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Autore: DarkRose86    10/08/2009    2 recensioni
Tornando a quella mattina, aveva avuto la tentazione di chiedere all'autista di fermarsi,
perché era sicuro di aver notato una cosa strana sul ciglio della strada;
alla fine non aveva aperto bocca, era rimasto in silenzio a rimuginare su quel che aveva visto.
Possibile che... no, era certo che quelle cose si trovassero unicamente nei cimiteri.
.accenno Uchihacest.
Prima classificata al Contest "The Butterfly Effect", indetto da Iaia86@
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cambia tutto quello che sei
e tutto quello che eri,
il tuo numero è stato chiamato.

Butterflies & Hurricanes

Ehi, ragazzi... voi avete mai sentito parlare di Sasuke Uchiha? ”
Sì! Intendi quel ragazzo che è morto investito, vero? ”
Esatto! Sapete, alcuni dicono d'aver visto il suo fantasma girovagare per i boschi, di notte... ”
Ma dai, e tu credi a queste stupidaggini? ”

Gli capitava spesso di udire simili discorsi, all'interno della scuola. Fino ad allora non si era mai interessato a certe cose, ma probabilmente era giunto il momento di domandare. Questo perché aveva finalmente trovato il coraggio necessario per avvicinarsi alla cosa, e quando aveva letto il nome che vi era inciso aveva sussultato. Diamine, si trattava di una lapide! Allora non ci aveva visto male, né era impazzito.
E non solo... sulla suddetta lapide v'era scritto proprio Sasuke Uchiha. Non c'erano date, né di nascita e né di morte. Pero' c'era una foto: si trattava del ritratto di un ragazzo dall'espressione seria, quasi strafottente, probabilmente aveva mandato a quel paese il fotografo dopo lo scatto. Naruto rise a quel pensiero, poi si ricompose. Lo guardò meglio: ciò che più lo colpì erano i suoi occhi d'onice, nei quali poteva leggere rabbia e risentimento. Perché? Eppure lui era sempre felice, quando Jiraya immortalava i più significativi momenti della sua vita. Chissà come mai era così adirato, quando gli avevano scattato quella fotografia.
Notò che era bello. Non esattamente il tipo di bellezza che s'aspettava di poter apprezzare – in quanto stava ammirando un ragazzo come lui –, ma comunque lo era.
Inoltre, a quanto pare, era la persona di cui i suoi compagni parlavano spesso; in effetti aveva visto altre volte, ai lati delle strade, delle croci o dei mazzi di fiori commemorativi. Di vedere una lapide, pero', non gli era mai capitato. Possibile che quel Sasuke fosse stato seppellito proprio lì? No. E' vero che la stupidità umana non ha limiti, ma non voleva credere che qualcuno avesse potuto avere così poco rispetto per una vita stroncata troppo presto.
Tante, troppe domande affollavano la sua mente. Una parte di lui gli stava dicendo di andarsene, di lasciar perdere, perché aveva fiutato un pericolo; l'altra, quella meno razionale, gli consigliava di cercar di vederci chiaro, riguardo quella faccenda.

Uff... non sono affari miei, è meglio se me ne vado. ” si disse, alzandosi e voltando lo sguardo da un'altra parte. Non appena lo fece, pero', udì nuovamente la voce che oramai ben conosceva.
Resta. ”
Una sola parola, potente, pronunciata con un tono inaspettatamente autoritario. E allora Naruto comprese che lì c'era veramente qualcuno; qualcuno che evidentemente aveva bisogno del suo aiuto.
Chi sei? ” domandò con voce tremante.

