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Autore: Tsu_Chan    13/08/2009    1 recensioni
In una città che sembra uscita da un libro horror, dove i vampiri vivino gomito a gomito con gli umani del tutto ignari, la gente sparisce viene ritrovata morta dissanguata per le strade senza un motivo apparente, almeno fino a quando una nuova ragazza in città decide di mettere a posto le cose: impone le sue regole 'Niente rapporti vampiri-uomini' la più importante se si contravviene? Impalettamento rapido del vampiro e un bel incantesimo per far dimenticare tutto all'umano. Miya ha 16 da quattro vive con una vampira cieca e detiene le redini dell'aministrazione della pace della città, ma ha una vita sociale molto poco invidiata, insomma non la vita perfett per un adolescente... ma qualcosa cambierà. Satoru, 17 anni, appena arrivato in città per mettersi alla prova sembra uscito da un lontano ricordo della ragazza. E tutto diventerà diverso per Miya. Perchè anche la legge ha un cuore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ieri ero così tanto agitato che mentre ti portavo via da scuola per portarti a casa tua che non ho pensato subito che non so dove abiti: me ne sono reso conto solo dopo aver fatto un paio di kilometri di corsa, mi sono ritrovato in mezzo ai campi, in quel momento ho realizzato che, forse era meglio portarti a casa mia e disturbare la vicina, una vecchia infermiera che mi aveva accolto molto calorosamente, dicendo che avevo tutta l’aria di un bravo ragazzo, e anche se sapeva che non ne avrei avuto bisogno, lei aveva ancora in giro alcune cose per il pronto soccorso. Diamine per fortuna ho scelto quell’appartamento alla villetta fuori città in mezzo al nulla che l’agente immobiliare mi voleva rifilare a tutti i costi: se lo avessi fatto ora forse tu saresti in un letto d’ospedale con chissà quale strana coda di parenti che ti augura di guarire presto, e non so se la cosa ti farebbe piacere, anzi ne dubito proprio. E poi cosa avrei detto ai medici, ha fatto a pugni con una vampira e non ne è uscita tanto bene? A vedere solo la faccia che ha fatto la mia vicina quando si è  messa a visitarti, diamine è un peccato che non l’hai potuta vedere, era la cosa più esilarante del mondo: ha lavorato riposizionandoti le ossa con scatti secchi e benedicendo il cielo per fatto che eri senza sensi, penso che se non eri svenuta ti avrei dovuto dare una padellata in testa o avresti fatto fuori quella povera donna, comunque lavorava con questi occhi enormi e liquidi, decisamente da vecchia, e la bocca leggermente spalancata. Mi avrà chiesto come minimo trenta volta come hai fatto a ridurti così e la scusa dell’incidente d’auto non l’ha lasciata soddisfatta, mi sa che nei prossima giorni tornerà a dare fastidio. Vedesse però con cosa non vai in giro!
Ieri pomeriggio, appena finite le lezioni sono tornato a scuola a prendere la tua borsa e a tirare fuori la tuta di ginnastica da lavare e appena ho aperto il tuo armadietto, cosa molto complicata perché hai messo una combinazione al lucchetto impossibile, ci ho messo quasi mezz’ora andando alla MIA velocità per trovare quella giusta, un casco e un giubbotto da motociclista mi sono ruzzolati addosso come se cercassero di fuggire via. Sono uscito in cortile mentre con una mano rovistavo nella tua borsa per trovare le chiavi della moto e poterla portare via con calma, mi aspettavo un motorino da nulla lo ammetto al massimo un 125: si credevo che il giubbotto e il casco integrale servissero solo a fare scena. Diamine se mi sbagliavo, come fa un esserino come te a portarsi in giro un mostro di motocicletta come quella! Accidenti non hai nemmeno l’età giusta per poterla guidare! Persino io ho preferito portarla in spalla fino a casa e farmela di corsa anziché usarla per spostarmi, se per sbaglio la polizia mi avrebbe beccato sai che culo che mi faceva: e dimmi che tu non li hai mai beccati, e ti hanno fatto andare in giro lo stesso! Sono tutti pazzi qui!
