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Autore: Sam_Rox88    17/08/2009    7 recensioni
Voldemort è caduto e il mondo magico torna a trascorrere giornate serene. Anche Hogwarts, con un nuovo preside, riapre le porte ai suoi studenti ed Harry, Ron, Hermione tornano fra le mura del castello per completare l'ultimo anno di studi. Ma uno strano articolo compare sulla Gazzetta del Profeta, una materia non sarà insegnata? E... a cosa sono dovuti quegli strani omicidi?
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Senza nome 1

Harry Potter and the Eyes Collector

Capitolo 1

 

Ron era seduto su uno dei divanetti smessi e disordinati del salotto della tana. Il capo basso, l’aria affranta, e nessun tipo di espressione percepibile sul suo viso. Era più simile ad una statua inespressiva. I gomiti poggiati sulle ginocchia, le dita delle mani intrecciate e il busto portato in avanti. Non si avvertiva nemmeno il suo respiro. L’unico rumore percepibile nella stanza era un singhiozzo strozzato di una ragazza completamente raggomitolata su una poltrona lì accanto. Era seduta con le gambe piegate e nascondeva il viso nelle ginocchia, le braccia a tenersi le gambe e i lunghi capelli lisci e rossi che non lasciavano intravedere nemmeno un centimetro della sua pelle rosea. Continuava a singhiozzare cercando di fare il meno rumore possibile, ma ovviamente non ci riusciva. Una mano le si posò sulle spalle… il ragazzo accanto a lei era piuttosto impacciato nel fare quel gesto, come se non sapesse esattamente cosa fare, e come se non fosse propriamente convinto che quel misero tocco bastasse a tirare su la ragazza. La sua espressione era addolorata, e scuoteva il capo, stringendo il pugno nella mano libera come se non sopportasse che tutto quel dolore dovesse di nuovo invadere la famiglia che gli aveva offerto tanta ospitalità, quasi da considerarlo un figlio. E… non poteva pensarci… tutto… a causa sua! Harry Potter si attribuiva tutte le colpe di quanto era successo a Fred e a tutte le altre persone che tragicamente avevano perso la vita nella grande battaglia contro Voldemort. Nel salotto era presente anche Hermione, dall’altra parte della stanza, in piedi, appoggiata allo stipite della porta, piangeva, ma silenziosamente, come se neanche se ne accorgesse, le lacrime le scendevano rigandole le guancie in modo così naturale. Non riusciva a fermarsi, ma dopo tutto, era prevedibile e alquanto impossibile.

Dopo qualche istante irruppe qualcuno a rompere il silenzio. Hermione, che si trovò il nuovo arrivato alle spalle, quasi sobbalzò. Era Bill Weasley, colui che a quanto pare aveva reagito meglio alla morte del fratello. Bill era sempre stato forse il più duro di tutta la famiglia, nonostante quello che combattesse con i draghi fosse Charlie, eppure Bill era molto forte, e determinato, dopo tutto, si era trovato a lottare anche contro un lupo mannaro assetato di sangue, che gli aveva causato profonde cicatrici in viso rendendolo quasi poco riconoscibile. Il ragazzo dalla lunga chioma rossa, tale da far concorrenza a quella di sua sorella, si posizionò al centro della stanza. Non era allegro di certo, ma sicuramente sereno. Il tono della sua voce suonò calmo e pacato, quasi rassicurante.

- Ragazzi! Siete ancora qui? Sono ore che ve ne state qui seduti… ormai si è fatto tardi, i parenti sono andati già tutti via. E anche per me e Fleur e ora di andare – e si voltò a guardare Hermione che era dietro di lui – Hermione tu…? –

La ragazza anticipò la sua domanda – Resto! –

- Bene! Ron ci pensi tu a preparare la camera a Hermione? La mamma è troppo stanca e Ginny mi sembra sconvolta. Harry tu puoi comodamente prendere la mia vecchia camera, non farti alcun tipo di problema. –

- Grazie Bill. – rispose Harry annuendo debolmente – Ma penso che dividerò come al solito la camera con Ron, non mi dispiace –

Bill annuì ed emise un sospiro di stanchezza – Bene. Allora… ci vediamo a settembre immagino, o nel peggiore dei casi, nelle vacanze di Natale. –

Salutò con un cenno generale tutti e diede una pacca sulla spalla a Hermione quando le passò accanto. Nessuno dei presenti si mosse. I quattro rimasero esattamente nelle stesse posizioni fin quando fu Ron a rompere il silenzio.

