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Autore: cl33    16/08/2009    7 recensioni
Ginevra si sedette sul letto della sua camera. Era lì che si era smaterializzata, non appena aveva avuto la notizia bomba, ed erà li che aveva passato gli ultimi 5 minuti buoni a misurare il perimetro della stanza camminando come un automa e dandosi della stupida. Alzò la testa e incontrò il suo riflesso nello specchio: i lunghi capelli rossi le scendevano lungo le spalle, lasciati liberi di andare come volevano. Non un filo di trucco a incorniciare gli occhi castani, né lucido per le labbra che erano già abbastanza rosse per conto loro. Non dimostrava più di 18 anni, a dir tanto. Era questo che aveva spinto Harry a preferirle Hermione, più matura, più interessante, più curata nell'aspetto, coi suoi boccoletti biondi tenuti dalle forcine e il sorriso sicuro? Ginevra si passò le dita sul volto, dove faceva ancora bella mostra di sé la miriade di lentiggini tipica della sua famiglia. Sarebbe apparsa sui giornali di domani con quella faccetta spaurita. Non portata in trionfo dai compagni di squadra dopo una prestazione da urlo al suo esordio in Nazionale, ma 'atterrita dalla notizia del matrimonio dell'ex Harry Potter', già si vedeva i titoli. Che grandiosa figura di merda.
Genere: Romantico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina aveva portato un sole poco limpido, nuvole sparse e vento - un vento dannatamente forte. Non erano decisamente le condizioni migliori per giocare a Quidditch. La squadra inglese era radunata a terra per discutere nuovamente gli ultimi dettagli, ma le condizioni atmosferiche, unite alle precarie condizioni di salute del cacciatore Sam Crowley, stavano convincendo Boyle a rivedere la squadra.

"Harley, Crowley, voi state a terra oggi, non voglio rischiare. Malfoy, anche tu a riposo per oggi. Al tuo posto va Jonas. Subito in campo anche Barnaby e Weasley".

Questo per Ginevra significava esordio in Nazionale dal primo minuto, e, visto che la partita sarebbe stata presumibilmente breve, sarebbe stata un'ottima occasione per mettersi in mostra. Lopez permettendo.

"Mi raccomando ragazzi, fategli vedere di che pasta siamo fatti oltre la Manica", concluse il coach battendo le mani.

Il momento di panicò arrivò nell'istante esatto in cui Ginevra si rese conto che stava per librarsi in volo di fronte a uno stadio praticamente pieno di tifosi inglesi. Si sentì artigliare una spalla: Malfoy.

"Weaslette, vedi di non cadere dalla scopa, per favore. Fallo per il nostro buon nome". La battuta aveva suscitato le risate della Lopez, ma soprattutto aveva avuto il merito di far passare a Ginevra ogni paura. Gli si avvicinò a un palmo di naso, e sussurrò: "Goditi lo spettacolo dagli spalti, furetto", prima di balzare in sella alla scopa e mettersi in posizione.

 *****

"Antonioni passa a Lemuri, che passa a Doni, ma ecco che la Pluffa viene intercettatata da Weasley, che riparte in attacco. La cacciatrice schiva facilmente un bolide di Asso, è di fronte al portiere avversario, finta... a segno!! 80 a 20 per l'Inghilterra sull'Italia, grande prova di forza da parte dei nostri ragazzi..."

Ginevra sentiva ancora nelle orecchie il boato degli spalti al suo ultimo gol. Era partito anche un timido 'Weasley, Weasley', che l'aveva riempita di orgoglio. Stava sfogando due settimane di umiliazioni da parte dei suoi compagni di squadra, e lo stava facendo con una prestazione da urlo. Schivò un bolide, seguito poco dopo da un altro: ormai i battitori italiani l'avevano presa di mira e le lanciavano contro anche quando non aveva la Pluffa, tanto che Jonas poteva scorrazzare beato per il campo senza che nessuno si preoccupasse di lui.

"Lopez in possesso di Pluffa, Lopez... No, perde possesso, può ripartire l'Italia con Lemuri..."

In compenso la Lopez sembrava parecchio nevosa, e stava dando una prova abbastanza opaca. Altro bolide schivato. Ginevra intuì il passaggio per Antoni e intercettò la Pluffa, passando in mezzo ai due cacciatori italiani.

"Nuovo recupero della Weasley! La giovane cacciatrice degli Sneering Jesters torna a portare il gioco nella metà campo opposta..."

