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Autore: Moony3    17/08/2009    8 recensioni
Vent'anni dopo la Battaglia di Hogwarts il giovane Teddy, cresciuto nel Mondo Migliore che i suoi genitori avevano sognato e contribuito a conquistare per lui, decide di utilizzare un oggetto leggendario - donato decenni prima ad Andromeda dall'originale zio Alphard - per tentare di rendere quel mondo ancora migliore; per lui, per la nonna e... per i suoi genitori.
Una piccola storia dedicata a chi, come me, non ha proprio digerito una certa scelta di J.K. Rowling, ma è troppo legato al Canon per riuscire a ignorarla allegramente e a buttarsi in fantasiosi AU.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LA CHIAVE DEL TEMPO


Capitolo Secondo

Hogsmeade



Irriconoscibile.

Teddy non riusciva a pensare a niente altro, mentre si aggirava furtivo tra le vie deserte di Hogsmeade. 
Non era facile per lui ravvisare in quel cupo luogo desolato il brioso, pittoresco, vibrante Villaggio di Hogsmeade che aveva conosciuto durante la sua permanenza a Hogwarts. Era quasi impossibile, in realtà. Per un folle istante aveva persino creduto di essersi Materializzato nel posto sbagliato.
Certo, Harry aveva accennato a quel cambiamento... ma vederlo – e viverlo - di persona era tutta un'altra cosa.
C'era solo silenzio. E buio. La cittadina era illuminata soltanto dalla luce morbida e argentata della luna appena calante.
Teddy guardò con tristezza l'insegna rovinata di Zonko e le assi di legno inchiodate che coprivano le vetrine del negozio.
Sospirò e socchiuse gli occhi, improvvisamente allarmato da qualcosa di luminoso che si muoveva in lontananza.

Torce.
 
Teddy si appiattì contro il muro, nascondendosi nella densa ombra proiettata dalla tettoia del negozio, il cuore che batteva furioso e la bacchetta spasmodicamente serrata nella mano destra.
Harry gli aveva raccontato di un sistema di allarme che segnalava ogni infrazione del coprifuoco a ronde di zelanti Mangiamorte e di un cervo d'argento impudentemente spacciato per una capra da Aberforth Silente. Da ragazzino aveva trovato esaltante quel racconto. Ora no. Neppure un po'.

Un gruppetto di persone si avvicinava velocemente parlando ad alta voce.

«Ah... finalmente è giunto il momento!» proclamò entusiasta un uomo che trascinava per la mano una ragazzina assonnata e confusa, avvolta in una coperta scura con ricami d'argento che scintillavano sotto i raggi della luna. «Questa notte il Signore Oscuro trionferà!»
La donna che lo seguiva annuì estasiata. «Già. E finalmente tutti noi vivremo in un mondo migliore». 
Un mormorio d'assenso si levò dal gruppo e un ragazzo che indossava l'uniforme di Hogwarts esclamò beffardo: «E pensate: quella megera Babbanofila della McGranitt ha detto che chiunque di noi maggiorenni avesse voluto fermarsi a combattere il Signore Oscuro sarebbe stato il benvenuto. Molti lo hanno fatto» sogghignò sprezzante. «Suppongo che la comunità magica non sentirà troppo la loro mancanza...»
 
Teddy li guardò allontanarsi, incredulo e disgustato: simpatizzanti di Voldemort venuti a prendere i figli evacuati dal Castello, già pronti a festeggiare l'imminente trionfo del loro paladino. Be', avrebbero avuto una grossa, spiacevole sorpresa.
Improvvisamente la bambina avvolta nella coperta ricamata strillò atterrita indicando il cielo limpido, e i suoi accompagnatori proruppero in grida di giubilo.

Alto sull'orizzonte, a sud del villaggio, il simulacro di un teschio si stagliava nitido, oscurando le stelle con la sua fredda luce verde.