- Chissà come sta George… -

- Cosa farà adesso con Tiri Vispi Weasley? – chiese Harry, a quanto pare l’unico minimamente lucido da intrattenere una conversazione.

- E chi lo sa – fece Ron scoraggiato scuotendo il capo, quando sua sorella alzò il capo di botto – DEVE TENERLO! –

Per tutti i presenti fu sconvolgente quella reazione, aggravata sicuramente dallo sconvolgimento di Ginny. Il viso era completamente deturpato dalle troppe lacrime versate, a momenti non le si riconoscevano nemmeno più i lineamenti degli occhi, non aveva un filo di trucco, cosa che la presentava ancor più sconvolta. Inoltre il suo sguardo era addolorato e arrabbiato allo stesso tempo, aveva tanta di quella luce, di quella vita, negli occhi in quel momento che Harry, così come anche Ron, ne rimase colpito. – Non avrebbe senso chiuderlo! E’ stato da sempre il loro obiettivo e l’hanno portato a termine insieme! George deve continuare in questo in memoria di Fred… lui avrebbe voluto che fosse così. E poi non dimentichiamo che quel negozio è davvero un punto di riferimento per Diagon Alley! E’ stato l’unico a non chiudere quando i mangiamorte facevano razzie per la città, ed ha aiutato tante persone ad andare avanti e non scoraggiarsi. – continuò sempre più sconvolta. Doveva essere stato proprio il dolore a far comparire in Ginny tanta determinazione.

Nessuno osò ribattere alle parole della giovane Weasley, anche perché tutti i presenti riconobbero che avesse ragione. Ci furono altri attimi di silenzio e poi parlò di nuovo una voce femminile, questa volta era quella di Hermione.

- Beh io direi… è giunto per me il momento di andare a letto. –

Ron la guardò ed annuì – Porta Ginny con te –

Hermione diede la buona notte ai compagni e voltò le spalle seguita di Ginny che dopo ore abbandonò la sua posizione raggomitolata e distese nuovamente le gambe. Ron e Harry le seguirono con lo sguardo mentre sparivano oltre la porta e salivano al piano di sopra.

 

2 mesi dopo

 

Sole. Era la cosa migliore che si potesse desiderare. Era una splendida giornata di fine agosto e l’estate sembrava non essere mai finita. Harry e Ron erano seduti al tavolo della cucina della tana, mentre la signora Weasley finalmente tornata di buon umore dopo mesi, canticchiava svolgendo mansioni domestiche qua e là e mentre gli utensili da cucina svolazzavano magicamente per la preparazione del pranzo. L’orologio che segnava la posizione dei componenti della famiglia vedeva la lancetta del signor Weasley su “Lavoro”, così come anche quelle di Bill, George e Charlie. Soltanto quelle di Ginny e Ron erano posizionate su “Casa” mentre la freccetta di Fred…

Come la signora Weasley anche Ron ed Harry erano di buon umore. Ron come al solito stava trangugiando la colazione. Incredibile quanta fame potesse avere. Harry era immerso nelle pagine della “Gazzetta del Profeta”.

- Come mai sei così allegro? – fece Harry sorridendo maliziosamente senza mai alzare gli occhi dal giornale.

- Io? ‘adda ghe ‘on ‘ono allego! – disse Ron con la bocca strapiena.

- No? Beh, davvero strano visto che sorridi alla parola Hogwarts! –

Ron ingoiò tutto ciò che aveva masticato e potè parlare liberamente – Beh mi vorresti dire che tu non sei contento di tornarci? –

- Oh… certo… non potrei chiedere di meglio ma… la tua felicità non ha a che fare con la scuola, Ronald. –

- Cosa vorresti dire? –

- Che il tuo sorriso permanente da due settimane sta viaggiando dal Canada per raggiungere la Tana in questo momento – fece Harry che a quanto pare la sapeva lunga, posando finalmente il giornale e bevendo un sorso di the dalla sua tazza.