Mi giro un attimo a guardarti mentre dormi tranquilla sul mio letto: ora ho capito l’utilità di quest’ultimo oltre a tenere via molto spazio, diamine vivo in un monolocale e potrei fare a meno di cucina e letto ricavandone molto posto per roba più utile quale uno stereo più grande e un televisore al plasma, si insomma roba vitale capite. Invece ora, mi fa quasi piacere non aver usato il letto per farci un falò sei così tenera mentre mugugni nel sonno, chissà a cosa pensi o cosa sogni? Cosa ti ricorderai di ieri? Perché per una dannata volta queste cose non te le dico a voce! O ecco ora ti stai svegliando, poco per volta tenti di aprire gli occhi.
‘Ehi, come va? Senti male?’
Che scemo, ma secondo te non ha preso antidolorifici e a meno che sia una masochista convinta e che ami il dolore, ovvio che  sente male! Ma perché esco sempre con queste cose tanto stupide, mi  alzo in piedi e ti vengo vicino non vorrei che ti prendesse un capogiro proprio ora e finissi lunga distesa per terra.
‘Ah!’
Ecco forse sono comparso troppo in fretta, ti devo aver fatto prendere un colpo, sei scattata in piedi spalancando gli occhi e come pensavo ti sei fatta prendere da un capogiro e ora stai volando a terra di nuovo: Miya ma la gravità ce l’ha a morte con te, vero? Ti afferro di nuovo al volo e ti porto contro il mio petto, mondo mi sono dimenticato la maglietta, chissà cosa penserai ora, lascio che il tuo calore mi sciolga un poco,  sto diventando dipendete da questa sensazione lo sai vero? Mi guardi e provi a fuggirmi di nuovo come in classe, ma non ci riesci devi essere ancora molto stanca e la spalla non ti aiuterà di certo.
‘Non fare cose simili, potresti farti male.’
Che scoperta, ovvio se sbatti il muso per terra ti fai male per forza. A ragazzo frena il cervello, da quando hai incontrato questa ragazza la testa non fa altro che andarti a una velocità soprannaturale, diamine questo l’ho già detto un sacco di volte: mi hai fatto saltare qualche rotella ragazza, è così che ammazzi i vampiri li prendi per sfinimento psicologico? Se è così sei una splendida e bravissima sicaria: mi sto perdendo di nuovo nei tuoi occhi, quanto sono belli, questo loro colore così chiaro che contrasta con il loro calore, forse dovremmo fare a cambio, se i tuoi fossero color cioccolato sarebbero una cosa unica. Ma no stai benissimo così, in fondo …
‘Sei una pazza lo sai, stavi per lasciarci le penne.’
Hai una faccia strana, io mi allontano da te e prendo a parlare, non capisco nemmeno cosa sto dicendo, sento solo un impulso terribile dentro che ora come mai prima d’ora mi dice di saltarti addosso, non riesco a stare fermo devo inventarmi qualcosa per distrarmi, ti preparo da bere si è la cosa migliore, un the si, devo averne un po’ in dispensa.
Chiacchieriamo mentre tu, messa un po’ in difficoltà dal polso fasciato finisci di bere il tuo the: non mi viene complicato parlare con te, per una volta sento che sono io a farti venire mal di testa da tutte le domande che ti stai facendo e non il contrario, dimmi è quella la faccia che avevo io a scuola, quel misto di sorpreso, amareggiato, preoccupata e … curioso. Si sicuramente era così anche la mia, ma ci sto facendo l’abitudine in fretta alle tue stranezze, in fondo sei umana non hai delle possibilità infinite di cambiare, al contrario mio naturalmente.
‘Come si chiamava?’
