Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: DawnLady94    21/12/2020    1 recensioni
E se Jon Snow fosse nato Visenya Targaryen e suo zio Eddard Stark l'avesse presa con sé crescendola come propria e accettando al proprio servizio la sua Spada Giurata? E, soprattutto, se qualcuno che si credeva da tempo morto fosse in realtà vivo e pronto a riprendersi il proprio trono con sangue e fuoco ricostruendo la dinastia spezzata con la morte del padre? Con Daenerys Targaryen a Essos che risveglia draghi dalla pietra e comanda armate e una sorella che non sapeva nemmeno esistesse?
***
Varys soppesò le successive parole, domandandosi se si potesse davvero fidare dell'uomo che aveva di fronte. Lord Tyrion attese e alla fine il Ragno sospirò
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Aegon VI Targaryen, Arya Stark, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Oberyn Martell
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Triangolo
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Sansa II

Madre, Vergine e Vecchia, pregò, vi supplico non portatevi via anche mio padre.

 

Tamponò la sua fronte tersa con un panno di tessuto proprio come le aveva consigliato il Gran Maestro Pycelle e come aveva visto fare a sua madre innumerevoli volte ai suoi fratelli più piccoli quando malati. Nonostante l'uomo le avesse suggerito che il capezzale del padre ancora febbricitante non fosse il luogo adatto ad una giovane lady e septa Mordane avesse tentato invano di convincerla a tornare nelle sue stanze, Sansa era stata inamovibile.

 

Qualcuno bussò alla porta «Avanti.» Chiamò debolmente, prima di asciugarsi le lacrime dal viso. Non appena la porta si aprì gli occhi azzurri di Generi si annebbiarono ed entrò nella stanza con passo deciso; raggiungendola ed avvolgendola nel suo abbraccio. Nel momento in cui le sue braccia si avvolsero intorno alla sua vita sottile Sansa sentì le narici permearsi del suo odore di metallo e sandalo, e, incapace di contenersi, cominciò a singhiozzare.

 

La septa all'altro fianco di suo padre chiamò in tono di rimprovero «Sansa» un tono tanto acerbo quanto pieno di disappunto; Generi che cercava sempre di non far infuriare le persone che aveva di fianco la lasciò andare, ma le rimase accanto in una chiara dimostrazione di supporto.

 

Nonostante il loro inizio leggermente burrascoso — Sansa aveva chiesto, giusto di fronte al ragazzo in questione, se fosse bastardo — erano diventati buoni amici anche perché il ragazzo le ricordava vagamente i suoi fratelli lontani, Robb e Bran, con perfino un po' di Joan. 

 

Inoltre, Gendry era immancabilmente gentile e non le aveva mai fatto pensare quella prima caduta di stile che una lady della sua caratura avrebbe dovuto evitare.

 

«Le mie scuse, septa — mormorò — avevo solo bisogno di conforto.»

 

«Il conforto va ricercato nelle braccia degli Dei — la donna la rimproverò — e nella nostra famiglia, Sansa.»

 

«Generi fa parte della famiglia, Septa — sibilò — e poi, che ne sai tu di dove si dovrebbe trovare conforto?, gli Dei non hanno risparmiato Lady né stanno aiutando mio padre.»

 

Sapeva che si stava comportando in maniera arrogante e dispotica, rivolgendosi con una mancanza di rispetto simile alla sua tutrice, ma la septa non l'aveva lasciata da sola un singolo minuto e non faceva altro che tessere le lodi degli Dei martellandola incessantemente neanche volesse che Sansa si unisse alle Dolenti o peggio ancora diventasse septa. Dov'erano gli Dei quando il suo lord Padre era stato attaccato alle spalle e quasi ucciso mentre l'intera sua guardia era stata trucidata? Il leale, gentile e forte Jory che l'aveva abbracciata quando aveva pianto per la partenza delle sorelle e l'aveva sempre protetta... Art Snow era sempre stato di Joan, ma Jory... Jory era sempre stato suo, il suo protettore quando non c'era Robb. Ed era morto

 

Per favore non prendetevi anche mio padre, non lasciatemi da sola. La mano di Gendry sulla sua spalla le ricordò che non era da sola.  

 

«Sansa»

«Septa» replicò piatta nello stesso tono che la donna aveva appena usato su di lei.

 

«Ti stai comportando in maniera irrispettosa — le fece notare — tua madre sarebbe sconvolta e delusa, ti ha cresciuto meglio di così. Ti ha cresciuta da lady educata e posata, non come una bestia selvaggia.» Rincarò.

 

Sansa guardò altrove, i suoi occhi pieni di lacrime e avvertì Gendry che si irrigidiva al suo fianco di fronte a quel rimprovero. 

 

«Adesso, septa — commentò una terza, inaspettata voce — penso che dovremmo concedere a lady Sansa un po' di tregua. Suo padre è stato brutalmente attaccato e giace in un letto tra la vita e la morte, forse sarebbe il caso di non farla sentire peggio di come già si sente.»

 

«Apprezzo il tuo consiglio, sen — replicò septa Mordane — ma sono io a capo dell'educazione di lady Sansa e farò come meglio ritengo opportuno.»

