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Autore: Akainatsuki    12/09/2020    0 recensioni
Aki Ross è una giovane kitsune e vive come fattorina e tuttofare del Tampopo, il ristorantino di udon che richiama i tanti mutaforma che gironzolano nella città di Hillside. Una vita tranquilla e quotidiana per gli standard di una kitsune adolescente, fino a quando qualcuno dal suo passato non decide di ritornare al piccolo locale.
***
Di mezzi asiatici con i capelli colorati ce ne erano a bizzeffe in giro, ma quello che ora sedeva accanto a lei, osservandola sottecchi, era tra i più ricorrenti nomi delle chiacchiere in aula.
“Kozaki” borbottò, toccandosi il cerotto che aveva sulla fronte. “Buon pomeriggio anche a te.”
Si erano incrociati spesso dal suo ingresso alla Hillside High School, ora davanti allo studio del preside per l’ennesima ramanzina, ora a farsi sistemare il naso in infermeria. Non si erano mai davvero parlati, qualche occhiata derisoria o sbuffo di stizza esclusi, dato che non avevano mai nemmeno avuto nulla da dirsi. Inoltre, parlare con un ragazzo significava che c’era qualcosa sotto, e Aki voleva evitare di avere altri problemi oltre ai suoi casini quotidiani.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Aki e Alan si girarono lentamente verso la figura di Ada, composta e immobile, solo un lieve rossore imbarazzato a confermare il racconto di Yōko.

"Quindi non l'ha tirata sotto un autobus!" strillò il ragazzo, strabuzzando gli occhi incredulo verso la ragazza ancora avvolta nella casacca imbottita. "E mia madre spacca il culo alle volpi?! Io credevo che non facessimo altro che inchinarci a novanta!!!"

"Era una situazione d'emergenza" tossicchiò Ada, lanciandogli uno sguardo cupo. "Dobbiamo molto alle kitsune."

"Voglio anche io tirare coltelli!" incalzò mentre un sorriso furbetto gli si allargava in volto. "Li eredito con tutta la baracca?!"

Yōko si lasciò sfuggire una risata bassa, appoggiandosi sul tavolo: "Ti hanno incastrato a far crescere piantine e fiorellini, rubacuori, concentrati su quelli che ci serviranno." Spostò l'attenzione su Aki. "Specialmente a una come lei. Anche se certi intrugli curativi sono schifosamente amari."

"Le kitsune non si rigenerano: se un pasto caldo basta a un umano per ritrovare le forze, a loro serve altro" sospirò la donna, tamburellando sul legno. "Noi due serviamo a questo."

Alan arricció il naso a quelle parole: "Dimenticavo la magia."

"Non é magia" lo rimbeccò seccamente. "Ma sei ancora troppo stupido e giovane per capirlo."

Lo starnuto di Aki impedí qualsiasi altro rimbrotto, costringendola a soffiarsi rumorosamente il naso.

"Penso che Kozaki mi stia lanciando qualche maledizione" mugugnò da dietro il fazzoletto, giustificandosi. "Non gli é bastato essere mandato via a calci, famigliola compresa."

"Avevo sentito che alcuni di loro erano stati ricacciati dall'altra parte dell'oceano e messi sotto stretta sorveglianza per riflettere sulla loro deviazione" commentò Ada, abbassando le spalle. "Se é tornato ed é riuscito addirittura a rintracciarti-"

"É perché vuole riprovare a fotterti a sangue, bambina."

Aki deglutì rumorosamente: "Detto così sembra proprio che il suo passatempo nella sua lunga esistenza sia questo" sospirò, malcelando un brivido. "Ce ne stanno altre lá fuori - é un mondo grande - magari pure contente di fare certe cose lui e vedere alla fine chi dei due crepa."

"Ne ha fatta una questione personale, lo hai sentito tu stessa." Ada chinò il capo alle sue stesse parole, stringendo le labbra. "Come una scommessa."

"Quindi tornerà?" si intromise Alan, mordendosi pensieroso una guancia. "Non sono esattamente d'accordo che una volpe maniaca creda Stripes il suo passatempo."

"Aggiungici il farmi morire male" borbottò. "Finché resto così debole, con una sola coda, non ho molte speranze."

"Sei ancora in punizione, ojousan. Niente missioni" aggiunse Ada, guardandola sottecchi. "Se avessi parlato allora avremmo potuto-"

"Lo stesso vale per te" la interruppe con un ringhio. "Se qualcuno mi avesse raccontato un paio di cosucce prima, questo non sarebbe successo."

Il mugugno di Yōko zittì entrambe: "Forse sarebbe la volta buona di piantarla con le stramaledette regole e darle l'occasione buona di mettere su un paio di code. Che te pensi, rubacuori? E non arrossire come se non aveste mai combinato un accidente voi due, te lo si legge in faccia che sei il tipo da volpine sexy e tutto quello che viene col pacchetto."

