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Autore: JennyPotter99    20/06/2020    0 recensioni
PREQUEL DI "OUR FATE"
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La donna era vestita di nero, con un berretto, un naso a patatina e capelli a caschetto mori.
-Scusate, chi siete voi?- chiese.
Delphi si tolse dalla sua presa, aggrottando le sopracciglia.- Chi è lei?!-
L’altra evitò completamente alla domanda.- Cos’ha nella borsa?-
-E’ il mio snaso.- rispose Newt, cercando di non incrociare il suo sguardo mezzo minaccioso.
-Ha scelto il momento peggiore per liberare quella creatura, la situazione è delicatissima qui!- esclamò, sotto voce.- Devo portarvi dentro.-
-Portarci dentro, perché?!- continuò Delphi: stava solo perdendo tempo.
A quel punto, lei tirò fuori un tesserino, che riportava il nome di Tina Goldstein.- Magico congresso degli stati uniti d’America.-
Non appena udì quel nome, Delphi mise le mani in avanti, come aspettando che le mettesse delle manette.- Oh sì certo, andiamo!-
Il magico congresso degli stati uniti d’America, ovvero il MACUSA, era un organizzazione per governare i maghi e le streghe di New York, il posto giusto per cercare notizie su Grindelwald.
-Quindi è una specie di investigatore?- intervenne Newt.
-S-sì.- disse Tina, un po' incerta.- Almeno avete provveduto al no mag?-
Sia Delphi che Newt si guardarono confusi.- Al che?-
-Al non mago con la valigia!-
-Oh, il babbano.- capirono poi entrambi.
-Gli avete cancellato la memoria?-
All’unisono, scossero la testa.
Tina sospirò.- E’ un sezione 3A.-
Successivamente, li prese per i polsi e si smaterializzò davanti ad un grande palazzo al centro di New York, proprio il quartier generale del MACUSA.
-Come vi chiamate?- domandò Tina, oltrepassando un’entrata con i tornelli.
-Newt Scamander.-
-Delphini…- rispose la ragazza, ma non voleva usare il cognome Riddle, Black o Lestrange, nonostante i propri genitori non fossero ancora nati, erano comunque cognomi molto noti.-…Malfoy.-
Quando entrò dentro, ella si guardò intorno meravigliata: i muri erano di mattonelle luccicanti, volavano gufi ovunque, elfi pulivano le bacchette dei clienti e al centro della piazza, c’era un enorme orologio con la lancetta puntata verso Allarme.
Senza indugi, i tre salirono su un ascensore, per poi entrare dentro un piccolo ufficio dove, attorno ad un tavolo rotondo, alcune persone stavano parlando tra loro.
In particolare, la madama presidente, Seraphina, era preoccupata per un mago malvagio che stava creando caos in tutto il mondo.
Accanto a lei, il suo secondo, l’affascinante Percival Graves, con occhi penetranti e ciuffo moro ingelatinato all’indietro.
Quando la presidente si accorse di Tina, la guardò male.- Sono stata abbastanza chiara sul suo ruolo qui, signorina Goldstein.-
-Sì, ma..-
Seraphina la zittì subito.- Lei non è più un Auror. In questo momento questo ufficio è impegnato in delle indagini rilevanti. Esca.-
-Sì, madama presidente.-
Tina non poteva fare molto contro il capo, ma portò comunque i due dentro il proprio ufficio.
-Quindi ti hanno licenziato.- appurò Delphi, osservando dei documenti a forma di topolini che camminavano lungo la scrivania. Aveva anche notato, che i suoi superiori sembravano spaventati.- E cosa sta succedendo che impaurisce tutti?-
Tina le passò una copia di un giornale.
Delphi lesse che una forza oscura, che pochi erano riusciti a vedere, si aggirava incontrollata.
Girando pagina poi, ecco una foto ritratto di Gellert Grindelwald.
Sotto di essa, il titolo riportava che egli era libero e perciò poteva trovarsi ovunque.
-Dannazione.- borbottò tra se e se, sospirando.
-Signor Scamader, da dove viene?- gli chiese l’Auror.
