Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    08/08/2020    1 recensioni
Modern setting: piccoli spaccati domestici Jonsa nei giorni di quarantena.
Jon e Sansa non sono imparentati, qui Jon è semplicemente il migliore amico di Robb e di conseguenza un amico di famiglia di casa Stark.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Jon era appena uscito dalla doccia, un asciugamano stretto in vita e un’altro in testa ad asciugarsi i capelli; indossò i boxer puliti e un paio di pantaloni morbidi prima di lasciare libero il bagno per Sansa.
Aprì la porta con ancora in testa l’asciugamano mentre continuava a frizionarsi i capelli per asciugali, quando incimpò letteralmente nella sua coinquilina, afferrandola per la vita per evitarle una rovinosa caduta: “hey bicipiti, guarda dove vai!” lo schernì ridendo lei afferrandosi alle sue braccia.
“Scusa Sans” borbottò Jon prima che lei lo sorpassasse con un mezzo sorrisetto e un’occhiata furba, chiudendosi poi la porta del bagno alle spalle. Jon rimase inebetito per un secondo prima di dirigersi in cucina per mettere a scongelare due abbondanti porzioni di lasagne, asciugamano attorno al collo ad assorbire le ultime goccie d’acqua dai suoi capelli bruni.
Lo sguardo gli cadde sul cumulo di posta adagiato sul tavolo dell’isola: il nuovo numero di The Wall sbucava da sotto l’intera pila; si frizionò un ultima volta i capelli prima di riporre l’asciugamano sulla sedia, tirò fuori dalla credenza piatti, posate e bicchieri e quando il timer trillò, spense il microonde in attesa che Sansa uscisse dalla sua doccia.
Afferrò la rivista e si spostò in soggiorno dove atterrò di schiena sul divano, prima di passarsi una mano tra i capelli e portarseli all’indietro; si accese una sigaretta poi andò subito a cercare l’ultimo articolo di Mance Rayder. Era totalmente immerso nella lettura che non sentì il vociare di Sansa, ne si accorse della cadenza veloce dei suoi piedi nudi sul pavimento fino a che la ragazza non planò sul divano afferrando frenetica il telecomando del televisore per accenderlo: “per gli Dei Jon, lo sai che alle 21:00 c’è sempre il comunicato stampa del Concilio Ristretto!”.
Jon stava per replicare quando distolti gli occhi dalla rivista, non si imbattè nella figura di Sansa che ancora avvolta da uno striminzito asciugamano color pesca e piedi poggiati distrattamente al tavolino, era intenta a spalmarsi la sua crema al burro di Karitè lungo tutta la lunghezza della sue meravigliose gambe chilometriche. Jon deglutì di colpo a quella vista e solo grazie ad una incredibile disciplina mentale riuscì ad alzarsi dalla sua precedente posizione, spegnere la sigaretta che ancora gli penzolava dalle labbra e costringesi a voltare il viso in direzione della tv, almeno per dare una parvenza di attenzione a quello che ormai era divenuto un consueto appuntamento serale.
Non sentì minimamente gli aggiornamenti sulla situazione che vennero comunicati quella sera, ogni suo pensiero era concentrato nel mantenere regolare le sue palpitazioni e il suo flusso sanguigno, dovette obbligarsi a connettere la lingua al cervello quando Sansa si voltò verso di lui e gli chiese con voce di velluto se fosse così gentile da spalmarle la crema sulla schiena. Jon si dovette schiarire la voce prima di borbattare un “si, certo” nella speranza che la pelle del suo viso restasse di un colore pressochè normale.
Sansa in tutta risposta gli sorrise e come niente fosse si posizionò esattamente tra le sue gambe, scostando i lati dell’asciugamano che portava a mo’ di turbante e allentando quello che le avvolgeva il corpo, per esporre meglio la serica schiena punteggiata di delicate efelidi alla visione del ragazzo.
Con una mano gli passò il barattolo della crema già aperto, da cui Jon estrasse col dito un’abbondante dose di crema prima di depositarla sulle spalle di lei ed iniziare a massaggiarla per farla assorbire meglio.
Sansa mugugno in apprezzamento al suo tocco, eppure Jon sentì sotto le sue dita i nervi tesi della ragazza, sopratutto verso la cervicale, ma se Sansa voleva continuare questo gioco di sottile seduzione, beh, perchè non iniziare a condurre la partita.
Prese a massaggiarle il collo, lentamente, sistemandosi meglio dietro di lei per manipolarla a dovere: “cerca di rilassarti” le sussurrò caldo all’orecchio, voce leggermente più bassa, “sei così tesa Sans...”.
La sentì deglutire in risposta, eppure lei inclinò il viso, come ad esporre il collo al suo tocco capace.
Le mani di Jon iniziarono a scendere dal trapezio verso le spalle, massaggiando gradualmente e senza fretta fino alle scapole dove, a palmi aperti, iniziò a concentrarsi con in polpastrelli dei pollici lungo la colonna vertebrale, esercitando una leggera pressione in piccoli movimenti circolari. Un sorrisetto compiaciuto gli apparve in viso quando la sentì fremere sotto le sue dita, nel momento in cui queste entrarono in contatto con la pelle più liscia del fianco, appena sotto le ascelle, all’altezza dei seni; Jon ritrasse le mani quasi subito riportandole al centro della schiena della ragazza, come se non si fosse neanche accorto di dove i polpastrelli avessero lievemente indugiato. Un’ultima carezza lungo tutta la colonna vertebrale, con il dorso dell’indice, dal basso verso l’alto, prima di sussurrarle: “eccoti servita principessa”, poi Jon si alzò dal divano e andò incurante a scaldare le lasagne in cucina, lasciando Sansa completamente svanita.
   
 
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