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Autore: rosy823    20/08/2009    12 recensioni
Questo è il prequel di "Ginny Weasley e i DDM". Vedremo Ginny nei due anni precedenti la battaglia di Hogwarts,la morte di Sirius, quella di Silente e la nascita dell'amore con Harry.... tutto dal suo punto di vista. Spero che vi piaccia!!!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Finalmente una vita normale...o forse no

Cap.3

Un San Valentino decisamente fuori dalla norma (prima parte)

 

Harry si rigirò nel letto per la decima volta nell’ultima mezzora.

Non riusciva proprio a dormire e dovevano essere almeno le quattro del mattino.

Pensava e ripensava a quello che l’aspettava di lì a qualche ora: l’appuntamento con Cho.

Dov’era finita tutta l’emozione del primo appuntamento?

Perché non si sentiva positivamente nervoso al pensiero di dover passare una giornata con la sua pseudo-ragazza?

 

Si sollevò a sedere e si passò una mano nei capelli, sospirando.

Non era eccessivamente emozionato perché non era quello che voleva.

O meglio, lo voleva, però….c’era un però.

Dalle feste di Natale non faceva altro che pensare a "lei".

Perché non riusciva a togliersi dalla mente quegli occhi dorati e quei capelli rossi?

 

"forse perché ti piace?"

 

Il pensiero era comparso così all’improvviso da fargli mancare l’aria.

Si alzò di scatto, ormai consapevole che se non avesse fatto qualcosa sarebbe impazzito.

Guardò l’ora: era il giorno di San Valentino ormai da 4 ore, 25 minuti e 36 secondi….

Proprio il giorno adatto per accorgersi che non voleva più stare con la sua ragazza!

Si sentì una schifezza. Come l’avrebbe presa Cho?

Sicuramente non bene.

Sperava solo di riuscire ad arrivare tutto intero alla fine di quella giornata.

Di nuovo le venne in mente lei.

Miseriaccia!

Lui era innamorato di Cho!

ma allora quello che provava per "lei" cos’era?

"Di sicuro non è semplice affetto. Vuoi vedere che…"

Scosse la testa, come a farsi uscire quel ridicolo pensiero, prima ancora che fosse del tutto formulato.

"frena l’ippogrifo, Potter! Tu non sei innamorato di lei! È la sorellina del tuo migliore amico! è proibita! È poi, è come se fosse la tua sorellina…."

Harry alzò di scatto al testa dalle mani dove l’aveva poggiata, riflettendo su quest’ultima affermazione che non era del tutto vera…. Sentiva di voler bene a Ginny, ma non come una sorellina….

"oh Merlino! E ora cosa faccio? Non posso certo andare da lei e dirle che penso che mi piaccia!!!!"

 

Si riprese la testa tra le mani, in un gesto di muta disperazione.

"non le ho spedito nemmeno gli auguri di San Valentino… chissà se faccio ancora in tempo… forse potrei mandarle un biglietto attraverso Dobby!"

Prese piuma e pergamena e si accinse a scrivere.

"cara Ginny…no, no, troppo banale….dolcissima….no. meravigliosa Ginny….no. no. No! Cosa diamine le scrivo?"

Improvvisamente ricordò una poesia che aveva letto su un libro di letteratura babbana antica.

L’aveva letta proprio durante le vacanze di Natale, a Grimmauld, su un libro di Remus.

Si. Sarebbe stata perfetta!

La ricordava perché quando l’aveva letta gli era venuta in mente lei.

La scrisse sulla pergamena, aggiungendo solo due righe di introduzione.

"spero di non fare la figura dell’idiota!"

 

- Dobby! – sussurrò nel buio e dopo due secondi si sentì il crack della materializzazione dell’elfo domestico.

- eccomi, Harry Potter, signore, cosa può fare Dobby, a quest’ora tarda della notte, per Harry Potter, signore? – chiese l’elfo, esibendosi in uno dei suoi soliti inchini

- senti Dobby, puoi aggiungere questa lettera alla posta di domani mattina? –

- certo, Harry Potter, signore, Dobby lo farà immediatamente! – disse scomparendo con il solito crack.

Harry si infilò nuovamente sotto le coperte.

