Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LalaMalfoy    24/11/2020    1 recensioni
Dal Capitolo 1: Sirius e James divennero amici così, in modo talmente naturale che sembrava fosse scritto, in modo talmente ovvio che era come se non ci fosse un prima, come se loro fossero stati fatti per trovarsi, per diventare fratelli.
La storia della vita di Sirius, della fratellanza con James e dell'amicizia con i Malandrini. La storia dei loro sette anni ad Howarts e di come, nonostante i grandi ostacoli da superare quali i Black la guerra e Voldemort, sono diventati una famiglia.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~ Toujours pur ~

Sirius quella mattina si sentiva completamente su di giri, tanto che era sveglio dall'alba, aveva già indossato la sua veste da mago e controllato una decina di volte di aver messo nel baule tutto il necessario.

Scese a fare colazione ed era talmente perso nell'immaginare quale sarebbe stata la sua vita a Hogwarts che quasi non si accorse che la madre lo rimproverava aspramente perché la veste non era abbottonata a dovere, solo il colpo di bastone del padre lo fece rendere conto della cosa e subito provvide a sistemare la faccenda con una smorfia di dolore.

La famiglia fece colazione assieme seppur in assoluto silenzio, poi si alzarono e con lo stesso clima si diressero al binario nove e tre quarti. Orion stringeva forte il braccio del figlio per guidarlo nella materializzazione congiunta ma non era una stretta affettuosa, solo possessiva.

Appena arrivati prese a raccomandarsi riguardo il comportamento che avrebbe dovuto tenere a scuola, le regole da rispettare e soprattutto le persone con cui rapportarsi. Sirius ebbe un flash di sua madre che trascinava lui e Regulus lontano da Mike e Jane, ma annuì secco senza una parola.

I sentimenti rendono deboli, i Black non hanno sentimenti.

Quello gli avevano insegnato e così si comportava. Strinse i denti e mise su un'espressione imperturbabile che forse un ragazzino di undici anni non dovrebbe conoscere così bene e a cui non dovrebbe ricorrere tanto spesso quanto lo faceva lui.

"...e ricorda Sirius. Toujours Pur non è solo il motto della nostra famiglia, deve essere il tuo modo di vivere" 

Sirius ascoltava solo per metà le raccomandazioni del padre a cui si erano aggiunte anche quelle della madre non appena era apparsa accanto a loro insieme a Regulus. Era troppo impegnato a guardarsi intorno, a scorgere quelli che presto sarebbero stati i suoi nuovi compagni.

Scorse due ragazzine poco più grandi di lui che si abbracciavano con affetto. Vide un ragazzo decisamente alto che rimbrottava la madre imbarazzato dal fatto che questa cercasse di abbracciarlo davanti agli amici e si chiese come mai lui non ne aveva mai ricevuto nemmeno in privato. Notò un gruppetto di ragazzi e ragazze che ridevano per qualcosa, un ragazzino che faticava nel cercare di caricare il suo baule sul treno.

E poi lo vide. Un ragazzino dai capelli talmente scompigliati che sembrava quasi impossibile potessero stare in quel modo, gli occhiali storti sul naso, un paio di occhi nocciola che esprimevano gioia e divertimento e un sorriso furbo sul volto. Stava ridendo per qualcosa mentre usava suo padre come scudo contro la madre e tutti e tre erano davvero felici.

"Jamie, lasciati abbracciare!" esclamò la donna e allora lui si avvicinò e si lasciò stringere

"Ehi!" si lamentò indignato quando lei lo colpì forte alla nuca

"Figliolo, ti sei davvero fatto fregare da tua madre? Ti credevo più furbo di così" ghignò l'uomo al loro fianco scompigliandogli i capelli

Sembravano davvero felici insieme e Sirius si chiese come mai non badavano a cose come la compostezza e il decoro, per quale motivo ridevano forte e scherzavano prendendosi affettuosamente in giro tra loro senza preoccuparsi dell'etichetta.

