Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Hannah_    13/08/2009    2 recensioni
Che cosa succederebbe se i Jonas Brothers venissero ospitati a casa vostra prima e durante il loro tour in Italia per proteggerli da fan e paparazzi? E se uno di loro si innamorasse di voi? Beh per scoprirlo leggete questa FF, ispirata da un mio sogno. Il titolo non è il massimo ma ciò che è importante è che vi piaccia il contenuto! Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. L'ARRIVO....DI UN SOGNO

 

Tutto iniziò quando mia madre mi disse che avremo ospitato dei ragazzi americani per una specie di programma di scambio, l’idea non mi aggradava per niente ma ancora non sapevo che questo “evento” mi avrebbe letteralmente cambiato la vita.  “No, mamma io non ci voglio nessuno in casa mia, sopporto a mala pena mio fratello figuriamoci degli stranieri! Che poi perché stiamo parlando al plurale? Quindi sono più di uno…Che nervi, almeno poi potessi andare io in America invece NO! Ma sia ben chiara una cosa io il mio letto non lo cedo a nessuno!!!” Questa fu la mia reazione, ma ormai non c’era più nulla da fare, mia madre aveva già preso accordi e mancava una sola settimana all’arrivo di questi misteriosi americani, era impossibile quindi tirarsi indietro. In fin dei conti credo che mia madre me lo abbia tenuto nascosto fino all’ultimo proprio per questo.

La mia famiglia era da anni proprietaria di un piccolo ristorantino tramandato da generazione in generazione dalla famiglia di mia madre, dopo la scuola spesso lavoravo lì per dare una mano a mia madre e per guadagnare qualche soldino.

Anche il giorno dell’arrivo dei ragazzi Americani ero lì a lavorare, mia madre si era presa mezza giornata libera per andare a prendere i nostri ospiti all’aeroporto ma io ero così di pessimo umore che preferivo mille volte lavorare e in più speravo di ritardare l’incontro con questi tipi il più possibile.

Mia madre faceva altro che definire il mio comportamento esageratamente infantile per i miei diciassette anni, le mie amiche invece mi incoraggiavano dicendomi di non preoccuparmi troppo magari ci sarebbe stato anche un ragazzo carino e quest’esperienza non sarebbe stata così distruttiva.

“Deborah, togliti il grembiule e vieni a casa devo farti conoscere qualcuno!” Disse mia madre entrando tutta sorridente in negozio. Mi fece salire in macchina quasi forzatamente, sbuffai per tutto il viaggio ma lei sembrava non sentire nemmeno quelle lamentele, continuava a starsene con quel sorrisetto stampato in faccia. In quel momento avrei potuto anche spaccarle la faccia. 

Arrivammo a casa, mia madre mi spinse in salone ed è in  quel momento che tutto iniziò.

“Oh mio Dio!” Mugolai e poi il buio.

 

 

Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai stesa sul divano, ero appena svenuta, e circondata dai Jonas Brothers che erano insieme a mia madre. Non ci potevo credere, che ci concerti! Cominciavo davvero ad adorare mia madre e le sue idee!

Mi schiarii la voce e mi presentai per cercare di sembrare meno imbecille di quanto ero già sembrata svenendo. Erano semplicemente fantastici, li adoravo da sempre, la mia camera era tappezzata di loro poster e sapevo tutte le loro canzoni a memoria! Il mio preferito era in assoluto Nick: bello da morire, dolce e simpatico. Non che gli altri non fossero carni ma lui era semplicemente stupendo.

Mia madre mi incaricò di aiutarli a sistemarsi e di fargli vedere la casa.  Kevin avrebbe dormito nella stanza degli ospiti mentre Joe e Nick sul divano letto della mia stanza, non ci potevo credere, non solo i Jonas erano in casa mia ma anche nella mia stanza. Mi sembrava tutto così irreale, invece non era un sogno per la prima volta nella mia vita mi sentivo la ragazza più fortunata del pianeta.

Entrammo nella mia camera, posarono le valigie per terra e si accomodarono sul divano mentre io svuotavo metà del mio armadio per fargli un po’ di spazio. Nella stanza c’era un silenzio tombale. Forse in un'altra occasione li avrei tempestati di chiacchiere, ma averli lì in camera era tutta un'altra storia.

“Beh Deborah quanti anni hai?” mi chiese Joe per rompere un po’ il ghiaccio.

“Diciassette!” Risposi io.

“Ah come me!” Disse Nick.  Sorrisi.

“Più tardi ci accompagni a fare un giro da qualche parte? Chiese Kevin.

“Si per me va bene. Anche se non dovete aspettarvi niente di che, questo è un paese molto piccolo e non c’è molto da vedere o da fare”.

“Meglio se è un paese piccolo, significa che forse potremmo uscire un po’ più in pace!” disse Nick sorridendo, e che sorriso aggiungerei.

Joe: “Possiamo chiederti un favore?” “Certo!” Joe: ” Beh se non ti dispiace non dire a troppe persone che siamo qui, non avremmo più un attimo di pace né noi né tu e la tua famiglia.” “Non vi preoccupate, sarò muta come un pesce.”

I loro visi mostrarono subito gratitudine nei miei confronti e Nick mi regalò un altro dei suoi magici sorrisi.

“Comunque carini questi poster!” scherzò Kevin indicando le decine di loro foto attaccate ovunque nella mia stanza. Arrossi. Nick si accorse del mio imbarazzo e cercò subito di cambiare argomento. “Allora dove ci porti di bello?” Lo adoravo sempre di più.

  
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