‘Chi?’
‘La tua amica no?’
Aspetta un attimo, mi sono perso il discorso stavo immerso nei miei pensieri per capire cos’altro ti puoi inventare per spaventarmi: di cosa stavamo parlando, quale amica? Insomma che razza di storia ho tirato in ballo senza rendermi conto, di cosa ti ho parlato, di una mia ex o di una mia amica? E se ti avessi parlato di lei, magari ti ho pure detto che le assomigli tanto senza farci caso e ciò spiegherebbe la faccia contrariata che hai.
‘Si chiamava Erica.’
Tanto vale dirti tutto ora no, che senso ha tenertelo nascosto e poi sento che ti posso dire tutto come se tu mi capissi, come se anche tu avessi dei ricordi che non vuoi assolutamente riesumare …

Che bella serata che è stata, una pizza con gli amici e poi quattro passi da soli, sei la mia migliore amica ho pensato che non c’è nulla di male se due amici fanno due passi per conto loro la sera, ma in fondo sento che tu sei più di un amica per me. Siamo arrivati a piedi fino all’entrata della nostra scuola dove hai detto ai tuoi di venirti a prendere, devi prendere un aereo e partire per un viaggio domani sera, starai via tutt’estate: fortuna che hai il cellulare, anche se sempre scarico, almeno ci potremo sentire a volte, fuso orario permettendo. Eppure sento che devo fare una cosa pazza e che importa se per te io sono solo un amico, per me tu sei di più tu sei tutto, siamo ancora molto giovani ma un casto bacio a stampo non ha mai ucciso nessuno: io tuoi però potrebbero ammazzarmi se ci vedono, fa nulla!. Ti afferro per un braccio e ti bacio, tu hai gli occhi spalancati il loro azzurro profondo mi incatenano ma sono sorpreso di vederci non solo un po’ di paura, non ti aspettavi certo una cosa simile ma anche a te fa piacere questo essere così vicini, ma ti conosco non sei mai stata bravissima con i sentimenti e roba simile mi spingi via proprio mentre tuo padre svolta l’angolo in macchina e ci abbaglia, tu agiti una mano verso di lui e sorridi, però non è un tuo sorriso di quelli autentici. Non è stata una buona idea baciarti proprio ora prima di un viaggio che ti terrà via così tanto, si domani ci sarai ma sarai immersa nelle valigie, non avrai tempo.
‘Promettimi che non mi abbandoni?’
‘Si ci vediamo ancora domani, te lo prometto.’
‘A presto Eri.’
‘A presto ‘Toru.’
‘Toru ancora mi chiedo perché mi chiami così: tutti gli altri mi chiamano Sato, Irazawa, Ira, Pirla, beh insomma di tutto ma tu non eri soddisfatta hai deciso di chiamarmi ‘Toru che non ha un senso compiuto è solo il mio nome storpiato, ti è uscito in uno di quei momenti che anche se non hai toccato alcool sembri ubriaca. Ti allontani e sali in macchina, mi saluti dal finestrino mentre tuo fratello mi guarda male, non gli vado molto a genio a lui, tuo padre parte sgommando: nulla tutti gli uomini nella tua famiglia non mi sopportano invece tu e tua mamma mi adorate, vedrò di non venire mai a mangiare da te se ci tengo alle penne.

E il giorno dopo ho visto una foto dove ci siamo io e te e altri amici sul giornale tra i necrologi, un tir ha investito in pieno la macchina dove viaggiavi, tua madre e tuo padre sono morti sul colpo, tuo fratello è in coma, morirà dopo due mesi e tu… tu sei totalmente scomparsa, non ci sei più. Sono pure venuto al funerale della tua famiglia sperando di vederti comparire, nulla, per tutti questi anni nessuno ha saputo più nulla di te, Eri quanto mi manchi. Ed ora questa pestifera ragazzina, questa Miya salta fuori così dal nulla, ha i tuoi stessi occhi ed è pazza come te: infatti ora che sta facendo, si sta mordendo le bende sul polso e le ha sciolte. Ma,ma questa è una piccola kamikaze, una masochista convinta, un iscritta al club degli autolesionisti applicati ! Ora si è pure tolta il tutore ma che diavolo le passa per la testa. Le vado vicino e lei mi punta addosso quegli occhi così da togliere il fiato e noto quel piccolo circolo color oro proprio attorno alla pupilla, prima non lo avevo mai visto.