-Guinea equatoriale, sono impegnato negli studi sulle creature magiche.- spiegò Newt.- Sto scrivendo un libro.-
-Su come sterminarle?-
-Oh no, su come crescerle e prendersene cura.-
D’improvviso, a Delphi venne un lampo di genio.- Ma certo, ecco dove ti ho già sentito!- esclamò.- Tu sei Newt Scamander! Di Animali Fantastici e dove trovarli!-
Newt la guardò stranito.- Non l’ho ancora finito, come fai a saperlo?-
Prima che la ragazza potesse rispondere, si presentò il signor Graves.- Dove sei stata Tina? Ancora sulle tracce di quei secondi saleniani?-
-Cosa sono i secondi saleniani?- domandò Delphi.
-Persone orribili che combattono l’esistenza della magia.- rispose Tina, con rabbia. -Signor Graves, questi sono Newt Scamander dalla Guinea Equatoriale e Delphini Malfoy da..ehm..in realtà, non lo so.-
L’Auror le si avvicinò, squadrandola dalla testa ai piedi.- E’ una ragazzina, dovrebbe occuparsene l’ufficio dei minori.-
Delphi alzò un sopracciglio.- Ragazzina? Ho 15 anni.-
-II signor Scamander ha una creatura nella valigia che ha creato scompiglio in una banca.- continuò Tina.
-Vediamo il piccoletto.-
Tina posò la valigia sulla scrivania e poi l’aprì, ma dentro non c’era quello che si aspettavano: dolci.
Delphi capì che la borsa era stata scambiata con quella del babbano.
Graves sospirò.- Tina...-
***
Dato che non c’era prove contro Newt e Delphi, Tina fu costretta ad accompagnarli fuori per lasciarli liberi.
-Non posso credere che non ha obliviato quel no mag.-
-Ma cosa avete contro i babbani in questa nazione? Li odiate e non potete sposarli.- intervenne Newt.
-Ma chi se lo sposa quello!- esclamò Tina.
Delphi ridacchiò.- Mio padre abbraccerebbe questo ideale.-
In quel momento, davanti ai loro occhi, volò uno strano animaletto blu, con una testa a palloncino che, appena vide Newt, fuggì via.
-Quello cos’era?- chiese la donna.
-Una falena, molto grossa.-
Newt seguì la strada da dove era venuta, scoprendo un palazzo cui metà era esplosa e i condomini se la stavano prendendo con la polizia.
Egli sgusciò via dentro di esso e Delphi lo seguì, fuggendo da sotto il naso a Tina.
-Non avevi solo uno snaso lì dentro, vero?- gli chiese la ragazza.
Una delle case era completamente distrutta e lo stesso uomo incontrato alla banca, giaceva svenuto per terra.
Con un cenno di bacchetta, Newt riparò la stanza.
Improvvisamente poi, da dietro un angolo, saltò fuori un maialino rosa, con dei tentacoli sul dorso e due denti appuntiti.
Addentò il suo mantello, strappandoglielo, mentre Delphi si dimenava.- Ehi, il mio mantello!-
Newt lo afferrò dalla coda prima che creasse altri danni e lo mise nella valigia.
-Che diamine era?-
-Un purvincolo.-
-Mi ha strappato tutto il mantello.-
-Signor Scamander!- urlacchiò Tina, notando la valigia.- Era aperta?-
-Solo un pizzico.- rispose Newt, facendo il vago.
Tina si piegò sul babbano svenuto, scuotendolo per svegliarlo. -Oh mio Dio, guarda come è ridotto!-
Non appena aprì gli occhi, Newt gli puntò la bacchetta contro, ma la donna lo fermò.- Non può obliviarlo!-
-Mi scusi, ma se mi ha urlato per mezza New York di farlo!-
-Sta male, gli sanguina il collo.-
-Dovrebbe essere il morso del purvincolo, ma non è grave. Insomma, se fosse grave, avrebbe…-
-Avrebbe?-
-Beh, il primo sintomo sarebbero fiamme dall’ano…-
-Che pasticcio! Aiutatemi!-
Delphi l’aiutò a tirare su il grasso uomo, che sembrava piuttosto confuso e sudato. 
-Mi scusi, signor?-
-Kowalski, Jacob.- borbottò l’altro, sull’orlo di vomitare.- E’ solo un brutto sogno, vero?-
   
 
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