Crossover
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Autore: ilcantastorie    13/08/2009    2 recensioni
Ero un normale Otaku, davvero. Un giorno andai dal mio fumettaro di fiducia e..poff! Trasportato in un'altra dimensione. E...poff!Tutte le dimensioni in cui mi avventuro vivono personaggi di anime e manga...e poff!Sono il prescelto, Chosen One che deve salvare il mondo da degli assurdi cattivi, che cercano di uccidermi...Fortuna o sfortuna? Boh, decidete un po' voi...
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ok... prima di tutto, sono vivo?”

Il dolore che sentivo alla gamba sembrò rispondermi di sì.

Accertato quindi di essere in uno stato ottimale, incominciai a guardarmi attorno.

Ero in una caverna, profondato chissà di quanti chilometri sotto il livello del mare e l'unica uscita sembrava anche l'entrata, ovvero qualche chilometro sopra le nostre teste e ovviamente non era possibile raggiungerla.

L'unica luce era quella che veniva proprio da quel buco sul soffitto, flebile e soffusa.

Lupin, Jigen e Goemon erano davanti a quella che sembrava una... una porta?

“Ma...diavolo!” urlai “La nave! Sam ci ucciderà tutti!”

La nave, infatti, non si poteva più chiamare tale.

Ormai era solo un ammasso di rottami, inutilizzabile.

Il trio mi guardò, e Lupin sogghignò:

“Beh, se troviamo il tesoro, potremo ripagarlo!”

“TESORO? TESORO? Siamo intrappolati in una dannata grotta e tra poco gli americ...i rus...CHIUNQUE CI SIA in questa maledetta base verrà a cercarci! E VOI CHE FATE? STATE DAVANTI A QUESTA PORT...CHE DIAVOLO CI FA UNA PORTA QUI?”

“Calmati Leo, o ti verrà un infarto!” mi suggerì Lupin “E osserva meglio la porta...

“Ho diciassette anni ed è impossibile che mi venga un infar...

Magari non mi venne un infarto, ma mi mancò il fiato. Sulla porta c'era un buco, un buco che poteva essere colmato solo con un diamante! Il diamante che Lupin che aveva trovato! L'entrata del tesoro!

“Che fortuna...”dissi guardando la porta, ancora sgomento “Ma...dov'è papà Zenigat...l'ispettore Zazà....insomma il signor ispettore Zenigat...”

“LUPIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN!”

Dai rottami della nave, spuntò, più pimpante che mai, Koichi Zenigata, urlando quello che urlava di solito.

“AH, Zazà si è svegliato!”

Lupin tirò fuori dalla giacca il diamante e lo ficcò dentro il buco apposito nella porta.

La terrà cominciò a tremare, e il soffitto iniziò a franare.

Perchè è tutto così maledettamente banale!” urlai, un po' preso dal panico.

“Lupin!” continuava ad urlare Zenigata, agitando le manette, come suo solito.

La porta si aprì di scatto, accompagnata da un fragore infernale.

Io, Jigen e Goemon ci si infilammo dentro senza esitazioni, seguiti da un urlante Zazà.

Dentro non si vedeva niente, tanto era fitta la polvere che si era alzata.

Lupiiiiiiiiin, non mi sfuggirai”

“Paparino, cambia disco!” gli consigliò Lupin.

Zak!

Fu uno scintillio nell'oscurità, e sentii qualcosa di metallico aggrapparsi ad un mio polso.

Ah-ah! Ti ho preso Lupin!”

Il polverone infine si diradò e vidi un corridoio che in lontananza si biforcava.

Ed io e Zenigata eravamo legati con le manette.

“Paparino, mi sa che hai sbagliato mira...

“Già...

Tunf!

“Un classico...”pensai “la parete che cala tra gli eroi per dividerli...”

“Leo, Zazà, state bene?”ci chiese Lupin, che insieme al resto della banda era rimasto dall'altra parte della parete.

“Tutto bene!”urlai

“LUPIIIN!TI PRENDERÒ!”urlò Zazà, ancora legato a me.

“E anche Zazà sta bene...”disse il ladro gentiluomo, mente molto probabilmente sorrideva “Ok, ci dividiamo! Voi andate avanti! Probabilmente tutte e due le strade portano al tesoro!

“D'accordo!”dissi “Ci vediamo dopo!”

“Lupin!”

“Ispettore Zenigata, ci conviene andare.”

Zenigata mi guardò con intensità:

“E tu chi sei?”

Sembrò che mi passasse davanti una balla di fieno.

Zenigata fino a quel momento non mi aveva neanche notato!

“Sono Leonardo, e mi sono unito recentemente alla banda di Lupin...

“Male, male” mi ammonì Zenigata “Così giovane e già sulla via del crimine! Sopratutto considerando cosa stai per rubare!