Teddy lo guardò inorridito: Il Marchio Nero, il macabro simbolo di Voldemort.
Ne aveva sentito parlare dagli amici dei suoi genitori e ne aveva letto nei libri di storia, ovviamente, ma nulla lo aveva preparato a trovarselo davanti.
Si riscosse, sforzandosi di ignorare i brividi che gli percorrevano la spina dorsale. I Mangiamorte dovevano già essere nei pressi di Hogwarts. Questo spiegava la mancanza di loro pattuglie tra le strade di Hogsmeade.
Teddy pensò di raggiungere la “Testa di Porco”, ma si rese conto di non sapere nulla del funzionamento del ritratto di Aberforth. Così optò per qualcosa di più conosciuto e sicuro.
Percorrendo le vie desolate del villaggio raggiunse velocemente Mielandia, si portò sul retro del negozio e, dopo essersi assicurato che nessuno fosse nei paraggi, colpì con le nocche un mattone sbrecciato: nel muro si aprì immediatamente un varco rotondeggiante. Teddy lo guardò orgoglioso. Oh, sì, non vedeva l'ora di raccontare a suo padre dell'esistenza di quel passaggio segreto. Remus John Lupin non lo conosceva, probabilmente. Non c'era nulla sulla Mappa del Malandrino che indicasse quella seconda entrata di Mielandia, neppure il minimo accenno. No, quel passaggio segreto lo aveva scoperto lui, Ted Remus Lupin, degno figlio di Lunastorta: suo padre ne sarebbe stato fiero. Be', certo, non gli avrebbe raccontato proprio tutto. Ad esempio, non era strettamente necessario accennare alla sua non proprio epica – per quanto originale e coreografica - scivolata su un grasso Vermicolo seguita da una violenta quanto fortuita testata contro quel particolare mattone che, al momento, era decisamente meno sbrecciato di come lo ricordava. Anche con Harry era stato piuttosto vago in proposito, del resto...
Sorridendo divertito a quel ricordo, Teddy entrò rapido nel negozio, richiuse il passaggio raddrizzando il decrepito scaffale un po' sghembo alla sua sinistra e si guardò attorno costernato.
Il sorriso gli morì sulle labbra: se Zonko lo aveva rattristato, Mielandia lo sconvolse.
Niente scaffali ricolmi di dolci meravigliosi. Nessun paradisiaco profumo di cacao e di vaniglia. Nulla. Solo polvere e uno sgradevole odore di chiuso.
Inorridito Teddy scese veloce la scala ripida e sconnessa che portava in cantina e aprì la botola scricchiolante, inoltrandosi a passo sostenuto nel familiare corridoio stretto e tortuoso che portava al Castello di Hogwarts.

Quando uno strano grido lamentoso lacerò l'aria, il ragazzo cominciò a correre più veloce che poteva. Sapeva cosa significava quel suono inquietante: la Battaglia di Hogwarts era cominciata.



Ed ecco il secondo capitolo.
Lo so, è molto breve e piuttosto strano, anche.
Ma a me è stato utile.
E' il primo approccio di Teddy con il mondo dei suoi genitori, il suo primo approccio con la guerra.
Oh, Teddy è stato profondamente toccato dalla guerra, ma non può certo ricordare come fosse conviverci.
Teddy è come me - e come voi, suppongo - ha sempre vissuto in un mondo in pace, la guerra l'ha conosciuta solo leggendo i libri o ascoltando i racconti di chi l'ha vissuta. Credo che trovarcisi in mezzo sia piuttosto diverso, però... e gettarlo subito nella "fossa dei leoni" mi pareva un po' troppo crudele.
Senza contare che Teddy è uno studente diligente ed è cresciuto frequentando assiduamente Hermione, quindi avrà sicuramente letto "Storia di Hogwarts" e, di conseguenza, sarà uno dei pochi ad essere a conoscenza del fatto che a Hogwarts NON ci si può Materializzare, di solito.
E poi ne ho approfittato per "studiare" il peculiare punto di vista dei sostenitori di Voldemort. Interessante esperienza, tutto sommato.  Anche se credo di pensarla esattamente come Teddy.
Insomma, considerate questo capitolo come faccio io:  l'ultima boccata d'ossigeno prima dell'immersione a Hogwarts. E preparatevi a capitoli decisamente più lunghi.
Un'ultima cosa, lo strano grido lamentoso che spinge Teddy ad accelerare il passo non me lo sono inventato. Lo sente anche Harry nel libro. Non ho mai capito bene a chi (o a cosa) fosse attribuibile... ma ho deciso di inserirlo anch'io.

