Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: KENNY1986    16/06/2020    1 recensioni
Questa storia, l'avevo già scritta tempo fa, ma dato che rileggendo i capitolo già pubblicati mi sono resa conto che in essa vi erano parecchi errori, ho deciso di cancellarla e riscriverla in maniera più facile e scorrevole, come sicuramente già saprete i due protagonisti non vi sto a dire i nomi, dato che avete già capito a chi mi riferisco, ne combineranno delle belle, non voglio fare spoiler, ma una cosa devo dirla farò il possibile per far si che i loro caratteri siano molto simili a quelli dell'anime Saint Seiya, logicamente anche gli altri cavalieri saranno presenti, cos'altro aggiungere auguro a tutti buona lettura e buon divertimento ciaoooo...
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Saga, Gold Saints, Leo Aiolia
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Atene

Terza Casa

Una mattina come le altre, alla casa dei gemelli stranamente si respirava un'aria piuttosto serena, o perlomeno così poteva sembrare.
Entrambi i custodi dopo aver fatto colazione, lasciarono che le ancelle pulissero e mettessero in ordine la cucina.
Kanon e Saga si trasferirono nel salone, il maggiore interruppe quel piacevole silenzio. “Fratellino, ti ringrazio per aver preso provvisoriamente il MIO posto nella guerra contro Ade, tempo fa! Ma devo ricordarti che l'Armatura di Gemini è MIA? Durante il nostro combattimento per diventare Cavalieri scelse me!”

Kanon, esterrefatto, gli rispose: “COSA! Ma ti sei bevuto il cervello, fratello? Vorrei solo ricordarti, caro il mio gemello, che IO sono stato in grado d'ingannare il dio Nettuno in persona! E che durante la guerra contro Ade, che sono stato sempre IO a sconfiggere uno dei tre Grandi dell’inferno, il possente Rhadamantis, e per di più senza neanche l'armatura pur di farla arrivare davanti al Muro del Pianto, perché tu rincoglionito e gli altri dovevate distruggerlo! Quindi non ti pare che ne sia io il più degno?”

Tanto per cambiare la situazione, sino a poco prima apparentemente tranquilla, era divenuta molto tesa. I due fratelli si stavano guardando in cagnesco.

Saga sibilò: “Anche se siamo gemelli, non ti permetto di parlarmi così! E comunque l'Armatura di Gemini è mia di diritto!”
Kanon strinse i pugni e rispose: “Questo lo vedremo!”
Saga lo colpì in volto con un pugno facendogli sanguinare il naso e ruggì: “Non ti conviene sfidarmi! Ricordati che ti ho già battuto una volta!”
Kanon però, stanco di questo atteggiamento, gli balzò addosso colpendolo a sua volta, così iniziarono a prendersi a pugni utilizzando anche il cosmo.
Alla settima casa Doko disse: “Ti pareva, i gemelli stanno litigando di nuovo!”
Camus che era andato a fargli visita rispose: “Ho il sospetto che tra non molto vedremo passare Shion furente!” Il suo compagno concordò su quelle parole.


Nel frattempo alla tredicesima casa il gran sacerdote e la Dea Atena erano a colloquio privato. “A quanto pare laggiù i gemelli stanno nuovamente discutendo!”
Shion era esasperato: “Questa è la volta buona che li caccio dal santuario! Gliene ho fatte passare lisce troppe, finora! Con il vostro consenso vado a dir loro due parole!”
Ella annuì, in silenzio.
E così, esattamente come da pronostico, un furibondo Shion uscì dalla sala del trono a passo di carica e sguardo indemoniato, diretto verso la terza casa.
Aquarius in silenzio incrociò un veloce scambio di sguardi con Dohko: “Ecco qua, guai in vista!” Il suo amico rispose: “Già! Ed è proprio incavolato nero, stavolta!”


Nel frattempo alla terza casa entrambi i custodi erano ormai pieni di graffi e lividi e con i vestiti a brandelli. Saga continuava a sentenziare: “Non ne sarai mai degno, per via del tuo passato!”
“Ah, senti chi parla! E comunque io mi sono redento, la dea Atena stessa mi ha perdonato! Quindi l’armatura è MIA!”
Prima che potessero nuovamente prendersi a pugni, nell’atrio della terza casa risuonò una voce furiosa: “BASTAAAAAA! Finitela entrambi!”
I gemelli si voltarono, impietriti: “Sh..Shion!”


“Grande sacerdote Shion: "Si può sapere il perché non riusciate proprio ad andare d'accordo? Che diamine avete al posto del cervello!”
Era decisamente nero di rabbia.
Saga provò a parlare in propria difesa.
“Gran Sacerdote, sommo Shion, mi dispiace!”
“Saga stavolta non ci sono scuse che reggano, ve ne ho fatte passare troppe, e sono giunto alla conclusione più ovvia!”

Il minore rispose: “Che sarebbe?”
“Dovrete lasciare il Santuario e dimenticarvene! Trovate un altro posto dove abitare!”
Saga rispose: “Ma...ma dite sul serio?”
Il pontefice era rosso dalla rabbia e gridava. “SILENZIO! Questo è un ordine del Grande Sacerdote, quindi di Atena in persona, pertanto dovete eseguirlo, sono stato chiaro?!”
Entrambi risposero a testa bassa: “S...si!”
“Avete esattamente una settimana di tempo da ora per preparare la vostra roba e andarvene!” Saga rispose: “Come desidera!” E uscì dalla terza casa, ancora furioso.


 

   
 
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