Puoi rincorrere una farfalla per tutto il prato e non prenderla mai. Ma se ti siedi tranquillo sull'erba verrà a posarsi sulla tua spalla. * ”
Sussurrò quella frase con voce pacata, stavolta, ma il ragazzo parve non capirne il significato; che cosa diavolo voleva dire con quelle parole? Si soffermò su di esse, ma non riusciva a pensare lucidamente. Era troppo confuso.
Io... io devo andare! ” esclamò; dopodiché corse via, cercando di lasciarsi alle spalle quell'avvenimento così totalmente assurdo. Forse stava sognando, forse si trattava solo di un'illusione.
Quando raggiunse la propria casa, a circa un chilometro da lì, si accasciò contro il cancello col fiatone; si sentiva stanco ed avvertiva un dolore lancinante ai muscoli delle gambe, per l'eccessivo sforzo. Indi per cui no... non era stato solo un sogno.
Evitò per il momento di parlarne a Jiraya, che trovò spaparanzato sul divano non appena entrò; non aveva intenzione di dirlo a nessuno, più che altro per timore d'esser preso per folle. Si chiuse in camera e si buttò scompostamente sul letto, a rimuginare su quanto la strana voce gli aveva detto; cosa mai potevano voler dire quelle parole? Si sforzò di pensare lucidamente, ma era dannatamente difficile; davanti agli occhi aveva ancora il volto imbronciato di Sasuke Uchiha. Era come se il defunto gli avesse chiesto aiuto, attraverso un messaggio in codice.
Sbuffò, alzandosi e avvicinandosi alla grande finestra, leggermente socchiusa. La aprì completamente, respirando un po' d'aria fresca. Fuori si stava facendo buio, e per la strada non c'era anima viva; solo qualche auto passava, ogni tanto, rompendo il silenzio.
D'improvviso, pero', qualcosa si mosse ed attirò la sua attenzione. Dall'altra parte del viale v'era una figura oscura, che camminava lentamente senza provocare il minimo rumore; ad un certo punto lo sconosciuto si fermò, e parve voltarsi verso Naruto. Quest'ultimo ne ebbe la certezza quando egli alzò il braccio, facendogli cenno d'avvicinarsi.
No.
Che diavolo stava succedendo?
Rabbrividì. Era sempre stato un ragazzo tranquillo, non aveva mai dato fastidio a nessuno. Perché quella persona stava cercando proprio lui?
Oltretutto, se fosse uscito di casa in quel momento, era certo che il suo tutore lo avrebbe seguito per controllare che non si mettesse nei guai. Dunque chiuse la finestra e le tende, sedendosi davanti al computer; doveva parlare con qualcuno, a costo di sembrare un povero pazzo. Aprì dunque il programma di posta elettronica, deciso ad inviare una e-mail a Sakura; l'avrebbe vista la mattina dopo a scuola, è vero, ma non poteva aspettare. Lei era l'unica persona che dimostrava di capirlo, forse l'avrebbe aiutato.
Prima che potesse cliccare sulla dicitura “Nuovo messaggio”, notò alcune e-mail che non aveva ancora letto.

Pubblicità, pubblicità, ancora pubblicità... oh, cazzo. ” sibilò, quando lesse il mittente dell'ultimo messaggio in memoria: Sasuke Uchiha. Non era possibile, non poteva esserlo.
Che fare, dunque? Ignorarlo e cancellarlo, oppure aprirlo? Stette almeno dieci minuti a decidere sul da farsi, poi il suo istinto prese il sopravvento. L'indice schiacciò il piccolo tasto del mouse, e ai suoi occhi venne rivelato il contenuto della mail.

Puoi rincorrere una farfalla per tutto il prato e non prenderla mai. Ma se ti siedi tranquillo sull'erba verrà a posarsi sulla tua spalla. ”

Allora è un vizio! ” sbottò, adirato.
Gli venne da pensare che forse qualche suo compagno stava cercando di spaventarlo, a e tal scopo aveva architettato quello scherzo. Anche perché non era possibile che un morto potesse usare un computer!
Spense il pc ributtandosi sul letto, senza neanche avvisare Sakura dell'accaduto.
E' uno scherzo, solo un fottutissimo scherzo. ” sussurrò nel buio della stanza, un attimo prima di addormentarsi.

~ ~ ~

Buongiorno, Naruto! Che hai fatto? Mi sembri un po' pallido... ” esclamò la ragazza dai capelli rosa, salutando il proprio compagno.
Ho avuto un incubo, stanotte. Anzi, un sacco di incubi. ” confessò, ripensando a quel che aveva sognato; si era visto solo, a correre per sfuggire allo sconosciuto che aveva visto poche ore prima. Poi aveva sentito la voce di Sasuke, e aveva visto la sua foto tante di quelle volte che oramai conosceva a menadito i suoi tratti somatici.
Accidenti! ”
Ma adesso mi sento meglio. Andiamo in classe, mh? ” sorrise, e la giovane rispose con un cenno del capo.

In aula l'atmosfera era quella di sempre: il solito brusio, gli aeroplani di carta che volavano, le imprecazioni di chi si era dimenticato di fare i compiti.
Nessuno lo guardava, nessuno rideva osservandolo. Tutto normale. Naruto si sentì ancor più confuso, constatando che evidentemente non erano stati i suoi compagni a fargli quello scherzo – sempre che si trattasse effettivamente di una burla –, o forse erano incredibilmente bravi a fingere. Si sedette, aprendo svogliatamente il libro di storia. Non aveva voglia di fare nulla. Voleva solo capire.
Per questo passò tutta la mattinata sovrappensiero, a meditare. Quando qualche ora prima era passato lì di fronte con lo scuolabus non aveva udito voci; possibile che si fosse trattato veramente della sua immaginazione?
La lapide, però, c'era ancora.
Trasalì quando sentì l'insistente suono della campanella, che segnò la fine dell'ultima ora. Barcollando si diresse verso il proprio armadietto, riponendovi alcuni libri; mentre lo faceva, notò una busta color grigio spento che non aveva mai visto prima. La prese, rigirandosela fra le mani: non c'era scritto nulla. Allora la aprì, trovando una lettera al suo interno; fece un profondo respiro e la lesse, rimanendo basito.