- Tu stai male amico mio –

- Non mentire, è da quando Ginny ti ha detto che sarebbe arrivata Hermione che hai quell’espressione! –

Ron alzò gli occhi al cielo – Harry Harry Harry… amico mio… come te lo devo spiegare che… -

- Mi ricordo quello che ho visto Ron! – disse Harry che ovviamente si riferiva al bacio tra Ron e Hermione di qualche mese prima.

- Quel bacio… - esordì Ron con cipiglio austero ma poi si rattristò - …beh forse quel bacio per lei non ha significato niente. Non mi ha scritto una sola lettera in due mesi. Ti rendi conto? Due mesi!!! E’ chiaro che vuole evitarmi! Si sarà pentita di aver agito impulsivamente… E io che come uno stupido credevo che… credevo che… - e scosse il capo – bah lasciamo stare. La cosa che mi fa più incavolare è che con Ginny ha intrattenuto una regolare corrispondenza. –

Ad Harry quasi andò il the di traverso – Beh… - fece appena si fu ripreso dallo scampato pericolo – Se proprio ci tieni a saperlo anche a me ha sempre risposto in questi mesi. –

- BENE! – fece Ron abbastanza arrabbiato e cercò di cambiare argomento – Che dice il Profeta? –

- Tutte cavolate, l’ultima che si sono inventati è che da settembre la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure sarà sospesa. Ma ti pare? E quindi non ci saranno più Auror seguendo questa logica! E’ vero che Voldemort è finito ma il male esiste! Non capisco come possano scrivere tali assurdità! E Aberforth glielo permette! Lui è il preside dovrebbe opporsi. –

Sul viso di Ron comparve un leggero sorrisetto – E’ proprio come suo fratello, li lascia parlare i giornali, a lui non frega niente, anzi.. sono convinto che si diverta. E’ un grande! –

- Beh sì, questo non posso negarlo. –

Ed in quel momento dalla finestra entrò volando in picchiata un gufo grigio che lasciò cadere sul tavolo quattro lettere. Ron ed Harry le conoscevano benissimo. Erano le lettere di Hogwarts, rispettivamente le loro e quelle di Hermione e Ginny.

- Oddio, non ci crederai mai amico ma mi è mancato questo momento – esclamò Ron che prese agitato la sua lettera, che era uguale a quella di Harry.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Aberforth Silente

 

Caro signor Ronald Weasley,

   siamo lieti di informarla che su sua richiesta le è stato concesso di poter frequentare regolarmente il settimo ed ultimo anno presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, a causa dei discontinui e, quanto più, indegni insegnamenti impartiti durante l’anno scorso. La nuova classe del settimo ed ultimo anno comprenderà, oltre agli studenti che come lei, hanno deciso di recuperare l’anno perduto, anche gli studenti promossi del sesto anno che, per evitare ritardi su larga scala, recupereranno le lezioni dell’anno scorso con lezioni integrative. In allegato troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.

   I corsi avranno inizio il 1° settembre.

Con affetto,

Minerva McGranitt

Vicedirettrice

 

 

Ron guardò sconvolto la sua lettera – Con affetto? –

- Beh dai dopo tutto ciò che abbiamo passato l’anno scorso, di certo lo sai che la McGranitt stravede per noi – sorrise Harry.

- Per TE vorrai dire –

- Anche per te fidati. Ad ogni modo… hai capito vero cosa significa questo? –

- Che la McGranitt ci farà superare i M.A.G.O.? –

Harry scosse il capo – Ma no! Scordati questo atteggiamento della McGranitt anche a scuola, se si è sbilanciata così è solo perché era sicura che la leggessimo soltanto noi. Ad ogni modo c’è scritto che frequenteremo il settimo anno con gli studenti promossi l’anno scorso. –

- Sì, noi rifaremo interamente il settimo anno, anche perché l’anno scorso ad Hogwarts non ci siamo presentati proprio, mentre quelli del sesto e degli anni precedenti invece di ripetere completamente l’anno, integreranno il tutto con lezioni extra… beh poverini! –

- Già… e chi si troverà quindi in aula insieme con noi? – fece Harry che stava esortando l’amico a capire dove voleva arrivare.