LilyProngs: Grazie!  Per la recensione e per la preferenza. Mi fa piacere che il "mio" Teddy abbia tanti estimatori! Ma il merito va tutto a J.K. ha fatto un ottimo lavoro con lui. Più interessante non lo poteva davvero creare, penso. Ah, non ricordarmi quelle maledette righe, guarda; anch'io ricordo ancora il momento in cui le ho lette. E come dimenticarlo? Scrivendo questa storia, magari... ^^
Kloe2004: Speri ardentemente che Teddy riesca nella sua impresa? Anch'io! Tifiamo in coro per lui, che ne dici? Ho adorato scrivere la scena di Teddy nella sua cameretta. Non riuscivo più a smettere di aggiungere dettagli... qualcuno ho anche dovuto toglierlo, in effetti... appesantiva troppo il capitolo e spostava l'attenzione, ahimé.
Lynn_Moonlight: Ciao. Sono contenta che Teddy ti sembri credibile e la trovata della Chiave azzeccata. Davvero. Perché i protagonisti della storia sono loro due. Oh, dal prossimo capitolo irromperanno sulla scena anche Remus e Tonks, ma il punto di vista continuerà a essere quello di Teddy e la Chiave continuerà ad avere una certa importanza, quindi... Grazie, sono lusingata che Casa Lupin ti sia piaciuta. Ho amato descriverla come ho amato riempirla di dettagli riguardanti la loro vita quotidiana. Soprattutto ho adorato immaginarmi la genesi del dipinto della ninfa e del lupo, che mi serviva per alleggerire un po' l'atmosfera e per dare una sorta di "continuità" al tutto. Il signor Peabody e il suo cagnetto si sono allargati molto, alla fine. Soprattutto il cagnetto, ma pazienza. ^^
Piccola Vero: Uhm... sei testarda, vedo. Non ti ricredi facilmente, pare. Meglio così. Mi rendo conto che questo capitolo è un po' diverso, è corto e di "passaggio", letteralmente. Preparati, però, perché con il prossimo la storia entrerà nel vivo!
fennec: Grazie! Sì, è davvero la mia prima fanfiction. Pubblicarne altre? Dovrei scriverle, prima, suppongo, ma lavorando a questa mi sono venute parecchie idea, quindi... chissà. Sono contenta che trovi che i caratteri dei personaggi emergano bene. E' importante in una storia. E per quanto riguarda la Chiave regalata ad Andromeda... be', ancora una volta ha fatto tutto J.K. rendendo Teddy nipote della signora Black in Tonks e dotando la suddetta signora di parenti interessanti come zio Alphard... io ho solo "unito i puntini" tracciati da lei, in un certo senso. ^^
fri rapace: Uhm, potrei dire lo stesso di te, sai? Anch'io sono contenta di avere trovato qualcun altro che fa "resuscitare" Remus e Tonks nelle sue storie. E anche per me il fatto che questo qualcun altro scriva benissimo è fonte di ulteriore soddisfazione! Che dici, fondiamo il Club dei "resuscitatori" di Remus e Tonks? Magari qualcun altro si potrebbe aggregare... ^^ Per quanto riguarda le tue supposizioni posso dirti che hai azzeccato l'età di Teddy, sì, ha vent'anni, compiuti una manciata di giorni prima dell'inizio della mia storia, direi, per il resto... be', ovviamente non svelerò nulla ma... potresti avere qualche sorpresa, sai? ^^

Grazie anche ai membri dell'Esercito dei Silenti.  E ai temerari che insistono a mettere la storia tra le seguite/preferite, naturalmente. 
  
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