Ho bisogno di vederti. Ti aspetto questa sera dove tu sai, alle 22:00 in punto. Non portare nessuno con te.

Sasuke ”

Ok, come scherzo si stava rivelando un po' troppo macchinoso e decisamente eccessivo. Tuttavia conservò la missiva e salì sul bus, passando nuovamente da quel posto.
Per tutto il pomeriggio pensò, spremendosi le meningi. Che cosa doveva fare? Accogliere l'invito o declinarlo? E le conseguenze, in entrambi i casi, quali sarebbero state? Si trovò di fronte ad un bivio, e non c'era modo di aggirarlo prendendo una scorciatoia. Infine, colto da una curiosità tipica dell'essere umano, decise di presentarsi all'appuntamento.
Dove vai, ragazzo? ” domandò Jiraya, quando alle 21:30 Naruto si avviò verso la porta, con indosso la sua tuta preferita e sul volto un'espressione innaturale; cercava di stare calmo, ma non era affatto semplice.
Ehm... mi vedo con una mia amica. ” balbettò, alludendo a Sakura, sperando che il suo tutore ci credesse.
Finalmente! ” esclamò, visibilmente felice, “ Mi raccomando, devi diventare un rubacuori come il sottoscritto! ”

Il giovane rise e lo salutò, chiudendosi il portone alle spalle.
E' giunta l'ora. ”

Faceva freddo fuori, e il vento sibilava fra le fronde degli alberi. Il ragazzo camminò fino alla lapide, non poco agitato; giunto lì, notò una figura appoggiata ad una quercia, immobile. Era più che sicuro che si trattasse dello stesso individuo che aveva visto dalla finestra della sua camera.
Il suo volto era nascosto sotto un cappuccio nero, che lasciava scoperta solo la parte inferiore del viso.

Ciao, Naruto. ”
Il giovane fece due passi indietro, spaventato.
Non avere paura, non intendo farti del male. ”
Chi sei? Sei il fantasma di cui tutti parlano? Lo spettro... di Sasuke Uchiha? ” domandò.
Ah, la gente ne parla, dunque. E che cosa dicono? ”
Che la notte vaghi per i boschi... che ti hanno visto. ”
Meri esseri umani che in realtà non vedono nulla. Ma tu sei diverso. ”

A quell'affermazione, il biondo avvertì un brivido percorrergli la schiena.
Di che cosa parli? ” balbettò.
Del tuo potere. ”

Naruto lo osservò stranito, e dopodiché scoppiò in una fragorosa risata.
Potere? Mi sa che hai sbagliato persona! Io sono un normalissimo essere umano! ”
No. ” tuonò, “ Tu non ne sai nulla, ma il tuo tutore potrebbe raccontarti ogni singolo particolare... a lui crederesti, vero? ”
E... e tu come fai a sapere di questo “potere”? Sono certo che ti stai inventando tutto! ” sbraitò, irritato.
Io ti ho sentito, tu sei diverso... e il fatto che tu riesca a vedermi e a sentirmi conferma la mia ipotesi. Tu sei il salvatore, l'Uragano. Colui che deve aiutare la Farfalla a risorgere. ”

L'Uzumaki lo guardò con espressione interrogativa, confuso. Di che stava parlando, quel pazzo? Uragani, farfalle?
Gli girava la testa, tanto che dovette appoggiarsi ad un tronco per non cadere a terra.

Senti, non ho tempo per strani giochetti. Ci vediamo! ”
Fece per andarsene, ma l'altro lo bloccò.
Certo che sei strano come fantasma... non riesco a passarti attraverso! ” esclamò in tono di scherno, cercando di divincolarsi dalla stretta ferrea.
Naruto, ho bisogno di te. Devi riportarmi in vita. ”

~ ~ ~

Approfittando del fatto che Jiraya stava dormendo, Naruto visionò ogni singolo volume – non che i libri che possedevano fossero molti, in realtà – posto sulla libreria. Quando Sasuke – o meglio, il suo fantasma – gli aveva consigliato di controllare i vecchi libri che tenevano in casa, non era riuscito a resistere. In verità si sentiva dannatamente confuso, tanto che aveva persino detto allo spettro che gli avrebbe fatto sapere.
Cazzo, devo essere uscito di testa! ” si maledì, gettando per terra il tomo che teneva in mano; esso si aprì a pagina 22, proprio all'inizio del capitolo intitolato “L'Uragano”.
Che diavolo... ”
Lo prese ed iniziò a leggere:

L'Uragano fu intrappolato nel corpo del prescelto, appena questi vide la luce. Si pensa che l'entità così denominata sia in grado di viaggiare nel tempo, e di modificare gli eventi. Un giorno, il portatore dell'Uragano diverrà salvatore, e la Farfalla risorgerà. Così è deciso, così sarà. ”

Un'unica domanda, prepotente, cancellò tutte le altre: chi aveva scritto quelle righe? E davvero parlavano di lui?
Continuò.