Perchè cosa sto per rubare?”

“L'arma batteriologica che russi e americani stanno sviluppando segretamente da più di 50 anni!”

“Arma batteriologica?”Guardai l'ispettore Zenigata perplesso “io e Lupin siamo qui per recuperare il tesoro nascosto di una tribù Maya!”

“Ah, sì?”Gli occhi dell'ispettore Zenigata si illuminarono “però un furto rimane sempre un furto! Lupin deve essere arrestato!”

“Ecco perchè Zazà era così su di giri!”realizzai tra me e me “Pensava che Lupin volesse rubare quell'arma!”

“Leonardo, giusto?”

“Sì...

“Temo di avere una brutta notizia...non trovo più le chiavi delle manette....”

“O dannaz... e adesso?”

“Beh, andremo avanti legati...

Sospirai: Niente da fare, era destino che succedesse.

Mi guardai intorno: la parete che mi aveva diviso dagli altri mi lasciava un unica via, dritta e lunga, che conduceva a chissà quali pericoli.

Tremai.

Quante volte ancora avrei dovuto rischiare la vita?

“Andiamo!” dissi al mio compagno, trascinandolo per le manette.

Il corridoio era fiocamente illuminato da della luce che filtrava attraverso alcuni buchi che erano sul soffitto.

Io mi muovevo cautamente, di soppiatto, un po' come faceva Buggs Bunny quando si muoveva in punta di piedi.

Zenigata mi seguiva esitante.

“Ispettore Zenigata...

“Sì?”

“La prego di fare piano, un piede in un posto sbagliato potrebbe far accadere la più terribile delle cose...

Zenigata deglutì: “V-va bene...

Dopotutto era logico che io fossi esperto di caverne e trappole in generale...quante ore avevo passato, dentro anguste caverne, schivando trappole e combattendo contro terribili mostri in agguato nell'oscurità?

Beh, forse non ero propriamente io ad aver fatto quelle cose, ma il mio alter ego di Doungens & Dragon, Karth... comunque restava il fatto che ero io ad impersonificarlo...

Ebbi come un flash, e rividi il mio gruppo di amici intenti nella nostra attività preferita: il cazzeggio.

Cazzeggio che nell'80% delle volte sfociava durante una partita di D&D.

Marco, il nostro Master severo e bastardo...

Laura, la nostra chierica tira mazzate...

Mauro, il nostro guerriero sclerotico...

Gabriele, il mago saccente e sentenzioso... e infine io, Leonardo, il paladino rompicoglioni del gruppo, che blaterava sempre qualcosa sulla giustizia e sulla morale...

Eravamo davvero un bel gruppo. Chissà se mai uscirò vivo da tutto ciò, potrò tornare a giocare con loro...

E ora qui, insieme a Zazà in un Dougen pieno di trappole che proteggeva un tesoro inestimabile... insomma il mio Master non avrebbe potuto inventare di meglio.

Neanche il tempo di fantasticare un attimo che sentii mancarmi il terreno sotto i piedi.

“LEO!”

Zenigata riuscì a salvarmi solo perchè eravamo legati con le manette, altrimenti sarei diventato un puntaspilli.

Infatti, sotto di me, si aperto il pavimento, e sotto c'erano tanti bei spuntoni pronti pronti a infilzarmi.

Zenigata mi tirò con un po' di fatica.

“Questa caverna è troppo stereotipata...”dicevo a Zenigata, mentre, superato il buco faidiventareunpuntaspillileo, camminavamo avanti “prima il terremoto quando apriamo la porta, poi il muro che ci separa e ancora la trappola del puntaspilli...insomma manca solo il masso rotolante e chiamo Indiana Jon...”

Click

Sentii di aver calpestato qualcosa che non dovevo calpestare, ma sembrò non succedere niente.

Rimanemmo qualche secondo in silenzio, fino a quando in lontananza non sentimmo una specie di rombo, come un tuono.

“Ma che...

Zenigata non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che lo costrinsi a correre, trascinandolo per le manette.

Poco dopo, neanche a farlo a posta, dal mio 3030 incominciò a partire la suoneria del theme di Indina Jones.

“Un masso rotolante ci sta venendo addossooo!” urlai mentre un masso gigante si avvicinava pericolosamente a noi “E PERCHÈ DIAVOLO È PARTITA LA SUONERIA DI INDIANA JONES PROPRIO ADESSO! AAAAAAAAAAAAAAAH!”

Correvo come riusciva a fare solo Nebeshin in Exel Saga, mentre Zenigata mi seguiva a due passi di distanza.

“SI STA AVVICINANDO, SI STA AVVICINANDOSISTAAVVICINANDO!!!”urlai, un po' (?)in preda al panico.

“Oh mio dio!” pensai “la trappola di prima!”