Dopo aver fatto quasi scontrare due avversari Ginevra si trovò di nuovo di fronte al portiere italiano, un ragazzone alto con due mani enormi. E la prontezza di riflessi di un elefante. Stavolta non prese nemmeno la briga di fare una finta, lanciò forte e rapida nel terzo cerchio, per l'ennesima rete. L'urlo della folla si intensificò quando l'arbitrò fischiò la fine della partita: Jonas stava tornando verso il centro del campo, con in mano il boccino.

I giocatori scesero a terra per stringersi la mano, nella baraonda generale dei festeggiamenti. Ginevra si prese una serie di pacche sulle spalle in segno di approvazione, e persino un applauso ironico di Malfoy, a cui rispose con un inchino. Phantom non riuscì a trovare un insuto, e si limitò a dire: "Hai capito la Weasley, eh...", ma furono le parole di Boyle a fare la differenza. Le si avvicinò con la sua andatura un po' sbilenca e la prese per le braccia, con orgoglio: "Sempre così d'ora in poi, sempre così!". Aveva gli occhi azzurri sgranati, felici, un sorriso sincero che spuntava sotto i radi baffetti grigi. Questo la riempì di soddisfazione.

 *****

Dopo una rapida doccia, la squadra era stata catapultata in una stanza accogliente, dove era stata presa d'assalto dai flash dei fotografi e dalle domande dei giornalisti. Non era una novità nemmeno questa, ma una presenza tanto corposa di giornalisti di cronaca rosa non si era mai vista a seguito di una partita. Inizialmente le domande furono strettamente incentrate sull'incontro, poi iniziarono a virare pericolosamente verso argomenti che Ginevra aveva tutto meno che voglia di affrontare. Fu Rita Skeeter, strizzata in un tailleur viola e con la consueta penna prendi appunti, a romper gli indugi e a porre la domanda di cui tutti volevano una risposta: "Signorina Wesley, prenderà parte al matrimonio di Harry Potter ed Hermione Granger?".

 Matrimonio?

Il suono di quella parola si ripeté come un'eco nella testa della cacciatrice per qualche secondo, prima che ritrovasse un briciolo di voce per chiedere: "Si sposano?".

L'uscita fu accolta come una battuta, ma quando videro che la ragazza restava seria le penne ricominciarono a muoversi sui taccuini e un mormorio sommesso si diffuse per tutta la sala.

"Signorina Weasley", continuò la Skeeter, sempre scrutando con attenzione le reazioni di Ginevra, "non riusciamo a credere che non lo sapesse sul serio, era su tutti i giornali di stamani..."

"Non leggo mai i giornali prima di una partita. Scaramanzia". Sussurrò flebilmente, prima di lasciare la stanza.


***** 

Ginevra non era più innamorata di Harry Potter.

Su questo non c'erano dubbi. Aveva smesso di esserlo nell'esatto istante in cui lo aveva visto più che propenso a farsi cavalcare dall'allora-sua-migliore-amica, e ne era stata ancor più sicura quando il subitaneo annuncio della nuova relazione alla stampa le aveva fatto capire che nella sua scoperta della tresca c'era qualcosa di premeditato. Non aveva voluto sapere i dettagli, da quanto tempo andasse avanti la cosa e se le tante cene a cui Harry doveva presenziare da solo fossero in realtà scuse per incontrare l'amante, non le importava: aveva deciso di bollare la sua storia con Harry Potter come 'fase della vita da buttare nel cesso' e da lì era ripartita, dedicandosi anima e corpo alla sua carriera nel mondo del Quidditch. I risultati si erano visti, tra l'altro, e non aveva la minima intenzione che il suo ex e relativa compagna ricominciassero ad avere il benché minimo ruolo nella sua vita.

Quindi.

Perché. Diavolo. Aveva. Avuto. Quella. Reazione. Idiota.

Avrebbe dovuto dire qualcosa come "Ok, si sposano, auguri e figli maschi, torniamo a parlare di Quidditch adesso?" e invece era scappata, come se la cosa dovesse farle ancora male. E le faceva male, accidenti. Potevano almeno avere il buon gusto di farglielo sapere in modo diverso, e non tramite una schiera di giornalisti puntati come per un'esecuzione?