L'Uragano eviterà la fine del mondo. ”

Qualcosa non quadrava. Lui era un ragazzo come tutti gli altri, non poteva portare un fardello così pesante. Eppure, quel che Sasuke gli aveva detto e quel che v'era scritto lì combaciava; possibile che possedesse davvero un potere così grande? Inoltre, secondo quando aveva affermato lo spettro, Jiraya doveva saperne qualcosa.
Di quante cose, dunque, non era a conoscenza?
Tante, troppe.
Gli venne da piangere.
E d'improvviso capì che il suo destino era indissolubilmente legato a Sasuke Uchiha. Non sapeva perché, non sapeva da quando, ma era certo che fosse così.
Solo, se veramente possedeva quelle capacità, in che modo poteva usarle?

Mi fa piacere che alla fine tu abbia deciso di collaborare. Adesso pensa attentamente a ciò che ti dissi la prima volta che sei venuto qui... il resto verrà da sé. ”
Intendi dire... ”
Sì. ”
Com'era quella frase?

Puoi rincorrere una farfalla per tutto il prato e non prenderla mai... ma se ti siedi tranquillo sull'erba verrà... a posarsi sulla tua spalla. ”
Esatto. Desiderami, Naruto. Solo così potrai riportarmi in vita. ”

Cos'aveva detto? Desiderarlo?
Nonostante capisse poco e niente di quel che stava accadendo, si sedette sul ciglio della strada ad aspettare. Osservò la lapide e la foto che ritraeva colui che avrebbe dovuto... resuscitare? Gli veniva quasi da ridere a quel pensiero. Si soffermò in modo particolare sull'immagine, la proiettò nella sua mente; pensò a Sasuke, e desiderò di averlo al proprio fianco vivo. Poi, avvertì una strana sensazione, come se una sorta di energia si stesse impadronendo del suo corpo; dopodiché, perse conoscenza.

Ah, che mal di testa. Ehi, ma... ”
Naruto si guardò attorno, constatando che si trovava proprio lì, sul ciglio della strada.
Bene, lo sapevo io che era solo uno scherzo. Scommetto che quel bastardo mi ha dato una botta in testa, e per questo sono svenuto. ” borbottò arrabbiato, cercando di dare un calcio alla lapide che, pero', non c'era più.
Ehi, dobe! Adesso usa fare l'autostop coi piedi? ” lo schernì un tizio che si trovava a pochi metri da lui.

Lo guardò bene. E, incredibilmente, riconobbe in quel volto gli occhi severi e profondi di Sasuke.
Ma... sei tu! ” esclamò, correndogli incontro, “ Sasuke Uchiha! ”
E tu come accidenti fai a sapere il mio nome? ”
Io... ”

Beh, non poteva certo dirgli che era il salvatore venuto dal futuro.
...ho sentito parlare di te. ”
E da chi? ”
Ehm... ”
Senti, ho da fare, non posso star qui a perder tempo. Ci vediamo, dobe. ” enfatizzò l'ultima parola in modo particolare, prima di attraversare la strada. Non si accorse, pero', che stava sopraggiungendo un'automobile.
Attento! ”

Fu un attimo.
Si scagliò sul ragazzo stringendolo fra le braccia, nonostante a prima vista sembrasse più forte di lui.
L'auto sfrecciò via, e colui che era al volante urlò qualche insulto dal finestrino, prima di scomparire all'orizzonte.

Tutto a posto? ” chiese Naruto, arrossendo poi vistosamente. La posizione in cui si erano ritrovati era alquanto equivoca, tanto che il suo cuore accelerò i battiti. Per paura che il ragazzo sotto di lui potesse sentirlo, si scansò velocemente; non riusciva a comprendere quel turbinio di sensazioni che lo aveva assalito.
Sì, ma... che ti è preso? Sei talmente stupido che ti metti a salvare gli sconosciuti? ”
Senti un po', vedi di fare meno l'arrogante! Io ti ho salvato e tu mi ripaghi così? ”
Oh, adesso vuoi pure una ricompensa? ” disse atono, guardandolo storto.

Arrogante, e decisamente insopportabile. Queste le prime cose che l'Uzumaki pensò dopo avergli salvato la vita. E, soprattutto, dopo aver stravolto il naturale corso degli eventi.
Dopo poco la sua vista si offuscò di nuovo, e capì subito che cosa lo aspettava: lo scontro con il presente, che non sarebbe più stato lo stesso.

