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Autore: LorasWeasley    18/07/2020    2 recensioni
AU [FrUK]
Raccolta di One-Shot
Ogni storia è fine a se stessa, non collegate assolutamente tra di loro.
-Primavera
-Estate
-Autunno
-Inverno
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Inverno
-GILBERT! APRI QUESTA CAZZO DI PORTA! LO SO CHE ABITI QUI!
Arthur continuava a bussare insistentemente alla porta di quell’appartamento condiviso, non era mai stato a casa di Gilbert ma era certo di non aver sbagliato casa per tutte le volte che aveva accompagnato li Matthew.
Gli venne ad aprire un ragazzo biondo, non sembrava troppo infastidito dal suo tentativo di buttare la porta giù.
-Ciao, cercavi…- iniziò il ragazzo cercando di essere cordiale, ma Arthur lo interruppe subito sibilando il nome “Gilbert” con gelo, il suo sguardo che poteva ucciderlo.
Il biondo si fece da parte facendolo entrare in casa.
Arthur accettò l’invito senza neanche ringraziarlo, togliendosi dalla testa il cappello e godendosi il calore di quella casa.
Il biondo non riuscì a dire nient’altro, ebbe il tempo di chiudersi la porta alle spalle che Gilbert uscì dalla sua stanza attirato da tutto quel rumore.
Non appena lo vide Arthur gli saltò letteralmente addosso, lo sbatté contro il muro stringendo con entrambe le mani la sua felpa.
-TU! LURIDO PEZZO DI MERDA!
-Arthur?- Gilbert aveva gli occhi spalancati, di sicuro non si aspettava di trovare Arthur dentro casa sua.
-L’AVEVO DETTO A MATTHEW CHE ERI SOLO FECCIA E CHE DOVEVA LASCIARTI STARE! MA PER NON SO QUALE OSCURO POTERE RIESCI AD AVERE SU DI LUI, TI AMA INCONDIZIONATAMENTE.
-Oh…- Gilbert divenne rosso e abbassò lo sguardo prima di sussurrare –Anche io lo amo.
Arthur fece un sospiro e si staccò da lui ridandogli il suo spazio –E allora va subito da lui e fatti perdonare, che ormai ha consumato tutte le sue lacrime.
-Ora?
-SUBITO!
Gilbert trasalì, poi corse fuori da casa sua obbedendo.
Arthur chiuse gli occhi massaggiandosi la fronte, di sicuro quando si era svegliato quella mattina non aveva messo in programma di sistemare la storia del suo coinquilino con quella testa di cazzo del suo ragazzo, visto che lo odiava.
Un colpo di tosse lo fece trasalire, si era dimenticato di essere in compagnia.
-Quindi… ti chiami Arthur?
L’inglese si ricordò che Gilbert aveva detto il suo nome poco prima e il biondo l’aveva di sicuro sentito, annuì lentamente stringendosi in imbarazzo nel giubbotto che non si era ancora tolto.
-Si, scusa per l’entrata poco elegante, tu sei…
-Sono Francis- il ragazzo gli sorrise facendo un passo avanti per porgergli una mano, Arthur rimase trafitto da quel sorriso.
In effetti prima non l’aveva notato, ma il ragazzo era davvero carino.
Arthur era rimasto fermo e zitto a contemplarlo, così Francis si sentì in dovere di continuare –Sono il coinquilino di Gilbert, siamo tipo amici dall’infanzia.
Arthur accettò la sua mano stringendola, un toccò che durò più al lungo di quando avrebbe dovuto essere.
-Io abito con Matthew invece, non so se l’hai mai conosciuto.
Francis annuì –Si certo, Gilbert l’ha portato spesso qui e non fa altro che parlare di lui, è davvero innamorato.
Arthur rilasciò un nuovo sospiro –Lo spero per lui, se lo fa di nuovo soffrire potrei accidentalmente investirlo con la macchina. Più volte.
Francis rise.
Dopo qualche altro secondo di silenzio Arthur si mise le mani in tasca in imbarazzo dondolando sul posto –Forse dovrei andare adesso.
-Ma hai detto che abiti con Matthew- fece presente Francis.
Arthur corrugò la fronte non capendo dove l’altro volesse andare a parare.
-E hai appena mandato Gilbert a casa tua. Sicuro di voler tornare adesso?
-Oh- la consapevolezza lo colpì in pieno –Magari aspetterò in macchina.
-O potresti aspettare qui.
Arthur alzò subito lo sguardo su di lui in fretta, i suoi occhi verdi grandi per lo stupore –Come?
Francis sembrò imbarazzarsi, per la prima volta spostò i suoi occhi azzurri dallo sguardo dall’altro e alzò una mano per attorcigliarsi una sua ciocca di capelli lunga tra le dita –Bè, fuori ha iniziato a nevicare, fa freddo.
-Oh- Arthur si maledì internamente, perché la sua voce sembrava così delusa? –Si grazie, accetto volentieri.
E si tolse il cappotto per consegnarlo al padrone di casa.
Francis si girò per appenderlo all’appendiabiti che tenevano all’ingresso.
Mentre gli dava le spalle domandò –Arthur, posso farti una domanda?
-Mh?- l’inglese era curioso.
Francis continuò a dargli le spalle mentre chiedeva –Se ti dico che mi ha eccitato tantissimo vederti primeggiare su Gilbert in quel modo… è un problema per te?
Arthur trattenne il fiato, il suo volto che andava in fiamme, il cuore che iniziò a battere più veloce del normale.
La sua voce era stridula mentre rispondeva in fretta –No!
Le spalle del francese si allentarono, la tensione sparita, tornò a fissarlo con un sorriso in volto come se non avesse appena detto qualcosa di estremamente imbarazzante.
-Bene allora!- si avviò verso una stanza che l’altro suppose fosse la cucina, Arthur lo seguì per riflesso involontario –Vuoi un thè? Immagino che fuori faccia davvero freddo.
L’occhiolino era compreso nella frase.
Arthur si rese conto di non riuscire ad articolare una frase di senso compito e rispose in un mugolio da idiota.
Quello era decisamente uno dei migliori “primi incontri” della sua vita e forse Gilbert non era poi così tanto male se aveva amici del genere.
  
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