“Leo!” urlò Zenigata “saltiamo!

“Il buco è piuttosto lungo non so se riuscirei a AAAAAAAAAAAAAAAAAH!”

Zenigata saltò, e così feci anch'io...e ci appendemmo al bordo della trappola, mentre il masso si sfracellava dietro di noi, nella trappola.

“Ce la siamo vista brutta, eh, Leo?”

“Non ti preoccupare, ormai ci sono abituato...

E pensare che fino a poco tempo fa ero il più normare dei ragazzi...

Sospirò.

“Ok, Ispettore, andiamo!”

Superammo di nuovo la buca, e procedemmo lentamente lungo il tortuoso tunnel.

Quali altri pericoli avremmo dovuto affrontare?

Io e Zenigata camminammo in silenzio per vari minuti, nella speranza che nessun gruppo di indigeni con archi e frecce avvelenati avrebbe tentato di ucciderli, magari mentre cercavamo di raggiungere un aereo...

Il tunnel finalmente si aprì in uno spazio più ampio, dove c'erano due porte, con accanto due statue, fedeli riproduzioni di due aztechi armati di lancia.

Al centro c'era una scritta composta da caratteri che non avevo mai visto... eppure... sapevo di saperli leggere...

“Com'è possibile?” Chiesi con voce spezzata, più a me stesso che a Zenigata “So leggere questi caratteri...”

Ma, aspetta! Lupin avrebbero dovuto parlare giapponese! E gli abitanti della Colombia una specie di spagnolo!

Come diavolo avevo fatto a non pensarci prima? Come era possibile?

“E allora cosa c'è scritto?” mi chiese Zenigata, probabilmente senza aver notato il mio conflitto interiore.

Due porte, una conduce alla tesoro, una alla morte. Due guardiani. Uno ha fatto voto di retta parola, l'altro di non farlo mai. Una sola domanda ti è concessa, o viandante, ad uno dei due guardiani.” lessi.

“Quindi...” disse Zazà grattandosi la testa “Queste due statue... sarebbero i guardiani... e uno dei due dice solo la verità e l'altro solo bugie... e una conduce al tesoro... e l'altra... a morte certa?”

“Esattamente..” dissi, con aria solenne “Ma dubito che questi pezzi di roccia sappiano parlare...” dissi, dando un calcio ad una statua.

!!!!

Gli occhi della statua si erano illuminati di rosso! E...

Non so grazie a quali miei poteri nascosti, ma riuscii a schivare la lancia... per un soffio.

“Promemoria per me: mai prendere a calci dei guardiani sacri...

S-si è mossa!” balbettò Zenigata “Che strano...Ragazzo, riflettiamoci un attimo sopra, ok? Dopo aver visto la statua muoversi tutta questa faccenda dell'indovinello mi sembra anche troppo reale...

Zenigata aveva ragione... ma...

Come si era mossa quella statua? Magia Azteca?

“Boh...” come al solito era l'unica risposta che mi sapevo dare.

Tanto valeva concentrarsi sull'indovinello...

...Ma aspetta, ho già sentito qualcosa del genere...

Il mio Master...

C'ha fatto lo stesso indovinello, una volta!

Ma chi l'aveva risolto...

Mmm...

“Bisogna fare una domanda pertinente alla strada da prendere... e che ci dica la direzione in cui andare... sia che lo chiediamo al guardiamo sincero, che a quello bugiardo...” disse Zenigata, sorprendendomi con le sue abilità deduttive.

Ma dopotutto era nell'Interpool per un motivo, no?

Poi

Un flash.

Quasi di una vita passata.

E probabilmente era la soluzione....

Mi alzai deciso, e mi diressi verso il guardiano a sinistra. Chiesi quindi con voce tuonante e chiara:

"Secondo te, qual è la porta che consiglierebbe l'altro guardiano?"

La guardia rimase ferma immobile, senza darmi risposta.

Poi, lentamente, girò la sua lancia in direzione della porta a destra.

“Ok, la porta giusta è quella a sinistra” dissi deciso.

“E come fai ad esserne tanto sicuro?” chiese, quel bonaccione di Zenigata, che neanche si era arrabbiato del fatto che non l'avevo consultato prima di fare la domanda...

Seguimi nel ragionamento: Se l'avessi chiesto al guardiano bugiardo avrebbe indicato quello che porta alla morte, perchè è bugiardo, e la guardia che dice la verità mi avrebbe indicato quella della salvezza, no?”

“Certo” disse “ti seguo... ma se lo avessi chiesto alla statua sincera?”

“E' lo stesso....anche se fosse stato il guardiano sincero, avrebbe indicato quello che porta alla morte, perchè così gli avrebbe consigliato il guardiano bugiardo...”