Grazie. ”
Spero che adesso mi darai qualcosa in cambio... ” sussurrò il giovane, spossato, aprendo gli occhi a fatica.

L'altro ghignò, voltandogli le spalle: “ Sappi che la felicità è come una Farfalla fra le mani: se la stringi troppo muore e se la lasci andare se ne va. Accarezzala, e sarà sempre con te. * ”
Un altro indovinello?
Che significa? ”
Che io non sono Sasuke. ”

Si tolse il cappuccio, rivelando il suo volto; somigliava al ragazzo che Naruto aveva visto e che aveva salvato, ma i suoi occhi erano diversi. Ancora più severi, parevano di fuoco.
Chi sei, allora? E dov'è la persona che ho salvato? ”
Devo ringraziarti ancora, Uragano; la Farfalla è finalmente risorta, ed io potrò intrappolarla nel mio eterno abbraccio. Sarà mia, soltanto mia, nessun altro potrà toccarla. ”
Piantala di parlare in questo modo, razza di bastardo! Dimmi dov'è! ” ringhiò il biondo, strattonandolo, “ Ti sei servito di me, di me che non avevo idea delle mie capacità! Come facevi a saperlo? Eh? ”
Forse avresti dovuto leggere quel capitolo fino in fondo... Naruto. ”

Lo sconosciuto scomparve, lasciandolo lì, immerso nei suoi pensieri. La lapide non c'era più. Si sentì come svuotato, eppure trovò la forza per rialzarsi e tornare a casa.
Com'era ovvio, non appena vi arrivò, Jiraya lo sgridò; era uscito senza dirgli nulla, e per giunta aveva anche fatto tardi. Quando pero' l'uomo si accorse delle sue condizioni, lo sorresse per le spalle e lo invitò a sedersi sul divano.

Cos'è successo? ”
Perché non mi hai mai detto nulla? Perché nessuno mi ha mai parlato del mio... potere? ” singhiozzò.
Oh, accidenti. Ecco... vedi, Naruto... ”
Mi avete rovinato la vita! Perché non me lo avete detto? ”

Era furioso. Avrebbe voluto distruggere tutto, sfogarsi in qualche modo. Si domandò perché quel tizio non lo aveva ucciso, considerando che ne aveva avuto l'occasione. Poi si chiese dove poteva mai essere la persona che aveva strappato alla morte con un gesto disperato.
Si alzò e prese il libro, deciso ad arrivare fino in fondo. E dunque lesse:

Il Bruco imprigionerà la Farfalla, e il mondo sarà salvo.
Questo è ciò che la profezia narra, questo è ciò che accadrà. In un anno imprecisato, ad una persona qualunque.
Se l'Uragano non accetterà, il mondo si sgretolerà in tanti piccoli pezzi. ”

Naruto, non dirmi che... che la profezia si è avverata! ”
Io ho viaggiato nel tempo. Ho salvato la vita ad una persona, su richiesta di colui che ero convinto essere il suo spettro.”
E invece chi era? ”
Non so dirlo di preciso. Ma credo si trattasse del “bruco”... ”

Il puzzle si andava man mano ricomponendo. Solo, l'Uzumaki non riusciva a capire per quale motivo Sasuke era la Farfalla, vale a dire la fine del mondo. O almeno, così sembrava.

~ ~ ~

Avete sentito? Sasuke Uchiha è scomparso! ”
Sì, sì! E' da un sacco di tempo che non torna a scuola! ”
Che cosa gli sarà successo? ”
Dicono che sia sparito anche suo fratello maggiore! ”

Dunque, Sasuke era morto poco tempo prima dell'arrivo di Naruto nella piccola cittadina, probabilmente era passato solo qualche mese dal tragico evento. E adesso era scomparso. Di bene in meglio, quindi. Inoltre, quei ragazzi parlavano anche di suoi fratello maggiore, che scoprì chiamarsi Itachi; possibile che anche lui c'entrasse qualcosa? Possibile che egli... fosse il Bruco?
Dove sarà finito Sasuke? ” piagnucolava Sakura, senza degnare il biondo del minimo sguardo. Cercò di attirare la sua attenzione, ma ogni sforzo fu vano. Per qualche motivo ogni cosa era stata scombussolata; solo lui e il suo tutore erano a conoscenza dell'accaduto, e si comportavano ancora normalmente.
Tutte – o quasi – le ragazze della scuola piangevano la scomparsa dell'Uchiha. Perché, quando era morto, non lo facevano?
I professori, pero', parevano non farci caso e continuavano le loro lezioni imperterriti.
Le persone, quando passavano sia in auto che a piedi dal punto in cui un tempo v'era la lapide commemorativa, ora vi gettavano rifiuti.
Nessuno rispettava più gli obblighi e i divieti, e le forze dell'ordine oramai non contavano più nulla.
Basta, doveva vederci chiaro, la situazione era divenuta insostenibile. E, alla fine, era stato lui l'artefice di tutto; per questo era suo dovere risolvere la situazione. Ma aveva capito che, desiderando Sasuke in maniera ossessiva non sarebbe servito a nulla, anzi; lo avrebbe allontanato da lui e basta.
Pero', non poteva neanche fregarsene. Doveva trovare un compromesso, una via di mezzo. Così s'informò più che poteva sulla Farfalla e sulla sua famiglia, scoprendone la residenza: abitavano in una villa a pochi chilometri dalla scuola.
Si armò dunque di bicicletta e si recò a villa Uchiha, trovandola in uno stato di degrado assoluto.