‘Ma sei pazza? Così ti farai male … ti prego rimettiti quel coso o la spalla te la puoi giocare del tutto.’
‘Che importa, promettimi che non fai più quella faccia e io mi metto buona.’
‘Quale faccia?’
‘Quella che hai fatto adesso, sembri così triste: tu non la fare più e io per ora terrò sotto controllo il mio istinto di prendere  a calci quel tutore d’accordo?’
Oddio mentre ero perso nel flashback devo aver tirato fuori una delle mie migliori facce da cane bastonato, ma lo avrebbe fatto chiunque con un simile ricordo che ti passa davanti come un film no: io odio i flashback …
‘Prometto. Ora però fatti rimontare ok?’
‘Va bene.’
Ci sediamo sul letto che, nel tempo in cui ci sei stata coricata, ha preso il tuo profumo speziato e incomincio a fasciarti di nuovo il polso: non sono molto abile con queste cose spero solo di non fari più male di quello che già stai provando, la parte più complicata però è la spalla ti devo fasciare il braccio e l’avambraccio a formare un angolo retto sul petto con la spalla stretta in dentro e ti devo mettere il tutore in modo che … accidenti io chiamo di nuovo l’infermiera! È più facile smontare e rimontare un processore pieno di microchip senza istruzioni che sistemare questo coso… o guarda ci sono riuscito, non mi chiedete come, ma ci sono riuscito. Ti squilla il cellulare, lo tiri fuori dalla tua borsa e io mi sporgo verso di te per ascoltare meglio la tua chiamata, tanto la sentirei anche da qui sia tu che l’interlocutrice state urlando come due pazze:  è tua madre ma da come parla sembra per di più uno dei quei vecchi generali stampo film vecchi e con effetti speciali schifosi. Problemi con la mammina è, sembri parecchio arrabbiata. Forse è meglio lavare quella tazza prima che lo zucchero sul fondo diventi troppo duro per essere tolto con le buone maniere.
‘Che hai?’
Caz, sgamato in pieno anche questa volta, come fai a sapere sempre quando farmi le domane più inopportune, cosa ti dico ora che sei una scema a trattare così tua madre, che la mamma è sempre la mamma o un’altra cazzata simile …
‘Nulla è solo che hai la fortuna di avere una madre e la tratti così.’
Ecco l’ho detto, sono proprio un cretino lasciate che lo dica.
‘Non è mia madre, è una vampira che mi ha adottato quattro anni fa …’
‘Beh in qualsiasi caso tua madre.’
‘Ma uffa, non c’ bisogno che mi fai la paternale: lei mi usa solo per tenere a posto la sua coscienza.’

Ahi ahi ahi, sei proprio una bella peperina ragazza! Mi viene quasi da ridere ora, no sai che faccio rido proprio e a fan brodo il contegno e la paura che devo avere di te!

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Angolo ringraziamenti: Grazie mille di nuovo per le recensioni, cleo non importa se non mi lasci un commento su ogni capitolo l'importante è che la storia ti piaccia! Anna sei una mita grazie mille ancora!
Angolo autrice: Allora ci ho messo una vita a scrivere questo pezzo, perchè lo scrivevo e lo cancellavo, lo scrivevo e lo cancellavo, alla fine all'alba delle 00:10 del 13 agosto ho avuto l'ispirazione xD. Spero vi piaccia!
   
 
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