“Ma certo!” disse Zenigata battendo il pugno su una parete “Geniale! Quindi visto che la guardia ha indicato la destra, noi dobbiamo andare a sinistra! Certo!”

Andammo verso la porta di sinistra, e ci ritrovammo in un altro tortuoso tunnel, che dopo qualche minuto sbucò...

In un salone. Enorme.

Grandioso... e raccapricciante allo stesso tempo.

Oro, gioielli, vasi preziosi... ce n'erano fino alla nausea... accanto ad... un mare di ossa.

Cadaveri che erano lì da più di 400 anni, che attendevano solo il loro arrivo.

E in un lato, l'unico che aveva ancora i vestiti... anche se comunque cadavere.

Probabilmente era quel Conquistadores traditore...

Zenigata ed io rimanemmo qualche minuto a contemplare quella macabra bellezza che avevamo di fronte.

“Bene, bene, bene... che cosa abbiamo qui?”

Fu una voce sconosciuta a parlare.

E veniva da dietro di noi...

Era uno dei tizi più strani che avessi mai visto.

Occhiali che sembravano un visore notturno, un gilè bianco su una camicia bianca e un paio di pantaloncini corti che avevano tutta l'aria di essere mutande.

“Proprio come pensavo, un trio di trasgressori!”

A parte che eravamo in due... a parte che quella era una palese citazione...

E a parte il modo in cui era vestito...

“Che diavolo vuoi?” chiese Leonardo, guardandolo malissimo.

“Quello che volete voi, trasgressori...

Dai boxer (!!?) tirò fuori una pistola, che ci puntò addosso.

“Il tesoro... e in particolare... questo...” disse prendendo un vaso.

“IN NOME DELLA LEGGE TI ORDINO DI...

Partì un proiettile dalla pistola dell'uomo, che colpì la gamba di Zenigata.

Riuscii appena a sostenerlo prima che cadesse a terra.

“ Povero piccolo ispettore...” disse quel bastardo, con voce compassionevole “Se fossi stato zitto e fermo non sarebbe successo”

“Bastardo...” sussurrai a mezzabocca

“Cosa, cosa cosa? Mio giovane e sconosciuto amico, hai detto qualcosa?

Avrei voluto saltargli addosso e prenderlo a botte per quello che aveva fatto a Zenigata... ma... lui aveva una pistola...

Mi toccava fare buon viso e cattivo gioco.

“Non ho detto niente, sconosciuto signore”

“Ah, già, già, già! Non mi sono ancora presentato! Che maleducato! Sono Kirt Poler, piacere di conoscervi!”

“Oh!” fece dopo un attimo “Suppongo che uno sparo non sia il miglior biglietto da visita del mondo...ihihih! Ma che ci volete fare! Non ci sono più le buone maniere di una volta!

Rise della sua stessa battuta per qualche secondo.

“Comunque! Io ero tornato qui per prendere...QUESTO!”

Lasciò cadere il vaso che conteneva... cosa?

Un oggetto verde di fattura e forma indefinita.... Mai visto niente del genere...

Non credevo a quello che vedevo...

Non era stato costruito da mani umani... il mio sguardo e quello di Zenigata venivano catturati dal verde brillare di quel diamante, senza poter distoglierlo.

“Che diavolo...” riuscii solo a dire, mentre quel tizio lo prendeva in mano

“Eccolo, ispettore e ragazzo sconosciuto! L'ho cercato a lungo... molto a lungo! Il segreto della prosperità dei Maya! La Sacra Pietra del Tempo! E ora è miaaaaaaa!”

E incominciò a ridere convulsamente.

“Ora... nessuno... nessuno, potrà fermarmi!”

Poi, un terremoto. Forte violento, pieno di quella forza che solo madre natura sapeva avere.

E poi... una macchina sbucò dal soffitto.

Per essere precisi era una vecchia Ferrari...

Che mi era famigliare...

Una vecchia Ferrari rosso fiammante...

...SCERIFFO DAN!”

Urlai con tutto il fiato che avevo in gola

“Ancora tu?” disse Kilt guardandolo stupito

“Sì, ancora io, bracalone!”urlò Dan, con forza.

“Bracalone? Come osi!” disse con voce stridula “tu... non capisci la mia arte!”

“Sarà...ma non lo capisce l'intero mondo...”

Ihih... fai tutte le battute che vuoi...ma sei troppo tardi, il Cristallo è mio!”

“Non credo proprio!” urlò Dan, estraendo in un attimo la pistola, colpendo il cristallo con un proiettile.

“IIIIIIIIIIIIIIIIIIIH! Il cristallo! Brutto stronzo!” urlò, sempre con voce strozzata, mentre si gettava a terra per prenderlo.

Un attimo dopo Dan aveva la sua Colt puntata alla tempia di Kilt.