"I Potter" disse Orion con tale disgusto nel tono da far sobbalzare il figlio "Sono una delle più grandi famiglie di Traditori del Sangue che ci siano. Saranno anche purosangue ma ormai sono troppo mischiati con la feccia"

"Quello è l'esempio di ciò che non devi diventare" continuò per lui Walburga. E allora per quale motivo sembrava tanto bello?

"Ricorda, Toujours Pur" gli disse un'ultima volta la madre mentre il padre caricava il suo baule "Narcissa ti raggiungerà assieme ai suoi compagni Serpeverde, nonché tuoi futuri compagni, fra poco"

Sirius riuscì a stento a trattenere una smorfia di disgusto e, non appena i genitori si allontanarono, prese il suo baule e si avventurò lungo il corridoio alla ricerca di uno scompartimento con un posto vuoto.

Ne trovò uno in cui c'era solo un baule, mise anche il suo nella retina portabagagli e sedette. Con la testa appoggiata fuori dal finestrino scorse nuovamente la famiglia Potter, senza saperlo era arrivato praticamente dov'erano loro.

"Buona fortuna tesoro" stava dicendo la madre al ragazzino "Comportati bene e studia, divertiti anche ma senza esagerare. Siamo intesi?"

"Ma certo mamma" ghignò lui con tono per nulla credibile

Abbracciò con forza entrambi i genitori e salì sul treno urlando un "Vi voglio bene! Ci vediamo a Natale!"

Sirius si allontanò di scatto dal finestrino per non farsi beccare ad osservarli e un attimo dopo il ragazzo stava caricando il suo baule nello spazio rimasto vuoto.

"Ciao, sono James Potter. Tu sei?"

"Sirius Black" rispose tendendogli la mano un po' incerto

James prese a parlare a macchinetta di tutto quello che gli passava in testa, tanto che Sirius non riusciva quasi ad intervenire.

Entrò anche la proprietaria del baule abbandonato che sedette subito accanto al finestrino, era evidentemente in lacrime.

James e Sirius si scambiarono uno sguardo allarmato e poi il primo le si avvicinò.

"Ehy, va...  va tutto bene?"

La ragazzina annuì tirando su col naso e si asciugò gli occhi dalle lacrime.

"Sicura?" insistette James "C'è qualcosa che possiamo fare?"

"No, non preoccupatevi" la rossa riuscì a rivolgere loro un sorriso tremante e poi riprese a guardare fuori dal finestrino.

In quel momento un ragazzino dai capelli unticci e con già indosso la divisa di Hogwarts fece il suo ingresso nello scompartimento e si diresse verso di lei; quasi contemporaneamente il treno partì.

Per un po' i quattro mantennero vive due conversazioni separate, poi un commento sulle case li fece discutere e i due se ne andarono indignati.

Sirius era intervenuto per difendere quello che sembrava già essere un nuovo amico, ma era molto distratto, non riusciva a non chiedersi cosa ne sarebbe stato del suo smistamento.

"Ehi amico, alla fine la casa non è così importante" disse James vedendolo preoccupato e collegando il cambio d'umore al commento che aveva fatto prima su dove era stata tutta la sua famiglia "Certo Grifondoro è sicuramente dieci volte meglio di tutte le altre, ma in qualsiasi finissi penso mi staresti comunque abbastanza simpatico"

L'aveva buttata sul ridere ma quelle parole avevano scaldato il cuore a Sirius. Nessuno gli aveva mai detto niente del genere prima. I discorsi dei genitori erano sempre stati improntati più su: Serpeverde è l'unica scelta possibile.