Ma... che diavolo è successo qui? ” disse, legando la bici al cancello, “ Questa casa... sembra disabitata. ”
Entrò in giardino, infestato dalle erbacce e dai rampicanti. Le finestre erano state scelte come dimora da una quantità innumerevole di ragni, e le ragnatele erano talmente fitte da non permettere di vedere l'interno della casa, sebbene non vi fossero tende. Aprì la porta, che cigolò attirando l'attenzione di chi soggiornava silenzioso in soffitta.
Sasuke! ” esclamò, accendendo la luce; si ritrovò in un enorme salone polveroso, arredato con un vecchio divano, un camino ed un televisore su un tavolino, “ Sasuke! ” chiamò di nuovo, constatando che non si trovava al piano terra. Dunque decise di salire le scale, che fortunatamente sembravano in condizioni decenti.
Sasuke, sei quassù? ”

Esplorò le varie stanze; v'erano un bagno e due camere, ma nessuna traccia del ragazzo, né di suo fratello.
Cazzo. ” sbottò.
Oltretutto, sembrava addirittura che nessuno fosse andato a cercare i due in casa loro, visto che per terra si potevano notare solo le sue orme, fra la polvere alta diversi centimetri.
Fece per andarsene, quando notò una specie di botola sul soffitto.

Che siano lassù? Beh, tentar non nuoce. ” si disse, cercando disperatamente una scala. La trovò in garage, e sebbene sembrasse poco stabile decise comunque di utilizzarla.
La botola si aprì anch'essa con un cigolio, e rivelò agli occhi di Naruto uno spettacolo affascinante ed inquietante allo stesso tempo.
C'erano candele ovunque, tante piccole fiamme crepitanti che illuminavano l'oscura stanza; al centro di essa c'era un antico letto in ferro battuto, e Sasuke vi era disteso sopra, il suo corpo nudo coperto per metà dalle lenzuola color cremisi. Non stava dormendo. I suoi occhi erano spalancati, fissi ad osservare il nulla.
Sasuke...? ” chiamò piano, ma non ricevette risposta, “ Ehi, è tutto ok? Avanti... avanti, teme, guardami... ”
Gli si avvicinò, prendendogli la mano.
Che cosa ti ha fatto? Dai, rispondimi... ”
Gli toccò il braccio, constatando che fortunatamente era caldo. Il suo cuore batteva ancora, ma il suo sguardo era completamente assente. Gli posò una mano sulla fronte, accarezzandola, e l'Uchiha ebbe un fremito. Parvero piacergli, quelle piccole e delicate attenzioni. Naruto continuò, carezzandogli il volto, sentendosi un po' stupido in verità. Mai, mai prima d'allora aveva provato simili sentimenti per una persona del suo stesso sesso, ma qualcosa era cambiato; nonostante non lo conoscesse affatto sapeva che lui era diverso, lo sentiva distintamente. Voleva salvarlo a tutti i costi, e vederlo brillare ancora.
Svegliati... svegliati... ”
A quelle parole, Sasuke mosse un poco la testa, e le sue iridi si persero in quelle azzurro cielo del suo salvatore.
Dobe... allora è destino che io e te c'incontriamo. ”
Sul volto del biondo si disegnò un sincero sorriso, e i suoi occhi s'illuminarono.
Grazie al cielo, sei ancora vivo! ” esclamò, abbracciandolo.
No. Grazie a te. ”

Quella voce risuonò nella piccola stanza penetrando nelle orecchie del giovane come degli ultrasuoni.
Tu...! ”
Nii-san... ” sussurrò Sasuke.
Allora lui è veramente tuo fratello! ”
Itachi Uchiha, piacere. Mi duole doverti uccidere, in fondo mi sei simpatico... ma non dovevi arrivare a tanto. Non dovevi cercare d'insidiare la Farfalla, così pura ed innocente. ”
Come? Ma se sei stato proprio tu a dirmi cosa dovevo fare affinché egli si avvicinasse a me! ” esclamò l'Uzumaki, stringendo forte la mano di Sasuke, “ Chi sei, in realtà? Perché stai facendo tutto questo? ”
Sei più perspicace di quanto immaginassi, ragazzino. Lascia che ti racconti... in fondo, te lo devo. ”

Cosa accadde dopo, fu qualcosa d'inspiegabile: apparve una sorta di specchio, di fronte a loro. Uno specchio che rifletté delle immagini apocalittiche.