In quel momento entrò in cucina una ragazza dai lunghi capelli rossi. Sorridente. Solare. Aveva un non so che di puro, come se fosse l’essere più innocente della terra. Ad Harry trasmise un calore e una tranquillità immensa nel momento in cui esordì nella stanza. Non aveva di certo dimenticato i sentimenti che lo legavano a lei, ma ancora non aveva trovato il coraggio di parlarle dopo quanto era successo, e ad essere sincero, non sapeva nemmeno se lei sarebbe tornata indietro, se glielo avesse chiesto.

- Oh mio … - esclamò Ron che aveva finalmente compreso.

Ginny si sedette di fronte ad Harry e prese ed aprì la sua lettera. – E ovviamente anche Luna sarà una studentessa dell’ultimo anno. Saremo tutti insieme, non siete contenti? –

Ron le lanciò un’occhiata – Io prevedo solo guai –

Ginny gli fece una smorfia – Ancora nessuna notizia di Hermione? –

- Sei divertente a chiederlo a me sai? Come se io avessi di solito notizie di Hermione! – rispose acido il fratello.

- Sarà – fece Ginny scrollando le spalle e mentre scrutava la lista dei libri di testo dell’ultimo anno, sussultò e si alzò in piedi lasciando cadere all’indietro la sedia – Un momento! –

- COSA? – le chiesero Ron ed Harry all’unisono.

- Manca il testo di Difesa! –

- CHE COSA? – fecero i due ragazzi ancor più sconvolti mentre Harry si apprestava a controllare, e per suo dispiacere notò che la ragazza aveva ragione.

- Non è possibile – disse guardando incredulo la lista – Ma allora il Profeta diceva il vero! E’ pazzesco non possono non insegnare Difesa contro le Arti Oscure! Un domani, dovesse comparire un nuovo Voldemort come ci difenderemo? –

- Harry ti prego, non mettermi ansia – gli fece Ron atterrito.

- Devo scrivere a Silente – esclamò il ragazzo con gli occhiali avviandosi verso il salotto.

- Co… - stavano per chiedergli Ginny e Ron ma non fecero in tempo in quanto era già sparito dallo specchio della porta.

 

 

Ron era sdraiato sul suo letto, le braccia incrociate dietro la testa e lo sguardo a fissare il soffitto. Harry camminava avanti e indietro per la stanza imprecando contro la direzione di Hogwarts per aver sospeso la cattedra di Difesa, ma Ron non lo stava ascoltando, era impegnato a pensare ad altro.

- Non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo! –

- Come? – fece Harry che era troppo preso dai suoi discorsi.

- Hermione! Ha parlato con tutti!!! Con tutti… Soltanto con me non ha proferito parola. Né un come stai, né una parola sulle vacanze! Non mi ha nemmeno abbracciato. L’hai vista come ha fatto? Si è limitata a salutarmi appena come se fossi un estraneo! –

- Non vorrei aumentare le tue preoccupazioni ma… effettivamente è strano! –

- E’ strano dopo quello che c’è stato tra noi! Ti rendi conto… Tu… tu… tu non hai idea di quanto passionale fosse quel bacio. Cioè… io non riesco a cancellare quell’immagine dalla mente, e lei in tutta risposta riesce perfino a non parlarmi. Wow! Proprio la stessa considerazione abbiamo dell’evento vero? E dire che è stata lei a buttarmisi al collo. –

Harry scrollò le spalle – Sai, Ron, quelli sono i classici momenti in cui una persona agisce… per paura. –

Ron scosse il capo piagnucolando – No, no Harry non puoi dirmi questo! –

- Guarda che lo sai come la penso. Non escludo che Hermione sia innamorata di te… vorrei ricordarti Lavanda! Ed Hermione che piange sulla mia spalla! Quindi piantala di imparanoiarti e pensa piuttosto a parlarci che sono sicuro avrà le sue buone ragioni per spiegare questo suo atteggiamento. –

Ron sbuffò poco convinto e poco dopo sentirono qualcosa picchiare al vetro della finestra. Harry si voltò e vide un gufo dal colore quasi arancione beccare il vetro della camera di Ron. Corse ad aprire e sfilò la missiva dalla zampa del gufo che volò via immediatamente dopo.