“Fai una mossa e sei morto...

“Ma non mi serve, fare una mossa...

E scomparve nel nulla, lasciando Dan con un palmo di naso.

“DANNAZIONE!” urlò “MI E' FUGGIATO ANCORA!”

Quindi, senza degnare di un'occhiata, né me, né Zenigata, Dan risalì sulla sua Ferrari.

“Leo, sono certo che ci rivedremo, e allora... ti spiegherò!”

Mise in moto.

“Oh, giusto...

Un vento caldo colpì me e Zenigata, un vento che sapeva di deserto...

“Ok, ci rivedremo, prescelto!”

E lui e la sua macchina scomparirono.

“Ma che diavolo...” riuscii a dire

Zenigata mi rispose con un'alzata di spalle.

E la sua gamba... anche se era intrisa ancora del suo sangue... era guarita!

“Ma che diavol..” tentai di dire “Zazà?”

Zenigata scosse la testa.

“Questo mondo è più misterioso di quanto non sembri...

Passi in lontananza.

“Comunque” disse una voce in lontananza che assomigliava troppo a quella di Lupin “è stato fin troppo facile arrivare fin qui... insomma, quel masso rotolante, quelle trappole, le frecce che escono dal terreno... insomma... chi fatto questo sotterraneo non aveva un minimo di fantasia o si era visto troppo film di Indiana Jones...”

“Beh, Lupin” disse Jigen “dubito che all'epoca avessero già creato i film di Indiana Jones

“Anche tu hai ragione...

“Toh, eccovi” feci a Jigen, Goemon e Lupin, che si avvicinavano “Ve la siete presa comoda...

Lupin si sfegò la mano sulla nuca:

“Hai ragione scusaci! Ma sapendo che con te c'era Zazà...

Poi notò il sangue sulla gamba di Zazà:

“Ma che è successo qu...

Pareva che fosse destino. Oggi nessuno riusciva a completare le frasi che intendeva dire.

Dal soffitto apparvero due persone... anzi tre...

Poi, apparvero i loro paracadute.

Ma... che diavolo? Era finito nella giornata dei personaggi a sorpresa?

Perchè nessuno gliel'aveva detto?

Il prima persona delle tre....e la riconobbi, mio malgrado, dalla grandezza del seno. Era senz'altro Fujiko Mine.

Gli altri due... mai visti.

Erano una ragazza e un ragazzo, vestiti elegantemente, ed tutti e tre atterrarono impeccabilmente sull'accidentato terreno di quella grotta.

Fino a quando lui non inciampò e fine con la faccia tra le tette della ragazza.

...” disse Fujiko

...” disse la ragazza

...” disse il ragazzo

...” disse Geomon

...” disse Jigen

...” disse Lupin

...” disse Zenigata

...” dissi io

Minuti di silenzio.

Il ragazzo e la ragazza erano entrambi rossi.

Quanto ancora hai intezione di tenere la faccia lì?” dicemmo tutti contemporaneamente al ragazzo.

Finchè lei noi mi dice niente...” rispose, prima di essere colpito da un calcio della ragazza.

Proprio lì in mezzo.

Tutti i maschi presenti, si misero le mani lì per solidarietà maschile.

“CHE MAAAAAAAAAAAAAAAAAALE!” Urlò il ragazzo, cadendo in terra in preda a convulsioni degne di un epilettico.

“Non ti sembra di aver esagerato?” feci alla ragazza, affabile

“Vuoi essere tu il prossimo?” mi rispose rabbiosa.

N-no... non ci tengo, grazie... magari quando avrò avuto una salda progenie, va bene? Eh, eh, eh...

E mi nascosi dietro Zenigata.

Comuqnue!” Fece la ragazza “ Fbi! Voi tutti siete accusati di intrusione in territorio militare di due nazioni! Siete in arresto!”

Ma ovviamente, nessuno se la cagava.

Lupin stava riempendo un sacco con tutti i tesori, Fujiko faceva lo stesso.

Jigen aiutando Lupin, mentre Goemon stava lucidando la sua spada.

Zenigata, dimentico per tutta quella successiva serie di entrate in scena, sconcertanti e trionfali allo stesso tempo, della cattura di Lupin, mi stava aiutando a cercare quel misterioso foglietto che mi avrebbe dovuto riportare – o almeno lo speravo - a casa.

“QUALCUNO MI STA ASCOLTANDO?”

“Credo di no...” fece il ragazzo, ancora stesso a terra, sofferente.

E la ragazza gli tirò un altro calcio.

“Ah, eccolo!” dissi, alzando un foglio in aria, trionfalmente

Era completamente bianco, non v'era scritto niente.... ma la sua consistenza era la stessa di un A4... e a quanto ne sapeva, gli A4, in quel periodo, non c'erano ancora.