Il mondo si stava sgretolando; le case bruciavano, le persone giacevano a terra agonizzanti. In mezzo al caos, una figura luminosa camminava a passo lento; un bambino. Si guardava attorno e piangeva; forse cercava i genitori, o semplicemente un contatto umano.
Naruto lo guardò bene: era piccolo, sì, ma somigliava a Sasuke in modo impressionante. Aveva i suoi stessi occhi neri e la pelle candida. Sulla sua schiena due ali piumate, sporche di sangue.
Un angelo.
Poi gli si affiancò un'altra figura, oscura, così diversa da lui. Anch'egli possedeva delle ali, ma esse erano nere, così come i suoi vestiti e i suoi capelli corvini.
Itachi.
Riconobbe i suoi occhi di fuoco.
Gli stava mostrando il passato? Chissà a quando risalivano quei fotogrammi; non vedeva i cartelloni pubblicitari che oramai caratterizzavano le moderne città, né le automobili che infestavano le strade. Solo pura e semplice desolazione. E, in mezzo ad essa, due figure così diverse e al contempo così simili.

Ho tanta paura. ” aveva piagnucolato il piccolo angelo, nascondendosi il volto fra le mani.
Non devi averne. Perché adesso ci sono io, con te. Ti proteggerò. ” gli aveva risposto il più grande, per tranquillizzarlo. E il bimbo aveva sorriso, ringraziandolo.

Improvvisamente attorno a loro il paesaggio cambiò; e videro verdi pianure, giardini rigogliosi. Tutto era rinato.

Cos'era...? ” chiese Naruto, con voce tremante.
Il passato. Avresti dovuto leggere per intero quel libro. Quella che tu possiedi è l'unica copia in circolazione, perché nessun altro deve sapere cos'è successo a quel tempo. ”

Una pagina di storia sconosciuta, per difendere un segreto.
E' per questo che hai segregato Sasuke? Per non far sapere al mondo che lui è la chiave di tutto? ”
No, non lui. Noi. Le due facce della stessa medaglia. Il bene e il male, l'angelo e il demone. ”

Il ragazzo strabuzzò gli occhi, più confuso che mai. Itachi stava dicendo che lui e suo fratello erano... la stessa persona?
Io e Sasuke dobbiamo necessariamente stare l'uno accanto all'altro, altrimenti il mondo sprofonderà nel caos. ” spiegò con tono pacato.
Se è davvero così, perché adesso che state vicini, fuori sta andando tutto in rovina? ”
E' colpa tua... per questo devo ucciderti. Devo allontanarti da Sasuke, tu lo stai facendo vacillare. ” lo accusò.
Io ho fatto solo quello che mi hai chiesto! ”
Ma lui non fa altro che parlare di te. ” disse, e il suo volto s'incupì, “ Non deve. Può pensare solamente a me. ”
Perché? Perché non poteva decidere da solo a chi pensare? Eppure era così, sebbene ciò non fosse affatto giusto.
Sasuke è la mia metà; senza di lui, la mia esistenza non ha senso. Per questo ho usato il tuo potere per riportarlo in vita. ”
Pero'... pero', anche se lui era morto, la vita sulla terra ha continuato il suo corso. Che senso ha tutto questo? ”
Troppe domande ancora senza risposta.
Hai fatto una domanda giusta, ragazzino. Nei mesi in cui sono stato senza la mia metà ho usato tutti i miei poteri pur di mantenere l'ordine su questo mondo. Alla fine li ho terminati, e dunque necessitavo di quelli di mio fratello. ”
E perché mai un demone come te dovrebbe volere la pace? ”
I suoi occhi si fecero scuri, tristi.
Hai mai desiderato di vedere il sorriso di qualcuno? ”
Naruto rimase sorpreso da quelle parole. Le pronunciò quasi sussurrando, con voce roca.
Sì... ” rispose.
E allora non fare domande inutili. ”
Fu allora che il biondo capì tutto. Itachi era sì un demone, ma la purezza di suo fratello l'aveva aiutato a redimersi; a rinnegare la sua natura pur di stargli accanto. Lo amava, in un modo tutto suo ma lo amava. E sicuramente Sasuke lo aveva ricambiato, ma le cose parevano essere cambiate.
Devi morire, Naruto. ”
No. ”
La voce dell'Uchiha minore era ancora flebile.
No. ” ripeté.
Itachi, no... non voglio più vedere sangue.” supplicò, “ In verità tu... è per me che hai avvicinato Naruto, non è vero? L'ho sentito... lo sento. ”
Lui sapeva tutto, e il demone si chiese come potesse essere possibile. Forse, essere la metà dell'altro significava sentire anche quello. Così come Itachi era perfettamente consapevole del fatto che i sentimenti dell'altro stavano cambiando inesorabilmente.
Che cosa significa? ” chiese il biondo, confuso.
Essere angeli o demoni non vuol dire necessariamente essere immortali. ” fu la risposta che ricevette; dopodiché, ai suoi piedi cadde un oggetto che ben conosceva. “ Leggi. Fino in fondo. ” lo esortò.