"Il pacchetto-" incalzò Aki a bassa voce, cercando di contenere l'imbarazzo "comprende anche il fatto che certe cose sexy lo ammazzeranno.-"

"Lo sa" sentenziò nuovamente Ada. "A suo - vostro - rischio e pericolo."

"IO NON HO INTENZIONE DI METTERMI A FARE VOLPINE!" esclamò Alan, ritrovando il comando delle sue corde vocali e venendo zittito da una serie di occhiatacce tra il divertito, l'inorridito e il palese ma tu sei completamente scemo.

"Cioè non adesso. Neanche Aki" prese un respiro profondo, rivolgendole uno sguardo triste. "Inoltre le possibilità non sono tante, giusto? A meno di non usare trucchetti potremmo vivere felici e contenti."

"Le kitsune guadagnano anni con le nuove code, per cui la mia bambina ti seppellirà, non dimenticartelo" commentò piatta Yōko. "Il bello é che intanto restano dei pezzi di figliolo che ti raccomand-"

Fu quello il suo turno di arrossire violentemente al ghigno divertito del ragazzo seduto davanti a lei.

"Quindi. Ricapitolando" prese la parola Aki, tossicchiando a quei commenti su presente e futuro che l'attendeva. "Kozaki é tornato."

"Con tutta l'intenzione di divertirsi fino a farti morire" incalzò sua madre.

"Ha già unito i puntini su di te" continuò la ragazza, spostando gli occhi su Alan che per tutta risposta annuì appena, stringendole la mano tra le pieghe della casacca imbottita.

"Quindi probabilmente cercherá di ammazzarti, in quanto suo rivale nella corsa alla volpina" aggiunse ancora l'altra, tamburellando sul legno e rivolgendo ad Ada una smorfia. "E vorrà pure tirare giù questo posto solo per dimostrare di essere meglio di noialtri miseri esseri umani."

"Per cui devo diventare più forte" concluse. "Non voglio più essere salvata da voi."

"Ottima occasione per agghindarsi con qualche coda" tornò alla ribalta Yōko. "Ci pensiamo noi a mettere due paroline cortesi con i pezzi grossi, non é vero, Kisaragi?"

Ada lasciò andare un sospiro, messa alle strette dal doppio pericolo di vedere il Tampopo distrutto e il suo stesso figlio tra gli artigli di una volpe assetata di vendetta.

I suoi pensieri vennero interrotti da un nuovo starnuto di Aki, che si rizzò lentamente in piedi arricciando il naso arrossato.

"Quindi potrò tornare a spaccare culi?" abbozzó un sorriso. "Intanto torno a dormire: quel Kozaki mi ha svegliata - e pure malissimo."

Alan la imitò, seguendola oltre la porta e ignorando i commenti imbarazzanti al grido di deve dormire, rubacuori, da sola possibilmente che vennero rivolti al suo indirizzo.

***

"Quindi non era un autobus" mormorò Alan, accoccolato al muro, voltandosi verso Aki finalmente tornata tra le sue coperte. "E tua madre é viva."

"Mi hanno raccontato un po' tutta la storia mentre ero in ospedale, dopo quella notte. Ascoltai con metà cervello, l'altra era troppo impegnata a insultarmi per non essermi accorta prima di quello che Nida voleva davvero da me."

"Eri innamorata" ammise in un soffio, mordendosi un labbro. "A volte essere innamorati vuol dire cacciarsi nei guai."

Alzò la testa dal cuscino con uno scatto, senza riuscire a trattenere un ringhio: "Sono solo un guaio per te?"

Scosse il capo, aggrottando la fronte e facendosi serio nella penombra della stanzetta: "No. Sei il mio bellissimo guaio che sono felice di aver incontrato. Sarebbe stata noiosa la vita da cuoco senza di te."

Distolse lo sguardo, mangiucchiandosi una guancia arrossata: "Ne morirai."

"Quelle due ti hanno fatto pensare troppo" le accarezzó i capelli scompigliati. "Te l'ho detto anche la prima volta che ti ho baciata, no? Non mi importa."

Sospirò, soffiando col naso a quelle parole: "Che destino di merda però."

"Diventerai fortissima e io ti pareró le spalle con le mie piantine e i miei - perché 'kaasan verrà convinta a insegnarmi - coltelli" sorrise, giocherellando con le ciocche. "Come dici tu, spaccheremo culi."

Aki si lasciò sfuggire una risata, appoggiando la testa alla sua, chiudendo gli occhi.

"E avró un sacco di code, te lo prometto."

*** Small Talk ***

Grazie per aver letto fin qui!

Ci sono un sacco di capitoli di mezzo che avrei voluto inserire in tutta questa faccenda. Sfortunatamente sono una persona pigra.

Alla prossima! - Aka

   
 
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