- E’ la risposta di Aberforth! – esclamò e lesse.

Carissimo Harry,

  ti confesserò che la tua lettera riguardante il destino della cattedra di Difesa contro le Arti Oscure non mi ha sorpreso. Sapevo che avresti avuto qualcosa da ridire in merito. Devi sapere che ciò che mi ha portato a questa conclusione è il fatto di non aver più una minaccia costante che ci costringa a tenerci sull’allerti. Adesso, come tu stesso hai espresso nella tua lettera, il male può ripresentarsi sotto qualsiasi forma. Ed infatti, la ragione della mia decisione è un’altra. E’ risaputo che la nascita del male sia provocata dalla conoscenza e dalla curiosità per lo stesso. E, in periodi di ritrovata pace come questo, l’unica attrattiva all’universo della magia oscura è proprio la materia precedentemente insegnata. Riconoscerai tu stesso che un giovane troppo curioso e magari incline all’indisciplina, sarebbe ben felice di provare a fare qualche esperimento studiando maledizioni senza perdono e altri incantesimi proibiti. E questo atteggiamento con l’andare degli anni potrebbe portare a ben altro. Ricorda tu stesso il nome dell’ultimo ragazzo curioso che è diventato potente, Tom Riddle.

  Spero di averti fornito le risposte di cui avevi bisogno. Per quanto riguarda i M.A.G.O. necessari per la professione di Auror, non c’è alcun problema, tutto è stato programmato con il Mistero della Magia che ha elaborato nuovi programmi per gli esami.

  In conclusione, sono felice di saperti nuovamente ad Hogwarts, e soprattutto di essere proprio io colui che seguirà il tuo ultimo anno. Spero di essere all’altezza dell’uomo che ti ha cresciuto per sei anni, mio fratello.

 

Il preside

Aberforth Silente

 

 

- Silente non l’avrebbe mai permesso – disse con forza Harry che ancora teneva gli occhi fissi sulla lettera del suo nuovo preside.

- Non lo so.. come ragionamento non è poi così sbagliato – disse Ron che si era messo a sedere sul letto durante la lettura.

- Non è nell’ignoranza che si crescono grandi maghi. Se non conosci la potenza del tuo nemico, come puoi migliorare il tuo livello? E soprattutto, nel momento in cui il male arriverà come saranno preparate le nuove generazioni di maghi? Me lo spieghi? No, è totalmente assurdo. –

- Non è detto che il male debba tornare Harry, tu sei ossessionato. Appena due mesi fa hai sconfitto Voldemort, non è possibile che da questo momento in poi vivremo una vita serena e spensierata? –

- Ron i maghi oscuri sono sempre esistiti. In ogni epoca. Non vedo perché ora debba essere diverso. –

- E quindi cos’hai intenzione di fare? Metterti contro il preside? –

Harry scosse il capo e riprese a camminare avanti e indietro per la stanza come se stesse formulando qualche pensiero. – Beh, si potrebbe riformare l’ES! –

Ron sbarrò gli occhi – Vuoi di nuovo rimetterti a fare l’insegnante? – e in quel momento gli balenò in testa un’idea e sorrise – Perché non ti proponi tu come insegnante Harry? Saresti perfetto! E in più non mi sommergerai di compiti –

Harry finalmente lasciò andare la tensione e rise alle battute stupide dell’amico.

 

 

Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovavano al Paiolo Magico, di ritorno dai loro acquisti a Diagon Alley per l’inizio dell’anno scolastico. C’era abbastanza movimento nel locale e un chiacchiericcio rumoroso…

-  Che cos’hanno tutti da discutere? – chiese Ron

I quattro si trovarono un tavolo ed ordinarono qualcosa da bere quando sentirono involontariamente la conversazione di due maghi seduti pochi metri più in là.

- Senza occhi! Gli hanno trovati senza occhi! E quello di stamattina è il terzo in una settimana – disse un mago da una lunga barba castana e un mezzo naso spezzato, probabilmente da qualche recente combattimento.

- Per la barba di Merlino. Non si può mai vivere tranquilli nel mondo dei maghi. Comincio a pensare che i babbani se la passino meglio di noi. – Affermò l’uomo che gli stava di fronte, un rozzo e grasso omaccione dall’aspetto rozzo e sporco, probabilmente già ubriaco di prima mattina.