Ginevra si sedette sul letto della sua camera. Era lì che si era smaterializzata, non appena aveva avuto la notizia bomba, ed erà li che aveva passato gli ultimi 5 minuti buoni a misurare il perimetro della stanza camminando come un automa e dandosi della stupida. Alzò la testa e incontrò il suo riflesso nello specchio: i lunghi capelli rossi le scendevano lungo le spalle, lasciati liberi di andare come volevano. Non un filo di trucco a incorniciare gli occhi castani, né lucido per le labbra che erano già abbastanza rosse per conto loro. Non dimostrava più di 18 anni, a dir tanto. Era questo che aveva spinto Harry a preferirle Hermione, più matura, più interessante, più curata nell'aspetto, coi suoi boccoletti biondi tenuti dalle forcine e il sorriso sicuro? Ginevra si passò le dita sul volto, dove faceva ancora bella mostra di sé la miriade di lentiggini tipica della sua famiglia. Sarebbe apparsa sui giornali di domani con quella faccetta spaurita. Non portata in trionfo dai compagni di squadra dopo una prestazione da urlo al suo esordio in Nazionale, ma 'atterrita dalla notizia del matrimonio dell'ex Harry Potter', già si vedeva i titoli. Che grandiosa figura di merda.

Si stava arruffando i capelli più di quanto non lo fossero da soli, quando sentì tre discreti colpetti alla porta. Volevano farle le interviste anche in camera, per caso?!

"Weaslette, sono il tuo compagno di squadra preferito. Mi fai entrare o ti sei già tagliata la vene?"

Ginevra alzò sconccertata lo sguardo verso la porta: che diavolo voleva Malfoy?

"La tua presenza in camera mia è estremamente necessaria o ne posso fare a meno?" gli chiese con voce scocciata. Ci mancava solo che venisse a prenderla per i fondelli.

"Dai... è da anni che non ti vedo con gli occhietti rossi e lacrimosi a causa di Potter..."

Ginevrà si alzò di volata e spalancò la porta.

"Ti pare che sto piangendo, per caso?" gli chiese indicandosi gli occhi, decisamente sbattuti ma senza dubbio asciutti.

"Effettivamente no, Wes, i miei complimenti" le disse, appoggiando il gomito allo stipite. "Ne hai fatta di strada in..." fece finta di calcolare con le dita "... 12 anni?!"

Ginevra fece per chiudergli la porta in faccia, ma quello che si trovava davanti era ormai un uomo di un metro e novanta, senza dubbio con un fisico sottile ma allenato, per cui l'operazione si rivelò impossibile. Anzi, Draco sfruttò l'occasione per farsi strada ed entrare nella stanza, e sedersi comodamente in fondo al letto. La guardava con la sua solita aria da schiaffi, il ciuffo biondo che cadeva con studiata non chalance sui penetranti occhi grigi e quel sorrisino storto sulla dentatura perfetta. Mix che mandava in visibilio le fans di tutto il mondo magico, e che a Ginevra dava l'orticaria. La ragazza tirò fuori la bacchetta prima che l'altro potesse aprire bocca.

"Weasley, cosa hai intenzione di fare?!". La sicurezza del cercatore era andata a farsi benedire non appena aveva visto fuoriuscire qualche scintilla rossa dalla punta della bacchetta.

"Vattene dalla mia stanza. Non è il momento per il tuo sarcasmo del cazzo sulla mia vita sentimentale o la mia famiglia o le mie lentiggini o la mia squadra o qualsiasi altra maledetta ragione per cui sei venuto qui a prendermi per il culo, quindi vedi di levarti immediatamente dalla mia vista prima che ti lanci il primo incantesimo che mi viene in mente - e quando sono così furiosa non hai idea di cosa è capace la mia fantasia".

Malfoy si alzò piano dal letto, con le mani alzate verso la ragazza, e con estrema lentezza le disse: "Vieni con me al matrimonio".

Ginevra lo guardò a bocca aperta. Poi si mise a ridere, come se avess sentito una bella battuta.

"Sono serio".

"Ma piantala", lo rimbeccò. "Innanzi tutto non hai bisogno di portare me a quel matrimonio, puoi andarci con la prima modella o attrice o che ne so io che ti viene in mente. Secondo, io non ho la minima intenzione di andare a quel matrimonio".

"Non ti va catturare l'attenzione di tutti?" le chiese, avvicinandosi.

"Catturare l'attenzione? No! Voglio starci il più lontana poss..."