BANG!

Mi volò il biglietto dalla mano. Era la giornata degli spari, oltre quella dei personaggi a sorpresa, oggi?

Mi guardai intorno, non vidi nessuno con una pistola.

“TUTTI A TERRA!”

Un altro colpo, passò proprio dove cinque millesimi di secondi prima c'era la mia testa.

Se non fosse stato per l'urlo di Lupin, la mia testa avrebbe un buco in più.

E, forse la cosa sorprenderà qualcuno, quando dico che quel buco non sarebbe stato affatto utile.

“Un cecchino!” urlò il ragazzo di cui non sapevo ancora il nome.

Un altro colpo che anche questa volta che andò a finire nel vuoto.

Poi ancora spari.

“Mirano a me!” urlai “E' lo stesso che ha bucato il cappello di Jigen!”

“Ma...” fece Fujiko con voce tramante “Se è lui... perchè sta mirando anche me...”

“Oh, cazz....” urlò la ragazza “Da dove spara?”

“Non ne ho idea!” urlai, ma poi... poi vidi un puntino rosso.

Sembrava una di quelle luci che utilizzavano i miei compagni di classe per accecarmi o per prendere in giro il professore.

Un momento dopo ero in ginocchio, pistola in mano, sparando nella direzione opposta dal dove veniva la luce rossa.

Quattro, no cinque e assordanti Bang si udirono contemporaneamente in quella buia caverna.

Senza che me ne accorgessi, al mio fianco c'erano Jigen, Lupin e Zenigata, tutti con in mano una pistola fumante.

Aspetta... e allora di chi era il quinto sparo?

La risposti la ebbi quando vidi Goemon davanti a pochi metri da noi, con in mano la sua fedele spada e un proiettile tagliato a metà.

Poi... un rumore di passi, che corrono.

“Oh, merda, sta fuggendo!”

Noi quattro, io, Jigen, Zenigata e Lupin ci lanciammo in un rocambolesco inseguimento, seguendo l'ombra del cecchino... che credevo essere il tipo dal caschetto argentato!

Corremmo per le tortuose vie della caverna, fino a quando ad una curva particolarmente stretta...

BANG!

“Cazzo, un agguato!” Non ebbi neanche il tempo di pensarlo, che vidi un proiettile che si dirigeva verso di me.

No! Verso di Jigen!

Vedevo tutto a rallentatore. Sapevo che succedeva solo nelle situazioni in cui sta per succedere qualcosa di estremamente BRUTTO. Il proiettile che si avvicinava verso il cuore di Jigen. E sicuramente, io non volevo che questo accadesse.

“No, Jigen!” Mi buttai a lato, colpendolo con una spallata e buttandolo di lato.

Sentii una fitta alla spalla, ma Jigen, anche se a terra, era vivo.

“Dannazione!” urlò una voce a noi sconosciuta “Non mi resta che far esplodere questo posto!”

Ci fu un botto. Un grosso botto. Come se una bomba fosse esplosa. Una bomba messa al punto giusto per far esplodere tutto.

E probabilmente, era proprio così.

BOOOOOOOOOOOOOOOM!

Una violenta esplosione. Un terremoto.

Inizia a crollare tutto.

“NO, NON DI NUOVO!” Urlai nella disperazione, mentre con una mano mi tenevo la spalla, da cui continuava ad uscire del sangue.

Mi trascinai dietro Zenigata (sì, eravamo ancora legati dalle manette) verso qualche parte non meglio identificata, mentre Lupin e Jigen...

Booom!

Un secondo Boom? O era il terzo? Al diavolo! Alcuni pezzi di roccia mi caddero addosso.

In più ci fu un assordante rumore, oltre quello della caverna che crollava... che sembrava... quelle delle pale di un elicottero!!

Una scaletta si materializzò davanti agli sguardi neanche tanto stupiti di Jigen e Lupin, scaletta che scendeva da un elicottero sopra le nostre teste.

Peccato che io e Zenigata stessimo un po' lontani.

“Merda!” pensai, correndo verso di loro

Guardai il buco del soffitto da cui si era scesa la scaletta.

C'era la ragazza di cui non sapevo il nome con un Bazooka in mano e intanto, Goemon teneva la scaletta.

Corsi, con tutto il fiato che mi permetteva il mio corpo, tenendomi la ferita dolorante, tenendomi i ripetuti shock, tenendomi dentro l'incredulità di trovarmi insieme a Zenigata...

Rallentai, non ce la facevo. La ferita faceva troppo male. Non ce la facevo.

Jigen e Lupin avevano afferrato la scaletta, mentre l'elicottero si innalzava nell'aria.

“LEOOOOOOOOOO!”urlò Jigen, dell'elicottero.