Se una delle facce della medaglia dovesse perire, l'altra potrà utilizzare comunque i suoi poteri, ma per un tempo limitato.
Se l'Uragano sarà dotato di buona volontà, accompagnerà il Bruco o la Farfalla fino alla fine del mondo; se lo farà, il genere umano vivrà ancora per molti anni grazie al sentimento denominato amore.
Altrimenti, vi sarà solo buio. ”

Capisci quel che c'è scritto? ”
Sì... lo capisco. ”
Se non vuoi che ti uccida e che condanni la terra alla totale perdizione, distruggimi. ”
Quanto tempo ti è rimasto... Itachi? ”
Sorrise tristemente, senza rispondere. Poco, pochissimo, a giudicare dalla sua reazione. Cosa fare, allora? Uccidere il demone e vivere a fianco dell'angelo donandogli amore, o provare ad usare nuovamente quell'enorme potere per un altro, forse più nobile scopo?

Sai, Naruto... a volte penso che tu sia fin troppo altruista. ” gli aveva detto un giorno Jiraya. E forse aveva ragione. Ma alla fin fine, che aveva da perdere?

Dammi qualche minuto per pensarci. ” gli disse, mentendo spudoratamente. Aveva già deciso, ormai.
Si soffermò su quelle immagini, che ancora affollavano la sua mente. Doveva tornare al momento in cui Sasuke e Itachi si erano incontrati ed uniti in quell'idillio.
Perché lo sentiva, quello era il suo destino. Il demone si fidava di lui, tanto che gli avrebbe affidato la vita della sua metà... ma questo non era giusto.

~ ~ ~

Un pomeriggio d'estate, l'asfalto che bruciava sotto il sole cocente. Naruto rivisse ancora una volta quel momento, notando un ragazzo che stava per attraversare la strada. Si accorse poi di un particolare che in passato aveva omesso: dall'altra parte della carreggiata qualcuno lo attendeva, le braccia tese in direzione di lui. Dunque, Itachi era lì quando egli fu investito. Non seppe dire quando e come quest'ultimo si era ammalato, ma era certo di poter donare ai due un po' di tempo in più da trascorrere assieme. Si domandò per quale motivo il fratello maggiore non mosse un dito quando l'automobile sopraggiunse a gran velocità; forse non la vide. Ipotizzò che i suoi occhi fossero morti ormai da tempo, e che egli vedesse attraverso la propria anima. Sapeva dov'era Sasuke, percepiva la sua presenza, perché lui era – è – la sua metà.

Il migliore,
devi essere il migliore.
Devi cambiare il mondo,
e utilizzerai questa opportunità per essere ascoltato.
E' il momento giusto.

In fondo, diventare qualcuno d'importante era sempre stato il suo sogno; aiutare gli altri, il suo più grande desiderio.
Lo salvò ancora una volta, spingendolo semplicemente via, fra le braccia di colui che lo stava aspettando; la macchina giunse, troppo veloce per dar modo al guidatore di fermarsi in tempo.
Ma non importava, a lui andava bene così.
Non sentì neanche dolore, lo schianto fu talmente forte da non permettergli di soffrire

Lo sapevo. Sei troppo altruista, Uzumaki Naruto. ”

~ ~ ~


Note:

[*] “ Puoi rincorrere una farfalla per tutto il prato e non prenderla mai. Ma se ti siedi tranquillo sull'erba verrà a posarsi sulla tua spalla. ” - Anonimo
[*] “ Sappi che la felicità è come una Farfalla fra le mani: se la stringi troppo muore e se la lasci andare se ne va. Accarezzala, e sarà sempre con te. ” - Anonimo

Le due frasi in corsivo grassetto allineate a destra ( dopo il prologo e nell'epilogo ) sono strofe della canzone “Butterflies & Hurricanes” dei Muse.


~ ~ ~

Ringrazio infinitamente x Saretta x e bacinaru per le recensioni al prologo. ^^
Al più presto pubblicherò il breve epilogo di questo delirio assurdo... spero ci abbiate capito qualcosa! xD

  
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