Prima che potesse accorgersi di quello che stava facendo, Draco l'aveva voltata verso lo specchio tenendola per la vita. La guardava negli occhi, attraverso il riflesso.

"Immagina. Matrimonio Potter-Granger, invitati di ogni estrazione, la stampa, i politici, i fotografi, la creme de la creme del mondo magico. Tutti gli occhi sono puntati sugli sposi finché..." e nel proseguire la strinse di più a sé "... arriviamo noi, insieme".

Ginevra se lo scostò di dosso, ma non lo interruppe: voleva capire dove voleva andare a parare.

"Due nazionali della squadra inglese di Quidditch, rispettivamente il cercatore e una promettente cacciatrice riserva, che oggi ha per altro dato prova della sua bravura e che, udite udite, è nota alla cronaca mondana come l'ex fidanzata dello sposo. Aggiungiamo che i due di cognome fanno rispettivamente Malfoy e Weasley, famiglie che sono state fieramente contrapposte in passato, esponenti di due visioni del mondo magico totalmente diverse. In breve, su una foto di me e te al matrimonio del secolo i giornalisti potrebbero scrivere per una settimana. Soprattutto se ci limitiamo ad arrivare insieme, senza chiarire a nessuno se di fatto abbiamo o meno una relazione romantica".

Ginevra continuava a non capire il fine ultimo della messa in scena.

"E dopo aver ottenuto l'attenzione di tutti?", gli chiese scuotendo la testa.

Draco la voltò verso di sé. "Wes. Lo sai che i titoli dei giornali di domani saranno dedicati al tuo coup de theatre in sala stampa, vero?"

Ginevra socchiuse gli occhi e fece sì con la testa.

"Immagina la faccia della nostra amata Granger, quando, sfogliando le pagine della Gazzetta del Profeta il giorno dopo il suo matrimonio, vedrà che gran parte delle notizie riguarda l'ex fidanzata di suo marito..."

Improvvisamente la prospettiva di rovinare almeno una parte del piano perfetto che sicuramente Hermione aveva già ideato per le sue nozze le sembrò allettante. Molto allettante.

"Ok, mettiamo pure che la cosa per me sia... un bel modo di vendicarmi. Ma per te?"

Draco le sorrise diabolico: "Quale parte del Draco Malfoy che conosci non morirebbe dalla voglia di rubare la scena a Potter e degna consorte in un giorno così speciale?!"

Vista da questo punto di vista la logica stringente di Draco Malfoy non faceva una piega.

***********************************************

Ed ecco il secondo capitolo. In origine avevo pensato di farne due distinti, ma alla fine mi è sembrato meglio presentare il Draco di questa storia. Non so bene quanto possa risultare aderente al personaggio della Rowling, ma per me, a suo modo, non è ooc - ovviamente tenendo conto del fatto che sono passati dieci anni dai tempi della guerra.

Ringraziamenti:

puffolapigmea: Grazie per avermi definita una ficer che vale la pena di leggere. In realtà era da parecchio che non mi dedicavo alle ff, sono un po' arrugginita ;) Ma sono abbastanza soddisfatta delle idee che ho per la trama, e spero che il risultato sia una buona storia!
Selene_malfoy: Carattere ingrandito! Non credo che ti farò cambiare idea sulle Draco/Ginny, ma ci sarà ancora parecchio Quidditch, se non altro!
chandelora: Grazie per i complimenti! Quanto al motivo per cui parlavano di Hermione ed Harry... appena scoperto, direi ;)
mAd wOrLd: Nella mia immaginazione noi Italiani siamo schiappe a Quidditch perché ci sono altre nazionali con una tradizione più seria di gioco. Nella mia idea, queste nazionali sono alcune di quelle che non si vedono mai nei campionati del mondo di calcio - e questo ha significato escludere dalla rosa delle migliori non solo Italia, ma anche Germania, Brasile, Argentina, etc. etc. Nessun altra ragione in particolare:)
Kukiness: Grazie! A me Ginevra piace, però secondo me nel libro è un personaggio un po' sbiadito. In qualche modo in questa storia vorrei darle uno spessore, immaginandomi come avrebbe potuto essere se non fosse diventata la madre di famiglia, moglie del prescelto etc. etc.

Un ulteriore grazie a chi mi ha letto, a chi mi ha messo tra le seguite e a chi ha messo Not just a matter of Quidditch tra i preferiti. Alla prossima! 

  
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