“Mi dispiace” mormorai “Non ce la faccio... Mi dispiace Zenigata...

Caddi a terra.

“NO!” urlò Jigen.

Scese dalle scalette, scendendo fino all'ultimo gradino, poi diede la mano a Lupin, rimanendo sospeso del vuoto.

Zenigata non aveva ancora demorso.

Prese la mano di Jigen...

“SU, SU!” Urlò Lupin all'elicottero

Mi sentii sballottato in aria, tirato verso su, verso l'elicottero...

Sbattei varie volte addosso ad una roccia... ma poi...

Passai attraverso il buco sul soffitto, mentre tutta la caverna crollava su se stessa.

Poi, quello che vidi da lassù, mentre ero sospeso per aria, con i piedi sul nulla, aggrappato nulla più che alle manette di Zenigata, che era aggrappato a Jigen, che era aggrappato a Lupin...

Le esplosioni continuavano, rumori assordati che venivano ad basso.

Era una visione, di quelle che si stampano nella testa come fotografie e non se ne vanno più.

Un’isola tropicale vista dall'alto. Esplosioni sul lato est dell'isola, grandi esplosioni...

Sul lato ovest, nascosto da una fitta boschiglia, c'era la base americana-russa, poi il tutto era circondato da un limpidissimo mare azzurro.

Rimanei lì, per qualche secondo, a bocca aperta, a guardare il paesaggio, mentre volavamo verso la riva.

La riva della Colombia.

Qualche minuto dopo atterrai sulla solida roccia, anzi sul solido asfalto.

Ma che diavolo... è successo?” chiesi.

“Qualcuno ha fatto saltare l'isola...” disse Lupin, scendendo anche lui dalla scaletta “Americano? Russo? Di altri servizi segreti? Era un mandante di quelli che hanno cercato di uccidere anche Leo? Penso che non lo sapremo mai”

“Lupin ha ragione...” disse Jigen “Ma...”

“E anche questa volta non abbiamo guadagnato niente!”

Fu Fujiko a parlare, ovviamente, questa volta, scendendo dall'elicottero con un agile salto, che fece fare vari boing boing alle sue amiche colline.

Ah, ci tengo a farlo sapere, non sono un maniaco!

Ma come!” dissi “E quei sacchi con i tesori?”

“Erano troppo pesanti! Non ci saremmo stati tutti! Quei due” disse riferendosi ai due del FBI “mi hanno costretto a buttare tutto! Loro e le storie sul valore della vita... Sarebbe stato meglio buttare Lupin di sotto...

Ma Fujiko cara, che costa stai dicendo?”

Que...” ma prima che il cuore di Lupin potesse essere colpito ancora una volta dalle fredde parole di Fujiko, arrivò....

“Sam!” urlai, spaventato.

“Ah, eravate voi con quell'elicottero! Avrei dovuto immaginarlo!” si guardò intorno.

DOV'E' LA MIA NAVE?” Il tono era il più spaventevole mai sentito... e non sono neanche certo che spaventevole esista, come parola.

Ricordai dov'è che l'avevamo lasciata. All'entrata di quella caverna, rotta... e adesso molto probabilmente sotterrata da un mucchio di sassi.

“Speravo di poterci pagare alcuni debiti...” disse Jigen, estraendo dalla tasca un diamante di discrete dimensioni “Ecco”

“Questo mi farà comprare una nuova nave di zecca! L'era della pirateria in Colombia è riaper...a-ehm... eravate voi con tutte quelle esplosioni?”

“Diciamo di sì...” disse Lupin “E...”

“Non voglio sapere altro” disse Sam “mi basta sapere che siete andati su quell'isola e siete tornati per non voler sapere niente!”

Intanto Zazà mi venne vicino.

“Leo, che cos'è quella carta?”

“Dovrebbe farmi tornare nel mio mondo...

“Eh?”

In breve gli spiegai tutta la storia della mia vita degli ultimi due giorni, anche se a me erano sembrati due secoli...

“Ah... ” disse infine “E quel foglietto...

“Esatto, spero che mi faccia tornare a casa... ma non ho idea di come utilizzarlo!”

Lo tirai fuori dalla tasca in cui l'avevo infilato.

Era tutto spiegazzato, e sopra...

“C'è scritto qualcosa!”

“Eh?”

Tutti mi attorniarono per leggere il foglietto.

Vidi chiaramente che la pagina proveniva proprio da quella rivista.

“Cosa c'è scritto?” chiesero in coro, tutti.

Se a casa vuoi tornare,

tra male e foreste ti dovrai imbarcare

e se da solo non vorrai stare, un amico ti potrai portare”

Ci furono attimi di silenzio.

Ovviamente, la domanda che normalmente verrebbe in mente ad un gruppo di normali persone coinvolte in un mistero sarebbe: “E cosa vuol dire?”