"Non credo che i miei la vedano allo stesso modo" ammise amaro esternando per la prima volta la sua preoccupazione a qualcuno

"Allora sono degli stupidi" diretto, senza filtri "Scusa so che non è gentile. È solo che la casa in cui sei smistato non definisce chi sei, come non lo fanno le persone che hai attorno neanche quando sono la tua famiglia. Ognuno è chi decide di essere, sono le scelte che fa a definirlo come persona"

Fece un attimo di silenzio, poi il suo sguardo si illuminò e Sirius che si aspettava quasi un'altra perla di saggezza scoppiò a ridere nel sentire "Fantastico! La signora del carrello"

Divisero i dolci e passarono una giornata che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato.

Raggiunsero il castello e come tutti rimasero meravigliati nel vederne la bellezza mozzafiato, spaventarono qualche ragazzina mentre cercava di salire sulla barca e si divertirono da matti a cercare segni della piovra gigante che, come il padre aveva raccontato a James, viveva nel lago.

Si resero subito conto che la Mcgranitt sarebbe stata un osso duro e stettero in silenzio in sua presenza, era meglio aspettare almeno l'inizio delle lezioni per farsi conoscere come i combinaguai che erano.

E poi ecco il momento cruciale. Il cappello era calato sulla testa di Sirius e lui stava aspettando il verdetto tanto temuto.

"Non è un dilemma facile" stava borbottando il cappello "Sei coraggioso, giusto e sincero... saresti un ottimo Grifondoro. Potresti però anche diventare un Serpeverde degno di nota se lo volessi"

Sirius continuava a sentire risuonare nella testa l'eco delle voci dei genitori che ripetevano all'infinito quelle parole Toujours Pur. Poi però sentì qualcosa di diverso, era James che solo qualche ora prima aveva detto qualcosa che l'aveva davvero colpito.

Ognuno è chi decide di essere, sono le scelte che fa a definirlo come persona

"Sicuro?" gli chiese il cappello che ovviamente poteva leggere i suoi pensieri

Si. Pensò Sirius talmente intensamente da sbalordire persino se stesso.

"Quasto fa davvero di te un perfetto... GRIFONDORO!"

La sala intera si congelò per qualche istante, poi i Grifondoro presero ad applaudire con forza seppur scioccati dall'inaspettata svolta degli eventi.

Sirius evitò lo sguardo di Narcissa per non cogliere il suo disgusto, la rabbia e la delusione. Sedette e si concentrò solo sul volto di James che, ancora in attesa che venisse il suo turno, gli sorrideva entusiasta.

Lo smistamento continuò e altri ragazzi, tra cui la ragazzina del treno, si aggiunsero a lui, ma tutto quello che riusciva a pensare era perché diavolo il cognome di James doveva proprio iniziare con la P.

Finalmente anche lui si diresse verso il cappello che ci mise pochi secondi a prendere la sua decisione e un attimo dopo il corvino quasi correva verso di lui. James gli diede una pacca sulla spalla e sedette al suo fianco dicendo

"Sempre detto che sei un tipo a posto"

"E tu non sei completamente normale invece" lo rimbeccò Sirius ridendo "Ci conosciamo da neanche un giorno non puoi dire di averlo sempre detto"

James fece spallucce e si allungò per chiamare qualcuno che conosceva al tavolo, un certo Frank Paciock, un amico di famiglia.

"Ehi Frankie, te l'avevo detto che sarei finito qui"

"Purtroppo non avevo dubbi Jamie"

"Non chiamarmi Jamie" si arrabbiò il più piccolo cercando di sembrare minaccioso "Comunque lui è il mio amico Sirius, Sirius lui è Frank è al terzo anno"

Chiacchierarono un po' con lui e anche con gli altri seduti lì vicino. A tutti James si presentava sempre aggiungendo "e lui è il mio amico Sirius", come se fossero ormai inscindibili l'uno dall'altro, come se conoscere l'uno comportasse automaticamente conoscere l'altro.

Sirius e James divennero amici così, in modo talmente naturale che sembrava fosse scritto, in modo talmente ovvio che era come se non ci fosse un prima, come se loro fossero stati fatti per trovarsi, per diventare fratelli.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LalaMalfoy