"forse sono stato un po’ avventato….ma come diamine ho fatto a cacciarmi in un guaio simile?" si disse infilando la testa sotto al cuscino.

"però devo ammettere che è proprio carina…" pensò due secondi prima di addormentarsi e sognare capelli rossi e due grandi occhi dorati…

Ginny aprì gli occhi, disturbata dal chiacchiericcio proveniente dal suo dormitorio.

- ma, che succede? - chiese tutta insonnolita

Una sua compagna di stanza le si avvicinò

- oh, non sei eccitata? Cosa indosserai? Come ti acconcerai i capelli? -

Ginny la guardò come se la sua testa si fosse trasformata improvvisamente in quella di un troll.

- eh? -

L’amica fece un risolino - ma come, te nei sei dimenticata? Non sai che giorno è oggi? -

Improvvisamente Ginny divenne lucida: era il giorno di San Valentino.

Si ributtò a faccia in giù sul letto.

- oh, no! - gemette

Ricordava fin troppo bene che giorno fosse: era il giorno del primo vero appuntamento di Harry con Cho.

Una tortura.

- allora, ti alzi o no? Forza, è tardi! Farai aspettare il tuo accompagnatore! - disse l’amica

"ma quale accompagnatore?" non che non ci fossero stati inviti, ma non aveva avuto lo spirito adatto per accettare le avances "polipesche" di qualche ragazzo allupato.

Ma questa considerazione decise saggiamente di tenersela per sé.

- si, si. Mi alzo subito. -

L’amica soddisfatta si allontanò reimmergendosi nel chiacchiericcio, come se non se ne fosse mai allontanata.

 

Ginny si alzò e si diresse in bagno per una doccia bollente.

Sotto l’acqua continuava a pensare ad un modo per superare l’infernale giornata che l’attendeva.

Nel pomeriggio aveva appuntamento con Hermione e Luna ai Tre manici di scopa. Non le aveva spiegato cosa avrebbero fatto, ma le aveva detto che Harry le avrebbe raggiunte lì.

Quello era il momento che più temeva: il dover vedere Harry arrivare felice e contento magari mano nella mano con la sua Cho.

Chiuse la doccia e si avvolse in un enorme asciugamano.

Si appoggiò al lavandino e alzò lo sguardo sulla sua immagine riflessa nello specchio.

"certo, non sono una bellezza, ma non sono nemmeno da buttare via, no?"

Si disse, contemplando il suo viso.

"ma a chi voglio darla a bere! Sono orribile! Guarda quante lentiggini! E poi questi occhi! Non potevo averli azzurri come quelli dei miei fratelli, vero? E invece no! Marrone cacca di troll!!! E poi guarda questi capelli! Sono troppo rossi! E il naso! È troppo piccolo! Uffa!!"

Si lasciò cadere a terra, prendendosi il viso tra le mani in un impeto di disperazione.

"lei è molto più bella di me… è dolce… i ragazzi amano le ragazze dolci… io sono cresciuta con sei fratelli, non sono il massimo della dolcezza… non ho speranze…" si disse

 

Poi, all’improvviso, le ritornò alla mente quella sera durante le feste di Natale, a Grimmauld Place.

Lei e Harry che chiacchieravano… lui che l’accompagnava alla porta della stanza…

Per un attimo aveva avuto paura che Harry la baciasse.

"Paura", che parolone.

Più che altro aveva avuto la speranza che lui la baciasse.

E per un attimo l’aveva creduto davvero.

Sospirò.

"adesso basta" si disse.

"è inutile restare a piangersi addosso. Lui non mi vuole? Benissimo! Gli farò vedere cosa si perde! È giunto il momento di tirare fuori la proverbiale caparbietà Weasley!" si disse e armata di una nuova determinazione, uscì dal bagno.

 

Indossò un vestito di lana lilla, abbinato a degli stivaletti dello stesso colore, solo un po’ più scuro, regalo di suo fratello Bill.

Pettinò i lunghi capelli in una treccia laterale che le cadeva su una spalla.

Si truccò leggermente, mettendo in risalto gli occhi e le labbra e poi, preso il cappottino verde e la borsetta abbinata, scese a fare colazione

 

Durante il tragitto incontrò molti ragazzi che la fissavano quasi famelici.

