Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Stella_B    17/08/2009    1 recensioni
Perchè i genitori sono geneticamente programmati per incasinare la vita dei figli? Si domanda Irene. Una nuova casa, una nuova scuola, segreti, gossip veri o presunti e personaggi decisamente particolari sconvolgono la sua vita già scombinata.
"Non mi avevano detto che il principe azzurro era così stronzo!"
MODIFICATO CAPITOLO 1
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! Ringrazio le due fantastiche persone che hanno aggiunto la storia alle seguite! Proseguo con il quinto capitolo, aspettando le vostre recensioni ^^ In questo capitolo, gli eventi prendono una piega decisamente inaspettata, la piccola Irene tirerà fuori le unghie, dal prossimo capitolo in poi, e spero resterete con me! Un bacio ;)


-Il messaggio è stato mandato da Internet quindi non c’è nessun numero al quale risalire.- Spiego alle mie amiche, mentre, in corridoio, aspettiamo il suono della campanella.
Chi l’avrà mandato? Continuo a domandarmi.
-Ho analizzato la felpa in tutto. E’ una taglia M, blu, a tinta unica, 70% cotone e 30% poliestere.- Recito scientificamente.
-Che analisi!- Lara sembra colpita. –Qualche risultato?- Mi domanda.
-Nessuno, purtroppo.-
-Dai, è eccitante però!- Commenta Izel. –Insomma, se fosse successo a me, mi sarei messa ad indagare come Sherlock Holmes pur di trovare il mio taglia M!-
Devo ammettere che tutta questa situazione non sarebbe male, non fosse per il fatto che ho dato un bacio a qualcuno che non ricordo.
-Proviamo a vagliare le possibilità,- inizia Michela, sempre pragmatica.- Potrebbe essere stato Luca, il ragazzo di Alessia!- Dice con aria preoccupata.
-Luca? No, ne dubito. Ha detto “come potrebbe piacermi una che non sa neanche camminare sui tacchi? Sei solo tu la mia piccola...”- Mi viene la nausea a ripensare alla sua falsità.
-Dovresti parlarci comunque.- Dice Lara, convinta.
-Sì, hai ragione. E devo anche chiarire cos’è successo alla festa. Secondo me non mi ha detto tutta la verità, e poi…c’è la storia dei Sette Minuti in Paradiso.-
In quel momento suona la campanella, così filiamo in classe, pensierose.
Durante la lezione, cerco di concentrarmi sulle parole dei professori ma oggi mi risulta difficile.

Appena suona l’inizio dell’intervallo, decido di andare a cercare Luca.
Diretta alla sua classe, lo incontro invece sulle scale, mentre torna dalla palestra.
-Ciao, Luca- Forza, Irene. Fatti coraggio. Mi sento ancora male per quello che ho sentito.
-Ciao!- Mi saluta con allegria, come se niente fosse successo. –Come va?-
-Tutto ok.- Decido di andare al sodo. –Senti, ho bisogno di parlarti, in privato.- Dico, guardandomi intorno e notando gli sguardi di diversi studenti.
La storia della festa non sembra passata inosservata.
Sembra stupito.
-Certo..- Esita, leggermente. –Vieni con me.-
Lo seguo silenziosamente, e arriviamo nel piano vietato.
Non le rispetta proprio nessuno le regole in questa scuola… Penso, sorridendo fra me e me.
-Non sarebbe pericoloso stare qui?- Insomma, ci sarà un motivo per tutti quei segnali.
-No, tranquilla. Non è mai successo niente.- Entra in una classe, -Qui possiamo parlare ancora più tranquillamente.- Dice, chiudendo la porta dietro di noi, poi finalmente sembra rilassarsi e mi rivolge un sorriso.
Probabilmente si sentiva nervoso davanti agli altri.
Mi siedo sulla cattedra, lui si siede su un banco proprio di fronte a me. Tutta questa vicinanza mi fa sentire un po’ a disagio. E’ davvero bello, con i suoi occhi profondi e il fisico muscoloso.

-Bene, cosa dovevi dirmi?- Incrocia le braccia, sicuro di sé.
-Mi hai mentito!- Lo attacco, con più rabbia di quanto avrei voluto. –Innanzitutto, non mi hai detto niente di quello stupido gioco e poi..- non voglio che sappia che ho sentito quando parlava con Alessia. –..e anche con quello scherzo senza senso su come ci siamo conosciuti.-
Non so perché, ma mi brucia davvero tanto e alzo il tono più di quanto vorrei.
- Io non ti ho mentito!-
- Sì invece! – Replico, sempre più arrabbiata.
- No, Irene.- Si alza, e mi si avvicina, mettendomi le mani sui fianchi. – Non era uno scherzo. Da quando ti ho vista, alla festa, non ho fatto altro che pensarti. E’ vero, non è così che è andata, ma è così che volevo andasse fra noi.-
- Cosa stai dicendo?- Mi alzo, liberandomi dalle sue mani.
–Tu sei fidanzato! E poi devo ricordarti quello che hai detto quando me ne sono andata alla tua ragazza?- La rabbia e la sorpresa si miscelano fino a confondermi.
- Le ho mentito, era solo per calmarla. Sai, fra noi due le cose non vanno bene. Lei vorrebbe un ragazzo perfetto, non me. Io devo sempre cercare di assecondarla…- I suoi occhi non lasciano i miei.
- Mi.. mi dispiace.- La rabbia che sento lascia posto in gran parte alla compassione che provo per Luca. –Perché non vi lasciate, allora?-
-Voglio lasciarla, ma non è facile. In fondo, stiamo insieme da così tanto. E mi ero abituato a non sentire più niente. Prima di incontrare te.- Le sue parole mi lasciano senza fiato, mentre si avvicina a me, poggiandomi di nuovo le mani sui fianchi.
Mi sento al settimo cielo…allora era davvero interessato a me.
Deglutisco a fatica, con i suoi occhi fissi nei miei, pensando che tutto questo è enormemente sbagliato.
-Cosa è successo, l’altra sera al party? Durante il gioco- Gli chiedo, infine.
-Questo.- Dice, sottovoce, stringendomi fra le braccia, e accostando il suo viso al mio.
Mi guarda per un lungo secondo e sento un desiderio irrefrenabile di baciarlo, con il suo respiro fresco sulle mie labbra.
Dopo un secondo, le nostre labbra si incontrano e danzano insieme per un lungo secondo, poi si schiudono e sento la sua lingua cercare la mia con forza.
Non riesco a pensare a niente, se non alle sue mani nei miei capelli, alle mie mani sulle sue spalle, e i suoi baci forti, carichi di passione.
-Sei fantastica- Mi sussurra all’orecchio, baciandomi sul collo. Penso che potrei svenire.
In quel momento però suona la campanella. -Maledizione- sospiriamo, all’unisono.
Mi dà un ultimo bacio. –Quando possiamo rivederci?- Gli domando, mentre usciamo dall’aula.
Lui si tiene a debita distanza, ma mi osserva da capo a piedi con aria maliziosa.
-Vediamoci domani mattina qui, prima delle lezioni..- Mi sussurra, e con un occhiolino compiaciuto, se ne va.
Che cavolo ho combinato! Dico, prendendomi la testa fra le mani.