- Sicuro. E’ proprio una vitaccia quella dei maghi. –

Harry sembrava parecchio interessato alla conversazione ma voleva capirci di più – Qualcuno ha letto la Gazzetta del Profeta stamattina? –

Hermione ebbe come un sussulto, classica espressione di chi si è appena ricordato qualcosa, e prese il giornale dalla borsa – Eccolo, mi è arrivato ma l’ho messo da parte in attesa di leggerlo –

La strega passò il giornale all’amico che subito aprì la prima pagina e capì di cosa parlavano i due maghi seduti al tavolo accanto.

- Che cosa dice? – chiese Ginny curiosa allungando il collo sul giornale per scorgerne il titolo.

 

CORPI DI TRE MAGHI TROVATI SENZA OCCHI. CRESCE LA PAURA.

 

  Sono ormai tre i corpi ritrovati nel corso di quest’ultima settimana appartenenti a tre maghi inglesi. I corpi delle vittime sono stati scoperti quasi per caso, e sul luogo del delitto non vi è stata trovata traccia di combattimenti o Anatemi mortali. A tutte le vittime sono stati asportati gli occhi, cosa alquanto strana nel mondo dei maghi e di certo con nessun precedente Europeo. Fenomeni di questo tipo si erano registrati anni fa nello Botswana, uno stato del Sud Africa, ma il responsabile di tali omicidi non è mai stato trovato, ci si chiede appunto se esista, se si tratti di una persona esistente, o se ciò che spinge questi maghi alla morte è ben altro. Intervistato sui fatti, il direttore dell’Ospedale San Mungo per Ferite e Malattie Magiche, ha dichiarato che un gruppo di curatori scelti sta effettuando una serie di test per capire se si possa trattare di una nuova forma di infezione magica da non sottovalutare, giunta nel nostro paese, proprio attraverso spostamenti avvenuti lungo il continente dall’Africa.

  In seguito a questi avvenimenti cresce la pura nelle famiglie magiche di tutto il mondo che solo pochi mesi fa hanno applaudito alla vittoria del prescelto Harry Potter e su Colui-Che-Non-Doveva-Essere-Nominato, Lord Voldemort. A quanto pare c’è qualcos’altro là fuori che sta cercando di minare alla sicurezza del mondo magico. L’esperto in questione Hubert Beker non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

 

 

Harry smise di leggere e guardò i compagni che si erano accerchiati attorno a lui per ascoltare meglio.

- Amico tu porti sfiga – affermò Ron scuotendo il capo.

- Cosa c’entro io? Questa è la prova che avevo ragione! E noi quest’anno non avremo una difesa. Che bello! Ci pensate? – fece Harry ironico.

- Ad ogni modo nessuno ci dice che ci sia effettivamente qualcosa di pericoloso. Sai a quanto credo alla Gazzetta del Profeta. Saranno anche passati gli anni di guerra ma resta comunque un giornale di gossip – fece Hermione tranquillissima scrollando le spalle.

Per un attimo Ron si voltò a guardarla, sperando in un cenno da parte sua, ma lei appena i suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo, li distolse subito. Ron, amareggiato, tornò a guardare Harry.

- Direi che sia il caso di andare adesso non trovate? – propose il giovane dai capelli rossi.

Gli altri tre annuirono ed abbandonarono il Paiolo Magico, dritti verso la tana. Il giorno dopo, sarebbero dovuti partire finalmente per Hogwarts.

 

Continua…

 

Ciao, sono nuova della sezione ma vecchia presenza su EFP.

Che dire? Non potevo più trattenermi dalla voglia di scrivere una FanFic su Harry Potter e così ho ceduto. Premetto che non sono convinta di continuare questa storia, proprio perché non ho mai lavorato con i libri della Rowling, non lo so, è come se non mi reputassi all’altezza. Quindi posto il primo capitolo un po’ come Preview! E cioè… STA A VOI. Ditemi se vi piacerebbe che la continuassi o no e provvederò ad accontentarvi, anche perché mi piacerebbe rivivere l’ultimo anno ad Hogwarts.

Se vi va lasciatemi pure un commentino :D Con questo vi saluto, Sam ^^

  
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