"ho fatto proprio bene e rifiutare gli inviti dei polipi!"

Arrivata in Sala Grande la trovò insolitamente vuota per quell’ora.

Ma quello era un giorno particolare, dove nessuno rispettava orari.

Si sedette al solito posto e cominciò a versarsi un po’ di succo di zucca.

Harry scese dal dormitorio agitato e nervoso. Non sapeva cosa gli fosse preso la notte precedente.

Aveva mandato degli auguri di San Valentino a Ginny, firmandoli, per giunta!

Come aveva potuto essere tanto idiota? Cosa le avrebbe detto, ora?

L’aveva anche sognata….

"sei proprio patetico!"

E se lei si fosse arrabbiata? Oh, Merlino! Non aveva pensato a questa eventualità!

"e Cho? Come devo comportarmi adesso con lei?"

Frustrato, continuò a percorrere il corridoio fino a quando sentì Dean Thomas e Seamus Finnigan, due suoi compagni di dormitorio che erano scesi qualche minuto prima, parlare accalorati a pochi passi da lui.

Rallentò, curioso di sapere che cosa li agitava così tanto.

- ma l’hai vista? - disse Dean

- si che l’ho vista! Ho gli occhi anch’io, sai? - disse Seamus

- era fantastica! Le ho preparato un bigliettino di San Valentino. Credi… credi che dovrei darglielo? -

- io penso di si. È già da un po’ che le stai dietro, se non ti fai avanti lo farà qualcun altro! Devi darti una mossa, Dean! -

- si! Si, hai ragione. Andrò vicino a lei e glielo darò! -

- chiedile di venire a fare una passeggiata con te ad Hogsmeade. Ron mi ha detto che lei avrebbe passato la mattina con la sua amica Luna. -

 

A quelle parole Harry capì di chi stavano parlando: Ginny.

Accellerò il passo, sorpassandoli e li salutò con un cenno della mano prima di svoltare l’angolo e sparire dalla loro visuale.

E così Ginny aveva fatto colpo sul suo compagno Dean.

Quella notizia gli faceva ribollire il sangue dalla rabbia.

Arrivò in Sala Grande, abbastanza vuota per quell’ora e si avviò al suo tavolo.

Da lontano scorse una figuretta dai capelli rosso fiamma che appena sentì dei passi avvicinarsi si voltò e gli sorrise radiosamente.

Harry trattenne il fiato.

"Miseriaccia! Dean aveva ragione! E’ fantastica!" pensò

 

- Buongiorno Harry! -

Il ragazzo si accorse di trattenere ancora il respiro e decise di darsi una calmata.

"Dannazione Harry! È Ginny! Devi smetterla! Sei il ragazzo di Cho! Devi pensare a Cho!"

Le sorrise, sperando di riuscire a non farle capire l’agitazione che provava in quel momento, e si sedette accanto a lei.

- Buongiorno anche a te. –

- agitato? – gli chiese con un sorriso dolce

- si, beh….ecco io…. –

Ginny lo fermò mettendogli le dita sulle labbra

"oh Merlino….perchè il cuore ha preso a battermi così?" si chiese il moro

" Io amo Cho, io amo Cho, io amo Cho.."

- Harry, è normale. È il tuo primo vero appuntamento! Sarebbe preoccupante il contrario! –

Harry le sorrise – è che non so come comportarmi! Cosa le dico? – le chiese, preoccupato

"sono un bugiardo.Io amo Cho, io amo Cho…."

- non so…parlate dei vostri interessi, di quello che vi accomuna. Di Quiddich, ad esempio. Anche lei è una cercatrice, no? –

- tu non credi che lei voglia qualcosa di romantico, vero? Non credo di esserne capace. –

"ma che diamine dico!le chiedo anche consigli su come comportarmi con le altre, adesso? Tanto non ho nessuna intenzione di passare tutto il pomeriggio con quella lì!....ok, ok calma. Respiro profondo, ecco…. Io amo Cho. Ok, ce la posso fare. Anche se credo di avere un distubo da personalità multipla"

- ehm…forse, conoscendo il soggetto….si. credo che sia tipo da "Madama Piediburro" –

Harry la guardò sconvolto e disgustato.

