più velocemente, e lei non faceva che guardare con costanza l'orologio, attendendo quello che per loro era oramai un appuntamente fisso.

Da quando Ryan era comparso, Simon si dimostrava sempre più stressato ed infastidito. Durante gli interrogatori era passivo aggressivo, spesso guardava la rossa con un'intensità tale da turbarla. Non sapeva cosa gli passasse per la testa, a volte faceva per sfiorarla, ma subito dopo ritraeva la mano come se bruciato.

E a lui rivolse lo sguardo la rossa, una volta tornata al presente. Simon si ergeva e brillava di luce propria, in mezzo a quella gente. Essere lodato, ricercato, era la sua ambizione più grande, anche una testa vuota come Fine avrebbe potuto notarlo. Il direttore la teneva stretta per il braccio, come se fosse la decorazione più preziosa del suo vestiario. La guardava sempre di sottecchi, controllando che non si allontanasse troppo, benché ci fossero già numerose guardie a tenerla d'occhio. E nonostante le interminabili ore di allenamento al dialogo e alle buone maniere, tutto ciò che fece Fine fu sorridere, salutare e malapena presentarsi. Il direttore le stava col fiato sul collo, rispondeva al posto suo, e non faceva altro che metterle un braccio attorno alla vita per rimarcare la sua presenza.

Poi all'improvviso venne presa per una mano e tirata via; fu sorpresa la rossa di vedere Ryan più brillante del solito che guardava sorridente un Simon che al contrario suo, era tutt'altro che compiaciuto.

«Se continuerà a tenerla così stretta, la signorina qui presente potrebbe anche pensare di scappare via dalle sue perfide grinfie, signor Lennox»

«Oh, ma non si preoccupi, anche se volesse non riuscirebbe» sputò velenoso Simon, non distogliendo lo sguardo dalla rossa, che del suo canto, rivolse lo sguardo a terra dal disagio.

Fece per avvicinarsi il direttore, cercando di riprenderla per la mano, ma Ryan glielo impedì.

«No no, mio caro. Te la sei goduta fin troppo. Adesso questa fragolina si farà un giro con me. Glielo puoi leggere in faccia che è stanca di essere trascinata da tutte le parti... ha bisogno di una pausa», e senza nemmeno aspettare una replica da Simon, i due si persero in mezzo alla folla, con le mani ancora congiunte.

...

Fine passò con Ryan due ore meravigliose, tra danze senza rigor di logica, scappatelle infantili sotto al tavolo del buffet e scherzi a gente disparata. Fine adesso era piegata in due a ridere a crepapelle, mentre il suo partner in crime la guardava deliziato.

«Forse dovremmo fare un altro giro tra i tartini di frutta e le crostatine alla crema»le disse cercando di sistemarle l'acconciatura che oramai era un completo disastro.

«Ahahahah, vorrei davvero tanto ahahahah, ma siamo assenti da tanto e Simon...»

Fine si ammutolì improvvisamente. 

Già, Simon, si era proprio dimenticata di lui. 

«Ehi...»

Ryan le prese il viso tra le mani guardandola negli occhi.

«Non c'è alcuna fretta, fragolina. Non ti preoccupare di Simon, non stai facendo niente di male, sei sotto la mia custodia» le sorrise.

«E poi... non c'è nessuno a controllarci, abbiamo tutto il tempo del mondo»

Fine sorpresa si guardò velocemente attorno. Era vero, le guardie non erano da nessuna parte. Questo la allietò, ma le creò anche una voragine di angoscia nel petto. Quella era la cosa più vicina alla libertà, che le fosse stata concessa da molto tempo. Si sentì quasi male, dalle miriade di sensazioni che la inondarono. E poi guardò Ryan. Lo guardò con paura.

Era riuscito ad ammutolire il direttore, a liberarsi delle guardie e a donare a Fine il libero arbitrio. C'era qualcosa che non andava... Chi era veramente? 

Divenne pallida e le mancò il fiato.

«Fine, tutto bene?» Le chiese il biondo visibilmente preoccupato, ma senza perdere compostezza.

«Sì sì... ho solo bisogno di un attimo»

Ryan la guardò intensamente negli occhi, improvvisamente pensieroso.

«Se sali le scale, puoi trovare una stanza nella quale sdraiarti» si allontanò improvvisamente da lei, indicandole la direzione.

«G-grazie» fece per muoversi in fretta, non voleva lasciar trapelare i suoi pensieri. Ma prima che potesse allontanarsi troppo, il biondo la fermò prendendole il polso. Fine si voltò a guardarlo.

«...Per me questi party sono sempre stati una noia mortale, oggi è stato divertente, tutto acquista colore con te vicina. Cerca di riprenderti velocemente e di tornare al mio fianco» le provocò un brivido, accarezzandole il braccio, e la lasciò andare, mentre lei turbata, non poteva negare quanto quelle parole l'avessero resa felice. Poi un pensiero sfuggente la spaventò, scosse la testa cercando di rimuoverlo.

"Eppure con Ryan vicino, a quel posto avrebbe potuto anche abituarsi".

Allungò il passo scioccata ed anche terribilmente imbarazzata. Ma non faceva altro che pensare ai suo occhi, ai suoi capelli biondi come spighe di grano, alle mani che la toccavano e al sorriso che le rivolgeva. Accelerò ancora di più il passo.

Non erano pensieri suoi, doveva pensare ad altro.

Ma nient'altro riusciva a cancellarlo.

Salì le scale, trovandosi in un corridoio deserto, quasi spettrale, se non fosse stato per la musica che arrivava dal piano di sotto. 

Fine soffocò un urlo, quando due mani l'afferrarono improvvisamente da dietro, trascinandola in una stanza. Cercò di liberarsi, ma le braccia la stringevano troppo forte.

«...Stai ferma...» un sussurro dietro al collo che le fece venire la pelle d'oca.

La miriade di pensieri e l'immagine di Ryan improvvisamente svanirono. Finalmente riuscì a pensare ad altro.

"Shade".

Si voltò guardandolo negli occhi e perdendosi in un mare pervinca.

...

"Shade".

*****
Salve bella gente, eccomi con un nuovo capitolo! Finalmente ha fatto la sua comparsa il nostro amato beneamino, ci son voluti anni, ma alla fine eccolo qua lol
La rossa ne ha passate di cotte e di crude, si è pure particolarmente affezionata ad un già noto personaggio... oppure che si tratti di un qualcosa di più? I pensieri poco casti non mentono eheheh
Vedremo cosa succederà nel prossimo capitolo, ne frattempo fatemi sapere cosa che pernsate di quest'ultimo, mi farebbe molto piacere conoscere la vostra opinione :)
Alla prossima, gente! Vi si ama 
~

 

   
 
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