Ma... a quanto pare...

CHI DIAVOLO HA SCRITTO QUESTA ORRENDI VERSI?”

...noi non eravamo normali.

“Non è questo il punto!” urlai “Che cosa vuol dire?”

“Giovanotto?” disse Sam a bassa voce “Sai di cosa stanno parlando?”

“No” rispose il ragazzo di cui ancora non sapevo il nome, facendo spallucce.

La ragazza, che finalmente si decise a dirmi il suo nome, Lea, e del suo ragazzo, David, fece lo stesso e continuò ad ascoltare.

“Beh, mi pare chiaro” disse Lupin “Che se a casa tua te ne vuoi andare, dovrai andare tra il male e le foreste, e se vorrai, un amico ti porterai...

Grazzzzie Lupin... il tuo intuito non smetta mai di stupirmi...

“Guarda sul retro!” mi consigliò Zenigata “Magari c'è scritto qualcos'altro...”

Girai il biglietto e...

“Spiegazioni per impediti e per gli animi per niente poetici” lessi ad alta voce “Se vuoi andare a casa, ti tocca sgobbare, quindi prima passi per un altro mondo, e visto che non voglio che ci resti secco, puoi portarti un compagno. Quando lo vorrai toccare questo biglietto di nuovo...

“Quelli non erano versi Haiko...” mormorò Goemon nel silenziò che seguì la mia lettura.

“Beh, ragazzi” disse guardandoli “Mi sa che questa storia del prescelto è più complicata di quanto possa sembrare...”

“Già” disse JigenE io vengo con te”

Nuovo silenzio di tomba.

“COOOOOOOOOSA?!

L'urlo era il mio.

“Beh, quel foglio dice che qualcuno può venire con te, vero? Eccomi qui

M-m-m-ma...” ero incredulo “e Lupin? E la tua vita qui?”

“Lupin ha già la sua vita qui e può farcela anche senza di me... tu ne hai più bisogno. Cosa succederebbe se ti dovesse capitare qualcosa come quella di poco fa?”

“Ma comunque, no non è possibile...”

“E poi ti devo ancora la vita per quando eravamo nella caverna...

“Per tutte le volte che l'hai salvata tu a me la vita...

“E quindi vengo con te...

__________________________________________________________________

Allora, prima di tutto... scusate il ritardo ovviamente. Ma... sono accadute tipo due/tre cosucce che mi hanno rallentato....

Tipo... il fatto che ho dovuto trasferirmi per due volte... e poi il fatto che si è cancellata la prima versione di questo capitolo....

Infatti è cambiata anche di un bel po'... in teoria il “bracalone” doveva prendere in ostaggio Leo e poi Dan doveva liberarlo...

E avevo pensato ad un passato così lacrimoso per Dan che non ve lo sto manco a narrare.

E come è uscita fuori questa storia del gioiello del tempo.... la Ferrari...?

Boh! Forse per il fatto che mi sono rivisto di recente Ritorno al Futuro!

Grande Giove!

Silenzio.

Un palco vuoto. Tende rosso accarezzate dal caldo vento del deserto.

Passi. Passi.

Urla stridule. Due assordanti BANG!

Un soffio. E sul palco apparve un uomo.

Aveva un cappello da cowboy, un paio di occhiali da sole, una bandana giapponese ed era vestito con un paio di jeans, un giacca con sotto solo una canottiera.

L'uomo rinfoderò la Single Action Army che aveva in mano e fissò la platea.

“Salve, gente. Ho appena finito qualche bimbominkia, lì, fuori... ma ce sono sempre troppi” con un dito si alzò la visiera del cappello, fissando la platea attraverso i suoi occhiali la sole. La bandana sventolava. “Sono qui per porvi una domanda. Lo vedete Leo, quel giovincello? Ebbene, l'autore ha in mente di mettergli al fianco una gentil donzella di qualche Anime o Manga. Il problema... è che non deve essere impegnata nel Canon e che deve avere le palle. E sopratutto, deve saper combattere. Quindi nessuna Sana (é impegnata e non sa combattere), nessuna fottuta Linalee (si piange troppo addosso) e nessuna Lina Invese o Akane. Ci siamo capiti? Quindi l'autore al momento a pensato a “Temari” di Naruto”. Lo so, mi stare dicendo, ma Temari è impegnata con Shikamaru o (mettere nome a caso di personaggio maschile). E io vi dirò... questo è Fanon, non Canon. E se non sapete cosa vogliono dire, andate su Wikipedia, addio”

MMm... mi perdonate, se per questa volta non vi rispondo singolarmente?T_T Comunque... avrete il vostro capitolo su un vecchio anime... e sarà il prossimo! E vi pentirete di averlo chiesto!BWAHAHAAHHA!

  
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