- non crederà che io la porti in un posto simile, vero? – le chiese, allarmato

Ginny rise per la sua espressione buffissima.

- senti, fai scegliere a lei: così saprai di non sbagliare! Chiedile dove vorrebbe andare e poi accompagnala! Stà tranquillo, andrà tutto bene! –

- se lo dici tu… -

- e non dimenticarti l’appuntamento con Hermione, ok? –

- tu verrai? – le chiese all’improvviso speranzoso

"e questa richiesta da dove mi è uscita??"

- certo…se vuoi… - rispose imbarazzata

- mi sentirei meglio se ci fossi anche tu. – sussurrò Harry

Ginny gli fece un dolcissimo sorriso – allora ci sarò –

 

In quel momento sentirono l’ormai abituale verso delle civette che portavano la posta.

Ad Harry cominciarono a sudare le mani.

Un paio di civette lasciarono davanti a Ginny ed Harry numerose lettere.

- abbiamo parecchie spasimanti, eh? – disse Ginny guardando il mucchietto di Harry

- tu nemmeno scherzi! – rispose il ragazzo

Si guardarono e scoppiarono a ridere contemporaneamente.

- facciamo così: stasera, se sarai ancora vivo dopo la giornata che ti aspetta, te ne leggerò qualcuna. Così ti farai quattro risate! – gli propose, sorridendo

- Ok! Ma potremmo farlo anche adesso… - rispose

- non credo che avremo il tempo… - disse Ginny guardando oltre le spalle di Harry.

Il ragazzo si girò e vide che Cho lo stava guardando molto poco dolcemente dall’ingresso della sala grande.

Harry si girò di nuovo verso Ginny – beh, allora io vado.. –

- ok, ma datti una mossa: non mi pare che la tua ragazza sia tanto contenta di vedermi con te.. –

- ma dai, è assurdo!in fondo sei solo tu, no? – disse Harry, salutandola e raggiungendo la sua "lei".

- certo. – sussurrò Ginny – sono solo io.. –

Stava per alzarsi quando sentì una voce sussurrargli nell’orecchio

- ci vediamo stasera nella sala comune, ok? – Harry le scoccò un bacio sulla guancia e poi sparì.

Ginny rimase impietrita per qualche minuto.

Harry le aveva dato un bacio! Sulla guancia, certo, ma era pur sempre un bacio!

Si riscosse dallo shock solo quando sentì qualcuno chiamarla.

- ma allora? Sei nel mondo dei sogni? –

- scusa, Luna. È che mi è successa una cosa… -

- centra per caso un bel ragazzo dai capelli perennemente spettinati? –

Ginny sorrise.

- dai, mi racconterai tutto quando saremo ad Hogsmeade – disse Luna

 

Si apprestarono ad uscire dalla sala grande quando furono fermate da Dean Thomas.

- ciao! – disse imbarazzato

- ciao! – rispose Ginny

- senti…io volevo darti questa! – le disse, porgendole una piccola busta

- oh…grazie! – disse Ginny, sorpresa

- spero che vorrai accettare di venire a bere qualcosa con me ad Hosmeade… mi farebbe molto piacere! –

- ci penserò… - rispose la ragazza

- bene! – rispose allegro il ragazzo – allora… ciao! –

- ciao! – rispose la ragazza

- a quanto pare hai fatto colpo –

- è carino, però… -

- però non è lui, giusto? –

- purtroppo… però mi ha chiesto di raggiungerlo ai "Tre manici di scopa". E stasera ci siamo dati appuntamento in sala comune. Meglio di niente, no?-

- certo! Ma cosa dovete fare in sala comune? –

- ci leggeremo i biglietti di San Valentino a vicenda. Sai, per fare quattro risate.-

- tu poi glielo hai spedito il tuo? –

- si, ma non è nulla di che. Sono semplici auguri. –

- beh, l’importante è che lui lo legga, no?-

- speriamo solo che non lo infastidisca. –

- non credo proprio. Ora che ne dici di andare? –

- ok.-

- Hogsmeade, arriviamo! – esclamarono in coro mentre si dirigevano verso il piccolo centro.

 

Continua….

  
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