 

Ser Barristan Selmy entrò nella stanza con un sorriso gentile «Temo, septa — intervenne — che sebbene tu sia a tutti gli effetti a capo dell'educazione di lady Sansa, io sono stato incaricato della sua protezione e non mi piace vederla sminuita. Lady Sansa, scusati con la septa per essere stata irrispettosa poi faremo una passeggiata nei giardini per schiarirci le idee.» suggerì.

 

«Le mie scuse septa — disse abbassando leggermente il capo — temo che ser Barristan abbia ragione. Devo essere più stanca e preoccupata di quanto non pensassi. Mi ritirerò adesso, ser Barristan se volete essere così gentile da accompagnarmi..»

 

Il cavaliere le fece cenno di fargli strada con una mano e lei lo precedette all'esterno delle stanze, seguita poi anche da Gendry.  

 

 

«Devo ringraziarti, ser. — disse — non sapevo che mio padre ti avesse incaricato per badare a me.»

 

«Oh, non l'ha fatto — concesse — le vostre sorelle d'altro canto... la più piccola potrebbe aver minacciato di mutilarmi con i suoi denti se avessi lasciato che ti accadesse qualcosa, mia signora.»

 

«Arya ha detto questo? — domandò sorpresa — di sicuro vi sbagliate, ser, ad Arya non importa molto di me.»

 

«Dovrei presumere che anche a voi non importi molto di lei perché siete differenti? — domandò il cavaliere — lady Arya è ferocemente protettiva della sua famiglia.»

 

Sansa si scrollò nelle spalle «Suppongo abbiate ragione. Sono al sicuro?» Pretese di sapere dal cavaliere.

 

See Barristan la studiò per poi annuire «Sono al sicuro — replicò — il mio signore non lascerà che nulla accada loro.»

 

«Il ragazzo è dunque davvero chi si mormora? — domandò — le tratterà con rispetto e non come suo padre trattò zia Lyanna?»

 

«Vostro padre non gli avrebbe concesso di portarsele via altrimenti, no?»

 

«No.» Concesse; poi osservò il cielo dove un'enorme stella cometa dalla coda purpurea illuminava il cielo azzurro «Cosa pensate che significhi?»

 

«Il ritorno dei draghi — mormorò il cavaliere — onore al mio signore e al suo sangue, ché ci porteranno verso l'alba di una nuova era.»

 

«Parliamo sempre del ragazzo che si mormora essere il figlio di Rhaegar Targaryen?» 

 

Entrambi si voltarono verso Gendry, ma il ragazzo stava dritto, impettito e con i suoi occhi azzurri guardava solo lei «Non mi importa chi è mio padre — disse loro, il suo tono certo e sicuro — né chi lui abbia ucciso. Vostro padre mi ha trovato, mi ha dato una spada e un futuro. Io sono con voi e con chi supportate.» Promise e nei suoi occhi vi era solo lealtà ed onestà.

 

Sansa annuì voltandosi verso il cavaliere che non sembrava adeguatamente soddisfatto dalla promessa di Gendry, ma un momento dopo il ragazzo aveva estratto la sua spada, una spada forgiata da egli stesso, la mano del cavaliere cadde sulla propria elsa ma il ragazzo aveva già preso un passo e si era inginocchiato posando la spada ai suoi piedi.

 

«Non sono un cavaliere — disse — e probabilmente non lo sarò mai, mia signora, e magari lo troverete irrispettoso, ma se volete la mia spada è vostra, come la mia protezione e il mio consiglio. Prometto di dare la mia vita per la vostra se necessario.»

 

Non era proprio espresso nell'ordine e con le parole giuste, ma il sentimento era puro così Sansa si inginocchiò e prese la spada da dove giaceva — era sorprendentemente più pesante di quello che si aspettava — prima di sollevarla delicatamente e di tirarsi in piedi a fatica.

 

«Alzatevi» disse imperiosa nonostante dovesse essere apparsa come una bambina goffa con quella pesante lama fra le mani «Gendry Waters, Spada Giurata di Casa Stark.»

 

Obbedì alacremente e Sansa gli porse l'elsa della sua spada, la prese e la rinfoderò  e Sansa si sentì improvvisamente come se fosse stata parte di qualcosa di piccolo, ma stupefacente, apparentemente ininfluente, ma in realtà un piccolo momento storico. Come un sassolino lanciato nell'acqua capace di causare grandi onde di rimando da dove era caduto. 

 

Ser Barristan annuì solennemente «Sappi questo, Gendry Waters. — disse — oggi gli Stark ti hanno dichiarato loro come tu li hai dichiarati tuoi, e giorni oscuri si profilano dinnanzi a noi. Ma Casa Stark sopravviverà e prospererà con l'alleanza al legittimo re.»

 

Gendry annuì «Non mi interessano inganni e intrighi — disse — ma starò al fianco di Casa Stark, di lord Eddard e dei suoi figli.» Promise annuendo nella sua direzione e Sansa ricambiò con un cenno del suo capo ramato.

   
 
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