-Te la fai con il ragazzo di Alessia Romeo?!-
-Sì urla più forte, Izel, non ti hanno sentito in Danimarca.- Esclama, Lara.
-Già, Izzy, è un bel casino.- Commento, tristemente.
-E’ davvero sexy, complimenti.- Mi sorride Izel.
-E’ fantastico.. però è sbagliato, mi sento in colpa.-
-Non devi!- Dice Lara, -Insomma, lui ti piace, tu gli piaci. E Alessia è stata una stronza. Non può obbligarlo a stare con lei, se lui non vuole.-
-E’ strano, - si inserisce anche Michela, -non avevo mai colto segnali problematici fra loro due, sembravano una bella coppia. Però, insomma, se gli piaci di più tu, deve prendere una decisione e lasciarla.-
-Sì, avete ragione. Domani parlerò subito con lui, o la lascia o niente.- Esclamo, risoluta.
-Brava!- Mi sostiene Izel. –E ora che la tragedia è rinviata a domani, chi vuole una cioccolata calda?-


Mentre vado a scuola sento un peso sullo stomaco, contenta e disperata allo stesso tempo.
Con un respiro profondo, arrivo nella classe del giorno prima, e lui mi aspetta già.
Quando i suoi occhi si posano su di me, mi sento mancare il respiro.
-Buongiorno..- Si passa una mano fra i capelli, mentre con l’altra mi cinge la vita e mi dà un bacio fugace sulla guancia.
-Dobbiamo parlare, seriamente.- Dico, ritraendomi leggermente, con immensa fatica.
Mi guarda, aggrottando leggermente le sopracciglia, sorpreso.
-Dimmi..-
-Devi lasciare Alessia, se vuoi che continuiamo a vederci. Non voglio stare in una situazione simile.- Le parole mi escono tutte d’un fiato.
- Lo farò, promesso. Dammi un po’ di tempo…- Mi dice piano, con un sorriso complice.
-Va bene..- Dico, gettandomi sulle sue labbra carnose.
Lui risponde animatamente al bacio, stringendomi fra le sue braccia.
Mi spinge contro il muro, premendo il suo corpo muscoloso contro il mio, le sue mani mi accarezzano i capelli, le spalle, e poi scendono più giù, sotto la maglietta cerca il mio seno…
Mi tocca sotto il reggiseno, facendomi eccitare. Il respiro si fa sempre più affannoso, mentre anche io accarezzo i suoi pettorali sotto la maglia.
Mi bacia le labbra, il mento, il collo, la spalla, e vorrebbe andare oltre ma per sfortuna suona la campana, e dobbiamo andare in classe.
-Mi fai impazzire, piccola- Mi dice, mentre ci ricomponiamo, e prendiamo gli zaini.
Gli sorrido, e ci allontaniamo.
-Un fulmine?- All’improvviso un lampo mi abbaglia.
-Pare verrà a piovere, - Luca mi sorride, con un ultimo bacio, prima di andarcene. –Andiamo, qui si allaga quando piove.-


Le lezioni volano, continuo a pensare a lui, ai suoi baci, alle sensazioni che mi fa provare.
All’uscita lo vedo con i suoi amici e mi avvicino per salutarlo.
-Ciao, Luca.- Gli sorrido, ma lui mi guarda appena.
-Ah, ciao.- Non sembra felice di vedermi. –Che si dice?-
-Tu-tto bene..- Come mai è così freddo? Che cosa succede?
In quel momento, arriva Alessia, che gli si butta al collo.
-Ciao, Amore!- Lui le sorride, e si scambiano un lungo bacio davanti a me.
Sento la rabbia e le lacrime salirmi agli occhi, mentre si voltano, e lui non mi saluta neanche.
Corro a casa con foga, cercando di cancellare tutto quello che ho visto.
Va bene la segretezza, ma perché trattarmi così male? E se era davvero così in crisi con lei, perché non sembrava proprio?
Controllo il cellulare tutto il pomeriggio, niente. Neanche un sms di scuse, o di spiegazioni.
Fottiti! penso, in un momento di rabbia. Mi hai solo presa in giro. Adesso ti farò vedere io di cosa sono capace!.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Stella_B